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LUNEDÌ 7 [...] revelli Lavoro virtuale Lavoro a Bangkok La fabbrica muore. Il simbolo più proprio della [...] industriale, il luogo [...] storico di [...] zione del [...] mento operaio -quello in cui. Al suo posto, una [...] si profila: [...] virtuale, immateriale, onnipresente nello [...] dalla telematica; la "torma» nuova del [...] lavoro sociale, presente ovunque [...] terminale della rete [...] che ormai avvolge [...] pianeta. Il successo è stato [...] rapido. Appena [...] or , sono, nel [...] 1940, due matematici americani, Georges [...] e Samuel Williams, collegavano [...] calcolo elettromeccanica, installata nella sede della [...] Company a Manhattan, con [...] -sede del [...] College, nel New Hampshire, [...] chilometri di distanza, dando vita al primo [...] Sembrava un gioco di : prestigio, non [...] produttive, ma già alla metà degli anni Ottanta. I salari in Irlanda [...] buon [...] , inferiori a quelli [...]. [...] parte la manodopera, anziché [...] emigrare, si vedeva il lavoro trasferito a [...]. In mezzo, tra queste [...] sono una cinquantina d'anni di impela. Si tratta di tecnologie [...] capaci di unificare effettivamente [...] pianeta (di «ridurre lo [...] dimensione [...] del telefono»), permettendo la [...] tempo reale, con qualsiasi punto di esso, [...] ogni suo «luogo» disponibile [...] del lavoro e del [...]. Pochi sanno che numerose so/ter [...] americane fanno ormai elaborare [...] parti dei propri programmi in India (dove c'è abbondanza di ingegneri elettronici pagati circa. O che i più [...] disegni animati, come Jean [...] li fanno elaborare da [...] Estremo Oriente per [...] poi in Europa e [...] Stati Uniti. Il luogo di progettazione [...] Los Angeles mentre quello di produzione è [...] da dove il lavoro [...] cascata in altri paesi del Sud-Est asiatico [...] in rete. Si chiama offshore work, [...] differenze di retribuzione «trasferendo in zone "a [...] che possono essere eseguiti su un calcolatore [...] mondiale di telecomunicazione». La [...] importanza è talmente cresciuta negli [...] anni che il [...] indiano ha promosso la costruzione [...] un primo [...] situato in zona franca, e [...] a supportare le telecomunicazioni con le capitali dello sviluppo [...]. Altri si attestano sulle [...] migliaia. Certo è che si [...] destinata a crescere: la smaterializzazione spinta del [...] la [...] terziarizzazione spingono in questa [...]. Nella maggior parte dei [...] la metà della popolazione attiva è ormai [...] dei servizi; di questa una percentuale crescente [...] attività «immateriali» (che costituiscono addirittura i tre [...] occupazioni) : nella produzione di informazione. Cosi è nel settore [...] smaterializzazione dei titoli ne permette una crescente [...] settore del commercio, dove le vendite via [...] si stanno diffondendo a macchia d'olio; nello [...] dove assume importanza crescente [...] al cliente (e quindi [...] ad esso). Nulla vieterebbe di decentrare [...] al limite della loro localizzazione nelle abitazioni [...] con un enorme risparmio di risorse sociali [...] tempi di trasporto: si calcola che in [...] il tempo impiegato giornalmente da ogni cittadino [...] lavoro vari dai 60 ai 90 minuti, [...] un periodo da uno a due mesi [...] nel 1987 le ore passate dai francesi [...] calcolate [...] dei 20-25 miliardi (si [...] cinque anni della propria vita in auto). Si può comprendere allora [...] del lavoro ad abbandonare i luoghi tradizionali [...] nella forma originaria del «lavoro a domicilio» [...] autonomo e totale -sia [...] irreversibile, destinata a ; [...] modelli organizzativi tayloristici e [...] sia [...] equilibrio del mercato del [...]. [...] economico tedesco [...] prevede che intorno al 2000 [...] popolazione attiva sarà segmentata in [...] di lavoratori stabili, in un [...] di lavoratori periferici e in [...] di lavoratori marginali, disoccupati o [...]