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Insieme alla vicenda di. Renzo e Lucia, che [...] già avuto occasione di riferire [...] non godette di una [...] tiratura del romanzo non fu davvero molto [...] che viene offerta alla [...] sulle colonne del Nuovo Ricoglitore, la lacrimevole [...] Ginevra Visconti amata dal cavaliere Palamede e [...] di Bernabò Visconti, morto [...] di Trezzo. Nel giro di pochi [...] appunto, di II castello di Trezzo, se [...] edizioni (tante da battere subito in partenza I [...] Sposi, che, per [...] con termine di oggi, [...] il [...]. Autore del Castello di Trezzo [...] giovane esordiente, G. Bazzoni (nato a Novara [...]. Lettore appassionato dei romanzi [...] Walter Scott (1), ne fu altrettanto pedissequo [...] nel 1827, ecco la Sibilla [...] di Carlo Varese (nato [...] Tortona [...] 1792) [...] dodici edizioni in pochi [...] in Francia, elogi del Tommaseo [...] terribili visioni di sotterranei, [...] camposanti, [...] senza tregua di scene [...] a mala pena insieme ima [...] trama. [...] siamo nella Napoli dei [...] di Carlo VIII; sullo sfondo [...] lotte contro [...] si intrecciano le vicende di [...] Sibilla [...] rapita bambina da un ebreo [...] un ufficiale albanese a Cipro. Molto prolifici [...] e poi, il «genere» [...] del pubblico [...] i due autori a [...] seguire altri, dei quali [...] i titoli per dare [...] di ciò che contenessero: La [...] Ligure, Il proscritto sardo, I prigionieri di Pizzighet-tone, [...] Malaspina, La preziosa di Sanluri [...] Montanari Sardi, tutti usciti dalla fantasia e [...] di Carlo Varese; Il Falco della Rupe [...] Guerra di Musso, La bella Celeste degli [...] cronachetta milanese del 1666, I [...] o una pitocca del [...] del Bazzoni. Che, dal [...] in poi (ah, dimenticavamo di [...] un altro libro uscito in [...] e che ebbe successo: il Cabrino [...] del cremonese Vincenzo [...] nei secoli [...] e [...] divenne il genere letterario più [...] diffuso. Anche perché tra i [...] figurano, insieme alla gran massa di letteratucoli, [...] Tommaso Grossi, Massimo D'Azeglio, Cesare Cantù, Nicolò Tommaseo, Francesco Domenico Guerrazzi, anch'essi sedotti dal trionfante genere letterario al [...] delle loro fatiche. Anche in questi casi [...] romanzo storico non assurge ad autonomi valori [...] al di sotto, il «preciso intento moraleggiante [...] insomma (a seconda, naturalmente, delle tendenze politiche [...]. Perchè appunto questo va [...] forma del romanzo storico si trovò allora, [...] vanno dal 1827 fino al [...] uno strumento per divulgare [...]. In modo molto generico [...] soprattutto, poi, in senso [...] : il che non [...] riconoscere una funzione positiva a questo filone [...]. Il [...] era reazionario, quando guardava [...] al Medioevo, rivalutando, contro la ragione illuminista, [...] il feudalesimo, la fosca irrazionalità [...] di mezzo. Il nuovo genere letterario [...] in questi anni nasce appunto da questa [...] questa fuga romantica verso i secoli che [...] la Rivoluzione: e in paese come [...] in cui gli intellettuali [...] di una tradizione nazionale sulla quale innestare [...] la fede nella lotta per [...] questo riandare al passato [...] un utile servizio. Si ponevano infatti le [...] coscienza storica più diffusa, nella quale prendevano [...] sfondo dì fantasia, alcune figure di personaggi [...] che venivano presentati in chiave patriottica. Da centinaia e centinaia [...] di retorica romantica, qualcosa pur doveva [...] fuori, qualcosa doveva certo [...]