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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1997»--Id 1103094073.

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Dopo il crollo [...] la caduta del muro [...] Berlino [...] la fine del Patto di Varsavia in [...] per morta. La Nato, [...] Atlantica nata dalle ceneri della Se-conda guerra mondiale per difendere [...] senza nemici. [...] militari, [...] di più della minaccia che [...] scongiurare. Invece oggi la Nato [...] che mai. Domani, nella splendida cornice [...] Madrid, [...] vec-chia Alleanza cambierà pelle e si ap-presterà [...] famiglia [...] membri. Si tratta di paesi [...] da tempo hanno chiesto di unirsi [...]. Per [...] am-mettere alla propria «tavola» la Nato ha dovuto intessere una dura trattati-va con la Russia [...] si è conclusa, a fi-ne [...]. [...] più accreditati sono quelli [...] Clinton qual-che giorno fa: Polonia, Ungheria e [...] Ceca. Nomi che hanno cau-sato [...] casa euro-pea dove si sponsorizza [...] già dal primo turno [...] Roma-nia e Slovenia. E che gettano [...]. Manie di grandezza? Voglia di [...] Qual è lo scopo [...] ad Est? Finita la guerra [...] sono nate nuove sfide che hanno persino aumentato [...] alla [...] ad un problema collettivo. Basti [...] sgretolamento [...] Jugoslavia, con la conseguente guerra [...] e al-la cruenta crisi nel Caucaso. Conflitti che si sarebbero [...] macchia [...]. Nel passato la rivalità [...] superpotenze imponeva agli altri paesi di allinearsi [...] con [...]. Ora quella struttura è sal-tata [...] bisogno di creare una nuova [...] che includa anche i paesi ex comu-nisti. Non esistono più minacce [...] molteplicità di rischi che possono materializzarsi ovun-que. Ora [...] è impedire alle instabilità [...] tensioni regionali e infine sfociare in un [...]. Così come è accaduto [...] Bosnia, [...] infinito ritardo, la Nato [...] grado di spegne-re i conflitti sul nascere. Dovrà diven-tare [...] di stabilità [...] piuttosto che la sentinella del [...] continente. Una forza di rea-zione più [...] una forza di difesa che sappia [...] con altre istituzio-ni [...] Europea). ///
[...] ///
La struttura militare della Nato [...] oggi più leggera ed economica, pronta a [...] di maggiore agilità e flessibilità. I co-mandi regionali in Europa [...] ridotti da tre a due, uno nel [...] nei Paesi Bassi, e [...] a Napoli in Italia. Anche i quar-tier generali [...] che attual-mente sono 65, dovrebbero [...]. [...] ma molto mobili, pronte [...] interventi in zone di crisi. Stiamo creando [...] congiunte, simili a quelle [...] Bosnia, che daranno la possibilità alla Nato di [...] rapido e flessibile». Tenendo pre-sente che non sarà [...] possibile foca-lizzare [...] comune ne-mico, [...] un nuovo modo [...]. Un esempio di questa nuova [...] è [...] di una Forza [...] Congiunta Multinazio-nale [...] che dovrà essere formata con [...] contributi offerti da più nazioni e da forze armate [...]. ///
[...] ///
Nei corridoi del quartier generale [...] Nato si ripete, in via anonima, un detto non [...] lusinghiero per il vecchio continente: «Quando gli Usa sono [...] assenti [...] si è salvata, quando so-no [...] si è stabilizzata». Come dire: la condizione [...] del «vecchio mondo» è il coinvolgimento istituzionale [...]. Bisogna tenere gli Usa [...] premere per-ché cedano parte del potere come [...] la Francia. È lo stesso concetto che [...] da [...] pro-spettiva, la Segretaria di Stato [...] Madeleine [...] per giustifi-care la necessità [...] «Per ben tre volte in [...] secolo [...] a recarsi in Europa, in [...] guerre cal-de ed una fredda, per porre fine a [...] conflitti che hanno avuto inizio [...] centrale. [...] che le alleanze rendono più [...] la minaccia [...] della forza e che perciò [...] uso della forza appa-re meno probabile. Il fine [...] è far sì che [...] per la sicurezza di questa [...] non [...]. Tutti [...] allora? Assoluta-mente no. Sul destino della Nato [...]