. La maggior parte di [...] categorie graviterà, sempre di più, verso forme [...] o [...] certo non concentrate in [...] né strutturate in tempi di lavoro sincronici. Particelle sociali disponibili alla [...] comando e del lavoro, pronte alla sottomissione [...] distanza» [...] virtuale: terminali umani di [...] che non tollera più la tradizionale separazione [...] e sfera produttiva, e insieme «nomadi elettronici [...] zapping di un lavoro che si parcellizza [...] in molteplici compiti». È questo il «futuro»: [...] smaterializzato, virtua-lizzato. Proprio mentre in libreria [...] copie de [...] virtuale, le agenzie battevano [...] strage di Bangkok: 213 operaie bruciate vive [...] Kader [...] un numero indefinito di [...] feriti. Dai giornali apprendiamo che [...] bambine lavoravano per oltre 12 ore al [...] scarsamente aerati, con temperature di circa 30 [...] dollari al giorno. Lavoro massificato, tanto materiale [...] reale da apparire «anacronistico». Si direbbe un brusco [...] e invece la tragedia della Kader [...] inattuale non è. È [...] faccia [...] virtuale, il suo lato oscuro. Le operaie bambine del [...] stentano la vita per produrre i giocattoli [...] occidentali sono dentro il nuovo spazio [...] mondiale; ne rappresentano la [...]. Simbolizzano la nuova dimensione [...] cui è giunto il capitale nel nostro [...]. Per questo la strage [...] Bangkok [...] assumere, per un movimento operaio un po' [...] stessa drammatica importanza che ebbe [...] di donne di Chicago [...] maggio. E [...] 1 maggio essere [...] innanzi ricordato con la [...] dal nuovo mondo del lavoro. Denis [...] virtuale», Muzzio, [...]. Le immagini di una [...] ripete e il lavoro pedagogico. La biografia di Elena [...] (che abbiamo [...] del [...] del [...] poi emigrata in Cecoslo-vacchia, [...] dai tedeschi, rifiutò il visto per la Palestina: [...] coi bambini ebrei del campo di [...] con [...]. Una volta, agli amici [...] attività frenetica in tanta precarietà, rispose: «Se [...] giorno da vivere, varrebbe la pena [...]. Elena [...] ha fatto suo questo spirito: [...] figli, [...] da ragazzina, dalla natia Baku [...] assorbito tanta solarità da [...] anche al momento [...] a undici anni, con una [...] Mosca. Più tardi il viaggio [...] Praga [...] padre nel luglio del 1968 ha rappresentato [...]. [...] ha conosciuto i disegni dei [...] di [...] ha [...] della [...] 6 stata testimone [...] dei [...]. Tutto questo si legge [...] racconti di Le erbe di Odessa, «Segni [...]. [...] per la violenza della [...] di contro la figura ispiratrice delta [...] furono un dono del [...] un percorso coerente. I disegni, esposti a Mosca, Riga [...] Vilnius nel 1989, sono impressionanti: in mezzo [...] rivelano un calore e una salute mentale [...] a paragoni inquietanti con la produzione di [...] solo apparentemente non rinchiusi in un campo [...]. In Israele, dove vive [...] insegna arte come terapia, [...]. La scrittura è quindi [...] sue attività, ter-; minato il libro si [...] che ci siano cose più urgenti che [...] lettere: per esempio tutto ciò che. Incontro Elena [...] a Milano e mi [...] «Proprio [...] non ho problemi a scrivere, ma [...] di più cose sostan-ziali [...] la morte. Suona banale, lo so, [...] letteratura russa e quella ebraica: sono come [...] la sinagoga. In chiesa molto mi [...] con Dio: odori, fiori, leone, nella sinagoga [...]. Lo dico non perché [...] ma perché la letteratura russa è un [...] dramma, mi è sempre stato difficile [...] in [...] nonostante i miei genitori [...]. In questo ventesimo secolo [...] uno scrittore: dopo tante [...] disperati [...] di opporsi a strutture [...] eppure non si sente [...] ebraica: «Come ha detto [...] nulla può essere cominciato, [...] continuare. [...] mia vita in Israele [...] idee di prima: la [...] non mi è mai interessata molto, trovo [...] storia degli ebrei colti, assimilati, col loro [...] cultura occidentale, che non hanno mai pensato [...] finché non gli hanno appiccicato la stella [...]