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Il segmento testuale weimariana è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 30Entità Multimediali , di cui in selezione 13 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 17

Brano: [...]o mezzi per sostenere il partito nazista, in cui vedevano l’alfiere delle loro aspirazioni reazionarie, antisocialiste e autoritarie.

La crisi degli anni Trenta rappresentò la congiuntura favorevole all'ascesa della N.S.D.A.P. che si poneva come alternativa ai metodi del

Hitler durante una manifestazione di S.A. a Brunswick (Bassa Sassonia) nel 1931

la destra tradizionale, definita imbelle e legalitaria, nella lotta contro la democrazia weimariana (v. Weimar, Repubblica di] e soprattutto contro il movimento operaio. Dopo l’insuccesso elettorale del 1928 i nazisti ripresero respiro con le elezioni del 14.9.1930, nelle quali conquistarono . 107 seggi al Reichstag con il 18,3 per cento del totale, affermandosi come il secondo partito dopo la socialdemocrazia. Hitler si apprestava ormai a diventare l’uomo più potente della vita politica tedesca; nel 1931 l’attacco alla democrazia weimariana era perfezionato con la creazione del Fronte di Harzburg (11 ottobre), che riuniva intorno all’alleanza tra Hitler e il magnate dell’industria e capo della destra nazionalista Alfred Hugenberg tutte le forze dell’» opposizione nazionale » e della destra economica. Presentatosi candidato alle elezioni presidenziali del marzoaprile 1932, Hitler riuscì a ottenere 13,4 milioni di voti (il 36,8 per cento), senza riuscire tuttavia a battere il feldmaresciallo Hindenburg (v.), candidato dei partiti weimariani.

Ma le elezioni del luglio successivo vedevano i nazisti balzare al primo posto, con 230[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 535

Brano: [...]ldemocratici profondamente divisi: chi accentuava l’obiettivo della rivoluzione socialista, sottolineava anche l’esigenza del l’unità del movimento operaio; chi sottolineava il carattere puramente democratico della futura Germania, accentuava anche (come il vecchio, ma sempre autorevole Kautsky) la polemica anticomunista. Infine, nelle formazioni del gruppo emigrato concentratosi in Inghilterra, il tentativo di superamento totale dell’esperienza weimariana compiuto dal « Manifesto di Praga » era già stato ridotto al compito di rettificare gli errori e di colmare le lacune

della politica della S.P.D. durante la prima repubblica.

Anche l’elaborazione del Partito comunista tedesco attraversò diverse fasi, precisando meglio i motivi della sconfitta della democrazia weimariana, che ancora nell'aprile del 1933 la K.P.D. aveva definito null'altro che « una dittatura reazionaria della borghesia ». Nell'opposizione della K.P.D. al nazismo vanno distinte almeno tre fasi. Nel primo periodo di illegalità, sino alla metà del 1935, la K.P.D. condusse la lotta contro il nazismo prospettando la medesima alternativa che già aveva opposto alla repubblica di Weimar, nella fase della polemica contro il « socialfascismo » e dell’indiscriminata identificazione con il fascismo di tutte le forze borghesi: ossia la repubblica dei Consigli, la « repubblica tedesca degli operai e dei co[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 424

Brano: [...]ma istituzionale, ma di un concetto idealizzato di Stato, del quale l’esercito si riteneva addirittura un “surrogato”.

Secondo le parole di Groener, compito primario del l'esercito era quello di « servire l’idea di Stato al di là di tutte le politiche di partito ».

Ma, in cuor loro, ben pochi ufficiali credevano nella durevolezza delle istituzioni repubblicane; e tale sfiducia contribuì a minare fin dalla nascita la democrazia parlamentare weimariana.

Questo ruolo di “Stato nello Stato” divenne ancor più evidente con l’elezione a suffragio universale (1925) dell'anziano feldmaresciallo Hindenburg a presidente del Reich e capo supremo delle forze armate: a lui personalmente, quale simbolo della continuità con il passato imperiale, prestavano giuramento gli ufficiali tedeschi.

Il trattato di Versailles aveva peraltro imposto alla Germania un'umiliante riduzione del suo potenziale

militare, che la rendeva facile preda degli attacchi esterni, come si vide in occasione dell’occupazione militare francese della Ruhr nel 1923. Di fronte [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 728

Brano: [...]trale, pur non cessando mai di reclamare pieno rispetto dei propri diritti e di protestare contro quelle che riteneva misure discriminatorie nei suoi confronti.

