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Aveva ancora il braccino [...] in un ultimo disperato tentativo di difesa, [...]. [...] al corpo della madre [...] un colpo alla testa, il ventre aperto. Sette pagine di foto, [...] un altro massacro. Il quotidiano di Pristina [...] Di-tore» registra la brutalità con [...] di una [...] trovate [...] Kosovo centrale. Giornalisti occi-dentali e osservatori [...] scorso -su segnalazione degli [...] cimitero a cielo aperto, teatro di una [...] scorso durante [...]. Uc-cisi con raffiche di [...] un colpo alla testa per le donne [...] il più piccolo di [...]. [...] la gola tagliata, [...] erano [...]. Un ragazzo è sopravvissuto [...]. Come gli altri, ha [...] di fuggire [...] dei militari. Avevano le divise serbe. Poi hanno separato gli [...]. [...] prato recintato. Non potevo vedere quello che [...] agli [...] avevo [...] di guardare a terra. Hanno cominciato a spara-re. [...] finta di essere morto, fino [...] quan-do non se ne sono andati». Cento bossoli [...] testimoniano la strage. Pristina annuncia una giornata [...] oggi, i separatisti chie-dono alla Nato di [...]. Bel-grado da parte [...] nega ogni [...] di [...] per appurare la ve-rità, mentre [...] che Belgrado ha [...] sue [...] è ormai tutto tranquillo. Ma le im-magini della [...] sulla stampa internazio-nale, sono [...] giù. Il segretario [...] Unite ha messo in [...] Belgrado, [...] a [...] di «desistere dal ripetere» [...]. [...] commissaria Onu per i diritti [...] Mary Robinson ha chiesto a Belgrado di consenti-re [...] indipendente. An-che [...] che detiene la [...] di indagini sul massacro. Per Belgrado, che contava [...] comunità internazionale e scongiurare il rischio di [...] della fine delle operazioni [...] Kosovo, [...] morti sono un passo falso. La «normali-tà» che [...] pretende di [...] ristabilito è lontana, le [...]. Mal-grado le pretese di Belgrado, [...] che gli scontri si siano ar-restati. Secondo il [...] Office, [...] fine settimana in Ko-sovo [...] anche un al-tro massacro nella zona di [...]. Domani si riunirà a Londra [...] Gruppo di contatto. Ieri a Bruxel-les il [...] Nato ha verificato lo stato dei pre-parativi [...] inter-vento militare. La Germania ha messo [...] Tornado. Il capo di Stato maggiore [...] Di-fesa Guido Venturoni ha detto [...] a fornire le basi «perché [...] nostro non è mai stato un ruolo passivo». Ma il vice-premier Wal-ter [...] che «eventuali ulteriori misure [...] Kosovo [...]. Washington ieri ha avvertito Belgrado [...] tempo stringe. Sta-ti Uniti e Gran Bretagna [...] per lanciare un segnale forte a [...] prima [...]. Il discorso di [...] sulla [...] che intimava il ritiro dal Kosovo e [...] di negoziati è atteso per [...]. /// [...] /// REPORTAGE [...] Il confine è una polveriera [...] a esplodere. Ad dis Abeba uno spiraglio [...] tamburi di guerra [...] TONI FONTANA ADDIS ABEBA [...] il capitano [...] con passo cadenzato tra i [...] e i massi, poi sussurra: «State giù e togliete [...] giacche più colorate, [...] 6 chilometri dalle linee eritree. Siamo sotto tiro». [...] di montagna, tra sentieri [...] dalle piogge fin sulla cima che domina [...] invece è [...] sullo scenario della guerra. [...] sui 2400-2500 metri, etio-pici ed [...] stanno scaldando i muscoli per la battaglia che [...]. Salendo da [...] quar-tier generale degli etiopici, [...] più forte il ru-more dei tam-buri di [...]. [...] una «Casa operaia» con tanto [...] fascio littorio, aveva-mo visto i pri-mi soldati con i [...]. E, in breve, le [...] il sopravvento [...]. Poi, protetti dalla foresta [...] tornante, erano com-parsi i camion coperti dai [...] celano le batterie di missili Katiuscia. E via via verso [...] infit-tite le pattuglie, i [...] sul cocuzzolo dove i carrelli ab-bandonati dietro [...] che tra gli anfratti ci sono i [...]. [...] sterrate [...] battaglioni che marciano [...]. Guardingo, il capitano indica [...]. Le case e le [...] dominano il fondo del [...] mon-tagne. È una città fantasma; [...] ultimo nidi etiopici, sul costone e verso [...] case, strade, fattorie disabitate, e in lon-tananza [...]. Ora sono tutti fuggiti, alcuni [...] sulle montagne, altri hanno [...]. Da tre mesi gli eserciti [...] scruta-no, [...] una quiete irreale, finta, che [...] attenua la tensione che [...]. Quei tre mesi sono serviti [...] due governi per comprare armi e munizioni nel [...] mercato [...] eu-ropeo. E ora basta solo [...]. Il colonnello [...] 