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Ecco come un mito [...] ARCHIVI . CANTARELLA «Così nacque il femminismo» [...] 3. Medea, [...] «è [...] archetipica di un femmi-nile passionale [...] lunare, perché è una sacerdotessa di [...] dea che rappresenta il volto [...] della luna. Come se ci fosse [...] un maschile, talmente estremi in lei, che [...]. [...] nel viaggio con le [...] Karl [...] il cui libro sulle «Figlie [...] mantiene ancora la capacità di parlare alle [...]. Cosa [...] di Medea in noi, [...] il mito affascinante e terri-bile dopo tante [...] Nessuna -riesce ad essere [...] Medea. È come se ci fosse, [...] struttura ar-chetipica di Medea, [...] degli opposti, non possiamo che [...] affascinate. Il problema è che [...] il modo di [...] questi opposti, si arriva [...]. È questo, secondo lei, [...] Medea? In Medea è come se ci [...] di passionalità del femminile, che quando soffre [...] non ha più misura. In qual-che modo il [...] di misura, è il limite [...]. È un conflitto molto [...] nostro mondo di donne che spesso si [...] ma-schile e del femminile. Medea, se vogliamo vedere [...] il mito ha a che fare con [...] questo maschile po-tentissimo, solare, con un femminile [...] oscuro: [...] dice che Medea è [...]. È da lei che Medea [...] scienza delle erbe magiche, la preparazione dei [...]. Ed è a lei, [...] che appartiene la scienza [...] sbocciare e lo spegnersi della vita. Medea in qualche modo è [...] di que-sti elementi antagonisti, di una sola-rità che brucia [...] e di una [...] che arriva a nascondere il [...] più pericoloso [...]. Nella tragedia di Euripide non [...] apre mai nessuno spiraglio per una soluzione diversa dalla [...] dei figli. Che significato as-sume dunque Medea, [...] in qualche modo dimostrare? La questione di [...] Eu-ripide è [...] della divina omici-da, perché Medea [...] è una fi-gura che sta fra il [...] divino; e quindi Euripide pone [...] del coesistere del divino [...] del femminile, senza far-la precipitare nel male: Euripide [...] dignità e una nobiltà, [...] fino in fondo, lo dice fin dalle [...]. È questa, se traduciamo [...]. Ho [...] che se una donna si [...] violentemente dalla propria storia, se uccide in sé la [...] storia -come Medea che arriva ad uccidere i suoi [...] impossessarsi del vello da dare a Giasone -si espro-pria [...] natura, cultura. E cade in una di-pendenza [...] terribile, che la perdi-ta [...] di lui è tutto; una [...] così feroce, che può suc-cedere qualsiasi cosa. Anche queste notizie di [...] che uccidono i figli: è come se [...] tragedia di una non identità, di un [...] è come se ci fosse una potenza [...] vie-ne ad essere negata, nel [...] in cui si tagliano [...] la propria origine per consegnarsi a un [...]. Lei dice, però, che Euripide [...] anche un altro messaggio, un messaggio molto [...]. Euripide ci mette in [...] che a me piace chiamare la libertà [...] fino in fondo non si spiega, ma [...] il rico-noscimento [...] di un nu-cleo con [...] a patti, ci dà la possibilità di [...] elemento oscuro. Noi, del femminile siamo [...] solo la solarità, gli elementi positivi; mentre [...] mater-no è un punto di arrivo, perché [...] se riconosciamo [...] violento, barbaro, sofferente, sacrificale [...]. Magari non uccidiamo i [...] volte possiamo pensare di loro: tu non [...] Esattamente così. È un lavoro inces-sante, questo [...] riconoscere [...] in ombra del femminile materno: [...] questa elaborazione, che promuo-ve una possibile trasformazione. È quella che ci [...]. Euripide non ci dice nulla [...] ciò che accade dopo. Sì, ma il mito [...] e si trasforma. Partendo da Corinto sul [...] Sole, Medea torna al divi-no, si ricongiunge con [...]. [...] una versione, tra i vari [...] di Me-dea, dove approda sulle rive [...] con un nuovo figlio: e [...] ad usare i [...] per i ser-penti. Le sue arti, apprese da [...] dopo i sacrifici cruenti, diventano [...]. Come possiamo fare questo [...] I figli possono essere, simbolica-mente, delle parti [...] qualche modo ci si fa del male, [...] parti di noi che soffrono, che ucci-diamo [...] mostrare [...] che noi nella sofferenza [...]