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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Giornale fondato da Antonio Gramsci-Nazionale del 1992»--Id 1061254494.

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PAGINA II [...] 5 ottobre [...] TRE DOMANDE [...] domande a Carlo Cecchi, regista [...] attore teatrale. Cecchi, che ha impersonato [...] nel film di Martone Morte [...] matematico napoletano, nella prossima stagione metterà in [...] Milano [...] Georg BUchner, Lei è [...] lettore. Tra le sue letture [...] sono stato a Mosca [...] ho ho letto molti libri di autori [...]. Ad esempio quel capolavoro [...] II demone meschino (Garzanti) di Fèdor Sologub. Ho poi letto con [...] Incontrò con Anna [...] (Adel-phi) di Lydia [...] e ho riletto Una [...] dissipato i suoi poeti (Einaudi) di Roman [...] un grande saggio su Majakovskij, [...] quale io continuo ad essere molto affezionato. E qualche testo teatrale [...] 11 consiglia la [...] esempio Misura per misura (Einaudi) [...] William Shakespeare, nella bellissima traduzione di Cesare Garboli. E due cose di Harold Pinter, [...] uscita in italiano su «Linea d'ombra» (n. Ho poi riletto [...] teatrale 1918-1939 (Feltrinelli) di V. ///
[...] ///
E qualche testo Introvabile [...] auspicabile la [...] molto lieto che fossero [...] tutti le opere di Carlo Gozzi. È assurdo che un [...] livello. Carlo Cecchi [...] di Anton [...] cavalcavo la tigre» LUCA ROSS I Caro Pivetta, la ringrazio per [...]. Se non altro, [...] si [...] del mio libro, Mi ha [...] po' sorpreso [...] della critica, e vorrei fare [...] riflessione. Se la ritiene utile per [...] dibattito, mi piacerebbe [...] pubblicata. La recensione a I [...] è comparsa sotto il [...] Mafia [...] vendita, e con un cappello che parlava [...] occasionali, tatti per cavalcare la tigre, ovvero [...] Palermo. Non so a quali [...] si riferisca, visto che il libro di Falcone [...] di [...] sono tutto meno che [...] stati pubblicati ben prima delle stragi: ne [...] fatto i lettori, che ci si riferiva [...]. Se è cosi, è [...] falso. Ho iniziato a lavorare [...] Disarmati tre anni fa, grazie a un anticipo [...] consentito, anche se con difficolta, di [...] ho fatto lunghe ricerche [...] Milano, sono stato un anno in Sicilia, [...] altro di ospitalità varie, viaggiando su una Due Cavalli, [...] sono rimasto un anno chiuso in casa, [...] pensionato, a scrivere. Non ho stipendi fissi, [...] un giornale, non ho mutue, liquidazioni, pensione, [...]. È una scelta che [...] ma che costa: non ho la minima [...] poco. Tutto questo, non per [...] una vita comunque fantastica: ma per arrivare [...]. Primo: quando ho iniziato [...] si sognava di cavalcare una [...] al contrario, la tigre [...] II [...] nessuno la guardava. Le storie di Falcone [...] Cassarà erano davanti a tutti da anni, e [...] occupava seriamente. ///
[...] ///
Mentre io lo facevo, [...] mia casa editrice, mi consigliavano di smettere: [...] non interessa a nessuno, non se ne [...]. Addirittura, a metà del [...] editor, Gabriella [...] mi propose un altro [...]. In quelle condizioni, senza [...] fiducia, è stato piuttosto difficile [...] duro. Secondo: quando 0 morto Falcone, [...] del libro, prevista per settembre, non diversamente [...] fanno i news-magazines in questi casi, quando [...] del numero. Il mio era [...] libro in Italia che [...] storia del pool antimafia, di Falcone e [...] Borsellino [...] particolare, e raccontava da un punto di [...] ragioni per cui quegli uomini erano stati [...] lasciati allo scoperto: esposti. [...] subito significava dare [...] tempestiva, di cui [...] grande bisogno, almeno a giudicare [...] classifiche [...] che hanno visto tutti libri [...] mafia ai primi posti. Libri, ripeto, affatto occasionali: [...] molto tempo prima. Terzo: se la gente [...] i libri, e se compra i libri [...] hanno fatti li vendono. Non ci vedo niente [...]