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GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 1991 [...] Due immagini di Mosca negli anni dello [...] dei [...] nella metropolitana e a [...] nella biblioteca [...] ?iÈ stato pubblicato in Urss [...] di Ivan, perseguitato in epoca staliniana Un [...] tragedia che colpì [...] etnia greca vivente nel Caucaso« Stalin [...] aguzzino »La storia di Ivan Papadopulos è [...] pubblicata in Urss. E il tragico racconto [...] contro [...] etnia greca vivente nel Caucaso. Duecento, trecentomila persone uccise, [...]. Tanto da arrivare alla [...] di quel gruppo etnico. Eppure piansero e si disperarono [...] della morte di Stalin. ANTONIO [...] «lo Ivan Papadopulos di Cosma, [...] nato [...] 1902 nel Caucaso. Mio padre Faceva il [...] della rivoluzione del 1917, la mia famiglia [...] d'altronde tutte le famiglie greche. Senza alcuna colpa mi [...] delle grandi purghe staliniane, in un gulag. Mi accusarono di far parte [...] un gruppo di greci [...] che voleva uccidere Stalin. Con grande difficoltà e [...] la mia vita tenendo appunti nei vari [...]. Ora non sono più [...]. Il mio nome ce [...] fratello maggiore, [...]. E suo figlio, mio [...] Cosma, [...] mi è particolarmente caro. Ha fatto molto per [...] a lui che ho affidato i miei [...]. I miei nipoti forse [...] loro vero cognome e devono sapere chi [...] II loro nonno». Raccontano la tragedia di [...] di greci che vivevano da secoli nel Caucaso [...] furo-no sterminati o costretti [...] da Stalin. [...] greca del Caucaso, prospera [...] sue tradizioni culturali, della lingua, dei costumi [...] Russia [...] oggi è ridotta a poche decine di [...] sanno che [...] sindaco di Mosca, Grigori Popov, [...] protagonisti dei cambiamenti rivoluzionari, discende anche lui [...] greca del Caucaso. La rivista di Atene [...] ha pubblicato ampi stralci [...] Papadopulos che abbiamo cercato [...] di riassumere: «Mio padre [...] in Turchia. I suoi genitori erano [...]. Avevano quattro maschi e [...]. Come molti greci emigrarono [...] Russia. Ci andarono a piedi [...] le loro povere cose. In Russia mio padre sposi) [...] greca che sfortunatamente presto mori. La suocera di mio [...] la seconda moglie, Anna [...] mia madre. Suo padre era calzolaio. Il mio aveva un [...]. Nel 1907 vendette il [...] a vivere in Siberia nella città di Cita. Non eravamo gli unici [...] Cita. In Siberia, come nel Caucaso, [...] erano pastic-cieri e calzolai. Altri avevano trattorie e [...]. [...] fra i giovani. Noi greci eravamo col [...] Russia, anche perché i turchi [...]. Tutti avevamo paura dei [...]. Dopo 1 a tragedia [...] la Grande Rivoluzione [...]. Il padre di Ivan [...] e luì sposa una ragazza russa e [...] contabile alla stazione ferroviaria di Cita. Gli nascono tre figli, due [...] e una femmina. Il fratello maggiore di Ivan, Nicolas sposa una greca di Trebisonda, [...] una ragazza di 14 anni [...] non aveva mai visto prima del matrimonio. Dieci giorni dopo Nicola [...] si trovava al lavoro, senza alcuna accusa. /// [...] /// Alla [...] del Natale mia moglie corse [...] al lavoro per [...] che tutti i greci venivano [...]