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Que-sta lettera è del [...]. Caro Presidente, [...] anzitutto di congratu-larmi pubblicamente con [...] per [...] tua elezione alla prima carica [...] Stato. Si è trattato di [...] come quasi sem-pre è avvenuto, scelta [...] nel momento drammatico della [...] Palermo. Tu mi sai sincero, [...] nascondo che le [...] preferenze guardavano ad altro [...] delle così dette ipotesi istituzionali. Del resto, tante volte [...] ci siamo trovati su opposte sponde, non [...] ugualmente de-terminati. Eppure, ieri, al momento [...] sono sentito tranquil-lo, in pace con la [...]. Non ti scrivo per [...] dei tanti che oggi cantano le [...] lodi, ma dico soltanto [...] tu possa essere un buon Presi-dente, garante [...] di questa nostra Repubblica. Non ho dimenticato quel [...] tu Ministro degli Interni -unico caso nella [...] persona a [...] C. [...] del lavoro ribolliva di [...] rabbia eppure ci guar-dammo negli occhi e [...] delle assicurazioni che ti diedi circa la [...] il rispetto della legge che avrebbero caratteriz-zato [...]. Infatti [...] del controllo fecero sì [...] manifestazione, la più grande che un sindacato [...] in Italia, si svolgesse li-beramente senza violenza [...]. Ma la ragione di [...] soprattutto [...]. Mi spoglio della mia [...] voglio parlare da italiano, co-me io sono [...] al Presidente appena eletto e già, certamente, [...] e di inquietudine per il futuro. Tu sei Presidente della Repubblica, [...] stesso il Presi-dente [...] e degli italiani tut-ti. Ma [...] dei tuoi poteri potrai [...] di stimolo, senza interferenze clamorose e pla-teali [...] tuo carattere, per sospingere con polso saldo [...] e le istituzioni, tormenta-te dalla frantumazione, dalle [...] interne divisioni, ad affrontare con spirito aperto [...] angosciosi problemi [...]. Tu, in sostanza, potrai [...] a comprendere lo spirito del paese, nel [...] nuovo che, anche confusamente, ancora domina il [...]. Quali sono questi problemi? Prima [...] le riforme istituzionali ed elettorale che, partendo [...] Costi-tuzione [...] indica i modi e gli stru-menti per [...] cit-tadini possibilità di scelta anche personale dei [...] il Parlamento, eletto dal [...] centro della [...] politica, come tu stesso hai tante volte [...]. Grava poi [...] in alcune regioni dominan-te, [...] essere contrastata con tutti gli strumenti della [...] dei diritti dei cittadini ma, senza lassi-smi, [...] la fermezza che il pericolo incombente esige. In que-sto quadro deve [...] morale, [...] a largo rag-gio per [...] che si è infiltrata profondamente nei partiti, [...] in al-cuni apparati [...]. Anche in questa battaglia [...] dei giudici, da te magistrato [...] volte esaltata è [...] garanzia per lo stato di [...]. Un altro gra-vissimo problema [...] situazione economica e finan-ziaria. So bene che per [...] in atto ci sarà bisogno di sacrifici [...] ma la condizione perché una politica fi-scale [...] contro gli sprechi della spesa pubblica, il [...] privati abbiano il consenso necessario è [...] di ogni misura di [...]. In sostanza il peso [...] essere effettivamente proporzionato ai redditi dei cittadini, [...] e non a quelli dichiarati, troppo spes-so [...]. Lo spirito di giusti-zia [...] urgenti misu-re economiche, perché la parte più [...] e i lavoratori me-no abbienti sappiano che [...] non sono essi solo a soffri-re. Infine, caro Presidente, [...] di gioire con te perché [...] volta, forse [...] (il tempo passa per tutti) [...] uomo della Resistenza e [...] militante assur-ge alla più alta [...] dello Stato. Non mi anima spirito [...] certamente neppure te, cristiano. Ma è importante che [...] come è nata la Repubblica, da dove [...] e quali prove impervie e crudeli abbia [...] affermarsi. Tu rappresenti anche questi [...] possono illanguidirsi col tem-po e che son [...] stessa delle nostre esistenze che per vie [...] spesso contrastanti ci hanno portato a questo [...]. Con amicizia e devozione. Tuo Luciano Lama [...] molto nota di Luciano Lama. Il segretario della [...] morì un anno fa, [...] del 1996 Il Discorso «Temo [...] che nasce dominata dai [...] settembre 1992: questa è [...] voto di Lama nel dibattito sul trattato [...] Maastricht. Signor Presidente, onorevoli colleghi, [...] stiamo concludendo ha preso le mosse assai [...] contenuti del Trattato di Maastricht, dal-la situazione [...] e non poteva probabilmente [...]