Il segmento testuale veneziane è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 153Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da [Otello/Giuseppe Verdi], p. 5Libretto (Disco vinile
Brano: [...]cominciano ad alzarsi dei globi di fumo sempre più denso.)
Ma, come è ver che tu Rodrigo sei,
Cosi è pur vero che se il Moro io fossi Vedermi non vorrei d’attorno un Jago.
Se tu m’ascolti...
(Jago conduce Roderigo verso il fondo.)
(Il fuoco divampa. I Soldati s’affollano intorno alle tavole della taverna.)
Coro
(Mentre dura il canto intorno al fuoco di gioia, i Tavernieri appenderanno al pergolato dell’osteria delle lanterne veneziane a vari colori che illumineranno gaiamente la scena.
I Soldati si saranno adunati intorno alle tavole, parte seduti, parte in piedi, ciarlando e bevendo.)
Fuoco di gioia! l’ilare vampa Fuga la notte col suo splendor,
Guizza, sfavilla, crepita, avvampa,
Fulgido incendio che invade il cor.
Dal raggio attratti vaghi sembianti Movono intorno mutando stuol.
E son fanciulle dai lieti canti,
E son farfalle dall’igneo voi.
Arde la palma col sicomoro,
Canta la sposa col suo fedel;
Sull’aurea fiamma, sul lieto coro Soffia l’ardente spiro del ciel.
Fuoco di gioia rapido b[...]
|
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 696
Brano: [...]dopoguerra fu a Venezia tra i fondatori del Partito popolare, del cui gruppo dirigente entrò a far parte come consigliere nazionale. Con le elezioni amministrative dell’ottobre 1920 entrò nel Consiglio comunale, divenendo assessore alla Beneficenza e culto, nonché all’Ufficio comunale del lavoro. Fu candi
dato del P.P. alle elezioni politiche dell’aprile 1924. Dopo l'avvento del fascismo, continuò la sua attività nelle associazioni cattoliche veneziane fino a quando i fascisti (1931) imposero le sue dimissioni da ogni carica.
Professore di Lettere al Liceo « Marco Foscarini » di Venezia, negli anni del regime si dedicò alla scuola, svolgendo anche un’intensa attività di pubblicista e studioso, senza mai compromettersi con il fascismo. Dopo il 25,7.1943 fu tra i promotori della Democrazia cristiana a Venezia e nel gennaio 1944 fu chiamato a rappresentare if partito nel C.L.N. regionale veneto (con Ghidetti per il P.C.I,, Solari per il P.d’A., Candido per il P.S.I.)*
Prese quindi « parte attiva nel movimento di resistenza e affrontava n[...]
|
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 324
Brano: [...]ande porto nella prospiciente terraferma, ma la logica in cui ci si muoveva era ancora quella del porto commerciale.
Decisivo per il decollo anche teorico della funzione (oltreché commerciale) industriale di Venezia, solo parzialmente intuita da Luciano Petit, fu l'apporto di Piero Foscari, consigliere comunale e provinciale di Venezia, parlamentare e sottosegretario, personaggio chiave, con Giuseppe Volpi (v.), della politica e dell'economia veneziane nel primo ventennio del Novecento. Il nuovo disegno produttivo inventato da Petit, acquisito e concretato più tardi dal gruppo finanziario VolpiSADE (Società Adriatica di Elettricità), divenne rivoluzionario per lo sviluppo di Venezia quando nel 1915, a guerra già scoppiata in Europa, gli oppositori deirampliamento del porto commerciale di Venezia in terraferma a scapito della stazione marittima di S. Marta ottennero il loro scopo, favorendo nel contempo e senza volerlo la nascita di un porto industriale e non più commerciale nella zona paludosa di Bottenighi. Ma quel disegno era già contenut[...]
|
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 325
Brano: [...]ezia, i suoi traffici e la sua antica influenza nel Levante bastavano di per sé a indicare quale dovesse essere la politica estera italiana nel Mediterraneo orientale. Una concezione, dunque, in cui la politica estera doveva essere, almeno in una prima fase, una nuova politica economica, una concezione che Volpi assumerà come propria, sviluppandola negli anni del fascismo.
Naturalmente la nuova linea dovette misurarsi nelle sedi istituzionali veneziane ed è significativo che, ad essa, non sia stata opposta alcuna politica alternativa. I socialisti, pur mantenendo una posizione parzialmente distinta da quella dei liberali, dei democratici e dei clericali, non colsero neppur lontanamente che anche a Venezia si stava costruendo, in auegli anni, la base per un nuovo livello storico del potere di classe del arande capitale: per l’affermazione del fascismo non sarà tanto determinante la disciplina con cui si allineeranno liberali, democratici e clericali, né l’inadequatezza dell’opposizione socialista, quanto piuttosto l’eqemonia anche culturale [...]
|
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 326
Brano: [...]venne impedito con bombe a mano di raggiungere piazza S. Marco che, da allora, fu praticamente proibita agli antifascisti. A questi rimasero in città, per così dire, le due roccheforti di via Garibaldi (a un centinaio di metri dall’Arsenale) e campo Santa Margherita.
Le elezioni amministrative del 1920 segnarono un tracollo per le forze democratiche e socialiste, dando via libera, anche a Venezia, ai “blocchi d’ordine”. Tra le forze politiche veneziane, quella che visse più dolorosamente la crisi del sistema liberaldemocratico fu la Democrazia sociale, proprio perché essa aveva in qualche modo sperato in un nuovo “corso” delle cose. Nel 1921 si estinse la speranza che la Democrazia sociale potesse tenere sul fronte dei ceti medi e intellettuali democratici e nel febbraio 1922, quando morì Mario Marinoni (che con Trentin era la massima personalità del gruppo) le cose erano già totalmente compromesse anche a Venezia.
