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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 677
Brano: [...]o socialista basato sui principi della democrazila popolare e assegna al P.O.U.P. la guida nella costruzione del socialismo.
Movimento operaio
La nascita del movimento operaio polacco organizzato e di un partito in grado di porsi alla sua testa può essere fatta risalire al 1882: in tale anno, infatti, Ludwig Warynski, un giovane intellettuale che aveva terminato i propri studi a Pietroburgo, fondò nella zona polacca passata sotto il potere zarista russo un partito socialrivoluzionario di ispirazione marxista denominato Proletariato. Questa formazione politica, decisamente influenzata dai movimenti populisti russi, si innestò subito nelle grandi lotte della nascente classe operaia polacca che cominciava a organizzarsi nei centri industriali di Lodz, nel Krolestwo Polskie (regno di Polonia, concesso allo zar dal Congresso di Vienna del 1815) e a Varsavia.
Lo sviluppo dell’industria fu molto accelerato, soprattutto a Lodz che, da villaggio di appena 800 abitanti nel 1820, ne contava circa 42.000 quarant’anni dopo e, nel 1877, 100.000. [...] [...]ia, concesso allo zar dal Congresso di Vienna del 1815) e a Varsavia.
Lo sviluppo dell’industria fu molto accelerato, soprattutto a Lodz che, da villaggio di appena 800 abitanti nel 1820, ne contava circa 42.000 quarant’anni dopo e, nel 1877, 100.000. Successivamente Io sviluppo fu ancora più rapido, soprattutto nel settore tessile, con una consistente concentrazione di capitali. M Partito Proletariato, nonostante le repressioni della polizia zarista che, poco dopo la fondazione, ne arrestò il fondatore Ludwig Warynski, subì l’influenza del movimento rivoluzionario russo Narodnaia volia (Libertà del popolo), trasformandosi in una organizzazione di congiurati che si staccò dalle masse operaie. Nonostante questa involuzione, al Partito Proletariato si dovette la diffusione dei principi marxisti e la guida delle prime lotte organizzate del movimento operaio polacco a fianco dei lavoratori russi oppressi dal regime zarista.
Nell’ultimo decennio del secolo scorso l’industria capitalistica andò sviluppandosi rapidamente: se nel 1882 si conta[...] [...]ndazione, ne arrestò il fondatore Ludwig Warynski, subì l’influenza del movimento rivoluzionario russo Narodnaia volia (Libertà del popolo), trasformandosi in una organizzazione di congiurati che si staccò dalle masse operaie. Nonostante questa involuzione, al Partito Proletariato si dovette la diffusione dei principi marxisti e la guida delle prime lotte organizzate del movimento operaio polacco a fianco dei lavoratori russi oppressi dal regime zarista.
Nell’ultimo decennio del secolo scorso l’industria capitalistica andò sviluppandosi rapidamente: se nel 1882 si contava nel cosiddetto « Regno polacco » un operaio ogni 62 abitanti, quindici anni dopo se ne aveva uno ogni 38 abitanti. Nel 1900 le aziende con non meno di 50 operai (che costituivano la metà di tutte le industrie esistenti) assicuravano I’88% dell’intera produzione del paese.
II movimento operaio polacco iniziò la propria attività attraverso numerosi scioperi promossi per sostenere rivendicazioni economiche e, nello stesso tempo, la lotta di liberazione dal dominio zarist[...] [...]gno polacco » un operaio ogni 62 abitanti, quindici anni dopo se ne aveva uno ogni 38 abitanti. Nel 1900 le aziende con non meno di 50 operai (che costituivano la metà di tutte le industrie esistenti) assicuravano I’88% dell’intera produzione del paese.
II movimento operaio polacco iniziò la propria attività attraverso numerosi scioperi promossi per sostenere rivendicazioni economiche e, nello stesso tempo, la lotta di liberazione dal dominio zarista.
