Brano: [...] dell’Internazionale, apertosi a Mosca il 5.11.1922, di fronte allo scatenarsi dell'ondata reazionaria in Italia e in altri paesi d’Europa pose con forza la necessità di realizzare in ogni paese il fronte unico (v.) dei partiti proletari. Nel dibattito sulla fusione del P.C.d’I. con il Partito socialista, caldeggiata dall'Internazionale, Gramsci fu del parere che si dovesse procedere, per intanto, alla fusione con la sola frazione dei terzinternazionalisti (v.).

Alla fine del novembre 1923 lasciò Mosca e si stabilì a Vienna, non potendo in quel momento rientrare in Italia; un mandato di cattura era stato emesso contro di lui e contro Bordiga, Grieco, Giuseppe Berti, Giuseppe Dozza e altri dirigenti del partito e della Gioventù comunista, che già erano stati arrestati.

Dal carcere, Bordiga propose di lanciare agli iscritti al partito un manifesto e ciò allo scopo di mettere a nudo le sue divergenze con l’Internazionale. Mentre Terracini e Mauro Scoccimarro erano piuttosto favorevoli a tale proposta, e lo stesso Togliatti esitante, Gramsci [...]

Brano: [...]l grado di comandante di brigata.

F.Vi.

Barhagelata, Silvio

N. a Genova il 21.10.1890, m. a Castigliole di Saluzzo (Cuneo) il 25.4. 1945; impiegato.

Di famiglia benestante, trascorse gli anni della giovinezza lavorando all’estero, nello svolgimento di vari incarichi aziendali. Nel primo dopoguerra aderì al P.S.I. e, da allora, svolse un’intensa attività politica e sindacale a Genova. Nel 1923 aderì alla frazione detta dei “terzinternazionalisti” e nel 1924 entrò, con questa, nelle fila del Partito comunista. Con il varo delle leggi eccezionali fasciste fu tra i primi a essere arrestato. Assegnato (19.11.1926) a 4 anni di confino « per attività comunista in Italia e all’estero », riacquistò la libertà il 2.8.1929 per proscioglimento e condono, nonostante fosse stato arrestato anche nel 1927 (mentre era confinato a Lipari) per aver svolto propaganda politica antifascista.

Rientrato a Genova, contribuì all'organizzazione comunista clandestina e, dal 1936, « svolse un delicato servizio di informazioni in favore del regime repubblican[...]

Brano: [...]ici » [Ivi, pag. 183).

Adeguatosi infine al nuovo corso e tornata la Direzione del partito a Roma, Togliatti si impegnò nella campagna elettorale. Nell’aprile 1924 Gramsci fu eletto alla Camera e potè rientrare in Italia. Quando, all’interno del P.C. d’I., egli si pose come leader alternativo a Bordiga, ebbe dalla sua anche Togliatti.

Attraverso l’Unità (v.), fondata il 12.2.1924 a Milano grazie al decisivo apporto dei socialisti “terzinterzionalisti” che confluiranno poi nel P.C. d’I., come pure sulle pagine de “L’Ordine Nuovo” risorto come settimanale a Roma e sulla rivista teorica settimanale Lo Stato Operaio (v.), Togliatti svolse un’intensa campagna precongressuale in perfetta linea con Gramsci. Infine, in un convegno segreto organizzato dal P.C. d’I. a Como nel maggio 1924, egli tenne un rapporto con il quale si schierò definitivamente contro Bordiga. Il suo rapporto venne approvato dalla maggioranza del gruppo dirigente centrale, ma i delegati delle organizzazioni di base restarono sulle posizioni bordighiane di sinistra, ritenute [...]

Brano: [...]fascista comprendente molti nomi della vecchia classe politica, le liste di minoranza dichiaratamente antifasciste riscossero significativi successi: il Partito del lavoro ottenne 3.000 voti (6.196 in tutta la Sicilia) e l'Alleanza proletaria 2.578 voti (10.000 in tutta la Sicilia). Risultarono eletti il professor Lombardo Pellegrino, noto esponente del democraticismo borghese, e Francesco Lo Sardo che, entrato nel P.C.d’I. insieme ai terzinternazionalisti, fu il primo deputato comunista siciliano.

L’affermazione elettorale ebbe riscontro nella base cittadina: il successo riscosso a Messina dal « movimento del soldino » (così denominato perché i suoi aderenti solevano portare all'occhiello la moneta con I effige del re) promosso dal Partito del lavoro, quantunque coagulasse all’insegna dell’antifascismo forze eterogenee e non avesse svolto una corretta analisi sulla natura di classe del fascismo, costituiva un sintomo inequivocabile di rifiuto di massa del nuovo regime. Tale rifiuto fu espresso ancora più chiaramente in occasione dell’assass[...]

Brano: [...]enza, Lodi, 1965; Italo Busetto, Brigate Garibaldi baciate dalla gloria le prime nella lotta le prime alla vittoria, Milano; G. Bianchi, Dalla Resistenza, Amministrazione provinciale di Milano, 1969.

Lodi, Vincenzo

N. a Novi di Modena il 28.12.1901, m. a Chiavari (Genova) il 24.11. 1970; impiegato.

Militante nel P.C.I. dalla fondazione (1921), se ne staccò per qualche tempo per rientrarvi nel 1923, con la frazione detta dei « terzinternazionalisti ». Perseguitato dal fascismo, negli anni del regime fu più volte arrestato. Impiegato a Milano, presso la Gazzetta dello Sport, all’interno di questa azienda costituì una cellula tra gli addetti al giornale.

Dopo I’8.9.1943 lasciò l’impiego per dedicarsi totalmente alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza milanese, divenendo capo di stato maggiore del Raggruppamento S.A.P. della città.

Dopo la Liberazione fu, per 20 anni, direttore amministrativo de l’Unità di Milano, quindi vicedirettore generale deH’intero complesso editoriale.

Loira e Alta Loira

Dipartimenti fran[...]