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La nuova versione che [...] prova a spiegare il perché di un [...] di Hugo si dicesse: «è stupido. Nel luglio, in una [...] lettera, Flaubert ne giudica così: «In questo libro non trovo né verità né grandezza. Quanto allo stile mi [...] terra terra: un modo come un altro [...] gusto popolare. Hugo ha riguardi e [...] per sansimonisti e orleanisti e persino [...] osti: tutti sono bassamente [...]. E le digressioni! Quante, quante! E sermoni interminabili per [...] suffragio universale è una gran bella cosa, [...] 1 istruzione di massa è necessaria: cose [...]. Decisamente, nonostante alcuni bei brani, [...] un libro puerile. In letteratura lo spirito [...] una qualità secondaria, ma quando si è [...] Balzac e di Dickens non è lecito raffigurare [...] maniera cosi [...]. Questo giudizio non nasceva [...] verso Hugo. Al contrario: Flaubert, nella stessa [...] confessa [...] passato la vita [...] del vate. Gli sembrava però che [...] invecchiassero. Quanto a Goethe (relativamente a [...] ecco [...] «I personaggi di Hugo sono [...] imbottiti che [...] autore tratta nel modo più [...] a strattoni, [...] nelle pose più stravaganti, [...] spiritualmente e materialmente; ma siccome [...] non hanno carne, non può che dilaniare gli stracci [...] cui son fatti. Tutto questo rivela innegabilmente [...] oratoria, ma senza di essa Io scrittore [...] creare siffatte mostruosità». Potremmo continuare [...] questi giudizi negativi, da [...] e paradossali [...] come [...] a quelli più raffinati [...] («Victor Hugo e un miliar-dario, non un principe», [...] Valéry). E [...] parte gli osanna: monumentale [...] di Napoleone; come [...] di Trionfo. In o-gni caso non [...] che esistette un culto di Hugo, ma [...] parola i malintenzionati hanno [...] coniare il sostantivo [...] e tutta la parte [...] di Hugo ha assunto [...] messo in luce da Corbière [...] a [...] una guardia epica nazionale: «Ego Hugo». Ora che Einaudi, nei [...] si accinge a presentare [...] nuova versione dei «Miserabili», dovuta a Mario Picchi, [...] il caso di costringerci a qualche riflessione [...] formidabile e sterminato romanzo, perché è indubbio [...] «Miserabili» siano un romanzo popolare. Victor Hugo, in Italia, [...]. E non sarà neppure [...] muovere dalla densa introduzione di Mario Picchi, [...] con competenza, ma con il garbo di [...] i suoi testi, vuole anche [...] mettendo le cose un [...]. Il ritratto che Picchi [...] Hugo, sempre sostenuto da precise citazioni, è [...] monumento così ingombrante, ovunque e sempre, da [...] ai [...] de [...] quando il vate morì: «Finalmente [...]. Nel tratteggiare la [...] soprattutto nella vita privata. Picchi na la mano [...]. Essa [...] di tutto; oceanica e smisurata, [...] e inappagabile, si riversava in voce e in scrittura, [...] e sul progresso inarrestabile del [...] vuoi sui conti della spesa e sul registro puntiglioso [...] quanto mai compromettente dei successi della [...] vorace sensualità. In realtà, dice Picchi, [...] senza confine era piuttosto una sterminata economia [...] governare se stessi, la casa, la famiglia, [...] Stato, [...] mondo. E aggiunge: «Alla fin fine [...] idee si [...] tutte, come una predica materna». /// [...] /// Ma quale [...] La [...] solido e benpensante che perveniva a poco [...] realizzare sempre meglio la [...] funzione di guida e [...] società. Appena gli fu possibile Hugo [...] suo nome 1 appellativo di visconte; nei «Miserabili», [...] naturale di uno dei protagonisti, Marius, è [...] nella famiglia materna capeggiata dal «gran borghese» Gillenormand. Si potrebbe [...] dire che Hugo «sfruttò» [...] senso artistico); e che lo fece, se [...] certamente senza [...]. [...] è del resto già [...] Flaubert. Eppure «I Miserabili» sono [...]. Mentre Balzac riuscì a scoprire [...] sociale ed umana della lotta per [...] e seppe [...] in rilievo con i mezzi [...] Hugo si limitò a dipingere nel modo più pittoresco [...] retorico possibile gli scenari della vita, [...] umana [...] descrìtto. E fu la via [...]. Nonostante abbia fatto dei [...] marionette, quei personaggi sono limasti nel cuore [...] infantili. Si potrà trovare chi [...] con [...] è difficile che qualcuno [...] nome di Jean [...]