. A meno che non si [...] ricadere [...] pregiudizio della cultura di sinistra, [...] libro vende vuol dire che è brutto. Al contrario, sono convinto [...] anche se si occupa di [...] giornalistici, [...] suo libro, e non di altri. La ragione per cui [...] giornalisti non sono libri ma soltanto articoli [...] che i giornalisti li scrivono nei ritagli [...] pezzi più o meno già fatti. E invece un libro [...] richiede tempo e fatica e una struttura [...] è un lavoro preciso e difficile che [...] un solo modo: con le copie vendute. Per questo sono molto [...] venduto finora cinquantamila copie de / Disarmati, [...] una tiratura di sole diecimila, quasi senza [...] due rotture di stock, a luglio e [...]. Ne sono orgoglioso perchè [...] un paio d'anni di tranquillità, in cui [...] scrivere come mi piace. E se il mio [...] va bene, è perfettamente [...] per me leggermente doloroso, dal momento che [...] del partito che voto [...] da vent'anni; solo, non [...] giusto [...] in maniera obliqua, come [...] editoriale: perchè non lo è. A [...] IL [...] Paolo Conte, Francesco Guccini. Al popolate autore modenese [...] famosissime canzoni Auschwitz, Dio è morto. Via Paolo Fabbri 43, [...] Autogrill. Signora [...] è stato assegnato infatti [...] «Eugenio Montale» (che per [...] andato a [...] Risi per il volume «Mutazioni», [...] Mondadori) per la particolare sezione che «vuole [...] suoi valori tematici e formali un testo [...] musica, nella convinzione che CLASSICI -A cinquecento [...] come rileggere la figura e le opere [...] Salerno ha avviato [...] critica) di Pietro Aretino, [...] critico nelle Corti e tra i Principi [...] Purché [...] poesia stia cercando anche attraverso questa via [...] una più ampia comunicabilità». Francesco Guccini, che è [...] Modena nel 1940 e ha trascorso gran parte [...] e adolescenza a Pavana, nel paese dei [...] pistoiese (più volte evocato nei suoi testi), [...] narrativa nel 1989 con il romanzo memoriale Croniche [...] pubblicato da Feltrinelli. Tra il secondo e [...] del Cinquecento, nel tempo in cui intorno [...] italiane si svolge una vera e propria [...] di un classicismo «moderno», la figura e [...] Pietro Aretino si impongono sulla scena attraverso [...] del mondo cortigiano e delle prospettive classicistiche, Ed [...] identificare la posizione di [...] le due etichette di [...] (motivata dalla [...] furiosa e costante polemica [...] e di [...] (determinata dalla [...] parallela polemica contro i [...] letteratura troppo sapiente e artificiosa, lontana dalla [...] vitalità della «natura»), Ma nello stesso tempo [...] elementi che invitano a non fame troppo [...] di una cultura di [...] a non [...] oltre il dovuto di [...]. [...] non risale a nessuna [...] ma ad una complessa economia personale e [...] storia accidentata, fatta di violenti contrasti e [...] contraddizioni: questa storia ha il suo nodo [...] dalla soffocante «corte» della Roma papale (da [...] Aretino [...] fuggire nel 1525, dopo essere scampato ad [...] punitiva, ordinata dal vescovo Gianmat-teo [...] alla libertà repubblicana di Venezia, [...] corte (in cui egli si stabili nel [...] intensa attività editoriale e svolgendosi anche delicate [...] politiche): ma è segnata da una serie [...] con [...] cortigiano contemporaneo in un [...] energiche tensioni personali (egli mostra una vera [...] verso tutto ciò che le corti rappresentano) [...] di rapporti e di scambi (partecipando ai [...] modelli di vita di una vera e [...]