. Ho scritto una pièce [...] di Praga, Cabaret, per esprimere il dolore [...] non pensavano al loro essere ebrei. Per esempio: una moglie [...] anni il [...] del marito, un giorno [...] e lo vede arrivare, versa una lacrima [...] scivola giù dal tetto e muore di [...]. Il bello di questi [...] non si possono spiegare, eppure si sente [...]. Mi piace molto la [...] ogni pagina contiene [...] storia del [...] ebraico: una [...] prima, una [...] poi, altre versioni e [...] e cosi via, La letteratura [...] avrà un futuro se si allontanerà [...]. Di lei La Tartaruga ha [...] «Le erbe di Odessa» [...]. Mi sento lontana dalla [...] perché non scrivo nulla della "vita co-, [...]. Per me contano altre [...] la famiglia, e naturalmente [...] la situazione esistenziale in [...] creare una realtà seconda dalla prima, il [...] questa realtà seconda influisce sulla [...] non veniva pubblicata in Russia [...] troppi nomi ebraici nei [...] non sono stati puniti [...] proprio II hanno trovato la loro dignità, [...] stupendo: la stessa dignità per cui la [...] ha rifiutato il visto [...] Palestina pur di restare con un [...] che [...] era mai stato il suo, non avendo [...] madre, ma quando gli ebrei furono perseguitati [...] la sorte. Quando ero in Russia [...] ebrei che scrivevano in ebraico e non [...] non avrei voluto staccarmi dalla corrente comune. In Israele però ho [...] resuscitata e penetrerà nella struttura della letteratura [...]. Per questo adesso cerco [...] di una sola pagina, con tesi e [...]. Quando nel 1988 ho [...] sulla [...] immaginato come un [...] fra me. Arno [...] del Museo Ebraico di Praga, [...] perché quando nel 1968, [...] conobbi Praga e l'opera della [...] avvenne questo: arrivarono i [...] Arno fu vittima di me in quanto moscovita, [...] era stata vittima dei [...] Arno, [...] essere ebreo, aveva preso a occuparsi di [...] e aveva cosi adottato [...]. Mi è sempre interessato [...] su una sola pagina, in Israele non [...] a questa tradizione ideologica, forse perché sono [...] questa lingua morta fino a poco tempo [...]. [...] tuttavia lo parla nel [...] terapia attraverso [...] per lenire lo stress [...] bambini: «Seguo il metodo di [...] che [...] su ritmo e composizione: [...] ha un disturbo, [...] capire dove si sono [...] come ristabilire [...]. Con gli esercizi ritmici [...]. Il ritmo serve a [...] caos in cui sfugge il rapporto fra [...]. Questo lavoro svolto adesso [...] Gerusalemme [...] iniziato con dei bambini di Mosca, alla [...] non le dispiaccia di [...] abbandonati le si arrossano [...] «Questo problema non mi è indifferente, ho impegnato [...] Mosca, ora mi invitano come consulente, sono [...] per lavorare con bambini che avevano la [...]. A Mosca hanno adottato [...] come manuale. Quando abitavo in Russia [...] segrete, visitai 22 case del bambino e [...] rapporto, [...] che di questi bambini [...]. Fu uno scandalo. Due anni fa degli [...]. Londra ispezionarono questi istituii, [...] la stessa conclusione per cui per poco [...] ammazzata. Certo, a volte sento [...] tornare. Per quanto la [...] neghi legami con la [...] la [...] attività suscita spontaneo il [...] Dostoevskij sgomento di fronte alle sofferenze dei bambini, [...] Tolstoj [...] della scuola di [...]. Mi piace sentirmi libera [...] quando sono stanca delle parole sento il [...] la creta. Non sento nessun dovere [...] una voce, quella di [...]