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Il segmento testuale weimariani è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 12Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 398

Brano: [...] dal quale appunto Papen proveniva e con il quale non aveva mai perduto i contatti.

All’ambiente militare infatti e ai suoi stretti contatti con il generale Schleicher, von Papen dovette la sua nomina a cancelliere del Reich n.6.1932. Chiamato da Hindenburg a succedere al cancelliere Bruning a capo di un ennesimo gabinetto presidenziale, Papen sottolineò immediatamente la sua volontà di governare non solo al di sopra ma anche contro i partiti weimariani, abbandonando anche formalmente la Zentrumspartei.

Ma più importanti di questo gesto, per caratterizzare la sua gestione di governo furono le circostanze nelle quali egli assunse la cancelleria. La sua nomina, nel pieno della dissoluzione della democrazia weimariana lacerata dalla crisi economica e dalle conseguenze sociali dell’indirizzo deflazionistico voluto da Bruning, aveva il chiaro significato, nel disegno di Schleicher e deH'ambiente conservatore e militare in generale, di risolvere la crisi delle istituzioni parlamentari avviando l’instaurazione della dittatura militare. In questa[...]

[...]e vere intenzioni del gabinetto dei « baroni » guidato da von Papen fu l’autentico colpo di stato che egli sferrò il 20.7.1932 contro il governo prussiano, composto da socialdemocratici e cattolici del Centro, nel quale primeggiavano due esponenti della socialdemocrazia, Otto Braun e Cari Severing. Con lo scioglimento del tutto arbitrario del governo prussiano, Papen mirava in effetti assai più lontano: era una dichiarazione di guerra ai partiti weimariani, il primo passo verso l’instaurazione della dittatura. La passività con la quale i socialdemocratici si fecero spodestare in Prussia, senza fare alcun appello alle masse contro la prepotenza del potere esecutivo del Reich, fu uno degli indici più disastrosi dello stato di liquidazione delle istituzioni democratiche e del distacco ormai chiaro che si era creato tra i partiti e le masse. Colpendo infine l’autonomia del più forte tra i Lànder, Papen portava avanti il disegno accentratore che

era indissociabile dalla prospettiva dittatoriale voluta dalla Reichswehr e dall’estrema destra.

Po[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 535

Brano: [...] in quale misura la politica elaborata nell’emigrazione riuscisse a incidere sulla situazione interna, nella congiuntura della stabilizzazione economicosociale operata dal

regime nazista con il riassorbimento della disoccupazione grazie al riarmo, e in quale misura essa raccogliesse l’adesione dei gruppi che, in condizioni di estrema difficoltà, operavano nell’illegalita. Tra questi gruppi, legati alle tradizioni di lotta di classe degli anni weimariani, sussistevano forti riserve nei confronti della nuova linea di alleanza democraticoborghese, come risultò anche dai lavori della Conferenza di Berna della K.P.D. (30 gennaio1. 2.1939) , che si preoccupò di rispondere indirettamente alle riserve avanzate contro il pericolo che il « fronte popolare » si risolvesse unicamente in un ritorno a Weimar. Infine, come vedremo, l’ultima fase dell'opposizione della K.P.D. al nazismo fu caratterizzata, a guerra inoltrata, dal tentativo di incidere sul fronte interno e di accelerare la disfatta del Terzo Reich servendosi della piattaforma del movimento Ge[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 35

Brano: [...]pporti tra la Germania e la Russia sovietica.

L’assassinio

La politica di adempimento e l'accostamento alla Russia lo resero odiatissimo negli ambienti nazionalisti, che gli rinfacciavano anche la sua appartenenza alla razza ebraica. Egli morì ucciso a opera di un gruppo di giovani fanataci nazionalisti. La sua uccisione rappresentò uno dei momenti culminanti dell'ondata terroristica scatenata dall’estrema destra contro gli uomini politici weimariani e un campanello d’allarme per le forze fautrici dell’ordine repubblicano contro l’ondata crescente della reazione nazionalista, prima avvisaglia del nazismo nascente e del flagello dell’antisemitismo.

E. Co.

Raucci, Ferdinando

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a Roma nel 1891, m. in Albania il 17.11.1943; ufficiale dell’esercito.

Uscito daM’Accademia militare di Modena nel 1911, prestò servizio in Libia (191416) e prese successivamente parte alla Prima guerra mondiale. Nel 1935 partecipò alla campagna di Etiopia e nel 1937 partì volontario nelle “Fiamme nere” fasci[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 110

Brano: [...]parte del cosiddetto « gabinetto dei baroni », costituito da von Papen, nella qualità di ministro degli Esteri del Reich.

Nella « Repubblica di Weimar »

Uomo di concezioni rigidamente conservatrici e moderatamente autoritarie, il barone von Neurath vide nel tentativo di von Papen il momento della riscossa delle forze conservatrici e, in cuor loro, legate alla tradizione monarchica del secondo Reich contro il parlamentarismo e la democrazia weimariani. Da allora fu elevato a una carica che se non rispondeva a doti di uomo di stato, quali egli non aveva, esprimeva bene tuttavia l’adesione del funzionario e del servitore dello Stato, come entità astratta della tradizione prussiana, a ideali di ordine e di restaurazione. Con tali intendimenti, e senza esprimere una posizione politica autonoma, von Neurath conservò la carica di ministro degli Esteri anche nel gabinetto del generale von Schleicher, che facendo seguito al fallimento di von Papen era destinato ad aprire immediatamente la strada alla presa del potere del nazismo (v.).