. Ma il [...] è [...] tradizione, i luoghi comuni e mitici trapassati [...] bocca, costituiscono la grande fonte di conoscenza [...] di spirito hanno in [...] al superbo bagaglio di [...] che ha studiato. Una vita miticamente eroica, [...] azione, tutto contrasto fra luce e ombra, [...] pietà e violenza è quanto di meglio [...] poteva rappresentare; e non [...] ma per la stessa borghesia. Grazie a quella che [...] la raffigurazione nuda e cruda della realta [...] Hugo si aprì il cammino di un successo [...] oggi. Attraverso i [...] il poeta e rimasto [...] con le folle, che lo ritrovano con [...] che di fronte alle sue pagine reboanti [...] come di fronte alle a-rie cantate dai [...]. Che i personaggi del [...] tengano conto di una più consistente interiorità [...] spesso neppure la posseggano, non importa; che [...] pezzo; che [...] sia il poliziotto in [...] mo disonesto in sé, Marius [...] Cosette la giovinezza in sé, non dà fastidio. La loro vita fuori del [...] si dice [...] è vita, perché Hugo [...] si dice [...] questo vulcano titanico, questo seducente [...] della parola in tutta la [...] gamma, ha saputo esprimere degli [...] precisi: la fiducia [...] uomo che è al mondo, [...] nostra ragione di speranza. Con Monsignor [...] ha saputo creare la [...] santo; con Jean [...] di [...] la liberazione del forzato [...] scintilla di bontà, al sacrificio; con tutti [...] «Miserabili» [...] romanzo degli eroi. E per il [...] borghesia) il romanzo eroico è romanzo virile. /// [...] /// Ma chi è Franco Battiato [...] mai, dopo anni di gavetta in sordina, [...] al successo? Forse grazie ai suoi testi [...]. Battiato, in effetti, è [...] eccellenza. Quanto i cantautori, [...] di una straordinaria rivoluzione di [...] riuscirono a riempire il [...] di significato (di [...] come si diceva allora), tanto Battiato passa il suo tempo a [...] di ,ì qualsiasi contenuto. E il gioco, bisogna [...] gli riesce facilmente anche grazie [...] con la Franco [...] arrivò [...] anni di gavetta dura, passati [...] confezionare dischi che deliziavano i critici e i consumatori [...] palato fine ma restavano intruppati negli ultimi posti della [...] confusi nel gruppone dei gregari. Poi, mentre percorreva scettico e [...] la [...] interminabile via per Damasco, il [...] dal suo quasi anonimato. E Franco Battiato, siciliano [...] Milano, è diventato il fenomeno musicale del 1982, [...] giri «La voce del padrone» per sei [...] alle classifiche, [...] e radioline che riscoprono [...] e ipnotica ubi-quità sonora diffondendo per ogni [...] le sue canzoni, e una [...] per mezza Italia che [...] lusso di ridicolizzare il fantasma della recessione [...] migliaia di biglietti. Ma come è potuto [...] cantautore considerato per pochi intimi, a-ristocratico tessitore [...] sempre sospese tra la citazione astuta di [...] irriverente di melodie non [...] oggetto di un consumo così universale e [...] Misteri [...] mercato? Mica tanto: la [...] di Battiato». Insomma, [...] divenuto schemino da comunicato [...] e Battiato balla sul suo cadavere, all' [...] del mercato prossimo venturo: [...]. I suoi ferri del [...] ma usati con gusto e efficacia. Intanto una base elettronica che [...] da ordito sonoro, da [...] sul quale far camminare le [...] idee melodiche senza [...] affanno alienato della [...] ma con il metodico incedere [...] un ragiona-. Sopra questa base tecnologica [...] Battiato scioglie le redini delle sue melodie, [...] sinuose, sensuali, con un orecchio [...] uno al melodramma (quello [...] Puccini per intenderci) e un terzo (Battiato ha [...] al rock leggero degli anni Sessanta. Il risultato è un [...] di stili che ha come unico denominatore [...] tra futuro elettronico (la base ritmica) e [...] le note che ondeggiano come alteri cammelli [...] sintetico della musica in serie. I testi sono semplici [...] panorama sonoro. Pochissime canzoni di Battiato [...] e propria [...] fanno un discorso compiuto. E anche quando questo [...] «Centro [...] permanente», il significato complessivo [...] immediatamente mascherato da una infinita serie di [...] e [...]. Perché Battiato, autentico inventore [...] 33 giri, ha orrore dei [...]