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Si chiama «Pasti, pasti, [...] dalla Repubblica Ceca: è firmato da Ve-ra [...] cineasta storica di quella [...] si chiamava Cecoslovacchia. Il titolo significa «Trappole, trappole, [...] di sesso: una ragazza il [...] gaio la-voro è castrare i porci viene rimor-chiata e [...] da due balordi, uno dei quali ricopre [...] carica politica. Per vendicarsi, continua a fare [...] così dire il [...]. Il vostro monnezzaro professio-nista, [...] visto il film. Ma il bello della [...] è che, Mostra fa-cendo, [...]. Diversi colleghi ci vengono [...] più o meno edificanti, e oggi siamo [...] an-che citare (non rischia nulla. [...] film in sé (che è [...] piazzato per il [...] un premio [...] clandestino, fondato da [...] e da altri amici in [...] se non erriamo, [...] alla Mostra di «Bambola»), è [...] ai sottotito-li. Sono scritti in un [...] che decuplica [...] comico del film. Probabil-mente, sono stati compilati [...] Pra-ga [...] qualcuno che non sapeva be-ne [...] e si è lanciato [...]. /// [...] /// Dopo che la signorina [...] le palle ai mascalzoni, costoro tentano di [...] impotenza. Uno di loro acquista un [...] marchingegno, una sorta di cilin-dro in cui bisogna infilare [...] che voi ben sapete, e mettere in azione una [...] per provocare [...]. Durante questa complessa operazione, il [...] che aiuta il ca-strato prima gli dice «pompi, pom-pi», [...] già [...] in sala, è partita [...] poi, quando il dolore si [...] insostenibile, gli chiede se [...] unghiato» (probabilmente si intendeva «unto», [...] è venuto fuori un cumulo [...] degno di Gadda) e infine [...] consiglia [...] di una «gelatina lu-brica», anziché [...]. An-che in altre sequenze, i [...] contengono parole inventate (ad esempio [...] forse con il senso di [...] o di «boccalo-ne», chissà: se conoscete questa parola, a [...] ignota, [...] op-pure confezionano frasi [...] una ragazzina tenta inutilmente di [...] uno dei due eunuchi: «Non ho le mutande -dice [...] più [...]. Come dire che la [...] è vergi-ne, a volte no: a seconda [...] gira. La proposta di [...] che facciamo nostra, è [...] film della [...] ma di non [...]. Se un distributore fa uscire [...] copia veneziana, con [...] fai miliardi. [...] si fa [...] chiediamo a Ghez-zi di [...] a «Fuori ora-rio»: diventerebbe una [...]. /// [...] /// [...] S S ONETTO Storie di [...] e di castrati da Praga ecco il [...] ALBERTO CRESPI Cucinotta [...] 1. È di gran lunga [...]. /// [...] /// Una specie di mania. [...] par-lano, nel bene e nel [...]. Kenneth Branagh la elegge Miss Discrezione [...] non fa valere la [...] fama quando prenota il [...]. George [...] sogna un film accanto a [...] ma non osa [...]. Asia [...] santa ma tanto santa non [...]. E lei: «Che brutto [...] prezze-molo». Ma [...] poco da fare. Per gli stranieri è [...] carnale e mediterranea. Ricorda Sofia, sembra nata [...] nero. Per gli italiani è quasi [...] nella [...] bellezza retrò. Addirittura da [...] anni [...] come dice Ugo Chiti che [...] vo-luta «seconda moglie» adultera e perfino «in-cestuosa» in un [...]. [...] Anna, chiusa nel suo [...] ma-dre, innamorata del fi-glio del marito, pronta [...] pas-sione in nome del con-formismo. Lei, invece, ha ripensato [...] mamma e nonna, frustrazio-ni e fatiche per [...] figli. È un ca-polavoro di [...] Vale-ria Marini. Persino della [...] femmi-nilità non fa una bandiera: «Odio es-sere considerata un sex [...] di-ce. Fa pure una dieta [...] di patate bollite, per non amplificare [...]. Quale sarà il segreto [...] Il grande seno? I capelli cor-vini? I [...] Il mistero è consegnato [...] film del «postino» Troisi. Anche allora, 1993, lei [...] Li-do. /// [...] /// Anzi, «impreparata e confu-sa». Ma quel film è sta-ta [...] manna dal cie-lo. Amato in America, le ha [...] una car-riera internazionale che, per ora, consiste in un [...] titolo, A [...] State [...] da noi ancora ine-dito. Ma quel che con-ta [...]. Maria Grazia lavora sodo per [...] frutta-re. Per capirci: è [...] al Lido da giorni, [...] della giuria che ha valutato i film [...] Setti-mana [...] critica. Li vede insieme a [...] del New [...] e a un regista [...]. È al con-tempo [...] e inavvicina-bile. Pranza da sola col fedele [...] se-vero [...] alle costole. Niente colpi di testa [...]. Le guar-die del corpo [...] in-cursioni indiscrete. I paparazzi ri-trovano emozioni [...] Dolce [...] quando la implorano per uno scat-to sensazionale, [...] bacetto al bello di turno. Ma lei niente: «Mica [...] puttana». /// [...] /// Per me è co-me [...] sappiamo anche comportarci da ragazzini. Insieme guardiamo pure i [...]. Moglie devota, Chiti [...] voluta per attualizzare il [...] Fe-dra, un triangolo arcaico. Lei ha parato il [...]. Del resto, nessuna scena [...] ma anche così [...] mi vergognavo della mia [...]. Adesso spera di fare [...] belli. Magari quello sul terremoto [...] Messina [...] sta preparan-do per lei. So tutto di quella [...]. Anna, La seconda moglie, [...] matrimonio con un uomo più grande. E [...] si sovrappone alla real-tà per [...] ragazza messinese che non ha avuto mai tempo di [...]