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Vi scarseggia [...] ma [...] simile a quella terrestre permette [...] vita organica. Su [...] si è sviluppata una civiltà [...] non solo dal punto di vista tecnologico e scientifico, [...] soprattutto da quello sociale e morale. Uomini e animali sono [...] loro fraternizzano o, [...] più, si giocano qualche [...]. Il lavoro, anzichè connotare [...] è tutto e solo quello indispensabile alla [...] della specie. Non ci sono nazioni, [...] né invidie, gelosie e ambizioni. I piccoli vivono in [...] chi è disponibile e spesso dimenticati, senza [...] da mamma e papà. Da [...] (tutto maiuscolo, secondo gli usi [...] locali) [...] (tutto minuscolo), un individuo di [...] maschile, è giunto su «TERRA» chiamato da «robert», un [...] amico in difficoltà, e ospitato, o ricoverato da un [...] punto di vista, in una clinica per la cura [...] malattie mentali. Dotato di prodigiose conoscenze scientifiche, [...] sensibilità psicologica e capacità argomentative non comuni, [...] si sottopone di buon grado [...] del dottor [...] che alla tesi [...] non vuol credere e che, [...] alcuni eventi del tutto inspiegabili con [...] raziocinio, ritiene piuttosto di [...] davanti a un caso, atipico, [...] personalità multipla: una di tali coesistenti personalità ha inoltre [...] caratteristiche esemplari [...] savant». Attraverso [...] di [...] (e, per suo tramite, dello [...] «robert»), e grazie alle testarde indagini di [...] giornalista, il medico ricostruisce la [...] del suo paziente fino al momento traumatico che ha [...] la malattia mentale. Nella continua sperimentazione delle [...] cliniche, nella faticosa progressione verso la verità [...] nella paziente e meticolosa decrittazione dei messaggi [...] il romanzo di Gene [...] americano sessantenne che fu [...] di darsi alla scrittura, acquisisce allora il [...] del thriller pur subendo una curiosa impronta [...]. È stato citato Oliver [...] per sottolineare, per analogia, [...] libro di [...]. A noi pare che si [...] invece richiamare quel filone della fantascienza che alla visione [...] siderale e del futuro remoto [...] microscopico dei processi [...] e psicologici che pervadono il [...] corpo e la nostra mente. Torna Ellroy con «I [...] La nuova etica del filosofo australiano Singer [...] senza qualità James Ellroy è diventato negli [...] degli scrittori americani più apprezzati anche tra [...]. Scrittore aspro, duro fino [...] affascinante nel modo di rappresentare e vivere [...]. Romanzi come «White Jazz», «Los Angeles Strettamente Riservato», «Il Grande Nulla», «La Dalia Nera» sono [...] sellers internazionali. Ma è stato con [...] Tabloid», rivisitazione di un [...] americana e di alcuni personaggi mito [...] John Kennedy, che Ellroy [...] da noi popolarità e attenzione critica. Proprio oggi va in [...] romanzo, «I miei luoghi oscuri» (Bompiani, p. /// [...] /// Pelle chiarissima e capelli [...]. Età approssimativa [...]. Riversa sulla schiena -in [...] vegetazione a pochi centimetri dal cordolo di [...]. Dopo il viaggio a [...] della madre e alla ricostruzione di quella [...] romanzo diventa occasione di uno scavo senza [...] difesa alcuna nel proprio io, della propria [...]