. Possiamo anche rimanere lì, [...] a ripetere sempre la stessa storia: ma [...] allora [...] an-che la riparazione. Posso [...] quando ha incon-trato Medea. Solo che non si [...] superato Me-dea. Perché, in qualche modo, [...] potente Euripide nel farci sentire che è [...] riguar-da, la storia di Medea continua a [...] me. Ad una prima lettura, in [...] prima fase storica del femminismo è la [...] tirata contro il patriarcato che [...]. Ed è [...] inquietan-te e irriducibile del [...] vita e morte: la potenza di un [...] fino in fondo, non si vie-ne a [...]. /// [...] /// Il divino, il demoniaco [...] il civile Il mito di Medea fu [...] Euripide a metà del quinto secolo a. Medea, tradisce il padre [...] fratello per permettere a Giasone di conquistare [...] e per fuggire con lui a Corinto. La tragedia [...] con [...] da parte di Giasone, che [...] de-ciso di sposare [...] la figlia del re. Il re esilia Medea, [...] parole di vendetta. Sin [...] si adombra la possibili-tà che [...] vendetta consista [...] i figli per straziare [...]. Poi Medea inganna Giasone [...] e usando le sue arti magiche fa [...] doni di morte a [...]. Ora non [...] più niente da fare: Medea, [...] figli, tornerà nel regno del dio Sole. Da Seneca al 900 [...]. Il fascino immortale della [...] Sole Il mito di Medea percorre molti se-coli, [...] versione di Euripide, che da precedenti tradi-zioni. Lo traduce da Euripide Sene-ca, [...] latino vissuto fra gli ultimi anni [...] Cristo [...] 65 dopo Cristo, quando [...] Nerone gli impose il [...]. La trama si discosta [...] per [...] del coro degli Argonauti [...] messa in scena [...] dei figli, che nella [...] fuori campo. Nel 1635 debutta invece [...] Parigi [...] Medea di Corneil-le, più di un secolo [...] Medea [...] con il testo di Hoffman [...] musiche di Cherubini. E poi [...] Léon du [...] e, nel 1925, [...] tedesco Hans [...] che mette in scena una Medea negra. Pasolini e la Callas [...]. La nostalgia [...] primigenio La Medea di Pier Paolo Pasolini, con Maria Callas protagonista, è del 1969. Pasolini, che girò il [...] Cappadocia, ha accentuato la di-stanza fra il mondo [...] da Giasone e la bar-bara Medea. Violenza, miti falsi e [...] religione sentita col cuore e [...] nostalgia per un mondo [...] non contaminato. Tutto converge nel crogiuolo [...] di Medea, dove predominano le passioni. In Pasolini anche [...] fra il Centauro e Giasone [...] in Euripide), come passaggio di consegne tra [...] e il doppio finale [...] di [...] ora uccisa dai veleni [...] Medea, [...] suicida. Da gennaio . Cinque mesi per danza, [...] del mito Cinque mesi per Medea, da Bolza-no [...] Trento a Rovereto: una [...] organizzata dal teatro stabi-le [...] Bolzano, [...] a istituzioni culturali della regione. [...] di prosa, danza, arti visive [...] studio del mito. Il coreografo Ugo [...] con il teatro danza [...] porterà in co-produzione con vari [...] internazionali, una Medea domi-nata dalla spossatezza. Sei danza-trici, una delle quali [...] cantan-te mettono in scena Medea, domi-nata dal senso della [...] perde [...] perde [...] perde i fi-gli, perde se [...]. La Medea negra . [...] rivive a [...] festival Festival invernale di [...] a gennaio, con la Medea [...] Hans [...] riveduta e corretta dalla [...] e le scene di Walter Belli, [...] di Pupi Avati. Atto uni-co, mai tradotto in Italia, la Medea [...] avrà per protagoniste [...] nera francese Katherine [...] italia-na Susanna [...] e la balle-rina Irene Placidi. Depurata dagli eccessi [...] di [...] (tra cui molti incesti), [...] riprende in pieno, invece, [...] di entrambe le donne della tragedia (anche [...] è donna passionale e [...] temi del disadattamento dei popoli primitivi, [...] e della disperazione, del [...] e della paura della vecchiaia. In queste due figure [...] distanza, nella statura, fra il [...] femminile e il personaggio ma-schile della tragedia. Fedra, nella tragedia che [...] Ippolito, è lei il personaggio, con tutta la [...] la forza che ha. /// [...] /// E nella Me-dea lo [...] Giasone, [...] quando è disperato per la morte dei [...] primeggiare, è piccolo, tronfio nella [...] virilità. [...] nasce un grosso problema: Euripide [...] dalle suffragette inglesi, che facevano pubbli-che letture [...] viceversa, ad Atene, siamo alla metà del [...] Cristo, si narrava che venisse rincorso dalle [...] per la [...] miso-ginia. [...] in Medea la prima [...] storia occidentale, quella famosa tirata in cui [...] come sono sfortunata. Ma dice: noi donne, [...] hanno senso e spirito, noi donne siamo [...] più misere. E poi: e loro [...] e di morire in guer-ra, ma io [...] combattere che partorire. Nello stesso tempo, [...] famosa tirata di Ippolito che [...] ma Zeus, perché hai dovuto mandare fra noi le [...] questo ambiguo malanno. Ci sono queste contraddizioni in Euripide, che vive [...] di Socrate, in cui vive [...] Aspasia, la donna che per la [...] libertà e cultura viene considerata [...] prosti-tuta. Perché Euripide riflette un [...] fer-vore e dibattito sulla questione femminile, in [...] cui [...] donne forti, che [...] e da que-sto nascevano [...] forti. Medea, invece, le ispira [...] Bisognerebbe [...] di quale Medea si parla, perché ogni [...] sfaccettatura. Medea è la tragedia [...] e il fatto di ritenere [...] figli come cose proprie, e addirittura di [...] in quanto prodotto della persona [...] ti abbandona. Lo sento anche molto [...] questa rea-zione viscerale, naturalmente [...] quando si ha una [...] dei propri figli, oppure quan-do i figli [...] vengono contro. È mai stata toccata dal [...] di fare Medea? Era un paio [...] che volevo fare una tragedia, [...] 24 anni di teatro mi sono sentita pronta, anche [...] punto di vista fisi-co: per fare una tragedia ci [...] anche una discreta potenza fisica, sia vocale che come [...] scenica. Antigone me [...] soddisfatta in parte, perché [...] figlia, [...] stata poca immedesimazione personale: [...] è vicina come ricordo, ma è lontana [...]. I dolori di oggi [...] una Medea o addirittura la Fedra: arrivata [...] me la sento più vicina, Fe-dra, con [...] un senso di soffocamento, per la propria [...]. In Fedra trovo anche [...] possibilità di essere oggetto di desiderio. Però questo tema [...] anche in Medea. Diciamo che io adesso ho [...] di Fedra, tra qualche anno avrò [...] di Medea. [...] Specchio RAJA «Per la Wolf [...] una senza [...] Medea [...] Raja ha appena finito di [...] per le edizioni e/o, il nuovo romanzo di Christa Wolf: Medea. /// [...] /// Pare che ci fosse tutta [...] tradizione, cui aveva attinto anche Euripide, in cui lei [...] una guaritrice, infatti sembra che [...] del nome voglia dire: colei [...] porta consiglio. Una sacerdotes-sa, in questo [...] Cassandra. Nelle tradizioni precedenti, questo [...] dei Corinzi, lei era la barbara che [...] dei figli. Christa Wolf ci dà [...] costruito per voci; mentre Cassandra è un [...] narrante di Cassandra riassume [...] anche [...] narrante degli altri, [...] ci sono sei personaggi [...] vicenda ci viene raccontata da differenti punti [...]. Christa Wolf ne fa [...] donna venuta da altrove, che non si [...] accet-tata dal mondo greco, a Corinto: intanto [...] di un sapere vissuto con diffidenza; e [...] Cas-sandra, ha una seconda vista. Non si accontenta delle [...] scopre che la città è fondata su [...] scoperta, [...] della giovane figlia del [...] Creonte [...] ne avrebbe potuto minacciare il potere, nel [...] da Medea e poi si sviluppa come [...]. Per me è difficile fare [...] confronto fra Cassandra e Medea: ho [...] che dodici anni fa ci [...] una necessità maggiore nel servirsi del mito, una necessità [...] un modo per dire certe cose che non potevano [...] dette. Ciò che non si [...] Medea: Christa Wolf [...] spiegato, dicendo che quando [...] del mito, il valore metaforico è più [...]. La cosa che mi [...] questa Medea, è questo suo non sentirsi [...] parte, è questa [...] non cittadi-nanza. È [...] di Medea, la fiera nipote [...] Sole, che uccise i figli per straziare [...] infedele: i simboli si rincorrono [...] strade sotterranee, un tam tam [...] che [...] accomunerà [...] in Italia del nuovo libro [...] Christa Wolf, la preparazione del festival invernale di [...] e, in Trentino Alto Adige, [...] di cinque mesi. /// [...] /// È [...] di Medea, la fiera nipote [...] Sole, che uccise i figli per straziare [...] infedele: i simboli si rincorrono [...] strade sotterranee, un tam tam [...] che [...] accomunerà [...] in Italia del nuovo libro [...] Christa Wolf, la preparazione del festival invernale di [...] e, in Trentino Alto Adige, [...] di cinque mesi. (0)
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