Il disagio delle popolazioni di lingua tedesca si fece più grave a seguito della crisi economica che, all'inizio degli anni Trenta, colpì in particolare i distretti industriali: fu appunto in quell’epoca che, in concomitanza con l’ascesa del movimento nazionalsocialista nella Germania weimariana, la minoranza tedesca avvertì l’attrazione al nazionalismo d’oltre confine, mentre le sue rivendicazioni autonomistiche sfociavano in un movimento separatista vero e proprio. In particolare, l’emergere tra i gruppi politici della minoranza tedesca del partito tedescosudeto di Konrad Henlein (v.), sostenuto finanziariamente dalla Germania nazista, alle elezioni

del maggio del 1935, fu il primo grave sintomo della radicalizzazione dell’agitazione della minoranza.

Il successo elettorale di Henlein significava principalmente che la questione sudeta cessava di essere una questione interna ce[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 706

Brano: [...]ntare della crisi della Ruhr, Stresemann liquidò la resistenza passiva e fronteggiò l’inflazione preparando il nuovo Rentenmark. Quando il governo da lui presieduto venne travolto dalle sue stesse fratture interne, mantenne la guida della politica estera nei successivi gabinetti Marx, Luther, ancora Marx e, dal 1928, nella “grande coalizione” diretta dal cancelliere Muller.

All’opera di Stresemann è legata la fase attiva della politica estera weimariana: il riavvicinamento alla Francia; il superamento della condizione di minorità della Germania, sancita a Versailles; il Patto di Locamo; l’ingresso della Germania nella Società delle Nazioni; il trattato con l'Unione Sovietica nell’aprile del 1926; l’adesione al Patto Kellogg; la revisione degli oneri delle riparazioni, con la firma del piano Dawes e l’avvio delle trattative del piano Young; l'inizio dello sgombero della Renania.

Il suo capolavoro politico fu il fatto di aver compreso che una politica di adempimento negoziata avrebbe portato al superamento dei vincoli di Versailles più rapi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 431

Brano: [...]rattere autoritario e corporativo, miranti fra l’altro a una sorta di dittatura militare garantita dal consenso dei sindacati operai. Sostenuto da Hindenburg, assunse egli stesso il cancel

lierato dal 3.12.1932 al 28.1.1933: il suo confuso programma politico, il cui nucleo fondamentale rimaneva il tentativo di addomesticare la N.S.D.A.P. inserendo i nazisti in responsabilità di governo, segnò soltanto la dissoluzione completa della democrazia weimariana e la transizione all’avvento al potere di Hitler che, nel frattempo, si era accordato con von Papen per una coalizione con gli elementi nazionalconservatori.

Schleicher fu ucciso dai nazisti nell’ambito della “purga” sanguinosa del 30.6.1934, nel cui corso, oltre al capo delle S.A. Rohm, furono eliminati anche numerosi esponenti nazionalconservatori, nei quali forse il regime nazista aveva individuato potenziali promotori di resistenze conservatrici.

E. Co.

Schmitt, Cari

N. a Plettenberg (Germania) l’11.7. 1888, ivi m. il 7.4.1985; giurista e scrittore politico.

Compì gli studi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 532

Brano: [...]8) costituirono il primo drammatico monito. L’11.10.1931, con la costituzione del Fronte di Harzburg promosso dai magnati della finanza (Schacht) e dell’industria (Hugenberg), da esponenti militari e dalle potenti associazioni combattentistiche (Seeckt, Seldte), unitamente al movimento nazionalsocialista hitleriano, si delineava chiaramente la piattaforma che l’estrema destra opponeva come alternativa alle forze ormai frantumate della democrazia weimariana.

Agli appelli all’unità antifascista promossi dalla K.P.D., e più tardi sviluppati sistematicamente nella campagna detta óeU’AntifaschistischeAktion (Azione antifascista), la S.P.D. contrappose lo schiera

mento deW'Eiserne Front, il « fronte di ferro » facente capo alla socialdemocrazia e ai sindacati da essa controllati (dicembre 1931): così le forze del movimento operaio si avvicinarono divise al confronto definitivo con il nazionalsocialismo.

Il congresso socialdemocratico di Lipsia del 1931 confermò tutte le insufficienze della politica socialdemocratica e il suo immotivato ottim[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 506

Brano: [...]ocratici.