32 anni, di etnia amha-ra, [...] delle truppe nella regione di [...] nella mimetica, sentenzia: «Se il [...] i miei uomini sono pronti, noi non vogliamo invadere [...] ma faremo il possibile per liberare le terre [...] state occupate. Se necessario, andremo anche oltre, [...] chilometri in territorio eritreo, ma lo faremo so-lo per [...] il controllo sulle [...]. Guerra dunque? Tutto lo [...] se, come ci diranno ad Addis Abeba, [...] diplomatici non si sono chiusi. Dai primi di giugno [...] più; dopo un mese di aspri com-battimenti [...] stato «congelato», anche in seguito alle forti [...]. Ma i contrasti [...] del con-flitto non si [...] anzi [...] rancori hanno allarga-to il fossato [...] paesi, [...] non lontano amici e [...]. Le espulsioni hanno decimato [...] e quella etiopica nei due paesi. Ad dis Abeba pa-ragonano [...] Isaias [...] «a [...] mentre la radio [...] urla che il pre-mier [...] «è peggio di [...] il sanguinario ditta-tore deposto [...] ribellione eritrea e dei movimenti etiopici, primo [...] tigrino. [...] e [...] erano allora i capi della [...] anche da un lontana parentela. In pochi mesi [...] sulla quale anche gli Stati Uniti [...]. Il cambio della moneta [...] controllo dei porti [...] sembrano le cause che [...] attriti. [...] carichi di caffè, the e [...] e [...] arri-vava il sale, e molte [...] merci. Poi gli eritrei hanno [...] moneta, il [...] ma i traffici non si [...] fermati. Cambiavano 100 [...] per 70 [...]. Si facevano affari fino [...] (quasi 300 dollari [...] poi il governo ha [...] lettere di credito in dollari». Così gli eritrei, più [...] hanno pagato salato il [...] il cambio della moneta. E si sono rifatti [...] porti di [...] e Massaua, vi-tali per [...] può [...]. Le tensioni innescate dal [...] e dal controllo dei porti si sono [...] esplodere ai primi di maggio nella guerra. [...] di pochi chilometri di terra, [...] e privi di risorse, ai confini di [...] e [...] discordia [...] i desideri di rivincita dei [...] go-verni. Ad dis Abeba la propa-ganda [...] è martellante. /// [...] /// Il governo -come ci spiega [...] ministro degli Esteri [...] -si giustifica sostenendo che gli [...] «appartenevano ad [...] che finanziavano la guerra contro [...]. Ma la paura serpeggia [...] 400. I capi [...] non si comportano di-versamente. [...] Abeba incontriamo un gruppo [...] circa 2000 sfol-lati dalla zona di [...]. Sono in fi-la per [...] in camera-te sovraffollate e sopravvivono con il [...] governo. Sono per lo più [...] imprese eritree nel porto di [...]. /// [...] /// I veleni reciproci alimentano una [...] guerresco che, almeno ad Addis Abeba, pare [...] supera-to il [...] non ritorno. A sfavo-re [...] militare giovano tuttavia molti elementi. [...] ha inaugurato nel 1994 [...] federale che ricono-sce ampie autonomie alle etnie. Ciò non ha sanato le [...] riva-lità tra i gruppi maggioritari, am-hara e [...] e [...] gruppo dirigente tigrino. E tuttavia si trat-ta di [...] innovativa [...] dilaniata dai conflitti etnici. E il prestito di 2,5 [...] al 2000) dalla Banca Mondiale [...] favorito gli investimenti e un ti-mido sviluppo economico. /// [...] /// I me-diatori africani faranno [...] il leader etiopico [...] e quello eritreo [...] nel tentativo di [...]. /// [...] /// Quali possibilità vi sono [...] ripresa [...] «Noi etiopici non vogliamo [...] riteniamo che sia ancora possibile una soluzione [...]. Tut-tavia non possiamo certo accettare [...] della nostra terra. Se un paese invade [...] un al-tro vi sono due possibilità: o [...] usare la forza per [...]. [...] ancora chiuso la porta, e [...] escludiamo alcuna opzione. /// [...] /// I contrasti con gli [...] riguardano solo il [...] «Vi sono problemi [...] e commerciali irri-solti, quello della [...] ad esempio e quello [...] una [...]. [...] ragioni che hanno provocato il [...]. Guardate come [...]. [...] con lo Yemen per [...] alcune isole, con [...]. Quando [...] stato [...] contro [...] ad Addis Abeba e [...] ha accusato il Sudan [...] interrotto le relazioni con quel [...] ma ci siamo li-mitati a ridurre il personale della [...] ambasciata. Loro invece, a quattro anni [...] sono [...]. Quali sono le rivendicazioni [...] al controllo dei porti del mar Ros-so? «Noi [...] gli eritrei hanno occupato una [...]. Non intendiamo però correggere [...] un altro errore, prendere neppure un centimetro [...]. [...] Africa, si parla di una [...] di [...]. Il pro-blema della ridefinizione dei [...] tra [...] e il [...] necessari non sono ancora stati [...] non si vedono. [...] e in Congo». /// [...] /// [...] e in Congo». (0)
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