. [...] allora a Cita una quindicina [...] famiglie greche. Le conoscevo tutte. Erano fornai, sarti, negozianti [...] Impiegato dello Stato come me. Ero [...] greco a non essi; [...] e dovevo «. Verso la fine del [...] inizi del [...] andavo tutte le mattine dal [...] direttore e gli dicevo che anche [...] notte [...] trascorsa a casa mia. In quei giorni alcune ambasciate [...] i loro sudditi a [...] come nel caso [...] Luigi [...] che lavorava a Cita. Nel 1938 ottenne il [...] insieme alla moglie russa. [...] greco a Mosca si [...] fare la stessa cosa per i greci, [...] troppi, duecentomila, e che la Grecia era [...] e povero e non avrebbe quindi potuto [...]. Erano venuti la notte [...] dopo [...] frugato la casa. Mia madre piangeva urlando [...]. Le dicevo che sarei [...] nessuno dei due lo credeva. Fu [...] volta che la vidi. Mi ordinarono di restare [...] al muro e poco dopo venne un [...] da mio padre. Si mise a urlare [...] di voltarmi con la faccia verso il [...] non guardare indietro. In uno spazio di [...] eravamo ammucchiate più. Faceva un caldo Insopportabile [...] chiusa. Trovai un posto vicino [...] non potei dormire lo stesso. Tirai fuori le sigarette [...] pensare a tutta la mia vita. Alle 12 distribuirono una [...] litro di acqua a testa per bere [...]. La sera ci dettero [...] il che si ripeteva spesso e con [...] acqua era una vera e propria tortura. Sino [...] di cena passavamo il tempo [...] schiacciare i pidocchi. Erano cosi tanti che [...] ne poteva ammazzare a volontà. In [...] ci portarono una sola volta [...] bagno e per cosi poco che In molti non [...] a lavarci. Eravamo 14 i greci [...] avessimo per capo del [...] controrivoluzionario un certo Atanasio [...]. Non potè resistere alle [...] torture e mori. Ci tenevano in celle [...] potessimo comunicare tra di noi. [...] molti cinesi accusati di [...] giapponesi e membri del [...] accusati di attività terroristica [...] complottato anch'essi per uccidere Stalin. Non riuscì mai a capire [...] avrebbero preparato un tale complotto dal momento che Stalin [...] aveva mai lasciato Mosca. Erano poi tutti rappresentanti [...] e personalità della città in quel carcere. Si sarebbe potuto tenere [...] partito sulle gestioni economiche». Arrivò finalmente ii giorno [...]. La mia condanna fu [...] sollievo perché metteva fine alle torture e [...] soli dieci anni di carcere. Era molto più pericoloso [...] condannati perché ogni tanto portavano via gente [...]. Molti poi credevano che Stalin [...] scoperto il complotto e che avrebbe punito [...] potere». La porzione di pane [...] ai 5 etti e nel [...] fu completamente abolita. Dovevamo lavorare di più e [...] crollavano [...] e dalla [...]. Molti si svegliavano la [...] dagli Incubi. Ogni giorno tre o [...] morivano e [...] apriva le barre per [...] veramente morti. Ero molto felice perché [...] idoneo. Ma poi mi dissero e [...] ero straniero e che quindi [...] sarei andato al fronte e [...] scarcerato. Avrei [...] aspettare la guerra. E se li guerra fosse [...] pensavo. La storia aveva conosciuto [...] cent'anni! Ivan lavora ora come taglialegna [...] vittima di un [...] sul lavoro rischia di [...]. Nel 1944, per la [...] il suo arresto, riceve la visita della [...]. Ma do]» un po' la [...] gli scrive [...] di non essere stato abbastanza [...] so con lei e più tardi, una sconvolgente lettera [...] sorella di [...] moglie lo informa che questa [...] diventata [...] del cognato. Quando nel 1948, [...] scontato la pena, Ivan esce [...] carcere, non ha dove andare. La moglie vive [...] col cognato e la [...] i è rinchiusa in un ospedale psichiatrico. Ammalato, senta lavoro e [...] di identità, scrive [...] greca di Mosca, chiedendo [...] che avrà un mese dopo. Nel frattempo trova lavoro [...] metallurgica e cambia idea: non vuole più [...] paese dov'è nato, [...] perché vuole aiutare i [...]