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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1997»--Id 1079151356.

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Adesso [...] così suona un [...] retrò, come [...] di piombo delle vecchie tipografie. Insieme alle tecnologie, muta anche [...] linguaggio: il mestiere diventa «know [...] la vocazione una [...] il retroscena diventa «inside», ma [...] siamo capiti lo stesso. Alberto Sordi, [...] lo faceva già 40 anni [...]. Eppure il tarlo rosicchia, [...] della crisi, dei gadget, [...] televisione, delle nuove tecnologie, della crescente omogenizzazione, [...] per dire che, ormai, siamo tutti uguali. Quel tarlo, che qualcuno [...] ricompare in un bel libro di Paolo Pagani («La [...] è un [...] Limina editore, [...] lire) nel quale vengono [...] intellettuali e non di otto grandi firme [...]. Grandi firme sì, ma [...] come Biagi, Bocca o altri autorevoli cattedratici [...]. Pagani, invece, fa parlare [...] dei [...] che facendo breccia negli [...] Ottanta [...] Novanta ha imposto altri stili e coordinate [...] italiano. Da Gianni Riotta a Michele Serra, [...] Ezio Mauro a Lucia Annunziata, ognuno racconta [...] tarlo che gli ha permesso di avanzare [...] una professione che pur essendo scritta non [...] nulla di prescritto, e che, come sottolinea Serra, [...] ribaltare nel suo contrario. Storie, passioni e deformazioni [...] comune: quello di non essere materia da [...] da copiare. Perché ogni tarlo lavora [...]. E prima, di [...] la luce, deve sempre scavare [...] cunicoli. Dario Ceccarelli Il premio [...] a Tiziano [...]. Il giornalista racconta il [...] vita e la concezione del mestiere [...] anni Sessanta le regole [...] di guerra molto speciale Un solo rammarico: [...] scrivere [...] al campanile di San Marco [...]. Da 25 anni corrispondente [...] per lo [...] ha un desiderio: raccontare [...] dal di fuori, come farebbe [...] cronista del Laos. Il libro di Taibo II Il Che 800 pagine di vita necessaria MILANO. Un giornalista di guerra [...]. [...] da 25 corrispondente [...] per il setti-manale tedesco «Der [...] ha partecipato a tutti [...] eventi tra la Cina e il Vietnam [...] Settanta. La [...] di San Marco, [...]. ///
[...] ///
Apre un giornale e [...] potuto essere lì, pensa a come [...] raccontata lui, quella storia. Si [...] grandi inviati anche in un Salone di bellezza». Quel qualcosa di diverso (che [...] di [...] differente da tutti gli altri [...] piano -se lo sta ancora [...] -fuori [...] inviato in [...] Oriente che negli anni Sessanta [...] rappresentato per molti «un luogo [...]. La [...] divisa è tra il mo-naco [...] e il maoista: pantaloni e ca-micia bianchi [...] sciarpa colorata come [...] abbinata alle calze. Fricchettone mai cresciuto? [...]. [...] sofisticato, si informa via satellite. Laureato in legge alla [...] -era compagno di Giuliano Amato [...] internazionali per poi entrare [...] degli anni Sessanta, [...] di Ivrea. Borsa di studio e [...] Scienze politiche alla Columbia di New York, tornato [...] Italia [...] pas-sant ha imparato il cinese -ha fatto [...] «Giorno», prima di fuggire, ancora e per [...] moglie e figli. A Singapore si è [...] lance a tutti i più importanti giornali [...]. Assun-to, grazie al suo [...] settimanale «Der [...] si è trova-to al [...] posto giu-sto, a cominciare dalla presa di Sai-gon [...] dei comunisti e ha ini-ziato una carriera [...] portato prima a Hong Kong, poi in Cina [...] stato arrestato per attività rivolu-zionaria e poi [...]. Oggi gli daranno il premio [...] per il giornalismo, e lui, [...] ha colto [...] ne è felicissimo. Ogni fatto della [...] dal caso, dalle occasioni. Oc-casioni che sono sempre [...] pretesti per cambiare rotta, per parti-re. ///
[...] ///
Tiziano [...] abituati alle supponenze dei grandi [...] di casa nostra, il suo [...] da cronista alle prime ar-mi. Per come in-tendo io questo [...] è un [...]. Professionalità, scuole? Che ci [...] «Le scuole servono a poco. Que-sta è una professione con [...] regole. Ma è soprattutto un [...] vivere. Conoscere la storia, la geo-grafia, [...] lingue, [...] innanzi-tutto. Ma poi dovrebbe essere [...] volta. Il problema è che in Italia [...] i giornali [...] uguali. Penso alla presa del [...]. [...] raccontata allo stesso mo-do. Invece bisognerebbe sforzarsi [...]. E il mito [...] È [...] «Io non sono un grande [...] del giornalismo [...]. Ma se devo scegliere [...] raccontata da un giornalista ameri-cano e quella [...] gior-nalista italiano scelgo [...] americano. Ad esempio, nella [...] biografia, Gandhi ricorda di una [...] intervi-sta, non la rilasciò mai, apparsa su un giornale [...] arrivò Roma ai tempi di Mussolini. Sono difetti vecchi che [...]. A proposito di obiettività [...] il senso del giornalismo sia [...] assoluta. Si può essere coscientemente [...] processo di avvicinamento alla verità. [...] è star [...]. Perchè ha deciso sin [...] «Per non esserci. Da questa lonta-nanza che [...] curato, pos-so dire cose, vedere cose come [...] è abituato a ve-dere. Da [...] non mangio quello che [...] leggo quello che leggete voi, non parlo [...] cui parlate voi. So a ma-lapena chi [...] Bossi. Mi alzo la matti-na [...] invece della Repubblica o [...] Corriere. ///
[...] ///
Che cosa direbbe a [...] «Gli direi: il giornalismo non è quello [...]. E nemme-no star dietro un [...] a rimpastare [...]. E che [...] allora? Prendiamo il modo di [...] le guerre, di cui ci [...]. Per la nostra è [...] Vietnam. Eravamo [...] in ogni senso [...] sbagliato. [...] la tv ha avuto un [...] defor-mante e anestetizzante. Non fa sof-fermare su [...] real-mente. Guardiamo alla Jugoslavia. Tutti hanno la sensazione [...] lì e nello stesso tempo a [...]. Esiste un buon giornalismo [...]. La [...] ai giornali italiani [...] «Sono incomprensibili. Se uno non li [...] giorno prima non capisce niente. Io arrivo [...] e leggo della Bicamerale. E che [...] un monolocale con il [...] E [...] ci sono troppe opinioni. ///
[...] ///
Qual è la differenza più [...] tra [...] che ha lasciato e [...] «Quando lasciai [...] nel [...] una delle cose più [...] di questa città era il [...] di Pinelli. La gioventù era arrabbiata [...]. Oggi la gente è [...]. Ma ha perso la [...] più a niente. I giovani [...] perchè non si sono [...] ruolo di consumatori. Noi volevamo andare a Cuba [...] le canne da zucchero. ///
[...] ///
Insomma, aveva-mo la sensazione [...] non fi-nisse lì. Che ci fossero dei [...]. Che cosa cercava e che [...] ha [...] «Cercavo [...] da me, che ora stanno [...]. Alla fine so che penserò [...] come al più esotico dei mondi possibili e ci [...] un viaggio, [...] come se [...]. Che insegnamenti ci vengono [...] non è arrivata, ci viene [...] gandhismo, che per me signifi-ca, nella vita quotidiana, eliminare [...] cose inutili. Nel mondo di oggi [...] cose, nel giornalismo troppe informazioni. Oggi gli spazi non [...] da dire. ///
[...] ///
Come si raccolgono oggi [...] si capisce quello che succe-de? «Se fossi [...] e volessi capire [...] lascerei [...] grado di sviluppo del [...]. Farei un viaggio in [...] Firenze e Bologna. Ascolterei le conversa-zioni della [...] al te-lefonino». ///
[...] ///