. Giallista da [...] sellers ormai «cult» anche [...] Italia STEFANO VE LOTTI Che cosa dice quella «vecchia [...] il filoso-fo australiano Peter Singer, or-mai «non [...] È riassumibile in cinque comandamenti: 1. Alla base di questi [...] un dogma: la sacralità della vita. Se lo abbandoniamo in [...] criterio più accettabile la qualità di una [...] risulteranno stravolti, con conseguenze molto rilevanti: la [...] essere umano ridotto in uno stato vegetale [...] respira -ha lo stesso valore della vita [...] (o di un ani-male?) sano? No, risponde Singer. E non per una [...] confini tra la vita e la morte, [...] questione etica: il primo, infatti, è [...] privo delle «caratteristiche etica-mente [...] capacità di esperienze gradevoli e di intera-zioni [...] e, a differenza del secondo, non può [...] preferenze a favore della continuazione della vita». Prendiamo un caso concreto: [...] (nato privo del cervello) viene tenuto in [...] enormi sforzi tecnici ed economici. Al po-sto della corteccia [...] strato di pelle, ed è destinato a [...] benché il suo cuore sia sano. Accanto a lui [...] un neonato affetto da una [...] cardiaca, che potrà vi-vere solo con un cuore nuovo. In un ospedale è [...] ragioni [...] non si è trapiantato [...] primo bambino nel secondo. Sono morti entrambi. Queste le conseguenze della [...] sacralità della vita. Non sarebbe stato «più [...] vita del bambino senza cervello per salvare [...] col cuore malato? Di fatto, negli ospe-dali [...] selettivo», quando i medici [...] prolungare ar-tificialmente la vita di un paziente: [...] morire [...] di sof-focamento, ecc. Non sarebbe meglio compiere [...] Non sarebbe più saggio, come si esprime [...] «valu-tare la qualità di vita che il [...] se venisse curato»? Ma così, ragionevolmente, e [...] sentimenti, si contravviene al secondo coman-damento: non [...] che non bisogna mai sopprimere una vita [...]. Il terzo comandamento riguarda [...]. Per guardare in faccia il [...] bisogna pensare innanzitutto a [...] corretta di una norma, non [...] una [...] perversione. Mentre [...] è tormentata da [...] il medico che aiuta a [...] i pazienti che lo implorano di [...] a suicidarsi, solo [...] ha una legislazione in materia. Negli altri paesi, nel [...] si sospendono le cure, salvo quelle che [...] il do-lore. Cure costose: in America, [...] dipende dalla ricchezza del paziente, sono pochi [...] che posso-no contare sulle possibilità più avanzate [...] mori-re senza troppi strazi. Quanto al «crescete e [...] evi-dente a tutti, meno al papa e [...] fondamentaliste as-sassine. È il rigetto del [...] che susciterà mag-giori perplessità, anche in chi [...] Singer con simpatia. Rigettare il primato della specie [...] è però parte essenziale della «rivoluzione copernicana» proposta: lo [...] sarebbe [...] residuo di [...] di gruppo, tesa -come il [...] e il sessismo -a [...] con effetti rassicuranti per i [...] del gruppo, e devastanti per tutti gli altri. Singer, però, non so-stiene [...] forme di vita hanno ugual valore: sarebbe [...] la via, [...]. Dove tutto è sa-cro, [...] perché una vita abbia valore bisogna tenere [...] di una vita che non è degna [...] questa franca ammissione (per quanto, ovviamente, molto [...] da quella nostal-gia regressiva di una natura [...] cui grembo vorrebbero farci tornare tanto i [...] della vita quanto i distruttori planetari. È un peccato che Singer, [...] i suoi [...] etici, rica-da a questo [...] «scientifici», anzi [...] per farci credere che [...] un animale non umano, in alcune cir-costanze, [...] a quella di un animale umano, si [...] che gli scimpanzé sono [...] il linguaggio umano. E cita i soliti [...] solita lobby americana di imposto-ri. Oltretutto, dire che gli [...] perché sono come noi è una strategia [...] lo [...]. Forse, la verità che [...] perché è «parziale» e può giustificare le [...] di familismo, pulizia etnica, nazionalismo, è che [...] propensi a considerare «persone» quegli esseri con [...] più stretti: se si proponesse il «gioco [...] una persona che ha dedicato parte della [...] quella di un cane, e la si [...] tra un cane e un uomo sco-nosciuto [...] dovrà mai in-crociare lo sguardo), io non [...] panni dello sconosciuto. E non sono così [...] padro-ne del cane avrebbe tutti i torti. È lo stesso Singer a [...] «Forse [...] vitale -scrive -deve [...] di manifestare un grado mode-rato [...] parzialità nei confronti di noi stessi, della nostra famiglia [...] dei no-stri amici». Ma allora dove finiscono [...] «scientifiche», le [...] argomentazioni «razionali» a favore [...] così via? [...] non è «scientifica», o [...] non può sfuggire a un orizzonte «etico». Non tutto, in Singer, [...]