. Suggeri-sce delusioni, nel passato. Non a rinunciare alla [...]. Ma la carriera è [...] osta-coli. È durissi-ma restare a [...]. Cristiana Paternò [...] VENEZIA. Non ci sono soltanto [...] di Gianni [...] polacchi di Peter Del Monte: [...] e non, è uno dei temi della Mostra [...] Venezia. E, [...] forte e [...] un bene: qualsia-si film [...] a distruggere i nostri piccoli razzismi quotidiani [...] con gioia. Bello, quindi, che la Mostra [...] (nella sezione «Prospettive») anche un film piccolo [...] come Ospiti, diret-to dal trentenne romano Matteo Garrone. [...] una scena assolutamente esemplare [...] Ospiti, [...] narra [...] di due giovani albanesi [...] Ro-ma estiva e indifferente: ed è quella in [...] di un lussuoso condominio dei Parioli fanno [...] al fotografo Corrado, che ha avu-to la [...] ospitare i due ragazzi nel suo ap-partamento. Eleganti, tronfi e politicamente [...] giurano di non avere nulla né contro Corrado, [...] e [...] i due albanesi: li [...] però si sa come vanno queste cose, [...] amici poco raccomandabili, oppure non hanno il [...] in rego-la. Insomma, che siano solo [...]. Invece [...] e [...] non ce la faranno [...] giorni, né in molti mesi: la loro Italia, [...] tanto so-gnato, è fatta di lavori saltuari, [...] di ragazze che ti guardano male quando [...] discorso. [...] che dà loro retta, [...] Corrado, è il signor Mura, ex portinaio assillato [...] colpita da demenza senile. E quando la donna sparirà, [...] proprio uno dei ragazzi ad aiutare [...] a trovare, in modo paradossale, [...] pace. A prima vista Ospiti [...] esile ma in real-tà è assai più [...]. Matteo Garrone osserva i [...] uno stile secco, apparentemente neu-tro, ma nel [...] di commedia e di thriller, con una [...] un regista al secondo film. Varrà la pena di [...] Ospiti nasce da una costola di Terra di [...] di Garrone, un trittico [...] extracomunita-ria a Roma. Uno degli episodi parlava [...] ragazzi albanesi. Ospiti Non ha ancora [...] appello perché ne trovi subito una. /// [...] /// Quanti ne in-contriamo ogni [...] delle nostre città, ed è difficile repri-mere [...] fastidio o di insoffe-renza, specie quando ti [...]. Sono polacchi, albanesi, pakistani, [...]. Umiliati e [...] è di transito verso [...] di quel lavoro non si può vivere. È a loro che Peter Del Monte ha dedicato La ballata dei lavavetri (fuori [...] il regista di [...] Pi-sello premette: «I temi [...] hanno mai interessato, ma fil-mare gli occhi [...] Agata [...] è stata per me [...] di piacere». Sarà per questo che [...] tratto dal rac-conto di Edoardo Albinati Il [...] vetri rielaborato con Sergio Bazzini, si distacca [...] realismo tipico di queste storie di emigrazione [...] carta di una [...] quasi [...] etica e stralunata. Scel-ta rischiosa, forse non [...] del «minimalista» Del Monte. Il quale, a due [...] Compagna di viaggio, pare [...] con qualche incertezza di [...] (sul piano commerciale, si intende) materia. Siamo sul finire degli [...] Ot-tanta. A Roma per [...] dal Papa, una famiglia polacca [...] ri-sale [...] in partenza per [...]. Ospitati [...] i «clandestini» si barcamena-no come [...] operaio [...] insieme al fratello ubriacone [...] e al figlio [...] lavano vetri ai semafori sul Lungotevere, Helena e la figlia [...] vengono prese come cameriere presso [...] famiglia borghese. [...] è di fer-marsi pochi mesi, [...] direzione Ca-nada. Ma un giorno [...] dopo [...] gettato nel Tevere una [...] fo-to che lo ritrae operaio, [...]. Suicidio? Omicidio? Una resa [...] Voglia di eclissarsi? Avrete capito che [...] del capofamiglia fa precipitare [...]. Ed è [...] che il film pren-de [...] strada. [...] comincia a «vedere» Papa [...] che gli parla da [...] di bianco; il taciturno [...] viene introdotto in un [...] finisce con [...] un traf-ficante napoletano di [...] si ritrova a vagare [...] Roma come il Sordi di Un giorno in [...] e soave [...] (sembra uscire da un [...] Piera della Francesca) è presa di mira da [...] la portano [...] con [...] di [...]. Nel finale inatteso vediamo [...] e il suo cane volare letteral-mente sopra Castel [...] come angeli di [...] in libera uscita, verso [...]. Peter Del Monte firma un [...] inconsueto e naïf, che maneggia materiali fuori moda, come [...] mistica, [...] del quotidiano, [...] surreale/ grottesco. E però [...] di un reale controcanto [...] con [...] della viziata bambina borghese, [...] un senso di distacco e di estraneità. Ma gli interpreti Agata [...] e [...] sono bravi, Kim Rossi Stuart [...] dello scorticato [...] parla a monosilla-bi e [...] come po-lacco, mentre Victor Cavallo si produce [...] Fregoli [...] sei piccoli ruoli di contorno, ovviamente tut-ti [...] faranno rifare una parte da buono?). Michele Anselmi «E pensare che [...] essere un [...] «Non sono disposta a rinunciare [...] carriera per una passione. /// [...] /// Michele Anselmi «E pensare che [...] essere un [...] «Non sono disposta a rinunciare [...] carriera per una passione. (0)
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