. In questa storia assume [...] assoluto e «fondante» la commedia che costituisce [...] letterario di ampio respiro del nostro scrittore [...] impone già per il suo titolo singolare, [...] programmatico, la Cortigiana, composta in due redazioni, [...] inedita) poco prima della [...] fuga da Roma, e [...] Venezia, dove fu stampata nel 1534. In questa commedia (che [...] scena le vicende di qualche «cortigiana», ma [...] della vita della corte di Roma) è [...] esperienza di geniale cortigiano e avventuriero, che [...] strada nel brulicante mondo romano, con disinvoltura [...] tra le corti cardinalizie, tra trame e [...] dando notevoli prove entro una cultura di [...] spesso ad occasioni di tipo effimero, edonistico, [...] lo stesso Leone (papa dal 1513 al [...] uno spazio non trascurabile, una cultura del [...] dare espressione alle emergenze più avventurose della [...] farsi voce di [...] confuso e babelico di [...] convergevano nella Ro-ma papale, a farsi strumento [...] personale e di manovra politica, a cercare [...] di scandalo o iniziative dirette comunque a [...] di un pubblico eterogeneo e disponibile, Su [...] aveva potuto far uso di schemi letterari [...] sfuggenti comunque ad una troppo rigorosa codificazione, [...] invenzioni specialmente [...] comico e «basso» (tra [...] delle Pasquinate, «genere» satirico di cui egli [...] e la sfrontatezza oscena dei celebri Sonetti [...]. In questa [...] scrittura tutta effimera, immersa [...] occasioni del presente, si poneva comunque come [...] «cortigiano» che riusciva ad affacciarsi perfino nei Sonetti [...] un accenno alla vanità [...] cortigiana, confrontata con lo [...] soddisfacimento sessuale: «e crepi nel palazzo / [...] aspetti che [...] talA cinquecento anni dalla [...] internazionale, organizzato dal Centro Pio Rajna, ha [...] di Pietro Aretino (a destra nel ritratto [...] Tiziano). Il convegno, [...] nelle due sedi di Viterbo [...] Arezzo, prevede altri appuntamenti nel corso dei [...]. Nel frattempo [...] Salerno ha pubblicato il [...] monumentale Edizione nazionale delle opere [...] prevista In ventiquattro tomi, [...] di un Comitato scientifico di cui fanno [...] Enrico Malato, Giovanni [...] Nino Borsellino, Riccardo [...] Giulio Ferroni, Paul [...] Giorgio [...] Angelo Romano. Il primo tomo, a [...] Giovanni [...] e di Angelo Romano, [...] «Poesie [...] da «Opera [...] a «Laude di Clemente VII», [...] «Canzona alla Vergine madre» a «Capitolo in laude [...] Duca [...] al [...] in gloria di Giulio Terzo [...] la Rei Ina cristianissima di Francia», per [...] tempo trentennale. La polemica [...] che individua sempre più [...] come una «scena», come un immenso teatro [...] vivacissima in molte delle opere di successo [...] Venezia negli anni 30, dalla commedia II Marescalco [...] celebri dialoghi «puttaneschi» indicati nelia tradizione col [...] Ragionamenti e [...] ribattezzati Sei giornate (1534 [...] terza" giornata di questi dialoghi la «vita [...] rappresentata attraverso la narrazione, da parte della [...] Nanna, [...] immersione nel mondo romano, [...] apparenze di una [...] dove tutto è in [...] gli appetiti si accavallano, si scontrano e [...] un furore aggressivo e violento, in un [...] di sciocchezze, di follie, di pose teatrali. Un dialogo di poco [...] Ragionamento de le corti (1528), porta al culmine [...] (fino a proporre [...] tra la vita cortigiana [...] studio, tra le distorte corti terrene e [...] cielo», regno della giustizia e della «semplicità»): [...] anno di quel dialogo, [...] metteva a punto, confezionando [...] delle sue Lettere (era in assoluto la [...] in volgare a stampa che egli avrebbe [...] cinque libri), proprio [...] più ricca e compiuta [...] di rapporti personali, in cui avevano una [...] piano proprio i principi e le corti [...] erano rivolte molte di quelle lettere). Alla [...] polemica [...] si era in realtà accompagnata [...] fitta rete di esaltazioni e di aggressioni, di encomi [...] di [...] fronte [...] dei signori e delle corti. Un vero manifesto in [...] costituito da una lettera del 1537, in [...] «con il sangue militai [...] vertù, e per me solo ai nostri [...] broccato, . Camminino pure i dotti per [...] strade che