. Co-me la pretesa di [...] de-cisione da argomentazioni pura-mente «analitiche». /// [...] /// E non perché sia [...] qualche principio di autorità, ma proprio perché [...] le-gati a una storia naturale e culturale [...] augurabile, né pos-sibile, distruggere. Con [...] credo che il libro [...] Singer [...] molto istruttivo, e dovrebbe essere letto e [...] serietà da tutti, a cominciare dai nostri [...]. Tutto cominciò nel 1958. [...] capelli rossi/ occhi nocciola/ 1,67 [...] 60. Trasmettere eventuali informazioni al [...] dello sceriffo a Temple City». La donna è stata strangolata [...] una calza di nailon e con una corda. Il figlio, James, dieci [...] vacanza con il padre separato. I poliziotti li attesero [...] di Jean Ellroy tra Bryant [...] a [...] «Erano le diciotto e [...] cominciando a rinfrescare. [...] lunga giornata estiva, che [...] di cedere al crepuscolo. Alla notizia della morte [...] bambino reagì in modo tranquillo. Ma la [...] vita successiva non fu per [...] tranquilla, perchè [...] di quel misterioso delitto continuò. Gli anni di James si [...] allora tra esibizioni [...] anfetamine, collassi cardiaci, in una [...] di [...] frequentando carceri, stazioni di polizia, [...]. Uscì da questa condizione [...] attorno ai [...] e poi, quando di [...] riaprendo il caso mai [...] della madre, giungendo proprio con «I miei [...] una sorta di scioglimento del dramma, anche [...] giallo: «Potevo dichiararmi soddisfatto [...]. Una cosa la sapevo [...]. Sapevo perchè la rossa [...]. E poi ancora: «Adesso [...]. Sei scappata e ti [...] io ti ho trovata». Tutto cominciò con un [...] di Los Angeles James Ellroy Cercando la [...] La [...] rivista letteraria preferita non la stampa nessuno, [...] può leggere. Basta che vinca la [...] si rassegni a guardare uno schermo lu-minescente. È un pedaggio che [...] di pagare. Perchè Internet è un [...] il fine: in questo caso, leggere articoli [...] non si trovano altrove. Pro-prio in questi giorni, [...] Roselli-na [...] combatte una sacrosan-ta battaglia [...] vita la rivista che stampa da nove [...]. Mentre le riviste cartacee [...] svicola dai problemi di tempi e costi, [...] in rete. Giulio Mozzi, scrittore, cura [...] di Nautilus, pagine che si ri-volgono al [...]. La mia preferita, però, [...] Salon. La fanno in America, la [...] chiun-que vada [...] giusto (www. Lì ho trovato, fra [...] a James Ellroy sul suo ultimo libro, I [...] oscuri, ora in uscita anche [...] da Bompiani, in cui [...] al cuore delle sue os-sessioni: ricostruisce infatti [...] madre, avvenuto nel giugno del 1958 e [...] irrisolto sia per la polizia sia, e [...] figlio allora bambi-no. È [...] molto bella e molto [...] che dif-ficilmente un giornale riuscirebbe ad ospitare. Se ne ricava un [...] utile a tutti i lettori di Ellroy [...] ai molti adolescenti che ormai lo adorano [...] di Stephen King. Eccolo, debitamente riassun-to e [...] voce. /// [...] /// Nel suo secondo li-bro, Clandestino, [...] a 32 anni nel 1980, Ellroy dava già una [...] romanzata [...] di [...] madre. Solo che lì risolveva [...]. Assegnava il ruolo di [...] padre, che nella realtà al momento del [...] cinema con il piccolo James. /// [...] /// Quando [...] finito, ho pianto. Poi ho deciso a [...] usare [...] di mia madre per [...]