. A [...] dove vive, arrivano il [...] la figlia per studiare al locale Istituto [...]. Ivan li aiuta con [...] che guadagna, ma la [...] felicità durerà poco. Perseguitato, perché greco, il [...] Valeri [...] costretto a cambiare cognome, prendendo quello del [...]. Più tardi, anche [...] figlio, quando [...] i 18 anni, farà la [...] scelta. Era una catastrofe per tutto [...]. Con tutto il male [...] distruggendo le vite (li tanti di noi, [...] piangevamo e ci domandavamo [...] senza il nostro amato dirigente e maestro. Io, una delle sue vittime, [...] al coro del pianto. Avrei doluto sentirmi pieno [...] di sollievo, invece piangevo, come se avessi [...] cara della mia famiglia. /// [...] /// Tóme [...] giorno, urla considerazione obiettiva, riuscirà [...] spiegare tutta la verità su Stalin e [...] fenomeno defili infiniti onori che [...] attribuiti ad un boia proprio dalle sue vittime». Nel 1959 lo Stato [...] Papadopulos e gli dà due mensilità e [...]. Affranto e ammalato, senza [...] Papadopulos [...] a lavorare a 72 anni perché la [...] non gli basta per sopravvivere, i suoi [...] Grecia lo vengono a trovare e cercano di [...] ma il vecchio Ivan vuole morire là [...]. Ogni novità è un fallimento: [...] André [...] mostra a [...] parte delle opere [...] più discusso ed [...] cubismo al [...] ala tradizione, la [...] una rapporto con la storiai O SANNA [...] TROY ES. È feralmente da un secolo [...] (pittore André [...] (1880-»54) si è tirato addosso [...] o accuse di tipo [...] che gli hanno fatto [...] secondo i momenti, la [...] del rumore o [...] del silenzio. /// [...] /// Se [...] Van Gogh, [...]. In realtà si senti» [...] e perduto a lavorai -la [...] per la forma»; [...] cercare nelle forme della [...] quel tanto di indefinibile ne [...] rende eterne. Poi fu tesso sotto accusa [...]. /// [...] /// Che il fare I [...] propria storia sia una cosa diversa dal [...] 6 un discorso difficile. Anche la pittura di [...] è difficile. In ogni tela [...] costruisce e raffigura il [...] uomo moderno con le esperienze pittoriche del [...] varie: da Raffaello a [...] al Trecento [...] agli affreschi romani, [...] primitiva, ai disegni dei [...]. Il risultato è sempre [...]. La figurazione dì [...] sobria, potente, filtrata dalla [...] che la rende artificiale, fuori dalla natura [...] storia. Probabilmente [...] guidò la [...] vita nello stesso modo, [...] novità è un fallimento in partenza. Man Ray lo ha fotografa-to [...] . La modernità sulle ruote [...] nei suoi quadri, quasi per espulsione della [...] quella delle tecniche della pittura. Ai dibattiti sul realismo [...] rifiutò di partecipare, doveva [...] difficile. Perché allora farsi forti di [...] pretesa originalità?». Jean Coc-teau gli avrebbe [...] anni dopo, che la nostra epoca è [...]. Ne consegue che [...] che permette di trasformare [...] un modello, resta lettera morta. La nostra epoca prova solo [...] di una nuova somiglianza. Quella che i quadri [...] tra di loro, per il semplice fatto [...] vecchia somiglianza, come se fossero una vittoria [...]. E invece Picasso ci [...] intensità sia quando gli fa di sfigurare [...] umano, sia quando lo rappresenta cosi com'è». Nella realtà confusa, devastata [...] mondiale, [...] riportava ogni cosa al [...] nel quadro un senso di scollamento [...] lo sguardo disilluso e [...] el Pierrot (1924) che [...] sulla [...] bruciata, il cielo 6 [...] più vivo della terra, ma il blu [...] incupito dal nero che diventerà sempre più [...] di [...] 