. Il Marco Visconti (1834) [...] TOMMASO GROSSI ci presenta un episodio della storia della Lombardia [...] Bice, figlia del conte Oldrado, [...] da Marco Visconti, ma ama il cugino [...] Ottorino: tra i due (ha luogo una sfida, [...] Marco [...] il rivale, senonchè costui grida « Viva Marco Visconti [...]. Per impedire le nozze [...] Bice [...] Ottorino, Marco ricorre allora ai servigi di [...] quale, andando oltre le stesse intenzioni del [...] modo Ida separare con la violenza i [...]. Bice muore disperata. [...] di Firenze (1836) di FRANCESCO DOMENICO GUERRAZZI ha a protagonista la grande città toscana [...] di Carlo V capitanate dal principe di [...] nel 1530. Storie d'amore e di [...] nel corso del romanzo, in culi spiccano [...] patrioti, come Francesco Ferrucci, Michelangelo, Vico di Nicolò Machiavelli, Francesco Carducci. /// [...] /// Luchino Visconti, bieco tiranno, [...] moglie di [...] Pusterla: riusciti vani i [...] la fa gettare in prigione accusando il [...]. Dopo varie vicende Margherita [...] cari vengono consegnati al [...] dei lettori, quando in [...] di vedere gente italiana lottare contro gli [...] lealtà e di coraggio [...] contro odiati rivali, quintessenza [...] della fellonia. [...] romanzo storico suscitò anche [...] critica sopra di sè: non faceva a [...] un qualche Falco della Rupe che subito [...] polemica, si rinfocolava la discussione: non si [...] con la storia, la storia è ricerca [...] è fantasia; oppure: ((Alcuni rigoristi portano [...] di frammischiare cose menzognere [...] deturpare in tal modo la storica purità; [...] a questi domandare: Accusate voi i grandi [...] Livio, Tacito, Guicciardini [...] menzogneri perchè facciano tenere [...] armate, ai principi, ragionamenti in pubblico e [...] non hanno di certo ascoltati nè altri [...]. Il critico impose silenzio [...] ». Ma chi dice, poi, [...] un romanzo storico ci si debba trovare [...] di dover conciliare verità e invenzione? Il Manzoni, [...] anche molti altri; che ne con-cludevano negando [...] la possibilità e la legittimità del genere. Ma ci fu chi [...] tranquillamente, conciliando [...] non con la verità [...] la falsificazione storica. Voi scrittori [...] moderata o democratica andate [...] storia vicende che narrino di casi atti [...] di libertà e decisioni di lotta? Io [...] contrario: invento trame intese a dissuadere, a [...] lettori da quei tremendi pericoli per [...] che sono la libertà [...] su sfondi storici del tutto falsi. L'autore di questo ragionamento [...] Bresciani. Sarà bene che ci [...] ampiamente, la prossima [...]. [...] Per Walter Scott, vedi [...] a [...]. La romanzesca adolescenza di Theodore [...] nascere [...] dei [...] mi chiedessero in che cosa [...] mia famiglia sì distinguesse dalle [...] altre, risponderei che era per una [...] peculiare nebulosità, emotività, disorganizzazione e [...] di tra-----dizioni». A sessanta anni dalla [...] nel 1931 [...] cosi Theodore Dreiser ricorda il [...] grande mondo da cui egli era uscito, scrivendo la [...] della [...] adolescenza. Ed è appunto sotto [...] egli ci presenta il padre, la madre, [...] sequela dei suoi molti fratelli: una compagine [...] carattere vario, dal destino diverso e non [...] », non trattenuta dai vincoli che di [...] una famiglia, ma invisibilmente legata dal grande [...]. La loro vicenda, in quegli [...] della fine del ser colo scorso (1871-1892) si inquadra, [...] vagine autobiografiche di Dreiser [...] che egli intitolò Alba (1) [...] nel grande momento che [...] sta attraversando: [...] paese sta diventando il colosso [...] e della ricchezza, e [...] nelle sue contrade [...] si stanno vivendo le avventure [...] conquista di [...] territori, della caccia [...] quelle avventure rese popolari [...] epica » cantata dal cinema. Così sulla famiglia Dreiser c'è, [...] un lato, il richiamo della città: della città che [...] in metropoli [...] di Chicago, dove « ciascuno [...] abbia voglia di [...] può fare fortuna »; e [...] alla [...] vita del villaggio. Questi due motivi costituiscono, [...] senso, i due fili conduttori [...] nella quale a belle [...] si descrivono gli svaghi di Theodore bambino [...] gli alberi, sulle sponde degli [...] e sulle rive dei [...] cupe pagine sulla lotta per la vita [...] ricerca del lavoro, le strade ingombre di [...] servizio i primi tram), i quartieri popolari [...] di una [...] miserabile. Il padre era un [...] origine tedesca: più volte fallito come [...] piazza di Chicago, [...] e fallito anche come [...] ci lascia intendere Dreiser, che con lui [...]. Stette, invece, quasi sempre [...] una donna piena di fantasia e di [...] sensibile. Per lei, l'autore ha [...] e di ammirazione: quando ne descrive la [...] la [...] mano ha tremato: Cosa [...] capita quasi mai: il suo discorso è [...] inteso com'è a fare [...] delle cose e dei [...] vuole essere scientifica, e dalla quale Dreiser [...] « morale [...] e il male non [...] definiti, gli uomini sono un impasto [...] e [...] condannare rigidamente in nome [...] (come faceva; suo padre) è sbagliato, la [...] e larghezza di idee. Galleria di personaggi tipici [...] America, i primi capitoli ci portano a conoscere Theodore [...] giovanetto. Timido, riservato, egli osserva, [...] è una esperienza per lui. Vive miseramente [...] in case che sono [...] letti, senza scarpe (non potè frequentare regolarmente [...] non portava nulla ai piedi! Intanto vede i fratelli e [...] sorelle [...] ne aveva dodici [...] grandi e avviarsi, ciascuno, per [...] strada. C'è [...] e ci sono le [...] un po' corrotte: partono, scompaiono, e poi [...] angolo [...] portando con sé i [...] le delusioni del [...] continente. E poi, [...]. Un posto particolare ha, [...] la confessione erotica. Dreiser non manca di annotare [...] sue sensazioni, i suoi [...] i suoi vizi segreti. Anche [...] lo fa senza falsi [...] spietata: e, in fondo, i passi in [...] con [...] interessanti capitoli sulla educazione [...]. Tra tutte le scene d'amore [...] lui descritte nei suoi numerosi romanzi (da [...] Carrie [...] a Jenny [...] 1911 [...] a Una tragedia americana [...] 1925) la più bella, forse, [...] quella che troviamo in questa autobiografia: la scena del [...] di società tra ragazzi, consistente nel ritirarsi in una [...] buia e nel chiamare la ragazza o il ragazzo [...] cuore e nel [...] un casto bacio. Theodore che ama una [...] il coraggio di chiamare lei: ma poi [...] fa capitare nella stanza ed egli pudicamente [...] labbra. E poi, il lavoro. Theodore va a Chicago, [...] poi il fattorino, voi [...] per una ditta che [...]. E conosce così il [...] meglio così, che non nel breve periodo [...]. Di [...] uno suo giudizio negativo [...] meno formativi della scucia della strada. Alba arriva fino alla vigilia [...] di Theodore nella redazione di un giornale di Chicago, [...] della [...] carriera di scrittore. Nella quale la presenza [...] da bambino e dà ragazzo rimane fondamentale: [...] ne comprenderebbe a pieno [...] senza la conoscenza di [...] cui Dreiser ha messo tutto se stesso: [...] per la vita, la [...] simpatia per la gente [...] robusta concezione [...] tutta terrena, [...] del mondo. La quale finisce con [...] quella specie di determinismo, quello [...] di tipo positivistico, di cui si nutrì da giovane, [...] rende talvolta grevi le sue [...]. /// [...] /// [...] il brano a [...]. /// [...] /// [...] il brano a [...]. (0)
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