. Era una storia che i [...] avreb-bero capito facilmente. /// [...] /// Pensavo di averla uccisa [...] e di essermi liberato di lei, così. Mi sbagliavo». /// [...] /// Ellroy dice di non [...] passato. Dice che non lo [...] morte di [...] madre è stato un [...]. Ha fatto di lui [...] di sé che io conosca». /// [...] /// La odia-vo, e lei [...]. Ero succube di mio [...]. Per me, lei era [...]. /// [...] /// Dal romanzo: «Sa-pevo di dover [...]. La morte di mia [...] dono -e sa-pevo che per quel dono [...]. Probabilmente i piedipiatti mi [...] perchè non avevo pianto quando avevo saputo [...]. Se non piangevo non [...] normale. A tal punto contorti [...] pensieri. Mollai la presa sui miei [...] contratti. Lasciai libero quel cazzo [...] che mi pompa-va dentro da ore. /// [...] /// Piansi per tutto il [...] Los Angeles. /// [...] /// Un qual-che ignoto assassino [...] fatto omaggio di una splen-dida vita nuova [...]. /// [...] /// Ellroy non ha mai [...] madre: le prime le [...] 46 anni, sfo-gliando il fascicolo della polizia [...] per I miei luo-ghi oscuri. È stato uno shock e [...] rivelazione. Se la ricordava come una [...] quarantenne con la chioma fulva, che aveva dominato le [...] fantasie erotiche di ragazzo, ha visto invece [...] di una donna sfiorita, poco [...] con la faccia gonfia da alcolizzata, che dimostrava più [...] suoi 43 anni. E che durante i [...] bambino era con il padre, depo-neva la [...] integer-rima divorziata e correva per bar e [...] primo che capitava. Fino a quel sabato [...] ritrovata strangolata in mezzo [...] una cittadi-na della San Gabriel Vallery, «il [...] della contea di Los An-geles». /// [...] /// Basta libri ambien-tati a Los Angeles: Ellroy non ne scriverà più. Ha in mente, invece, due [...] kennediana [...] il primo romanzo dove la [...] della [...] giovinezza non com-pare, nonchè quello [...] ha ven-duto più copie ed è stato più loda-to (Time [...] incoronato, «libro [...] in Italia è uscito nel [...] da Mondadori). /// [...] /// Esorcizzata (forse) [...] per Los Angeles, Ellroy [...] moglie Helen a Kansas City e dice [...] ne andrà mai più. Perchè è tranquilla, pacifi-ca, [...]. Perchè lì «non [...] cultura», perchè lui odia [...] della città»: «la di-sperazione è ovunque, ma [...] almeno silenziosa e ci-vile». /// [...] /// Odia anche il [...] perchè è «una forma [...] di ribellione». Du-rante la [...] gioventù maledetta e sbandata, [...] ne-gozi, era un alcolizzato sempre [...] del delirio, trangugiava anfetamine [...] finiva spesso in galera e spaventa-va i [...] con le sue sparate naziste. Ellroy vestiva co-me un [...] ascolta-va soltanto musica classica. /// [...] /// Nella collana [...] della Mondadori, è stato [...] un suo romanzo del 1986, [...] del silenzio. Ricorda, con die-ci anni [...] film di Quentin Tarantino Dal tramonto [...]. Guai a nominare il regista [...] però: Ellroy si infuria («odio quando vado [...] e la gente mi chiede [...] lui. Non me ne frega [...] cultura po-polare e di dove sta andando. So solo dove sto [...] scrittore»). /// [...] /// Per lui, che è [...] della crudeltà, il ci-nema noir è tutto [...] ro-manzi di Jim Thompson li butta via [...] in generale non legge libri («preferisco star [...] ma il suo disprezzo va soprattutto a Raymond Chandler [...] ai suoi eroi solitari, sensibili e no-bili [...]. I suoi personaggi in-vece [...] reden-zione: anche quando scrive di se stesso [...] propria giovinezza, nel suo libro più spie-tato, [...] I miei luoghi oscuri. /// [...] /// I suoi personaggi in-vece [...] reden-zione: anche quando scrive di se stesso [...] propria giovinezza, nel suo libro più spie-tato, [...] I miei luoghi oscuri. (0)
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