. [...] il braccio di ferro continuo [...] Usa e Francia. [...] nel dicembre del [...] aveva chiesto di entrare [...] Nato lasciata nel 1966 sotto Charles De Gaulle. I francesi avevano posto [...] tra queste la più importante era che [...] Forze [...] Sud Europa [...] fosse destinato a un [...] ad un americano come accade ora. Ma su questo punto [...] han-no voluto cedere: «Stiamo facendo tutto il [...] Bruxelles un [...] Nato -per acconten-tare la Francia, [...] pro-posto di dividere il comando nel Me-diterraneo [...]. [...] vogliono che il comando [...] resti agli americani perché [...] i legami oltreoceano ed an-che perché le [...] Usa sono stanziate soprattutto in Italia». In Ita-lia, a Gaeta, a [...] del co-mando di [...] anche la famo-sa sesta flotta Usa considerata [...] americano per [...]. [...] motivo in più per lasciare [...] il co-mando della base. Tutti gli altri sono [...]. Ab-biamo acconsentito che uno [...] regionali in Europa, quello del Nord, fosse [...] eu-ropeo. Nel comando Sud abbiamo [...] il numero di euro-pei nelle posizioni di [...]. An-che a Mons il [...] un europeo. Quello che noi americani [...] abbandona-re il nostro ruolo nel comando di [...]. La maggior parte delle [...] per esempio, sono state spostate dalla Germania [...]. La conseguenza è che [...] Francia, [...] differenza della Spagna, non annuncerà il rientro [...]. E questo non è [...]. Ma le divergenze tra [...] Usa [...] gli al-tri 15 alleati non si fermano [...]. La minaccia principale che [...] di Madrid riguarda proprio quali paesi [...] tra i dodici candi-dati [...] unirsi [...]. Il 12 giugno scorso Bill Clin-ton ha [...] riflessione ho deciso che gli Usa ap-poggeranno la proposta di invitare tre paesi -Polonia, Ungheria [...] per unirsi [...] Atlanti-ca. Abbiamo sempre ribadito che [...] aspiranti membri dalla loro capacità di aggiun-gere [...] dalla loro di-sponibilità a prendersi sulle spalle [...] alla Na-to comporta. Polonia, Ungheria e re-pubblica Ceca [...] a questi requisiti e hanno fatto i [...] sia per capacità militare che nelle [...] politiche. Ma, come ho detto, [...] non devono essere e non saranno gli [...] di Clinton è suonato [...] a quegli alleati storici, capitanati da Italia [...] Francia, [...] vor-rebbero [...] già al primo turno [...] Slovenia [...] Romania. Non dimentichia-moci che il [...] Grecia e Tur-chia è mitigato dal fatto che [...]. Mentre [...] Europea le tensioni [...] sono incon-trollabili proprio perché una [...] due nazioni è stata esclusa. La Slove-nia, invece, sarebbe [...] perché [...] il nostro fianco nordorientale». Ma Washington resiste. E i motivi sono, [...] Romania e Slo-venia sono economicamente [...] fatto richiesta solo da [...] anni e, dicono gli americani, sono le [...] possibili per un se-condo turno di allargamento. La Francia, comunque, alla fine [...] disposta a cedere: «Continueremo a sostenere Slovenia e Romania [...] di-chiarato giovedì scorso un portavoce [...] -ma non fino al punto [...] far saltare [...] che già [...] per [...] di Ungheria, Polonia e repubblica Ceca». Ceca Ungheria Romania Slovenia MIRA LANZA cambia nome, diventando [...] Italia [...] e mostrando così la [...] 1989) al gruppo tedesco [...] che è presente in 35 [...] e produce detergenti, cosmetici [...]. [...] normale di questi tempi, [...] vecchie fabbriche con la ciminiera e il [...] braghe bianche non ci sono più, arrivano [...] in [...] e gli stabilimenti in Polo-nia, [...] India, magari anche in Italia piuttosto che in Malesia [...] Messico. Così è successo anche [...] Mira Lanza, prima di proprietà dei Bonomi e poi [...]. È la mondializ-zazione, ragazzi: [...]. In un quadro del [...] marche sono fram-menti di identità del passato [...] proprietari acqui-stano insieme ai brevetti e agli [...] del rapporto con i [...] consumatori che quella particolare impresa ave-va. I [...] venuti possono [...] morire a poco a poco, [...] gradualmente con i loro marchi, oppure [...] subito, o magari [...] vivere perché sono adat-te ad [...] certo mercato o a una particolare «nic-chia» di prodotto. La marca Mira Lanza, [...] alme-no per il momen-to, aggiungiamo, perché in [...] è [...]. Mira Lanza è stata [...] in Italia, del passag-gio dal sapone al [...]. [...] il sapone comune e [...] di Marsiglia; ma né [...] né Omo, né [...]