Brano: [...]già dimostratosi abile nel raccogliere notizie. L'ordine era di conoscere tutti i particolari riguardanti il campo di aviazione. Verso sera gli informatori tornarono dandoci un quadro preciso. Sembrava che gli apparecchi fossero stati mandati là per sottrarli al pericolo di incursioni aeree. Erano tutti in grado di volare; alcuni avevano avuto gli impianti ac

cessori di bordo (radio, ecc.) maltrattati e dovevano essere mandati alle Officine Savigliano per la revisione. Erano giunti in volo, pochi alla volta. All'arrivo una macchina attendeva i piloti. Il carburante rimasto nei serbatoi veniva travasato in fusti che un camion portava via. Non c’erano tedeschi di guardia. All'8 settembre il municipio aveva incaricato quattro borghesi di Murello, armati, di fare la guardia agli edifici, alle baracche e agli impianti del campo. Le Officine Savigliano, all’arrivo dei primi apparecchi, avevano aggiunto ai guardiani altri due uomini armati: sei in tutto, pochi.

Invece a est, a 5 chilometri da Racconigi, vi erano 70 tedeschi e alcune autoblinde. A sud, a otto chilometri dall’aeroporto di RuffiaScarnafigi dove fervevano i lavori della Todt, molti tedeschi con automezzi e apparecchi. Il piano venne messo a punto: partire con due automezzi veloci e una ” Balilla ”, in 24: dieci per ogni camion e quattro in macchina.

Avevamo poche armi: una FIAT 35, un fucile mitragliatore Breda 30, due mitra, moschetti e bombe a mano. Partimmo alle 6,30 de[...]