gli han fatte le [...] sicure [...] se [...] farsi [...] de gli intrighi e de [...] signorili». [...] questo singolare mandato sociale, [...] propria persona e le proprie doti in [...] alle corti contemporanee, [...] accetta il grado di [...] scena della corte inevitabilmente comporta: la «vertù» [...] che egli intende riscattare restano prigioniere del [...] e di rapporti che le corti rappresentano. La «vertù» può conquistare [...] vestire «di broccato» (con tutto il resto [...] di richieste e di [...] maggior parte dei principi contemporanei: anche grazie [...] suoi attacchi [...] messer Pietro (che era [...] flagello dei principi) era riuscito a conquistare [...] nelle corti italiane ed europee, ponendosi, di [...] di esse, come una sorta di cortigiano [...] capace di offrire da lontano, dal sicuro [...] che si risolvevano spesso nella semplice esibizione [...] in prove della [...] prestigiosa vitalità verbale; e [...] insufficienti remunerazioni questa poteva trasformarsi anche in [...] provocatoria aggressione. In questo modo, [...] si andava procacciando dai più [...] principi contemporanei (a cominciare [...] Carlo V e dal suo [...] il re di Francia Francesco I) pensioni, rendite, doni [...] vario tipe: e ciò lo portava a compiacersi [...] di [...] vendicato, con il proprio successo, [...] ingegni sfortunati e conculcati, di [...] riscattato la [...] attenta utilizzazione della menzogna, solo [...] ad imporsi, per le doti eccezionali e inconsuete [...] su [...] di cui pure la [...] polemica [...] denuncia tutta la negatività. La scena del mondo [...] disegna nei libri delle Lettere, è quella [...] senza confini, con la quale la voce [...] continuo confronto, per imporre comunque se stessa, [...] per regolare rapporti e possibilità: [...] delle lettere rivolte a [...] sembra proprio ricondurre, attraverso [...] voce e della [...] presenza, tutte le corti [...] se stesso, al proprio punto di vista [...] alla propria superiore capacità di regolare rapporti, [...] richieste, minacce. [...] stesso di imporsi su questa [...] della menzogna, di [...] trionfalmente, appare come un atto [...] suprema libertà, reso possibile dal suo essere comunque al [...] fuori, dal suo radicarsi in qualcosa che [...] irriducibile al sistema cortigiano: ad [...] passo Aretino rivendica la [...] aderenza ad una «natura» capace [...] esperienze spontanee e di guizzante vitalità, di cui riconosciamo [...] segni [...] che egli fa, in lettere [...] suggestive, della [...] vita veneziana, della [...] casa e dei suoi familiari, [...] officina scrittoria e delle sue [...] editoriali. Insieme alla parola di [...] e vitale, insieme al piacere di vivere [...] della colorata varietà delle forme fisiche, delle [...] sfumature del mondo quotidiano, intrecciata intimamente con [...] cosi nelle Lettere la parola cortigiana in [...] encomi, di richieste, di perorazioni, di lamentazioni, [...] esibizioni di sè. In questa scrittura encomiastica [...] signori è strettamente legata alla rivendicazione del [...] che li esalta, alla definizione del senso [...] e [...] dei risultati che il [...] ne sorge un effetto di assoluto narcisismo [...] assoluta negazione di sé; si tratta di [...] tutto può, che si gonfia su se [...] propria capacità di riassumere in sè la [...] e nello stesso tempo appare vana, fiato [...] da manipolare con disinvolta indifferenza. Per questo può essere [...] oggi, tornare a riflettere, riprendendo «moralistici» suggerimenti [...] Francesco [...] Sanctis, sulla figura intellettuale [...] una figura sempre ritornante [...] dalla quale non ci siamo in nessun [...]