. Dobbiamo però ac-quistare coscienza [...] indiscutibile: le nostre difficoltà preesistevano a Maastricht [...] le fronteg-geremo con provvedimenti adeguati, ci assilleranno [...] sia che il Trattato venga ratificato o [...]. Si tratta di errori [...] Governi che hanno ret-to [...] decennio, errori gravi che [...] misure rigorose ma eque. Le decisioni del Governo [...] carattere del rigo-re ma certo non quello [...] devono es-sere giustamente criticate. Per ciò che riguarda [...] Trattato [...] penso che dovrà es-sere rivisto, specie per [...] che si rea-lizza tra i poteri delle [...] in campo monetario e finanziario e i [...] auto-rità della Comunità, a cominciare da quelli [...] Parlamen-to [...]. [...] non si farà soltanto con [...] banca europea e con il predominio assoluto nel campo [...] e quindi eco-nomico della grande finanza e degli [...] delle banche di Stato e [...] una banca sovranaziona-le. Le ragioni per le [...] costituita la Comunità so-no ben più alte [...] diversi campi della politica economica, della politica [...] estera, della politica di difesa, e così [...]. Il Trattato di Maastricht [...] cenno a questi problemi, ma le misure [...] reali di carattere sovranazionale si concentrano tutte [...] sulla politica finanziaria. Per questo si nota [...] dei sentimenti europeistici nei vari paesi del [...] in Italia, e si diffonde la sfiducia [...] occidentale ma anche nei paesi [...] orientale che avevano guardato [...] Comunità [...] a una meta da raggiun-gere. [...] quindi si può fare [...] con-trollo e un potere democratico fondato sul [...] che riconoscono la necessità di trasferire determinati [...] nazionali dei singo-li paesi alle istituzioni democratiche [...] Comunità. Cari colleghi, noi abbiamo [...] le di-struzioni immani, le carneficine delle guerre [...] Europa. Questo continente è stato [...] passato anche recente di produrre insieme straordinari [...] della scienza, [...] della cultura, [...] e disastri immani. Abbiamo inventato i diritti [...] siamo stati capaci di negare per-sino il [...]. Quale Europa la nostra [...] ai fi-gli, ai nipoti che diventeranno uomini [...] di Sarajevo, e per [...] riguar-da in Italia [...] di un debito pubblico [...] conseguente crisi economica che riporterebbero il con-tinente [...] nelle condizioni di un passato che ritenevamo [...] arma per combattere la [...] esasperati, dei conflitti fra gli Stati di [...] arma per assicurare una [...] condizioni materiali, culturali e morali dei popoli [...]. Per queste ragioni, assai [...] i suoi intrinseci contenuti noi, votiamo oggi [...] Trattato di Maastricht. Perché riteniamo che anche [...] contributo seppur modesto per riprendere il cammino [...]. [...] «Caro [...] non ti avrei votato. Si chiamava Sergio [...] ve-ro? [...]. Così si fa, recuperando [...] soli-dale, un progetto impegnativo di [...]. Ed è [...] vero [...] perché riformare lo Stato [...] Io [...] per adeguare il siste-ma di protezione sociale [...] suoi cittadini in rapporto alla quota di [...]. E in questa ricerca [...] linea. Invece, buona parte dei [...] al contingente, rispondono semplicemente che lo [...] di ricchezza che il [...] spesa sociale, si affidano alla [...]. Elei teme [...] possano vivere questo con-fronto come [...] distorsione delle compatibilità? [...] quello [...] sociale, i cit-tadini tutti vivranno [...] condi-zione come una sottrazione, una violazione di diritti. Non soltanto i [...]. /// [...] /// [...] «Oggi tutti si iscrivono [...] giovani, che consi-ste nel presentare noi come [...] gli anziani, ma noi che non li [...] rappresentanza della loro condizione nella priorità sociale [...] politica. Guai se non lo facessimo, [...]. E non mi riferisco [...] acquisiti, quanto ai diritti generali in una [...] è ulteriormente frammentata e torna a caricarsi [...]. Rappresentare il lavoro in una [...] che ha questi tratti è possibile solo se si [...] una gerarchia di valori. E la si vive come [...] tra diversità po-litiche, culturali, [...] che trovano il loro punto [...] generale. /// [...] /// E la si vive come [...] tra diversità po-litiche, culturali, [...] che trovano il loro punto [...] generale. (0)
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