Brano: [...]da la voce Lisa, Athos e, sullo stesso argomento: Umberto Terracini, Sulla svolta (La Pietra, 1975).
Ravazzoli e Silone furono espulsi dairUfficio politico e dal Comitato centrale, Tresso dal Comitato centrale, Leonetti dall'ufficio politico e retrocesso a ruolo di supplente nel Comitato centrale. (Si veda anche, per l’analisi politica della questione, il capitolo « La svolta del 1930 » alla voce Comunista italiano, Partito).
Nel movimento trotzkista
Alla fine del 1930 Ravazzoli e Leonetti presero contatto con Alfred Rosmer e Pierre Naville, editore della rivista La Vérité, alla quale Leonetti cominciò a collaborare sotto
lo pseudonimo di « Akros ». Quindi Ravazzoli, Leonetti e Tresso (che la storiografia di partito ricorderà come « i tre ») inviarono a Trotzkij una lunga lettera firmandosi a nome della Nuova Opposizione italiana (N.O.I.).
Espulsi dal P.C.d’l. il 9.6.1930, « i tre » passarono alla lotta aperta e pubblica contro il « centrismo staliniano», pur tendendo a differenziarsi tra loro.
Con lo pseudonimo di « Souzo » s[...]
[...] una lunga lettera firmandosi a nome della Nuova Opposizione italiana (N.O.I.).
Espulsi dal P.C.d’l. il 9.6.1930, « i tre » passarono alla lotta aperta e pubblica contro il « centrismo staliniano», pur tendendo a differenziarsi tra loro.
Con lo pseudonimo di « Souzo » scelto dallo stesso Trotzkij e poi con quello di Martin, Leonetti continuò a svolgere un intenso lavoro politico, come membro del Segretariato internazionale dell'opposizione trotzkista, partecipando alla maggior parte delle conferenze internazionali antifasciste del movimento, intrattenendo rapporti con gli oppositori spagnoli capeggiati da
Andrés Nin, e rifiutandosi di entrare nel Partito socialista italiano in esilio (come invece fecero Tresso e Ravazzoli, con motivi diversi]. La compagna Pia Carena gli sarà solidarmente a fianco in questo difficile periodo.
A partire dal 1937, senza rompere ancora con il movimento per la Quarta Internazionale (v.), ma scoraggiato dalla crisi di questo movimento e colpito per contro dal successo dei Fronti popolari, seguiti a un rad[...]
[...]inciò a prendere le distanze da Trotzkij, fino a staccarsene completamente.
Nel movimento operaio francese
Nella Francia occupata dai tedeschi, insegnò in un istituto secondario di Le Puy (Alta Loira), collaborando al tempo stesso a diverse organizzazioni della Resistenza francese.
Nel 1944, liberata la Francia, divenne redattore dell’« Appel », organo del Comitato di Liberazione dell’AIta Loira. Nel 1945, nonostante il suo noto passato trotzkista, fu ammesso nelle file del Partito comunista francese, ma la tessera gli fu successivamente ritirata per un duro intervento della Direzione del Partito comunista italiano nei confronti del P.C.F..
Tornato a Parigi, si occupò come giornalista presso quotidiani socialisti francesi, in particolare « CitéSoir » e « Pensée Socialiste ». Svolse notevole attività per l’unificazione delle forze proletarie sul piano nazionale e internazionale. Assai noto e discusso fu il suo articolo « Per una nuova Zimmerwald ».
Ritorno in Italia
Nel 1960 decise di rientrare in Italia e di trattare il suo ca[...]