. Ancora in questo secolo [...] più volte in tanti letterati che hanno [...] di violenti conte statori, impenitenti narcisisti, pronti [...] allo choc, sempre con la pretesa di [...] voce la voce del mondo, abituati a [...] intellettuale e sociale valendosi di una sfrontata [...] di gomito, ad [...] a [...] comunque presenti ed importanti. Ma certo [...] è anche qualcosa di [...] di questa ritornante figura intellettuale: facendosi strada [...] ancora di ferro, dalle maglie molto strette, [...] partecipare [...] ad alcune delle grandi [...] cultura, i rapporti sociali e intellettuali stavano [...] saputo avvertire fino in fondo la dimensione [...] scena della società di corte, mantenendo sempre [...] le elaborazioni ideologiche ufficiali, verso i modelli [...] ed ambiziosi. Ha sempre pensato al proprio [...] personale, ma gettandosi a [...] sulla scena del presente, manifestando [...] autentica passione per la vita, nella [...] elementarità, nella [...] più diretta e semplice [...] naturale, e insieme una ossessiva [...] a distruggere, a negare, a ridurre a nulla la [...] e lo spazio dello scambio sociale. Tra nichilismo e narcisismo, ha [...] amare e usare la lingua per [...] scintille e frammenti di una [...] e insieme per dissolvere e [...] ogni consistenza del mondo. Come pochi altri scrittori [...] il colore del suo tempo: immerso pienamente [...] affollata storia dei suoi anni, ne ha [...] e insieme [...] la definitiva futilità. INCROCI FRANCO RELLA CLASSICI -Torna [...] volere e non volere [...] Petrarca Agostino confessa Francesco Nel linguaggio spirituale. L'opera, scritta in latino, [...] un proemio e da tre libri, corrispondenti [...] nei quali Petrarca immagina svolgersi un colloquio [...] Francesco [...] stesso) e S. Agostino, alla presenza di [...] e di uno splendore [...] verità. [...] parole non olirono più [...] «Queste sono parole che volano, non ne [...]. Le parole sono fonte [...] di autoinganni, e ci allontanano dalla verità, [...] fittizie costruzioni: «Perchè vi dimenticate delle cose [...] le parole?», Davanti [...] quasi inquisitoria di Agostino, [...] manchevolezze di Francesco, le colpe più abilmente [...] i peccati, e soprattutto le due tentazioni [...] allontanano dalle proprie possibilità spirituali, [...] a «curare [...] e trascurare [...] di latto il miracolo [...] per [...] e [...] per la gloria. Sarà inutile per Agostino [...] intento di dimostrare la follia di chi [...] celeste per perdersi in quello terreno, «deviando [...] Creatore alla creatura», e [...] per [...] che si reputa elevata, [...] fama, che non [...] che [...] «un fiato, [...] variabile, di molta gente». La trappola [...] è svelata: il volere era [...] realtà un [...] e la volontà stessa ha [...] tutte le sue incertezze, i suoi tentennamenti, le sue [...]. Francesco non si trasforma in [...] altro Francesco, il salto, lo stacco che conduce al [...] non avviene, ma non tutto è stato inutile: egli [...] ora una nuova consapevolezza dei propri [...] nuova delicatezza [...] alle cose, una nuova sensibilità. Ma ora, [...] parliamo, mi aspettano molte [...] faccende, benché ancora mortali». La vita umana ò [...] il poeta, senza [...] di santità, non ne [...] appassionato osservatore. Francesco [...] a cura di Enrico Fenzi, Mursia, [...]. La libertà, scrive, è [...] della vita morale, «che non potrebbe esistere [...] del bene e senza la libertà del [...] che rende tragica la vita [...] «inadattabile al mondo in [...]. Ma Dio stesso procede [...] e dunque questo conflitto è anche dentro Dio, [...] stranamente, «si teme di attribuire a Dio [...]. Il mondo e la [...] polarità tragica, in quanto due «principi ugualmente [...] ed entrano in conflitto». La «soluzione» di [...] è quella di preferire [...] Dio [...] potenza e della necessità, il Dio sofferente, [...] Dio [...] sulla croce vive questo conflitto fin dentro [...]. Nel 1961 Hanna Arendt [...] Gerusalemme faccia a faccia con il male. Sta seguendo le udienze [...] E fa la scoperta [...] essere non solo ridicolo. [...] è un criminale nazista, [...] di migliaia, forse di centinaia di migliaia [...]