Ma poi dobbiamo semplificare. Per capire dobbiamo avere [...]. Troppi [...] non servo-no. Non si può andare [...] speciale senza sapere le lingue. Poi bisogna non raccontare [...]. [...] dei giornalisti dovrebbe servire [...] questo. [...] giornalisti italiani sono fuori da [...] forma di controllo. Il fatto è [...]. Lei predica [...] anche [...] «Certo. Innanzitutto scrivete [...]. [...] mai su un argomento esaurito. Un giornalista dovrebbe avere [...]. [...] la fortuna di lavorare per [...] giorna-le che non mi ha mai permesso di [...] a pranzo. Mi avrebbero licenzia-to, sennò. Frequentando i potenti bisogna [...]. Solo così si diventa [...]. Bisogna sapere qual è [...]. Una forza che non [...] briciole di un potere che scompari-rà. [...] insegna a non diventare [...] È [...] senso della tua dignità. Il gior-nalista deve [...] dire: tu fai la sto-ria. Ma se io non [...] non ci [...]. [...] per tutti questi anni quale [...]. E dove andrebbe oggi, con [...] «In Albania. Vorrei [...] lì con un sacco sulle [...]. Antonella Fiori [...] 3. Che si tratti del [...] rico-gnizione non solo approfondita ma soprattutto appassionata, [...]. Paco Ignazio Taibo II, [...] non uno storico palu-dato, scrivendo una monumentale «Vita [...] di Ernesto Che Gueva-ra» (come suona il [...] fatto uno sforzo immane, [...] corsivi che (sono parole [...] Che, sono frammenti di lettere personali e [...] scritti a mano, articoli, poe-sie, libri, discorsi, [...]. Si trat-ta di un [...] ma cosi intriso di fascino che si [...] fiato. Un fascino che [...] risulta quasi inspiegabile, visto che [...] moltiplicazione mediatica [...] im-magine del Che dovrebbe avere [...] reale. [...] parte, dati i tempi, che [...] icona ormai carica di significati [...] resista tenacemente, resta un fatto [...]. A [...] di questo libro viene proprio [...] un senso di «presenza» del leggendario Comandante. Quello che ne esce [...] di straordinaria forza rap-presentativa, quasi icastica, in [...] delle sembianze, del cor-po, [...] del Che, sembra quasi [...]. Il fatto è che Paco Taibo [...] questo suo percorso, in questo scavo dentro [...] del Che, ne restituisce [...] fatto di limiti e [...]. Ne risultano smantellati molti [...] portati alla luce lati [...] Guevara, i più schiacciati dalla stratificazione mitologica. Il Che aveva certo una [...] intellet-tuale fuori dal comune, ma era anche attanagliato da [...] inesausta tensio-ne esistenziale. Era divorato da una sete [...] conoscenza, e insieme sentiva pulsare interiormente [...] spirito [...]. Un uomo che «doveva [...] an-che i più opachi al suo passaggio [...] comunque doveva sprigio-nare qualcosa di magnetico e [...]. Difficile che un tale [...] dal suo sprezzo del pericolo, dal fatto [...] piedi incurante delle pallottole (e infatti è [...] ferito), dal suo egualitarismo [...] in pochissimo tempo la [...] strategia della guerriglia. Doveva es-serci certamente altro. E questo altro viene [...] nel libro di Paco Taibo. Il Che era un [...]. E [...] questa voglia [...] senso un [...] mistico della prede-stinazione. Forse era un beat senza [...] e senza che gli uomini della beat [...] lo sapessero. Aveva come loro intercettato uno [...] del secolo in [...] si erano incrociati e avevano [...] meccani-smo progettato dai padroni del [...]. Aveva maturato (è noto) [...] giovanissimo, attraversando in motocicletta [...] con il suo amico Alberto [...] la miseria e il [...] capitalismo made in USA. Non poteva non parte-cipare [...] di quella rivoluzio-ne [...] che -dice Paco Taibo -«per [...] possa sembrare [...]. Enrico [...] Tiziano [...] Archivio [...] La scrittura [...] di Paolo Pagani Limina prefazione di Enrico Deaglio [...]. È [...] nella Biennale Inter-nazionale [...] di Venezia che Kir-sten [...] tiene la [...] prima per-sonale in Italia. Pur vivendo [...] nostro [...] nota soprattutto in Danimarca [...] nel 1948, a [...] in Germania (dove vive, [...] Colonia, [...] 1982). Molte sono anche le [...] ha tenuto in Sve-zia, [...] quella allestita nel 1980 a [...]