. Ecco dunque che tutte [...] sono confezionate come [...] di pezzi di canzone [...] e stili spesso in contrasto tra loro, [...] «shaker» e serviti freddi, di modo che [...] provare il sottile brivido di [...] ma senza mettere in [...] di identificazione sentimentale, senza mai permettere che [...] aroma reale. [...] cosa che ci resta da [...] è giocare con la nostra inutile cultura, [...] e [...] a piacimento, [...] gli ingredienti, dimostrando a noi [...] che non abbiamo più bisogno di [...] perché non crediamo più in [...]. Questo, in pillole, potrebbe [...] informatore delle canzoni di Battiato. Non [...] del loro beniamino. Certo che nel cosciente [...] testi, nello stilizzato [...] sentito» delle frasi melodiche, [...] rassegnato delle sue musiche si respira a [...] della crisi. Ma non si scandalizzino [...] tempi, [...] quanti tra i ragazzi [...] giustamente preoccupati del successo [...] così [...]. Come accade spesso a [...] Battiato instilla nelle sue canzoni [...] contro se stesso, la [...] il discorso» (che non si ferma [...] fermarsi). Sulle [...] nei bar, nelle automobili [...] e di gente che le ascolta, il [...] di Battiato non passa sema lasciare tràcce. Rovistando nella memoria, mettendo [...] i pezzi della vecchia musica leggera, ordinando [...] enciclopedia di e-leganti luoghi comuni, Battiato rimette [...] e piccoli desideri non già con la [...] malinconia dei dischi [...] ma sotto le [...] spoglie del riciclaggio e-lettronico, [...] il senno di poi, aggiungendo al già [...] del già capito. Ammiccando al passato, Battiato [...] gran voglia di futuro, appena dissimulata dietro [...] chi afferma di «non avere niente da [...]. E invece ha già [...] nel momento stesso in cui si è [...] canzoni. E aggiungerà [...] quando, tra poche settimane, uscirà [...] suo nuovo 33 giri. /// [...] /// Michele [...] del comandante Facciamo un [...] tempo come nel vecchi romanzi [...]. E il settembre del [...] Napoli è diventata, come dice 11 [...] Achilie Lauro, la seconda [...] perché ha una gabbia coi pappagalli. La prima grande citta [...] è Parigi, che ha [...] essa I suol pappagalli in [...] Notre Dame. Da noi, 1 volatili [...] In piazza Trieste e Trento, detta il salotto [...] Napoli. I pappagalli venuti a Napoli [...] e vivono In dieci voliere, o gabbie, [...] che, fino a poco tempo fa, hanno [...] di fiori. Tinte di verde, a [...] ovoidale, le venti gabbie ospitano varie famiglie [...] di uccelli equatoriali. I napoletani, poco esperti finora In [...] e affini. In un primo momento [...] novità, finché si sparge una voce allarmante: [...] una malattia, detta [...] che si diffonde per [...] potrebbe Infettare 1 cittadini In transito per [...] Napoli. Ma Lauro annuncia che [...] Infondato perché I pappagalli sono già stati [...] prima che don Federico [...] duca di Castelnuovo e [...] di Napoli, li imprestasse graziosamente al comune. Intanto un quotidiano partenopeo [...] raffigurante [...] intervista a Lauro sul [...] tornare alla mente alcuni [...] della Napoli corrotta e [...]. [...] che dice a uno [...] Piazza Trieste e Trento: «Co-cò, vuoi bene [...]. Qualche giorno dopo, lo [...] fa seguire alla prima una seconda vignetta, [...] pappagalli appaiono muniti, anziché delle proprie, delle [...] amministratori pubblici particolarmente legati a Lauro. Nella stessa vignetta, un [...] mamma: «Mammina, quando mangiano questi uccellini?». E la [...] mamma: [...] tutte le ore, figlio mio, [...] tutte le ore». Ho ricordato 11 vezzoso [...] perché esprime assai bene [...] amministrativa del comandante Lauro [...] suo grande trionfo e-lettorale. Per lui, Napoli è una [...] da trattare come una puttana, poco importa se di [...] o di alto bordo. Occorre [...] gioielli più o meno falsi, [...] rimanga tranquilla [...] bordello della [...] storia e non lanci urla [...]. E gli antichi vicoli [...] laurini: nei bassi ci vedi gigantesche foto [...] Lauro [...] degli uomini a [...] vicini. Ma laurini non sono [...] lo sono in larga parte la media [...] anche la vecchia aristocrazia, le principesse. Stella e corona, è [...]. Ho accennato al vicoli [...]. Ma non so se [...] così. In realtà questi vicoli [...] rozzo. Ed ecco che allora [...] loro sacrosanta protesta al comandante Lauro. Gliela affidano con torva [...] fanatismo del disperati. Lauro parla il loro [...] uno di loro, è un [...] di [...] è uno [...] un comizio: «Io non ho bisogno di [...] per farmi 'e pestelli, perche [...] pestelli già 'e [...]