. Non sa nemmeno discolparsi. Invece questo è il [...] di parlare se non [...] è «incapacità di pensare, cioè di pensare [...] vista di qualcun altro. Comunicare con lui era [...] mentisse, ma perché le parole e la [...] e quindi la realtà, in quanto tale, [...]. Più «buffone che mostro», [...] gli parlava in modo rispettabile, la voce [...] che lo aveva circondato, dentro la quale [...] e giustificato. [...] era per lui «lavoro [...] i suoi alti e bassi». La [...] morte è [...] di questa «insulsaggine», di questa [...]. Dopo [...] dichiarato che non credeva [...] dice: «Tra poco, signori, ci [...]. Le sue ultime parole sono [...] evviva [...] alla Germania, [...] che non avrebbe mai dimenticato. Esaltato dalle sue stesse parole, [...] suoi stessi [...] dimentica che quello è il [...] funerale. Non c'è in lui «una [...] o demoniaca». Ma [...] forse avvertita quando abbiamo [...] delle Brigate Rosse ripetere i loro [...] che li rendevano impermeabili [...] pensiero e ad ogni altra realtà? La [...] interviste ai neonazisti oggi, con la ripetizione [...] di frasi fatte che li difendono da [...] La troviamo nei protagonisti dello scandalo delle tangenti, [...] coro monotono che cosi [...] fatto perché questa era [...] tutti [...] ii principio del male, [...] Diavolo, [...] cambiato aspetto ce lo aveva già detto Dostoevskij. Il diavolo che appare [...] Ivan [...] è un gentleman, non [...] tossicchiante, sulla cinquantina. Nei Taccuini Dostoevskij gli [...] verruca, l-o aveva detto Thomas Mann, che [...] un diavolo che assomiglia [...] con una giacca striminzita, i pantaloni stretti [...] un po' scalcagnate. È la normalità invincibile del [...] è una diabolica normalità. Il patto diabolico tra [...] Mefistofele si rovesciano completamente nel Mon Faust di Valéry. Anche [...] il diavolo è un [...] per un eccesso di [...] ma proprio [...] totale assenza di [...] «Tu sei [...] povero Diavolo, dice Faust, [...] che spirito. Non hai pensiero. Non sai né dubitare [...] (ondo sei infinitamente semplice», come un animale, [...]. Faust propone uri [...] dunque. Mefistofele è di fronte [...] Faust di un libro che dovrebbe essere [...] dei miei ricordi veri e falsi, delle [...] previsioni, di ipotesi, di [...] di esperienze immaginarie; di tutte le [...] vite diverse». E questo libro deve essere [...] in un linguaggio che moduli [...] le possibilità espressive [...] ben lontano dunque da tutti [...] cui il diavolo è maestro [...] prigioniero. Ed è questa libertà [...] a contatto con la realtà, che lo [...] realtà, «lo tocco. E [...] sol tratto trovo e c [...] il reale. La mia mano si [...] significa il reale». ///
[...] ///
Voi capite [...] che c'è [...] nel racconto arido di [...] un pochino di verità nascosta, un nulla [...] carne. Mefistofele è sconfitto e torniamo [...] alla semplicità del male come [...] come [...] come assenza di pensiero, come [...] di pensare altri pensieri, i pensieri [...] di cui ci ha [...] Hanna Arendt. [...] un mondo che sembra [...] sorta di mattatoio sacrificale contro ogni alterità, [...] gruppo, piccolo o grande, sembra chiudersi dentro [...] è la riflessione che si impone: [...]. Hanna Arendt« La banalità [...]. [...] a Gerusalemme». ///
[...] ///
Nicolai [...] russa». ///
[...] ///
Paul Valéry« Il mio Faust», SE. ///
[...] ///
Paul Valéry« Il mio Faust», SE.

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Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

(237)
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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


(214)


(118)

Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(192)

Città & Regione [1975-1976*]

(190)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(144)


(198)

Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



(98)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .