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Sono molto triste. Con Sam parte un [...] di Hollywood, [...] il migliore». Al telefono Sergio Leone [...] soppesando come al solito le parole, quasi [...]. I due non si [...] tempo, ma avevano parlato tanto [...] di western, di cinema, [...] produttori cialtroni [...] sul finire degli anni Sessanta. Di Leone Peckinpah aveva [...] che «i suoi film sono ben fatti, [...] divertenti, anche se non trovo assolutamente [...] suoi [...] di sceriffi e di [...] così era il regista di «Mucchio selvaggio», «Cable [...] Con lui scompare il [...] del cinema americano: il West La maledizione [...] Peckinpah Sam Peckinpah era nato [...] contea di Madera, California, [...] 1926. Non aveva ancora 59 [...] maledetto 1984 ce lo ha portato via [...] ancora non eravamo pron ti a fare [...] lui. In un film supervisionato [...] Sergio Leone compariva una tomba sulla quale, omaggio ironico [...] scritto il suo nome. Nella contea di Madera [...] Peckinpah [...] che deve il proprio [...] Charles Peckinpah, nonno paterno di Sam che arrivò [...] nel 1871, [...] aveva conosciuto [...] Jane e che, secondo [...] passava un po' troppo tempo insieme». David, il padre di Sam, [...] supremo nella medesima contea. Il futuro regista era [...] storia del West e dal suo disperato [...] una parvenza di legalità. Ma dopo la guerra, [...] militare, sentì che non sarebbe mai diventato [...] a lavorare per [...] Park [...] Los Angeles. Due anni di teatro, poi [...] inutile tentativo alla [...] -Guardarono le recensioni dei miei [...] teatrali, dissero [...] e promisero di [...]. [...] da [...] questa telefonata: e mi [...] sia dietro. Era [...] degli anni 50. Per Peckinpah e per gli [...] rampolli della [...] generazione (Altman, Mulligan, Lumet, [...] al cinema [...] » IO» [...]. E così mi costrinsero [...] in mano il film. Eppure sono convinto che Giù [...] fosse adatto più a lui. La rivoluzioni la morte [...] West, [...] viltà dei politici, la solitudine [...] virile. [...] mille motivi a lui congeniali. E soprattutto [...] il Messico, quel Messico che [...] cosi visceralmente perché da quelle parti [...] come ripeteva ironicamente [...] non si dimenticano mai di [...] e di annaffiare le piante». Avevo amato Sfida [...] Sierra, perché mi sembrava [...] anticipasse certi temi "crepuscolari" poi ripresi da [...]. Ma il suo stile [...] struggente, Sam sapeva scrutare dentro il cervello [...] trasformare la violenza in metafora sulla cattiva [...]. E poi rispettava i [...]. Il suo cinema [...] dagli sceriffi di Sfida [...] Sierra al colonnello [...] di Sierra [...] da Billy the [...] a Cable [...] è pieno di [...] gente che non ha più [...] da salvare e che per ciò può permettersi di [...] da eroi». [...] era un "regista difficile"; [...] uomo che non dava retta alle leggi [...] che non esiste. Per questo, poi, anche [...] i film o glieli tagliavano, il suo [...] integro. Un giorno mi disse a Roma [...] dove recitava accanto a Fabio Testi in China 9 Liberty 37 di Monte [...] che avrebbe avuto bisogno di [...] per [...] dei produttori idioti con i [...] aveva lavorato. Il fatto è (e [...] che [...] una volta in America [...] negli USA nella [...] versione integrale lo conferma) [...] sta dove sta la ragione e non [...] produttori». Erano balle quelle che [...] e scritte [...] di Cane di paglia. Sam tutto era meno [...]. Semmai era [...] anarchico legato alla vecchia frontiera, [...] solitario orgoglioso votato alla ricerca di verità mai consolatorie, [...] inguaribile romantico. Eccessivo ma geniale». Ora che perfino Clint Eastwood [...]. E il posto dove [...]. Quanto a me; ci [...] tempo e credo che tra due o [...] western mi ci scappa. Forse lo dedicherò proprio [...] Sam Peckinpah, ultimo regista western degno di questo nome». Tra il [...] e il [...] Peckinpah scrisse e diresse decine [...] telefilm alcuni dei quali racchiudono già, in sedicesimo, la [...] poetica. Come il beffardo [...] titolo davvero programmatico) con Lee Marvin e Keenan Wynn, [...] cui 11 ritmo da comica [...] applicato a un Far West già contemporaneo anticipa gli [...] farseschi del suo capolavoro, [...] ballata di Cable [...]. Il primo film, «La [...] Rio Bravo» del 1961, segna [...] della maledizione. Tanto per cominciare alla [...] Peckinpah [...] con il produttore Charles [...] (fratello [...] Maureen O'Hara) e il [...] sottratto al montaggio? Andrà ancora peggio con [...] (1964), addirittura massacrato rispetto [...]. Ma, nel mezzo, Peckinpah [...] western più originali degli anni 60, [...] Sierra», (1961), In cui [...] ormai In pensione come Joel Me Crea [...] Ran-dolph Scott conferiscono toni ironici e nostalgici al ritratto [...] sceriffi, assoldati per [...] missione. Il film appare elegiaco, [...] scatti stilistici (il montaggio ellittico e nervoso [...] per esempio) che saranno tipici del Peckinpah [...]. Si ripresenta nel [...] con [...] mucchio selvaggio», una sinfonia [...] con momenti altissimi (la sparatoria [...] è un tripudio di effetti al ralenti e di [...] di montaggio [...] ma [...] sbalestrato verso [...] troppo ridondante. È dal [...] in poi che, con la [...] eccezione di [...] di paglia» (1971), Peckinpah sforna [...] propri gioielli. In seguito Peckinpah abbassa [...] tiro. Nè «Killer Elite», nè [...] croce di ferro», nè il [...] camionistico [...] sono [...] del suo passato. E dopo [...] che è del [...] tace. Ritorna nel 1983 con un [...] ispirato a un romanzo di Robert [...] che tanto per cambiare viene [...] a capocchia dalle teste [...] della [...] Fox. Peckin-pah era forse il [...] generazione che maggiormente costruiva al montaggio 1 [...] sulle pellicole sottratte al suo controllo la [...] è quanto meno doverosa. I Quando i film [...] sue mani, contengono sequenze addirittura folgoranti: la [...] «Mucchio selvaggio», [...] di [...] che, per la sovrapposizione [...] e [...] del livelli temporali, meriterebbe [...] sè. Tra 1 fans circola [...] Peckinpah abbia I titoli di testa più [...] del cinema: c'è un fondo di vero, [...] ai titoli del [...] selvaggio» (I bambini che [...] scorpioni, l pistoleri che sfumano In Immagini [...] (lo schermo che si [...] marcia di Cable nel deserto). Pochi sapevano iniziare i [...] che qualche volta faticasse a [...] è tutto un altro [...]. Ripensando alla [...] carriera, non riusciamo a [...] Il [...] comune di un regista sporco e barbaro, [...] sangue e dalle sconfitte. Sicuramente la struttura portante [...] è [...] fenomenologica della violenza, della [...] biologica nella vita e nella storia. Ma non manca mai, nemmeno [...] suoi film più truci, qualche parentesi di dolcezza: il [...] della vecchiaia di [...] Sierra», la parentesi messicana del [...] notte d'amore di Billy In [...] Garrett», il rapporto tra Junior Bonner e il padre [...] persino l'incontro conII giovanetto sovietico [...] truculento «La croce di ferro». E, soprattutto, pochi registi [...] 60 in poi hanno avuto la [...] forza stilistica, la [...] coerenza di linguaggio, la [...] raccontare storie antiche, volutamente fuori moda, con [...] cinema insieme virulento e raffinato, lontano [...] di Ford o dal [...] Hawks, vicino semmai ai ioni acuti di [...] e di Walsh. La leggenda che voleva Peckinpah [...] non gli ha consentito una morte degna [...] capo. Se l'è portato via [...] tradito da Hollywood un milione di volte, [...] in film che, In molti casi, aveva [...] rabbia nel cuore. Ma ai suoi funerali, [...] mogli e ai quattordici figli, saremo tutti [...] vincenti e perdenti di questa stupida vita. Anche perché, come diceva Steve McQueen [...] parlando di cowboy scalognati, [...] deve pur [...] fermi l cavalli». Alberto Crespi Figlia di [...] Yuko è autrice [...] romanzi sulle donne. In occidente, in verità, [...] contemporanea è limitata a non molti nomi, [...] a far parte del patrimonio culturale del [...] come [...] Kawa-bata sono piuttosto noti. Ma la gran parte [...] in Giappone è di autori giovani e [...]. Tra questi emerge [...] Yuko, scrittrice molto rappresentativa [...] dopoguerra. Sei volumi di racconti [...] tre romanzi le hanno garantito un posto [...] ha vinto premi prestigiosi. Dei tre romanzi, uno [...] una traduzione inglese col titolo [...] Fortune» che in italiano [...] «Il [...] benedetto». Il libro, che è [...] maestria, si accentra su una storia di [...] tuttavia, quasi [...] si trasforma In un [...] piuttosto, atto [...] contro la società giapponese [...] della famiglia, visto come [...] per rendere la donna schiava consapevole (e [...] tempo) [...] mariti, amanti, fratelli. La protagonista, Koko, è una [...] di 36 anni, divorziata da poco, con una figlia [...] adolescente. E una donna che [...] comportarsi come la società pretende: senza, però, [...] posizione, senza segni plateali di ribellione, senza [...] difendere. Alla fine conquista se stessa [...] una gravidanza [...] che si rivela immaginaria, ma [...] lei ostinatamente vive come reale [...] che decide di portare [...] i consigli (socialmente «saggi») di tutti: [...] marito, [...] della sorella maggiore. Alla fine Koko, invece di [...] un figlio, darà una nuova nascita a se stessa: [...] donna sola, [...] consapevole di sé e della [...] solitudine. [...] Yuko, ragazza elegante, viso [...] anni meno di quelli che ha, gode [...] fama (forse non troppo gradita) [...]