La fine della Prima guerra mondiale e la nascita della repubblica di Weimar aprirono una nuova fase nella sua attività, che si volse principalmente alla saggistica politica in difesa della repubblica democratica (v. Germania).

Il suo impegno politico e sociale, oltre che in numerose raccolte di saggi (Macht und Mensch, 1919; Sieben Jahre, 1929; Geist und Tat, 1931), trovò espressione nell’adesione a molte battaglie della sinistra weimariana contro il militarismo e l’imperialismo, contro la giustizia di classe e la repressione della libertà di espressione, e in solidarietà con il movimento proletario.

Presidente dell’Accademia delle arti prussiana dal 1930 al 1933, non mancò di lanciare severi moniti contro la minaccia del nazismo montante, auspicando contro di esso l’unità delle forze del movimento operaio.

Contro il nazismo

Fu tra i primi esponenti intellettuali presi di mira dalla persecuzione nazista: il 15.2.1933 fu espulso dall’Accademia prussiana e nei mesi seguenti i suoi libri furono dati alle fiamme.

Costret[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 45

Brano: [...]destra nazionale, soprattutto con la sua intransigenza contro il movimento operaio.

Fu appunto quella intransigenza che condusse importanti esponenti industriali e finanziari ad appoggiare ben presto la N.S.D.A.P. (Ermi Kirdorf, Fritz Thyssen, Stinnes, per citare i nomi più prestigiosi), prima ancora che negli anni della grande depressione economica (v. Crisi economica del 1929), che contribuì in maniera decisiva all’erosione della democrazia weimariana, la N.S.D.A.P. stessa diventasse lo strumento della precisa scelta politica in favore della dittatura, fatta dall’industria e dalla finanza tedesche per risolvere le difficoltà della crisi e spezzare de

finitivamente la forza d’urto e la capacità di resistenza del movimento operaio.

La graduale penetrazione della N.S.D.A.P. nel tessuto politico e sociale della società tedesca è riflessa dall’ascesa delle sue fortune elettorali al Reichstag:

1924: 6,6% dei voti e 32 seggi; 1928: 2,6% dei voti e 12 seggi; 1930: 18,3% dei voti e 107 seggi; 31.7.1932: 37,4% e 230 seggi; 6.11.1932: 33,1% [...]

[...].) e del generale Kurt vton Schleicher, ma anche con la dissoluzione del partiti tradizionali, con la penetrazione massiccia della N.S.D.A.P. tra i ceti medi e la piccola borghesia urbani, e perfino nelle campagne; con il passaggio, infine, sotto la guida della N.S.D.A.P. della base di massa della tradizionale destra tedesconazionale.

L’investitura della N.S.D.A.P. alla guida dell’opposizione « nazionale » e del rovesciamento della democrazia weimariana fu convalidata dalla creazione del cosiddetto Fronte di Harzburg (11.10.1931), nel quale trovarono espressione tutte le componenti potenziali della coalizione che avrebbe portato al potere il partito nazista: Hitler, Alfred Hugenberg, Hjalmar H.G. Schacht, Franz Seldte, Theodor Dusterberg, ossia, oltre agli esponenti della « destra nazionale », po

1 deputati nazionalsocialisti al Parlamento della Repubblica di Weimar (20.1.1929)



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 47

Brano: [...]e, una tenuta complessivamente buona (socialdemocratici 18,3 per cento, comunisti 12,3 per cento).

Hitler falsificò immediatamente il risultato elettorale: nel nuovo Reichstag non furono ammessi i deputati comunisti, il cui partito era stato posto fuori legge. Da un Reichstag così amputato Hitler si fece conferire il 23.3.1933 i pieni poteri (con la cosiddetta Ermàchtigungsgesetz) in virtù dei quali iniziò lo smantellamento della costituzione weimariana; dei vecchi partiti weimariani, solo la socialdemocrazia votò contro i pieni poteri a Hitler, mentre il cattolico partito del Centro si unì al voto dei deputati nazisti.

La rapida scomparsa dei partiti del tradizionale schieramento weimariano fu uno dei fattori principali che accelerarono il consolidamento del regime nazista, favorendo l’adesione a esso degli strati più larghi della popolazione e privando di punti di riferimento le forze potenzialmente disponibili per l’opposizione al nazismo. Particolarmente ingloriosa fu la fine dei partiti borghesi, in special modo del Centro cattolico,[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine weimariana, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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