. Ed in Svezia, nella [...] Moderna [...] di Stoccolma, è conservata [...] II». Realizzata nel 1990, stesso anno [...] cui [...] allestì una per-sonale presso il [...] museo svedese, [...] sembra rappresen-tare un momento [...] quasi di fuga, dalla struttura [...] delle forme plastiche [...]. Una fuga con molte [...] quella del maschio che va via di [...] alla mamma di lasciare intatta la came-retta [...]. Viene da in-terpretare [...] catene che in [...] II» ten-gono uniti alla forma [...] i [...] alla matrice, stanno distesi sul [...]. Uno dei componenti di [...] è costi-tuito da una sorta di grande [...] fori, [...] dal profilo grezzo e [...] sembra invece un vaso irregolare dal quale [...] sebbene ri-manga incatenato, un grumo di materia. Si tratta di semplici forme [...] più che altro, ma forse fantasmi di [...] manuale [...] è ridotto [...]. Sono quindi forme molto [...] dalla scultura antropomorfa -come un uomo a [...] (Danimarca) che porta sul [...] i segni dei colpi inferti dallo scultore. Un tempo sparpagliate per il [...] come in esplorazione dello spa-zio che le contiene, le [...] di [...] II» -insieme con altre sculture [...] passato, quali la piatta «Superficie su piedistallo» [...] Danimar-ca) -sono state replicate con [...] cera dalla [...] e costituiscono ora [...] dal titolo «5 x [...] Museum [...]. [...] le catene non ci sono [...]. [...] sene sta poggiato a [...] pesanti scatole tra-forate, in acciaio. Sono, queste, [...] del [...] il carrello [...] (di quelli che si trovano [...] la parte in negativo di un calco in gesso. Anche [...] due forme diver-sissime costrette a [...] a terra. Mentre nella scultura in ferro [...] («Senza titolo, States Mu-seum [...] due scabre strutture totemiche -sem-brano [...] assi di legno abbando-nate dal mare sulla spiaggia -si [...] con molta più naturalezza, quasi per [...] dal regolare e [...]. In «5 x 5» [...] funzionare da apparato catalogato-re del lavoro precedente [...] -le algide gabbie [...] acciaio contengono, e raffreddano, [...] delle irregolari forme incera. [...] tempo stesso, offrono una [...] geo-metrica, ordinata) della stanza che le contiene. E quello del rapporto [...] spazio niente affat-to asettico e siderale -sembra [...] di riferimento costante [...] di [...]. Vedremo quindi il 15 [...] così capa-ce a dare [...] op-posti, interpreterà lo spazio del pa-diglione nazionale [...] nel 1934 gli diede compassate for-me neoclassiche, [...] Peter Koch, che lo rielaborò in un linguaggio razio-nalista [...] danese (moderne forme [...]. Carlo Alberto Bucci [...] 2. ///
[...] ///
Carlo Alberto Bucci [...] 2.

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Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

(238)
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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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(119)

Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(193)

Città & Regione [1975-1976*]

(191)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(145)


(199)

Interstampa [1981-1984*]

(199)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(198)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(184)

L'Orto [1937]

(162)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(192)


(187)


(205)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(88)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(204)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(204)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(204)

Brescia Libera [1943-1945]

(160)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(193)


(206)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(64)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(196)

Umanità Nova [1919-1945]

(170)



(99)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





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