Brano: [...] precipitò dopo le speranze, le aspettative, le lotte e le conquiste del primo dopoguerra. La repressione durissima, il bisogno di sopravvivere comunque, un pesante senso di prostrazione e di sconfitta, i nuovi condizionamenti dettati dall’organizzazione del regime reazionario di massa, indussero anche la maggior parte della classe operaia triestina ad accettare aH’interno della fabbrica la logica padronale e, aH’esterno, il ricatto dell’assistenzialismo fascista. Gli episodi di insubordinazione e di protesta che, nonostante ciò, si ripeterono numerosi nelle industrie locali lungo l’arco del ventennio, coinvolgendo gruppi di lavoratori sul terreno della difesa del salario e del posto di lavoro, stanno tuttavia a indicare uno stato di insofferenza diffuso e un tipo di adattamento alle condizioni imposte, assai precario ed incerto.

Il fatto che tali gesti di ribellione appaiano spesso isolati, episodici e anche scarsamente incisivi, nulla toglie al loro valore e alla loro importanza nel quadro di una dittatura aperta e nel contesto di una si[...]