Nel 1882 un gruppo di emigrati politici fondò a Parigi il Partito socialista polacco che si inserì subito nelle lotte aH’interno del paese con parole d’ordine riformistiche e nazionalistiche. Questo partito prese infatti posizione contro lo zarismo, ma nello stesso tempo anche contro i movimenti russi antizaristi, proponendo ai lavoratori polacchi il graduale accordo con la borghesia nazionale e contrapponendo al l'internazionalismo del Partito Proletariato un acceso separatismo nazionalista. Nelle file del P.S.P. entrarono, rappresentati da Josef Pilsudski (v.), elementi socialdemocratic[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 709
Brano: [...]sse bisogno soprattutto di una costituzione, di maggiori libertà individuali, di progresso sociale e della tecnica europea. Queste tesi furono sostenute, tra gli altri, da M.A. Bakunin (v.) e da P. Kropotkin (v„K
Contro lo zarismo
Circoli populisti che propugnavano la rivoluzione sociale furono attivi a Pietroburgo, Mosca, Kiev e Odessa. Dopo la fine della guerra Russoturca (1877), cui seguì una durissima repressione da parte della polizia zarista contro i populisti, questi passarono alla lotta clandestina, creando un « gruppo disorganizzatore » che ebbe il compito di preparare la fuga degli arrestati e dei deportati usando anche le armi. Nacque in quel periodo la corrente Terra e libertà guidata da A.l. ZeIjabov che, propugnando l’azione terroristica, provocò nel 1879 una nuova scissione tra gli occidentalizzanti. Questi si divisero in due gruppi: Spartizione della terra nera, a carattere riformista, con tendenze socialdemocratiche; e Libertà del popolo, che si prefiggeva invece la distruzione dell’autocrazia zarista, la costituzione [...] [...]reparare la fuga degli arrestati e dei deportati usando anche le armi. Nacque in quel periodo la corrente Terra e libertà guidata da A.l. ZeIjabov che, propugnando l’azione terroristica, provocò nel 1879 una nuova scissione tra gli occidentalizzanti. Questi si divisero in due gruppi: Spartizione della terra nera, a carattere riformista, con tendenze socialdemocratiche; e Libertà del popolo, che si prefiggeva invece la distruzione dell’autocrazia zarista, la costituzione di un governo popolare e l'instaurazione di un regime fondato sulla proprietà collettiva delle terre. Gli aderenti a questo secondo gruppo non erano socialisti in senso marxista, in quanto non consideravano come problema fondamentale la lotta della classe lavoratrice contro il capitale, bensì la lotta di tutta la popolazione produttrice contro l’autocrazia zarista.
Azioni terroristiche
Dopo due falliti tentativi di uccidere lo zar Alessandro II, questo obiettivo fu raggiunto dai nichilisti l’1.3.1881. I terroristi erano giovani (fra cui non poche donne) che godevano di larghe simpatie e appoggi presso ceti borghesi i quali, pur criticando il terrorismo, odiavano l’autocrazia zarista dalla quale si sentivano oppressi.
L’uccisione dello zar segnò tuttavia l’inizio del dissolvimento del populismo, in quanto il governo, ricorrendo a una poderosa organizzazione spionistica, riuscì ad arrestare quasi tutti i componenti dell’organizzazione.
Dopo il 1881 l’episodio più saliente fu il fallito attentato contro lo zar Alessandro III. Fra gli attentatori arrestati e impiccati fu anche Alexandr Uljanov, fratello di Lenin (v.). Fra gli altri attentati va ricordato quello di Vera Zasulic che sparò al capo della polizia di Pietroburgo, ferendolo (24.1.1878).
Con lo sviluppo del[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 237
Brano: [...].000 ab.).
Occupata nel 1346 dai cavalieri germanici dell’Ordine Teutonico, che vi introdussero il feudalesimo e imposero il cristianesimo, l’Estonia fu per secoli al centro delle contese territoriali tra svedesi, danesi, tedeschi e polacchi, fino a quando entrò a far parte dell'impero russo con il trattato di Nystadt (1721) a conclusione della guerra russosvedese.
Grazie alla sua favorevole posizione geografica, raggiunse sotto il dominio zarista un notevole sviluppo economico. Particolarmente ricca la sua produzione agricola che si avvalse tra le prime di metodi moderni di coltivazione: vennero introdotte colture ad alto reddito (lino), attività direttamente legate all’agricoltura (caseifici, distillerie) e anche diverse industrie (costruzioni meccaniche, navali, lavorazione del legno, cementifici, cartiere).
Dai primi anni del secolo XX vi venne prendendo consistenza il movimento operaio. Costituitosi il partito socialdemocratico (1904), lo scoppio della rivoluzione russa del 1905 vide numerosi operai e contadini poveri estoni pa[...] [...](caseifici, distillerie) e anche diverse industrie (costruzioni meccaniche, navali, lavorazione del legno, cementifici, cartiere).
Dai primi anni del secolo XX vi venne prendendo consistenza il movimento operaio. Costituitosi il partito socialdemocratico (1904), lo scoppio della rivoluzione russa del 1905 vide numerosi operai e contadini poveri estoni partecipare alle lotte con scioperi, occupazioni di feudi e scontri armati contro l’esercito zarista. Nel corso di feroci repressioni vennero uccisi 300 contadini, altre 1.000 persone furono condannate a morte nei successivi processi e centinaia di lavoratori inviati in carcere o ai lavori forzati.
La prima repubblica sovietica
Nel 1917, all’inizio dei moti di febbraio contro l'autocrazia zarista, operai; contadini e soldati estoni diedero vita a soviet locali che ebbero subito direzione bolscevica. Con il
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 217
Brano: Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche
Altiforni del kombinat siderurgico di Jusowka (bacino del Donez) alla fine del secolo
della Russia. Anche se va sottolineata la rottura operata, da molteplici punti di vista, con la rivoluzione dell’ottobre 1917, non si può tuttavia astrarre da quegli elementi di continuità che operarono e continuano a operare nella vita sovietica contemporanea.
L’Impero zarista era già uno Stato multinazionale immenso, popolato da circa 140 fra nazioni, nazionalità, gruppi nazionali e tribù. La nazione dominante era la russa che rappresentava oltre il 50% della popolazione complessiva dell'impero. I russi erano nella loro quasi totalità appartenenti alla Chiesa ortodossa che risultava la Chiesa di Stato, strettamente compenetrata con il potere zarista. NeH’ambito dell'impero erano presenti altre confessioni religiose: i musulmani, compattamente presenti nell'Asia centrale (conquistata solo negli anni Settanta dell’Ottocento) e fra certi popoli del Caucaso e lungo il Volga; i protestanti in Finlandia, Estonia e Lettonia; gli ebrei nelle grandi città e in Ucraina; gli animisti e i buddisti in Siberia.
Il capitalismo russo, che aveva cominciato a compiere i primi passi già a partire dal regno di Pietro il Grande (16721725), ricevette un notevole impulso dagli anni Quaranta dell’ottocento, ma si sviluppò in maniera crescente solo dopo l’ema[...] [...] a eleggere un Comitato centrale che, di lì a poco, venne arrestato in blocco. La fondazione teorica, politica e organizzativa del partito doveva quindi ancora avvenire. A tale impresa si accinse un gruppo di esponenti formato da tre rappresentanti della vecchia generazione (G.V. Plechanov, V.l. Zasulic, P.
B. Akselrod) e da tre “giovani” (Lenin, L. Martov e A.N. Potresov) che
Dormitorio collettivo di operai di una manifattura della Russia zarista alla fine del secolo
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 221
Brano: Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche
ti speciali, come pure per l'aiuto ai combattenti feriti e malati. Nel maggio 1915 si era costituito il Comitato centrale dell’industria bellica, seguito da 78 comitati locali. Il governo zarista, per limitare l’influenza di questi comitati, nel 1915 aveva costituito Conferenze particolari per la difesa, per il combustibile, l’alimentazione, i trasporti e rifornimenti per l’artiglieria. In questi organismi, insieme ai funzionari dello Stato, sedevano grandi imprenditori e finanzieri, rappresentanti del Comitato centrale dell’industria bellica, di comitati agrari e altre organizzazioni.
Di fronte al crescere delle difficoltà economiche e alle gigantesche perdite di vite umane dovute alla guerra montò la protesta popolare. Negli anni del conflitto si ebbero oltre 700 agitazioni conta[...] [...]del soviet era diretto dal menscevico Ùechidze e dal socialista rivoluzionario Kerenskij (v.). L’1.3.1917 la maggioranza menscevica e socialrivoluzionaria del soviet di Pietrogrado prese una serie di decisioni alquanto contraddittorie: da un lato emise l’ordine n. 1 che prevedeva la creazione di soviet di soldati in tutti i reparti e la completa sottomissione dell’esercito al soviet centrale, per rendere impossibile una restaurazione del governo zarista; dall’altro propose al Comitato provvisorio della Duma di Stato, costituitosi dopo lo scioglimento decretato dallo zar, di formare un governo provvisorio. Il soviet si riservava il diritto di controllare l’attività del governo provvisorio per quanto riguardava l’introduzione delle libertà democratiche e la convocazione dell’Assemblea Costituente, ma non poneva condizioni riguardo alla politica immediata, soprattutto su tre questioni fondamentali: conclusione della pace, riforma agraria, giornata lavorativa di otto ore. In sostanza si venne a creare una duplicità di poteri: il soviet, pur aven[...] [...]e. In sostanza si venne a creare una duplicità di poteri: il soviet, pur avendo il consenso delle masse e la forza delle armi dei rivoltosi, aveva ceduto il potere; il governo provvisorio, pur avendo un potere nominale, non disponeva di forze reali in grado di soffocare la rivoluzione. Il governo provvisorio lasciò intatto il vecchio apparato burocratico, limitandosi a sostituire i governatori con dei commissari; conservò intatta la legislazione zarista, lasciando al loro posto pro
curatori e giudici; non toccò i titoli nobiliari; per cui la nobiltà (come del resto la borghesia, il clero e i mercanti), mantenne ricchezze, diritti e privilegi; non concesse la giornata lavorativa di 8 ore; non iniziò trattative di pace. In sostanza
il governo provvisorio si limitò a emettere solo alcuni provvedimenti largamente scontati: ristabilì i diritti costituzionali in Finlandia, promise la creazione di una “Polonia indipendente”, emanò un decreto « sulla liquidazione delle limitazioni confessionali e nazionali » senza peraltro riconoscere il dirit[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 167
Brano: [...]ari terrieri ebrei, frequentò la scuola media a Odessa e successivamente (1896) si trasferì a Nikolayev per completare gli studi. Nel 1897, iscritto all'Università di Odessa, contribuì alla fondazione dell'Unione operaia russa meridionale. Dopo una breve parentesi politica populista si orientò decisamente verso il marxismo.
Nel Partito socialdemocratico russo
Nel 1898, come numerosi altri rivoluzionari russi, cadde nella rete della polizia zarista e, dopo 2 anni di carcere, fu inviato a trascorrerne altri 4 in Siberia. Qui venne accompagnato da Aleksandra Sokoloskoya, sposata nel 1900 prima della partenza per il confino e che gli avrebbe dato, in quegli anni, due figlie. NeN'esilio il giovane Bronstein continuò a svolgere attività politica, collaborando con l’organizzazione siberiana del Partito socialdemocratico russo e mettendosi ben presto in luce (sotto lo pseudonimo di Antid Oto) come battagliero corrispondente della “Rivista deH'Est”. Ma il bisogno di incidere maggiormente sulle vicende politiche russe lo spinse a lasciare la mog[...] [...]lla rivoluzione in Russia, decise di tornare in patria. A Pietroburgo si inserì con grande energia nel movimento,
Leone Trotzkij negli anni giovanili
assunse la direzione del quotidiano Nacialo (La partenza) che rapidamente arrivò a una tiratura di 500 mila copie, e si guadagnò una vasta popolarità. Dopo l'arresto del presidente del soviet cittadino Khrustalev, venne designato a sostituirlo nella carica.
Il 3.12.1905, con la repressione zarista dei moti rivoluzionari, anche Trotzkij venne arrestato insieme a tutti i dirigenti del soviet e il 2.11. 1906 fu nuovamente mandato in Siberia. Durante la carcerazione aveva fatto in tempo a stendere un saggio dal titolo Bilanci e prospettive che venne poi edito in opusco
lo nel 1906.
La rivoluzione permanente
In tale opuscolo Trotzkij espose per la prima volta, in modo compiuto, la sua famosa teoria della “rivoluzione permanente”, spesso fraintesa e deformata da interessati avversari politici aM'unico scopo di attribuirgli un esagitato “rivoluzionarismo” che in effetti non gli appar[...] [...]ssati avversari politici aM'unico scopo di attribuirgli un esagitato “rivoluzionarismo” che in effetti non gli appartiene. In realtà, l'analisi e la proposta di Trotzkij rompevano con la visione allora prevalente in Russia, secondo la quale la rivoluzione aH'Est avrebbe dovuto svilupparsi in due tappe distinte che vedevano la rivoluzione socialista necessariamente preceduta da quella borghese. A suo avviso, la preponderanza dell’apparato statale zarista nel promuovere lo sviluppo economico aveva creato una classe media urbana estremamente debole e aveva permesso la penetrazione del capitale straniero nell'industria. La tardiva espansione (industriale aveva inoltre consentito la formazione di fabbriche molto più vaste e concentrate che nei paesi occidentali, con ,la conseguente formazione di un forte proletariato urbano, anche se minoritario nei confronti del complesso della popolazione. La borghesia russa era di conseguenza oggettivamente troppo debole per condurre in prima persona il processo rivoluziionario e, d’altro canto, era anche timo[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 605
Brano: [...]1942, lo condannò a 10 anni di reclusione.
Liberato pochi giorni prima del
I '8.9.1943, benché ricercato dalla polizia fascista rimase in città, contribuendo alla costituzione delle S.A.P. fiorentine.
Pilsudski, Jozef
N. a Zulowo (Polonia) nel 1867, m. a Varsavia nel 1935; generale e uomo politico polacco.
Entrò molto giovane nel Partito socialista polacco, partecipando alla lotta per l’indipendenza della Polonia (v.) dalla Russia zarista. Nel 1887 fu arrestato e condannato a
5 anni di deportazione in Siberia. Al termine della pena rientrò in patria, continuando la lotta clandestina, attraverso la pubblicazione (1894) del foglio illegale Robotnik (L’operaio).
Nuovamente arrestato dalla polizia zarista nel 1900 a Lodz, fu imprigionato a Pietroburgo, ma l’anno seguente riuscì a fuggire dal carcere. In occasione della guerra russogiapponese (19041905) raggiunse il Giappone allo scopo di ottenere aiuti finanziari per promuovere un’insurrezione in Polonia. A differenza dei democratici nazionali capeggiati da R. Dmowski, che intendevano mantenersi legati alla Russia e vedevano piuttosto nella Germania il nemico secolare della Polonia, Pilsudski riteneva indispensabile, per l’emancipazione del suo paese, la preventiva disintegrazione dell’impero zarista.
Nel 1905 si portò in Galizia, dove cont[...] [...]n occasione della guerra russogiapponese (19041905) raggiunse il Giappone allo scopo di ottenere aiuti finanziari per promuovere un’insurrezione in Polonia. A differenza dei democratici nazionali capeggiati da R. Dmowski, che intendevano mantenersi legati alla Russia e vedevano piuttosto nella Germania il nemico secolare della Polonia, Pilsudski riteneva indispensabile, per l’emancipazione del suo paese, la preventiva disintegrazione dell’impero zarista.
Nel 1905 si portò in Galizia, dove continuò la sua azione politica praticamente appoggiato dall’Austria. Qui egli costituì un'organizzazione militare segreta e un comitato di coordinamento delle forze politiche di opposizione.
Prima guerra mondiale
Allo scoppio della guerra 191418 organizzò un corpo di volontari ed entrò in Polonia combattendo al servizio del l'esercito austroungarico. Alla fine del 1916 fu nominato ministro della Guerra dei territori polacchi occupati, ma ben presto si urtò con i tedeschi che lo arrestarono e, nel 1917, Io imprigionarono a Magdeburgo.
Riacquistò[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 803
Brano: [...]ivano presentati nei Protocolli come fattori che, scardinando lordine sociale esistente e screditando le istituzioni, favorivano la presa del potere da parte degli ebrei che, pertanto, avevano la convenienza di infiltrarsi nelle organizzazioni e neh partiti rivoluzionari onde raggiungere il loro scopo.
Libello reazionario
II libello apparve per la prima volta in Russia all’inizio del ventesimo secolo, apocrifamente pubblicato dalla polizia zarista, e riscosse grande successo negli ambienti reazionari favorendo la diffusione dei progrom (v.) antisemiti. Nel 1921, grazie a un’inchiesta condotta dal quotidiano londinese Times, si scoprì che il testo non era che il rifacimento alterato di un libro già pubblicato nel 1865 in Belgio e diffuso clandestinamente .in Francia, sotto il titolo Dialogues aux Enfers entre Montesquieu et Machiavai. Ne era stato autore l’avvocato liberale francese Maurice Joly il quale aveva inteso con quel sistema mettere in guardia l’opinione pubblica contro la minaccia rappresentata dal governo dittatoriale di Napo[...] [...]di un pamphlet politico non privo di connotazioni ironiche e brillanti.
Nei « Protocolli » compilati dalla polizia russa le argomentazioni dei due personaggi vengono artatamente distorte, interpolate e attribuite agli Anziani ebrei, in modo da dimostrare che il liberalismo, la democrazia, le lotte operaie ecc. erano soltanto perfidi artifici usati dal giudaismo internazionale per arrivare rapidamente al potere. Ciò giustificava la repressione zarista. Nonostante la riconosciuta falsità dei « Protocolli » (già in Russia il Ministero degli interni zarista era stato costretto a rinunciarvi), negli anni Venti la fortuna del libello fu strepitosa in Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti, Polonia, Italia e soprattutto in Germania, come supporto della propaganda antisovietica per dimostrare che la rivoluzione russa del 1917 era il risultato
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 119
Brano: [...] ». Diffusa tra gli studenti e la borghesia intellettuale russa a partire dagli anni 186070, l’ideologia trovò numerosi adepti e servì da supporto all’ala estrema dell’opposizione radicalborghese al
lo zarismo. Il movimento (che non usava esplicitamente l’etichetta nichilista) si organizzò intorno alla rivista Russkoe Slovo (La parola russa). Diretta dallo scrittore Dmitrj Pisarev, questa combattè la super
stizione religiosa e l’autocrazia zarista contrapponendovi soluzioni volontaristiche individuali. Pisarev sosteneva che la soluzione di ogni problema politico e sociale dipendeva dalla « moltiplicazione degli uomini che pensano » (da qui il parallelo: nichilista = libero pensatore).
D’altra parte i nichilisti propugnavano, come forme valide di lotta, l’azione individuale e l’attentato terroristico contro gli uomini che simboleggiavano il potere. Nel 1881 essi uccisero in tal modo Io zar Alessandro II, nel 1887, Aleksandr Uljanov (fratello di Lenin) fu impiccato a 21 anni per aver preso parte all’attentato contro Io zar Alessandro [...] [...]ndro Ili
Lenin ammirava l’intelligenza, lo spirito di sacrificio e il grande coraggio del fratello, ma non ne condivideva le opinioni: « Noi non seguiremo quella strada », disse allora, riferendosi appunto all’attività nichilista.
I nichilisti furono duramente repressi dalle autorità zariste. Nell’ attività terroristica, queste trovarono facile terreno di infiltrazioni e provocazioni, fino a pilotarla attraverso YOchrana, la famosa polizia zarista, nella direzione più favorevole al potere. La rivista « Russkoe Slovo » fu soppressa e Pisarev, arrestato per aver scritto un violento pamphlet contro il regime poliziesco, fu chiuso per tre anni in cella di segregazione nella fortezza di Pietro e Paolo. Le repressioni e il carattere del movimento non permisero che esso avesse un seguito popolare. Isolati dalle masse, i nichilisti confluirono poi in gran parte nell’anarchismo (v. Anarchici).
Ideologia borghese
Movimento interno al dominio della borghesia, con il suo antidogmatismo e la sua prassi terroristica, il nichilismo non costitui[...] [...]iuso per tre anni in cella di segregazione nella fortezza di Pietro e Paolo. Le repressioni e il carattere del movimento non permisero che esso avesse un seguito popolare. Isolati dalle masse, i nichilisti confluirono poi in gran parte nell’anarchismo (v. Anarchici).
Ideologia borghese
Movimento interno al dominio della borghesia, con il suo antidogmatismo e la sua prassi terroristica, il nichilismo non costituiva un pericolo per il potere zarista semifeudale (che infatti uscì rafforzato da quell’attacco). Esso si proponeva di distruggere nei rapporti giuridicosociali il principio stesso della « normativa » come tale, per adeguare la società del tempo alle esigenze di più avanzato sviluppo capitalistico (un’operazione che riuscirà, mezzo secolo dopo, al fascismo). Per questo il nichilismo, criticato e combattuto dai teorici del movimento operaio, non va confuso con l’anarchismo che è pur sempre un movimento rivoluzionario di classe. Il nichilismo entrerà invece nel bagaglio ideologico della destra reazionaria, fino al concetto della vo[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 222
Brano: [...]te i bolscevichi.
La situazione economica della Russia peggiorava intanto a vista d’occhio: la produzione industriale era caduta al 40% del livello del 1916;
il salario reale era sceso al 4050% rispetto al 1913; le spese di guerra costituivano ormai un peso insopportabile per il paese. In otto mesi
il governo provvisorio emetterà carta moneta per 9,5 miliardi di rubli, ossia più di quanto in 32 mesi di guerra ne avesse emessa il governo zarista. La gravità della situazione era testimoniata dall’aumento del debito pubblico, ormai salito a 50 miliardi di rubli, di cui oltre 11 miliardi nei confronti di Stati stranieri.
Tanto più grave era la situazione dei lavoratori e questa scatenò una ondata di scioperi senza precedenti: scioperarono i metallurgici degli Urali, i minatori del Donbass, i tessili di IvanovoVoznesensk, i ferrovieri, i lavoratori petroliferi di Baku. Crebbero le agitazioni contadine: 690 in agosto, 630 in settembre, 747 in ottobre. I bolscevichi conquistarono la maggioranza nei soviet di Pietrogrado, di Mosca e di m[...] [...]o la politica estera del governo provvisorio diretta alla continuazione della guerra imperialistica, ma i socialrivoluzionari e i menscevichi riuscirono in questa circostanza a salvare
il governo provvisorio entrando in un gabinetto di coalizione.
La seconda crisi avvenne ai primi di luglio, in seguito al fallimento
dell’offensiva militare sul fronte, ordinata dal governo provvisorio per rispettare i trattati firmati dal defunto governo zarista con gli Alleati occidentali: il 4 luglio si tenne a Pietrogrado una dimostrazione di
500.000 persone contro la continuazione della guerra, ma il governo provvisorio (con l’assenso dei menscevichi e dei socialrivoluzionari), dette ordine al generale Polavcev, comandante della guarnigione, di reprimerla facendo intervenire reparti di cosacchi e junker. Furono uccise 56 persone e 650 ferite, una strage che pose fine al duplice potere.
Tutto il potere apparteneva ormai al governo provvisorio: il socialrivoluzionario Kerenskij divenne capo del governo provvisorio quattro giorni dopo, il 4 (2[...] [...]i, che giudicarono ormai impossibile lo sviluppo pacifico della rivoluzione e orientarono tutta la loro attività a preparare l’insurrezione armata. Le decisioni del VI Congresso de! partito furono appunto permeate da questi orientamenti.