. Suo padre, Dazai [...] fu forse il più [...] scrittore giapponese della prima metà del secolo, [...] e dissipata, terminata con uno sconveniente suicidio [...] del momento. Invece la mia vita [...] lavoro procedono assieme in modo piuttosto piacevole. Le esperienze della mia vita [...] spesso temi sui quali lavorare. Ed è molto bello [...] a vivere di questo lavoro. Del resto non ho [...] fare la casalinga, di stare a casa [...] marito. La mia è stata una [...] di vita». Eppure ciò che indirettamente [...] ha insegnato con la [...] vita è che la [...] affatto qualcosa di stabile. Per me non è mai [...] la famiglia. Non ho mai pensato male [...] mio padre, ma sapevo, [...] da piccola, che [...] pubblica lo criticava per il [...] modo di vivere, le sue donne, [...] la droga, e qualche volta [...] sono vergognata di essere [...] figlia. Ancora oggi ho dei [...] nel suoi confronti perché so bene quanto [...] madre per causa [...]. Così quando ho cominciato [...] che questo mestiere fosse una cosa di [...] era stato il mestiere di mio padre, [...] in qualche modo Cartelloni pubblicitari a [...] fotografati da William [...]. Nel tondo [...]. Non c'è altra via [...] Giappone [...] una donna? Non c'è possibilità di agire [...] se stessa: e proprio cosi?« Per una [...] è facile vivere abbandonando i comportamenti imposti [...]. Il Giappone è una società [...] maschile; pertanto c'è non poca saggezza, secondo me, quando [...] donna decide di vivere a modo suo, [...] restando in ombra. Tutto ciò alla fine diventa [...] potente. Non posso affermare che [...] però se pensi che in Giappone anche [...] sempre da "maschi". Certo è che non [...] tra i lettori maschi. Scherzi a parte, mi [...] personaggio maschile che mi soddisfi. Però io attribuisco importanza [...] di una donna; quando una donna, in Giappone, [...] rapporto felice con un uomo, quando va [...] suo uomo, significa che essa ha accettato [...] e che la società ha accettato lei. Se una donna na [...] il suo uomo reagisce in modo negativo: [...] situazione conflittuale con la quale meglio si [...] significa essere donna in questa società. Una donna ha sempre [...] non essere accettata dalla società qualora le [...] un rapporto [...]. Il caso della protagonista [...] "Il [...] benedetto" è piuttosto comune». In senso stretto, militante, [...]. In senso Iato probabilmente [...]. Sto dalla parte della [...] dalla parte dei deboli: vecchi, bambini, handicappati. In questo senso sono [...] sono contro gli uomini per partito preso». È vero?« Non lo [...] il benessere che ci circonda è ottenuto [...] deboli. /// [...] /// Perché le autorità hanno [...] dalla città i deboli: siano essi mendicanti, [...] a Delhi non si vedono "aspetti negativi", [...] trovato il modo di [...]. Credo che in Giappone [...] cosa». Quando ho cominciato a [...]. Poi ho letto [...] e il furore" con [...] soffermarsi su particolari banali, apparentemente insignificanti. Così ho capito che [...] cosa. Mi piace poi "Lo [...] "Un tram che si chiama desiderio". Tra i giapponesi amo [...] scrittrice [...]. Per noi giapponesi la [...]. E forse una morale da [...] ma è così anche oggi. Sin da bambini ci [...] non manifestare passione. Però non è sem-pre [...]. In epoca [...] (794-1192) per esempio i [...] vergognavano di piangere, anche in pubblico. Oggi, inve-ce, tutto ciò [...] rimane non espresso ed anche tra marito [...] ci si parla apertamente. Ciò che è passione [...] intuire. Questa sorta di costante [...] esplosioni di violenza, anche nei rapporti amorosi. /// [...] /// Tuttavia io ho visto [...] manifesta, non violenta: negli occhi, nelle mani [...] scatti improvvisi, nella voce roca, nelle risate [...] Yoko ha scandito per parecchie ore le [...]. Mentre [...] assai [...] lo confesso, da tanta [...] passione, pensavo che forse è questo il Giappone [...] cercare di scoprire, conoscere, descrivere. /// [...] /// Mentre [...] assai [...] lo confesso, da tanta [...] passione, pensavo che forse è questo il Giappone [...] cercare di scoprire, conoscere, descrivere. (0)
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