Nel Terzo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 109

Brano: [...]nale al servizio dei sindacati e dei lavoratori, come libero professionista e, dal 1925 al 1927, come docente presso l’Accademia del lavoro. Fu anche consulente legale del Partito socialdemocratico e, dal 1928, docente presso la Scuola superiore di politica a Berlino, creata nel 1920 dai partiti della « coalizione di' Weimar » come centro di formazione civica di massa a sostegno della nuova democrazia repubblicana. Tra i

giovani intellettuali weimariani, fu uno dei più convinti sostenitori della necessità che il cambiamento delle istituzioni avvenuto tra il 1918 e il 1919 fosse accompagnato da profonde riforme della struttura economica e sociale della Germania, pena l’interna corrosione dello stesso processo di trasformazione politica. Con questo spirito collaborò a due tra le più importanti riviste del riformismo weimariano: a Die Arbeit, l’organo del sindacato vicino alla socialdemocrazia; e a Die Gesellschaft, l’organo teorico diretto da Rudolf Hilferding. Nel suo lavoro Io colpì in particolare l’azione di svuotamento che la magistratura [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 50

Brano: [...]. E la revisione di Versailles rimase al centro della politica estera nazista, come premessa per lo sviluppo dei più ambiziosi piani di dominazione della Germania. Anche la politica estera inaugurata dal nazismo al potere (nuova soprat

Hitler, attorniato dal suo stato maggiore, assiste a una esercitazione aerea

tutto nei metodi più che negli obiettivi, largamente coincidenti con le posizioni assunte dall'imperialismo tedesco già negli anni weimariani, massime nei confronti della Polonia) rivelò gradualmente i suoi nuovi connotati.

Nel primo anno della sua gestione, Hitler si preoccupò di tranquillizzare l’opinione pubblica internazionale e di raccogliere successi di prestigio: il riconoscimento ottenuto dalla Santa Sede con il Concordato del 20.7.1933 e il patto di non aggressione con la Polonia del

26.1.1934 sembravano controbilanciare l’impressione negativa suscitata dal ritiro dalla Società delle Nazioni avvenuto nell’ottobre del

1933 in seguito al rifiuto della Germania di sottostare al controllo degli armamenti. Ma tra il 19[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 47

Brano: [...]buona (socialdemocratici 18,3 per cento, comunisti 12,3 per cento).

Hitler falsificò immediatamente il risultato elettorale: nel nuovo Reichstag non furono ammessi i deputati comunisti, il cui partito era stato posto fuori legge. Da un Reichstag così amputato Hitler si fece conferire il 23.3.1933 i pieni poteri (con la cosiddetta Ermàchtigungsgesetz) in virtù dei quali iniziò lo smantellamento della costituzione weimariana; dei vecchi partiti weimariani, solo la socialdemocrazia votò contro i pieni poteri a Hitler, mentre il cattolico partito del Centro si unì al voto dei deputati nazisti.

La rapida scomparsa dei partiti del tradizionale schieramento weimariano fu uno dei fattori principali che accelerarono il consolidamento del regime nazista, favorendo l’adesione a esso degli strati più larghi della popolazione e privando di punti di riferimento le forze potenzialmente disponibili per l’opposizione al nazismo. Particolarmente ingloriosa fu la fine dei partiti borghesi, in special modo del Centro cattolico, i quali confessarono il loro f[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 17

Brano: [...] Harzburg (11 ottobre), che riuniva intorno all’alleanza tra Hitler e il magnate dell’industria e capo della destra nazionalista Alfred Hugenberg tutte le forze dell’» opposizione nazionale » e della destra economica. Presentatosi candidato alle elezioni presidenziali del marzoaprile 1932, Hitler riuscì a ottenere 13,4 milioni di voti (il 36,8 per cento), senza riuscire tuttavia a battere il feldmaresciallo Hindenburg (v.), candidato dei partiti weimariani.

Ma le elezioni del luglio successivo vedevano i nazisti balzare al primo posto, con 230 seggi al Reichstag e il 37,4 per cento dei voti. Forte del consenso elettorale delle masse della piccola e media borghesia e anche di strati di lavoratori rovinati dalla crisi, Hitler aspirava ormai ad assumere direttamente il potere; per questo respinse la proposta di entrare, in posizione subordinata, in un governo difetto da Franz von

Papen. E infatti, nonostante l’indubbio arretramento delle posizioni del suo partito nelle nuove elezioni del

6 novembre (196 seggi), l’ascesa di Hitler sembrava[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 14

Brano: [...]ituzioni democratiche e agevolò il processo di disfacimento della repubblica.

Il 30.5.1932 il congedo di Bruning, realizzato sotto la pressione di latifondisti e circoli militari alle spalle dei partiti democratici e del Reichstag, lasciò via libera a von Papen come battistrada di Adolf Hitler (v.).

Da Hindenburg a Hitler

Il fatto stesso che il 10.4.1932 Hindenburg fosse stato rieletto presidente, questa volta come candidato dei partiti weimariani contro Hitler, mostrava da una parte il logoramento subito dallo schieramento che aveva tenuto a battesimo la Costituzione democratica, dall’altra il consolidamento della posizione di Hindenburg come ultimo argine contro il trionfo senza più residui dell’estrema destra. E a quest' ultima infatti il feldmaresciallo finì per cedere, chiamando il 30.1.1933 Hitler alla cancelleria del Reich.

Non tutto nel movimento nazionalsocialista poteva piacere a Hindenburg: era estraneo alla sua mentalità d'ordine soprattutto il carattere irregolare e scomposto di certe manifestazioni del partito nazista;[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine weimariani, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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