Circa quattro settimane dopo, il 25 agosto (7 settembre), esplose la terza e più pericolosa crisi. Di fronte allo spostamento a destra determinato dalla repressione del 4 luglio nel paese, il generale cosacco zarista Kornilov (v.) ritenne fosse giunto il momento politico propizio per stabilire in Russia una dittatura militare: dal fronte fece affluire nel
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine zarista, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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<---Gran Bretagna <---P.C.U.S. <---Paimiro Togliatti <---Pratica <---S.A.P. <---U.R. <---anarchismo <---antisemitismo <---bolscevismo <---cristiano <---imperialiste <---liberalismo <---marxisti <---nichilisti <---persiano <---populisti <---revisionismo <---terrorismo <---zaristi <---A.N.P.I. <---Alessandro III <---Clinica <---Diplomatica <---Economia politica <---Fisica <---G.B. <---G.V. <---La Repubblica <---La prima <---La rivoluzione russa <---Port Arthur <---Repubblica Popolare Cinese <---Stati Uniti <---Storiografia <---antifascismo <---antifasciste <---antimilitarista <---artigiani <---capitalista <---centralismo <---dell'Ufficio <---eroismo <---giudaismo <---hitleriana <---internazionalista <---internazionaliste <---internazionalisti <---nazifascista <---persiana <---populista <---propagandista <---razzismo <---settarismo <---siano <---squadristi <---staliniano <---A.N. <---Aleksandr Fiodorovic <---Alessandro II <---Anziani di Sion <---C.L.N.A.I. <---C.V.L. <---Camaldoli nel Casentino <---Carlo Marx <---Conferenza di Zimmerwald <---Consulta nazionale <---Domenica di sangue <---Due tattiche <---Editori Riuniti <---Enrico Dugoni <---Etica <---Golfo di Finlandia <---H.S. <---Il Partito comunista <---In particolare <---Italia Libera <---La madre <---La notte <---La sera <---Logica <---Movimento operaio <---O.N.U. <---P.C. <---P.R.I. <---P.S.P. <---Partigiani in Casentino <---Paul de Lagarde <---Radio Londra <---Regno di Polonia <---Repubblica Socialista Federativa Sovietica <---Repubblica dei Soviet <---Resistenza in Liguria <---Russia Sovietica <---S.D.K.P. <---San Pietro <---Sistematica <---Trattato di Versailles <---abbiano <---altipiano <---anticomunista <---anticonformista <---antimarxista <---antimperialista <---ariana <---ariani <---collaborazionismo <---collaborazionista <---comuniste <---conservatorismo <---dell'Intesa <---dell'Italia <---dell'Unione <---democristiana <---espansionismo <---georgiano <---giolittiano <---hitleriane <---idealista <---ideologiche <---ideologie <---illuminismo <---internazionalismo <---interveniste <---iraniani <---iraniano <---liste <---marxiste <---massimalista <---militarismo <---militarista <---opportuniste <---pacifismo <---pangermanista <---patriottismo <---prefascisti <---prussiana <---prussiano <---sindacalismo <---sionismo <---stalinista <---terroristi <---testimoniano <---zionalista <---A Port Elisabeth <---A.B. <---A.D.V. <---A.N.C. <---A.P.A. <---A.P.O. <---A.P.O.C. <---A.V.N.O.J. <---ABC <---Adam B <---Adam B Ulam <---Adolf Braun <---Adolf Hitler <---Affari Civili <---Agronomia <---Airvill Conferenza <---Al II <---Al VII <---Al XVIII <---Alba Perello <---Albenga a Ventimiglia <---Albert Speer <---Alberto Luchetta <---Alberto Vita Finzi <---Alberto di Savoia <---Alcide De Gasperi <---Aldo Cucchi <---Alee Nove <---Aleksandra Michailovna Domonto <---Alessandro Ili <---Alexander Vassilievic <---Alfonso Meciani <---Allontanatisi da Moggiona <---Alpina Autonoma di Val Chiso <---Amilcare 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