Brano: [...]a libica alla guerra mondiale
Mentre questo faticoso processo di miglioramento delle condizioni di vita della classe lavoratrice andava avanti, nonostante la disoccupazione e il disagio economico presenti in città e dei quali “Il Lavoratore” si fece a varie riprese interprete, all’interno del P.S.I. maturavano situazioni nuove ed impreviste. La miccia che accese il processo fu la guerra di Libia, contro la quale il gruppo dirigente del P.S.I. trevigiano (vale a dire, oltre a Boscolo e Della Costa, Antonio Vecchia, Piero Martignon, