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Il segmento testuale valsesiano è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 14Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 306

Brano: [...]i pistole, moschetti, due mitragliatori e una mitragliatrice Breda pesante; il « Matteotti », anche questo destinato a sfasciarsi, minato da disgregazione interna; il « Carlo Pisacane », forte di 50 uomini al comando di Franco Moranino [Gemisto), commissario Dolcino Colombo, vicecomandante Argante Bocchio [Massimo), operante nella valle Sessera, dotato di fucili e rivoltelle. Alla brigata venne inoltre provvisoriamente aggregato il distaccamento valsesiano « Antonio Gramsci » (comandante Eraldo Gastone, commissario Cino Moscatelli). Composto di 150 uomini ben armati, ben presto questo distaccamento avrebbe dato vita a una delle più forti formazioni del movimento partigiano in Italia.

La Brigata « Biella » si rafforzò progressivamente fino a dar vita, con altre formazioni, alla V Divisione Garibaldi. I suoi distaccamenti operarono ininterrottamente nel Biellese; nei giorni dell’insurrezione nazionale raggiunsero Biella (alcune avanguardie vi entrarono la sera del 23.4), liberandola nelle prime ore del 24 aprile e assicurando il salvataggio di[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 392

Brano: [...]l dopoguerra svolse attività editoriale d’interesse regionale piemontese. Negli ultimi anni di vita stava raccogliendo quanto ricordava delle sue esperienze politiche degli anni Venti.

M.Gi.

Vigna, Pietro

N. a Coggiola (Vercelli) il 4.7.1888, m. a Borgosesia (Vercelli) il 27.8. 1948; contadino.

Dopo aver militato per alcuni anni nel P.S.I., fu tra i promotori del Partito comunista in Valsesia. Nel gennaio 1921 partecipò come delegato valsesiano al Congresso di Livorno e fu tra i fondatori del P.C. d’I.. Nel periodo successivo alla emanazione delle leggi eccezionali fasciste (novembre 1926) continuò incessantemente a svolgere attività politica contro il regime fascista, militando nei gruppi comunisti clandestini che operavano in Valsesia, particolarmente nei centri industriali di Borgosesia e Ouarona. Arrestato nell’agosto 1938 sotto l’accusa di appartenenza al gruppo socialista milanese “Erba” e di associazione e propaganda sovversiva, processato nel maggio 1939 dal Tribunale speciale con altri 6 compagni (tra i quali i valsesiani L[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 299

Brano: [...] suoi scontri con i dirigenti del Partito comunista e, quando que

sto si scisse in due tronconi, egli non volle aderire ad alcuno di essi e si ritirò dalla politica attiva. Stabilitosi a Penza (Russia centrale) con la famiglia, trovò lavoro come orologiaio presso una cooperativa.

Varallo

Comune vercellese di 7.650 abitanti (5.500 nel capoluogo) capoluogo storico della Valsesia (v.).

Subito dopo l’8.9.1943 Varallo fu sede del Comitato valsesiano di Resistenza che, il 12 di quel mese, emise un appello per l'organizzazione degli “sbandati”.

Il 2.12.1943 fu teatro del primo scontro a fuoco tra partigiani e nazifascisti avvenuto in provincia di Vercelli: un reparto della Milizia allogato nel Palazzo comunale fu attaccato dal Distaccamento “Gramsci”, dopo una vivace sparatoria, vista l’impossibilità di espugnare il presidio, i garibaldini dovettero ritornare alla propria base, avendo inoltre avuto alcuni feriti. I fascisti ebbero un morto.

L’episodio richiamò l’attenzione del capo della provincia Michele Morsero che, pochi giorni do[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 288

Brano: Valsesia

Cenni storici

Verso il 1300 le popolazioni della Valsesia, stanche delle continue occupazioni e angherie, costituirono la Comunità generale dei liberi comuni valsesiani. Attratto da quel clima di libertà, l'eretico fra' Dolcino, capo della setta apostolica e valsesiano di origine, che si batteva per un programma di giustizia sociale e contro la corruzione dilagante fra l’alto clero, si trasferì in Valsesia, asserragliandosi con 4.000 seguaci sul monte San Bernardo di Trivero presso Biella. Dopo un anno e mezzo di assedio il frate ribelle dovette arrendersi per fame alle truppe dei vescovi di Novara e Vercelli. Catturato, fu bruciato sul rogo a Vercelli. Nonostante quella sconfitta, le lotte dei valsesiani contro la tirannia durarono ancora per secoli, praticamente fino all’epoca della rivoluzione francese.

Lotte dei movimento operaio

Il rapido svilupp[...]

[...]nate da una aggressiva squadraccia fascista, autodenominatasi “i lupi della Valsesia” e capeggiata da un certo ragioniere Gallarotti di Quarona. Dopo l’avvento della dittatura numerosi lavoratori continuarono a lottare, come sarà testimoniato dai deferimenti al Tribunale speciale, dagli invii al confino, dalle diffide e dalle ammonizioni, mentre gran numero di antifascisti sarà costretto a emigrare.

L’episodio più importante dell’antifascismo valsesiano fu l'ondata di arresti operata dall’Ovra nell’estate del 1938: furono arrestate oltre 20 persone, alcune delle quali vennero deferite al Tribunale speciale o inviate al confino. Tra i condannati si ricordano: Pietro Vigna (v.), Attilio Rota (v.), Giuseppe Bussa, Vincenzo Francione, Luigi Bertona, Car

lo Calatroni e Michele Previati. Furono invece inviati al confino Antonio Canna, Giuseppe Bolla, Gaetano Falotico, Gino Lombardi e Angelo Araldi. Tutti questi antifascisti facevano parte di due gruppi clandestini collegati tra loro, uno dei quali era anche collegato con il gruppo socialista “E[...]

[...]o e altri.

Guerra di liberazione

Come risulta dalla relazione del comandante militare Eraldo Gastone (v.) e del commissario di guerra Cino Moscatelli (v.) per la proposta di concessione di Medaglia d’oro al valor militare per attività partigiana alla Valsesia, la lotta di liberazione ebbe qui un avvio di massa immediatamente all'indomani dell’armistizio annunciato alla radio dal maresciallo Badoglio.

Il 9.9.1943 sorse infatti il “Centro Valsesiano di Resistenza”, composto da rappresentanti di tutte le forze politiche. Programma del Centro: raccogliere e organizzare gli sbandati, assisterli e metterli in grado di affrontare la lotta; sostituirsi alle autorità fasciste nella direzione della vita civile.

L’attività del Centro, diventato poi C.L.N., fu fin dai primi giorni frenetica per l’organizzazione dei primi gruppi di partigiani, per assistere circa 2.500 soldati sbandati e rendere loro possibile il ritorno ai luoghi d’origine, per aiutare circa 100 perseguitati razziali e oltre 500 ex prigionieri alleati che intendevano raggiunger[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine valsesiano, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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