1910, olio su [...] tele degli ultimi anni, [...] Cavaliere X del 1914 (esposto nei mesi «orsi al [...] di Parigi nella mostra [...] Breton) [...] un fantasma bianco vestito di nero ammutolito [...] giornale, [...] di un mondo dove [...] la tenda azzurra, la stanza, avevano [...] il rilievo e la [...]. Dopo, dopo il tempo [...] i corp i i paesaggi e gli [...] e [...] la oro sostanza, la [...]. Può darsi che la [...] come diceva Renan [...] come fanno i filosofi, [...] invece che possa sopravvivere a tutte le [...] e prenderai gioco della moda, del gusto, [...]. Il vere problema, per [...]. E la pittura comunque, [...] ritratto, scenografia, è sempre natura morta. Il prezzo dovuto perché [...]. La sostanza dei tronchi [...] del terreno diventano un movimento fluidificato sulla [...] come se il pennello spazzasse via tutti [...] le asperità della natura [...] 1922). I pini esistono solo [...] ad altezza dell'occhio: una quinta di corpi [...] rigidi, a tinte chiare, un primo piano [...] non ha bisogno di espandersi verso [...] o di manifestare il [...] che i corpi vegetali respirano (Forò! I contemporanei di [...] critici d'arte o [...] colto la stranezza, [...] disordine anticonvenzionale della [...] pittura colta, che riportava [...]. Qualcuno parlava ai «nature [...]. E non era un [...]. Ma [...] e soprattutto Alberto Giacomelli, [...] era più audace di Cezanne. CI fermiamo sulle nature [...] nella mostra di [...] La [...] gamie, senza data, è [...] massiccia come la terra di cui sono [...] I [...] le tazze, da [...] è nato il legno [...] frutti, il legno del tavolo. Il pittore aggiunge solo [...] la [...] intuizione è davvero moderna, [...] la luce sarebbe diventata la nuova materia [...] disincarnare le immagini. Nel Natu-re morte [...] le pere [...] sono misteriosamente sospese nel buio [...] anche il ritratto della nipote, Génevieve d fa [...] (! Nel [...] il fondo nero ha inghiottito [...] peso degli oggetti: ì [...] leggeri sembrano vetro . Diverbi [...] Nature morte à la corbeille [...] (1950): gli oggetti sul tavolo sono disposti in [...] classico; ma è la fine [...] banchetto naturalistico. /// [...] /// Giacomelli annoi [...] va che [...] voleva [...] fissare un poco [...] delle cose, [...] fase del -la [...] vita, forse aveva [...] di senso perfino il suo [...] ai modelli del passato. Nel [...] (1938) [...] ha ancora in mente [...] ma gli alberi sono spogli, [...] luce tende al livido, la grazia settecentesca della composizione [...] può che accentuare la freddezza dei colori e [...] fantasma-tico dei personaggi. La conclusione di una parabola [...] nella pittura di [...] raggiunge il massimo [...] nel [...] La [...] è un paesaggio grigio, lunghissimo, [...] che ha perduto la luce, [...] si agita senza gioia apparente [...] lampeggiando nel buio, in una [...] forsennata che non poggia da nessuna parte. Calligrafia di Lina sicurezza [...]. E parlano per voi [...] 340 000 voci e significati, 65 000 [...] di nomenclatura, 6 repertori di abbreviazioni e [...] illustrazioni di lemmi scientifici e tecnici. E inoltre proverbi, locuzioni, [...] di luogo e di abitanti Neologismi, tecnicismi [...]. E più di 6000 citazioni [...] (da Dante a Montale). Il Nuovo Zingarelli: l'italiano in [...] parola. /// [...] /// Il Nuovo Zingarelli: l'italiano in [...] parola. (0)
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