. I bambini venivano mandati [...] comprare «un sapone», non un prodotto determinato [...] come acqui-stavano per conto della mam-ma «un [...] e non «due pacchi di linguine De [...] e mi raccomando che [...] DeCecco». Mira Lanza fu la [...] una gamma di detersivi per le varie [...] che tutti ricordiamo come la declinazione dei [...] Ava Bucato, [...]. Più tardi si aggiunse, [...]. Erano gli anni Cinquanta [...] televisiva non rag-giungeva ancora tutti. Per que-sto Mira Lanza [...] di caccia al tesoro pubblici-taria, la raccolta [...] si trovavano in tutti i [...] da 5, 10, 20 [...]. [...] raccolta delle etichette Cirio, ma [...] complicata: bisognava staccare [...] a bagno in una bacinella) [...] scatola [...] (an-zi «pomidoro»), poi farla asciu-gare, [...] con altre in una specie [...] bancono-te di una strana repubblica [...] pomodoro pelato. Molto me-glio pescare la [...] bianca del detersivo, simbolo di igiene, purezza, [...] non poco [...]. Con le figurine si [...] dei regali. Ci volevano migliaia di [...] bucati, mesi e mesi di raccolta per [...] di stoffa pelle uovo», una [...] oppure un cestino per [...] Alessi di Crusi-nallo (Como) non ancora lan-ciata [...] a forma di pisello, spazzolini per gabi-netti [...]. Sulle figurine comparve e si [...] una figura femminile, [...] dotata di cuffietta e zoccoletti [...]. Questa ninfa del bucato, [...] pulito, aveva in sé qualcosa di irraggiungibi-le. Incarnava un ideale nordico [...] tulipani e mulini a vento, di solida [...] rispetto alle stanche casalin-ghe italiote. Col suo tramite la [...] e isole annesse, si congiungeva ad un [...] dove il problema delle faccende do-mestiche sembrava [...] e chissà, magari [...]. Si [...] che [...] più bionda e sor-ridente che [...] la protagoni-sta dei caroselli tv a cui Mira Lanza [...] la prosecuzione della raccolta delle [...] altri mezzi, in [...] ormai consumatrice se non consumi-sta, [...] sicuramente dominata dalla tv. Se [...] era una divi-nità minore [...] del pulito, la [...] bianca purezza ri-saltava ancor più [...] fronte ad un semidio simpa-tico e [...] il nero pulci-no Calimero con [...] testa metà del guscio da cui era uscito. In preda a vittimismo sociale [...] e indi-menticabile Cali-mero diceva ad ogni Carosello «non è [...] tut-ti dicono così per-ché sono [...] nero», mentre tut-ta la [...] negritudi-ne era in realtà la [...] consoli-data che [...] Ava Bucato poteva sconfigge-re. Di [...] del [...]. CALIMERO, UN COMI-CO naturale [...] bella e statica [...] spalla, ne ha fatta [...]. Attualmente sta girando [...] di [...] nostro pulcino è il [...] un mondo pubblici-tario fatto di buoni sentimenti, [...] pulcini vit-timisti e il trionfo finale della [...]. Un ideale lievemente ossessivo, [...] tutti i costi, specchio della fa-miglia media [...] senza peccato, del de-coro borghese finalmente a [...] che significa-va anche candore dei panni la-vati [...] lavatrice, tecnologia [...] che fa risparmiare tempo [...] altre attivi-tà. [...] o di iscriversi [...] ma certo di andare ad [...] super-mercato dove un intero [...]. Possiamo dire che [...] delle figurine Mira Lanza e [...] loro prolungamento televisivo è arrivata [...] dei detersivi per lavatrice, o [...] preferite, [...] del fustino e del fustone. [...] e altri marchi interna-zionali hanno [...] il bello e il cattivo [...]. Ora le casalin-ghe avevano anche [...] auto-mobile in cui riporre il colossale fustone di detersivo [...] mai avrebbero potuto trascinarsi a piedi o [...] dal merca-to, pronte al contatto [...] il [...] tenta-tore che invece di offrire [...] frut-to [...] il proprio fustino di [...] con ben due della concorrenza. [...] di scelte ammaliatrici e di [...] pericolose, rispet-to acui [...] nero sembra appartenere [...]. ///
[...] ///
[...] di scelte ammaliatrici e di [...] pericolose, rispet-to acui [...] nero sembra appartenere [...].

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Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

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Città & Regione [1975-1976*]

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Civiltà cattolica [1850-2000*]

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Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



(98)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





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