. E non posso sottrarmi». Nel suo libro la [...] ricorda Moshe [...] un quattordicenne olandese che [...] mese di vita, prima di venire gasato, [...] rappacificare un giorno arabi ed ebrei in Israele. Ne continua in qualche [...] «Non [...] occupo di questo, perché c'è già chi [...] scuola dove studia mia figlia c'è una [...] ebrei e palestinesi, insieme fanno scavi archeologici. E loro mi vengono [...] il mio primo giorno in Israele ho [...] sei posti diversi, dei quadri della [...] poi non è capitato [...] Negli ultimi tempi poi ho scritto tante [...] comiche, mi chiedo perché [...] di imbattermi in storie spaventose. Il fatto è che [...]. Io stessa ho subito [...]. La morte è una [...] che odio e trovo mostruoso è la [...]. In Israele c'è tensione [...] di violenza, anche se il fatto che [...] debbano andare [...] come prima in Russia, [...] irrisolvibile. La solitudine di Prospero Al [...] quarto romanzo Emilio [...] pittore, si conferma come un [...] grande scrittore. La tempesta è però [...] può lasciare perplessi: contrariamente a quanto avviene [...] romanzo, tutto vi è detto, illustrato, chiarito, [...]. La testarda volontà di [...] di una tradizione illuminista e lombarda, porta Tadini [...] il gioco, le sue misure [...] e di distanza, un [...] altri tempi e in altre culture non [...] è necessario chiarire. La tempesta narra una tragedia [...]. Sciorina simboli, ma [...]. Percorre vie crucis, ma laicizzate. Scava in pazzie, ma [...] conoscenze medie di psicologia, di psicanalisi. E fa romanzo mettendo [...] come a teatro, e commentando [...] attraverso la voce recitante [...] più che dì un [...] di un cronista occhialuto [...] media cultura e di media esperienza del [...]. Quattro sono i personaggi. C'è il giornalista che [...] di fronte al caso di un pazzoide [...] allo sfratto dalla [...] palazzina, dalle parti di Linate, [...] una sorta di assistente Nero immigrato, si [...] lui al telefono e riesce (potenza della [...] accogliere nella palazzina, per un tentativo di [...] promosso dal commissario che guida [...]. E ora, ad avventura [...] tutto al commissario filosofeggiante, racconta il suo [...] come il pazzoide chiama la villetta. C'è il commissario che [...] tutto in linguaggio di formule ma intanto [...] e dà le chiavi della storia, banali [...] facilmente [...] con il medio linguaggio [...]. C'è il Nero venditore [...] che ha trovato rifugio [...] e si è fatto [...] del protagonista chiamato [...] Prospero -coerentemente al titolo [...] Prospero di cui il Nero è insomma [...] che non ha bisogno Emilio [...] essere domato, e che [...] Prospero [...] sodale, della solidarietà [...] proposta [...] zona [...] di alterità ribelle e [...]. C'è infine lui, Prospero, [...] qualunque, [...] e Povero Cristo attraversato [...] mondo, di Questo mondo nostro. Egli è [...] da un fratello ipocrita, [...] come quasi tutti i nostri connazionali bassi [...] alti (ed è irresistibile il duetto telefonico [...] il Nero, alla fratelli De Rege, con [...] nonsenso quotidiano tra i modi di dire [...] e il serioso nominalismo che viene da [...]. Prospero aveva una moglie che [...] ne è andata in India, attratta da qualche [...] fantasia mistica [...]. Aveva una figlia che [...] di casa, trascinata nei gironi della droga, [...] varie parti del mondo manda polaroid di [...]. Tradito dal mondo, dagli [...] Prospero [...] fallo della casa la [...] -come dirà con un [...] commissario [...] «macchina anestetica». Egli la chiama «Isola»: [...] fatato, a sè stante, refrattario [...] del mondo, via dalla [...] di una Milano squallida, come purtroppo è. Prospero è [...] commerciante di panni, che [...] ancora qua e là, per [...] «sentieri» dell'Isola. Attratto dal possibile contatto [...] (che può capire, che può spiegare agli [...] «narrare» e con ciò stesso, forse dare [...] «senso») egli lo accoglie nella [...] casa assediata. Pian piano lo sparuto, [...] un Dante guidato da un inquieto Duca [...] del mondo e [...] umana: dal sotto che [...] e [...] al [...] di animali spelacchiati tra [...] Prospero si sente Noè, dal purgatorio del piano [...] della figlia fuggita, vero [...] vero orrore, dove le foto ben disposte [...] ragazza mostrano un degrado, un avvilimento [...] e della potenzialità della [...] disponibilità. Ma a tutto questo Prospero [...] via via. In questo cammino, c'è [...] vetta, il letto, il paradiso, cui Prospero [...] ridicolo Dante, il suo Shakespeare miope confuso [...] ripulsa, tra comprensione e razionalizzazione, tra adesione [...]