Resistenza popolare
Le forze democratiche e popolari resistettero ancora per qualche tempo. Il passo al fascismo, montant[...]
|
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 332
Brano: [...] non del tutto inesistenti, come ad esempio nel Portogruarese: ma, anche qui come altrove, non sempre la Guerra di liberazione venne pienamente compresa. Numerosi furono gli episodi di deterioramento di rapporti tra partigiani e contadini, benché l’alleanza fosse saldata attraverso le parole d'ordine del boicottaggio degli ammassi e del rifiuto delle leve della R.S.I.. Comunque, nella primaveraestate
1944 il movimento fiorì sia nelle campagne veneziane che nella città storica: ci furono assalti alle caserme fasciste a Mirano, Noale e Scaltenigo; un assalto al treno a
Loncon; l’assalto alla sede della Brigata nera di Camponogara; episodi di guerriglia a Santo Stino di Livenza, Caorle, Concordia Sagittaria e Chioggia (dove si ebbe l’eccidio della famiglia Boldrin); azioni di sabotaggio, eliminazioni di spie e attività di sfiancamento del nemico a Venezia.
Fu appunto da queste azioni che trasse pretesto il nemico, vistosi ormai alle corde, per compiere le feroci rappresaglie dell’estate. Queste ebbero l’effetto di anticipare a Venezia la[...]
|
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 417
Brano: [...]i guerra sia oggi chiamato a giudicare vari elementi, già assicurati alla giustizia dalla Guardia Nazionale Repubblicana, responsabili di complotto contro lo Stato repubblicano e autori confessi di azioni dinamitarde. L’esecuzione della sentenza, che verrà emanata dal Tribunale speciale, sarà eseguita sulle stesse macerie di Ca’ Giustinian. Sia questo l’atto solenne di una giusta rappresaglia ». In quel momento si trovavano infatti nelle carceri veneziane 13 giovani partigiani che avevano operato nella zona di San Donà di Piave ed erano stati arrestati nel gennaio 1944. Alcuni di loro, assolti in istruttoria, erano in attesa della scarcerazione. Sugli altri incombeva invece ii perìcolo dell’internamento in Germania.
La condanna a morte fu emessa a San Donà di Piave, dove la mattina del 27, presso la Casa del fascio, era stato costituito lo pseudo tribunale, formato in gran segreto dai capi fascisti locali e da qualche emissario mandato da Venezia. All’alba del 28, al carcere di Santa Maria Maggiore, i militi della Repubblica sociale preleva[...]
|
|
|
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine veneziane, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
<---fascisti <---fascismo <---fascista <---socialista <---veneziana <---veneziano <---Storia <---antifascisti <---fasciste <---socialisti <---C.L.N. <---Concordia Sagittaria <---Il C <---Il C L <---antifasciste <---giolittiana <---italiana <---socialismo <---socialiste <---veneziani <---A.C.N.I.L. <---Adolfo Hitler <---Agraria <---Antivari nel Montenegro <---Banca Commerciale Italiana <---Bandiera rossa <---Basso Attilio <---Biancotto Francesco <---Bibliografia <---Campagna Lupia <---Capitale di C Marx <---Carità in Palazzo Giusti <---Carlo Cafiero <---Cesare Ernesto Longobardi <---Claudio De Martis <---Compendio de il Capitale <---Comune di Ostiglia <---Comune di Venezia <---Consumo fra Agenti Ferroviari <---Cronologia <---D'Annunzio <---Decima M <---Decima M A S <---Diego Valeri <---Dinamica <---Diritto <---Donà di Piave <---Elia Musatti <---Emilio Scarpa <---Enrico Coen Cagli <---Enrico Matteo Passi <---Enzo Gusso <---Federico Pellegrini <---Felice Lit <---Ferroviari in Venezia <---Filippo G <---Fisica <---Foscari a Gino <---Fossalta di Piave <---Gazzettino di Venezia <---Giovanni Giuriati <---Gressani Angelo <---Guardia Nazionale Repubblicana <---Guido Bergamo <---Guido Calò <---ILVA <---Il Secolo <---In sostanza <---La guerra <---La prima <---Logica <---M.A.S. <---Orzano di Romanzacco <---Ottica <---P.C. <---P.C.I <---P.C.I. <---P.N.F. <---P.P. <---P.S.I. <---P.S.I.U.P. <---Palazzo Giusti <---Piazza San Marco <---Piero Foscari a Gino Damerini <---Pio Piras <---Porto Marghe <---Raffaello Levi <---Riviera del Brenta <---Rivista Italiana del Socialismo <---S.S. <---SAVA <---San Donà <---San Marco <---Santa Margherita <---Santa Maria <---Santo Stino di Liven <---Silvio Trentin <---Società Incremento <---Su L <---Tribunale di Venezia <---Venezia Piero Cosmin <---antifascismo <---antisocialista <---artigiani <---bolscevismo <---colonialismo <---comunisti <---cristiana <---d'Italia <---dannunziano <---dell'Intesa <---elettricisti <---incominciano <---interventismo <---interventista <---irredentista <---italiani <---marxismo <---mussoliniani <---nazionalismo <---nazionalista <---nazionalisti <---oltranzista <---psicologiche <---rinviano <---terrorismo <---terroristi |