. I piselli, cioè i [...]. E allora I vicoli: [...] comandante non vuole farsi i pestelli, questi [...] fare tutti gli altri, a spese nostre: [...] 1 comunisti, 1 socialisti, tutti i nemici [...] questa gente che quando parla noi non [...]. Achilia Lauro Lauro, invece, [...]. È pittoresco, [...] parla col core in [...] piazze, regala al [...] tifoso, il grande [...] dispensa farina [...] e, sotto la farina, [...] licenze edilizie. Ma il fanatismo, la fame, [...] demagogia populista, [...] gli occhi. Comincia lo sterminio della [...] cemento, palazzi e palazzi sul vuoto sotterraneo [...] Napoli che poggia su antiche caverne, cioè sul [...] che è [...] del nulla politico, amministrativo, [...] tempo. Devastati gli splendenti giardini [...] per lunghi chilometri da via Aniello Falcone [...] alto, nasce la Muraglia Cinese. Un ammasso di sporco [...]. E nessuno va in [...] tardi soltanto uno dei fidi di Lauro, [...] Innalzato la cupa Muraglia. Ma ci va per [...] per [...] fatto quel grande macello. Le loro mani sporche [...] la città come un pezzo di pane [...]. I metodi, i sistemi, [...] corruzione, tutto questo Io abbiamo visto nel [...] Francesco Rosi. E tutto questo continua [...] ma per fortuna quasi [...] giorno arrivano le ruspe del Comune e demoliscono, quella [...]. Dico solo [...] non c'è altro che [...] usare contro gli e» redi di Lauro. [...] cominciò [...] suo Ino, lui, il comandante, [...] che 11 [...] il [...] gli era stato Irriconoscente, che [...] aveva [...] bene che lui aveva fatto [...] Napoli. Questa frase spiega forse [...] comandante. Innanzitutto la [...] buona fede. La [...] buona fede, voglio dire, in [...] stesso. Nel suo denaro. Era convinto che, coi [...] potesse far tutto. Comprare la gente, comprare [...]. Non ha mai sospettato che [...] suo impero economico, le sue navi, i suoi palazzi, [...] un giorno crollare. E ora che quel [...] ora che la [...] flotta è naufragata in [...] del mondo, ora che i suoi marittimi [...] lui parla di tradimenti, accusa tutti. Costretto nella [...] grande e lussuosa villa [...] su una sedia a [...] «Comandante, lei ha detto che come armatore [...] e come uomo politico ne ha?», ha [...] «Lei [...] il punto più delicato della mia vita, [...] non ne ho voglia. Chi sa se [...] mai. /// [...] /// Achille Lauro oggi ha [...]. A un certo punto [...] detto: «Che cosa pagherei per morire». Noi invece gli auguriamo [...] perché possa «riflettere». Riflettere su quello che [...] per la città, che chiama ingrata e [...]. Riflettere anche sul fatto [...] intelligenza popolare, che rinasce talora dalle proprie [...] fanatismo, da una lunga notte di aberranti [...] politiche. Luigi Compagnone Premio Goethe a Ernst [...] proteste in [...] Si stanno acuendo a Francoforte [...] polemiche per la concessione del premio Goethe allo scrittore [...] saggista tedesco [...] Ernst [...]. La questione se [...] «leve «sere annoverato tra [...] tra gli oppositori del nazismo (che già [...] largo dibattito sulla stampa) [...] del premio che il [...] essere consegnato [...] scrittore, è stata infatti [...] sera in una riunione del consiglio comunale [...] che ha dato i natali a Wolfgang Goethe. I «verdi» hanno presentato [...] la decisione presa dal comitato del premio [...] democratici che governano la città, affermando che [...] -è stato al centro [...] e fino ad oggi ha mantenuto un [...] il suo passato». Gli ecologisti hanno chiesto [...] la decisione e discussa pubblicamente la figura [...]. Anche i consiglieri [...] hanno accusato [...] di avere esercitato [...] come «precursore del pensiero [...] non [...] rinnegato il suo «atteggiamento [...]. II borgomastro di Francoforte Walter [...] (C DU) ha difeso [...] della giuria affermando che il [...] di [...] non ha contribuito a creare [...] nazismo e che già molto prima del 1933 vi [...] stato una netta separazione [...] ----idee hitleriane. Il premio Goethe, dotato [...] SO [...] marchi, viene attribuito ogni tre anni in [...] nascita del grande scrittore. Libri di Base Collana diretta [...] De [...] otto sezioni per ogni campo [...] r. /// [...] /// Libri di Base Collana diretta [...] De [...] otto sezioni per ogni campo [...] r. (0)
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