. /// [...] /// Prospero sogna una [...] disneyana elevazione, in un suo [...] culto del cargo, il vicino aeroporto di Linate aiutando. È però [...] che [...] comico e cosmico della [...] «lunga notte» era invece il titolo del [...] Tadini, ma anche questa giornata è una [...] e [...] tramonto unito alla goffaggine [...] Dante porta alla crisi. Un lungo abbraccio tra Prospero [...] punto più allo e [...] vicenda, il pathos più santo, l'incontro di [...] non è più tale , con [...] che esprime la perennità [...] -è il segno del «Vero», una consolazione [...]. Anche questa è naturalmente [...] però è vera, è anzi [...] del Sacro Cuore del Vero»! Il viaggio, [...] sono finiti. L'Isola resta lì, miserabile, [...] poco, che è ormai pronta a [...] distrutta e divorata dalla [...] anche brevissimi segmenti, come tante strisce del [...] di una volta, in cui. Un tale può essersi [...] che [...] nelle società a capi-talismo [...] un modo per coltivare la sconfitta; un [...] diventato un bravo borghese accomodante, o un [...] rilascia interiste. [...] è il caso di André [...] che sul «Corriere della Sera» [...] si dedica alta ormai consueta demolizione del Sessantotto. Che cosa fu per [...] Maggio francese? [...] in cui si lasciò [...] compagna -dichiara. E come per caso [...] per caso, a venticinque anni dì distanza, [...] pensarci troppo. André [...] insieme con il suo [...] Lèvy, recita da sempre [...] bel tenebroso che vede tenebrosi stalinisti dappertutto. Il Sessantotto francese fu [...] Certo, [...] gli stalinisti furono isolati. Il Sessantotto italiano fu [...] Certo, [...] gli stalinisti non furono isolati, e anzi [...] prese alla lettera dandosi al terrorismo, Insomma [...] ovunque: e il merito del movimento francese [...] fin [...] anticomunista. Non ci sono dubbi [...] il Maggio fu in gran parie anarchico [...] in questo senso anticomunista), ma [...] lo si potrebbe [...] per liberale. Non si rende un [...] alla storia nè a se stessi quando, [...] si cerca di piegare il [...] a quello che si [...]. Ma questo è proprio ciò [...] i [...] filosofi» hanno [...]. Come tanti altri, André [...] è diventato un liberale [...] che una volta non lo ! Non troppo [...] si comporta Fidel Castro, che [...] sempre cercato di far dimenticare che [...] della [...] rivoluzione era democratico, prima ancora [...] socialista, e per trent'anni ha rinviato le elezioni. Non troppo diversamente si comportava Mussolini, quando [...] del Concordato cercava di far [...] di essere stato un feroce anticlericale. Che cosa hanno in comune [...] tanti convertiti [...] con i [...] rossi o neri? Soltanto questo: [...] quanti, [...] si mangiano la storia in [...] boccone. La grande recita delle [...] dei nostri tormenti ha [...] uno figurazione teatrale insolita [...] lettere, e il teatro del mondo che [...] ci si presenta nel piccolo e nel [...] tempesta che non c'è, di un agguato [...] confronto con il massimo [...] un bisogno di autentico [...] quanto più disperato e nostro, e [...] tempesta», Einaudi, [...]. Coetzee recensito da Carmen Concilio Cesare [...] Corrias: Bianciardi a Milano Maurizio Ferraris, Mario Picchi, Antonio Prete Leopardi da Nietzsche a [...] Dossier Le guerre [...] UN VECCHIO LIBRAIO. /// [...] /// Coetzee recensito da Carmen Concilio Cesare [...] Corrias: Bianciardi a Milano Maurizio Ferraris, Mario Picchi, Antonio Prete Leopardi da Nietzsche a [...] Dossier Le guerre [...] UN VECCHIO LIBRAIO. (0)
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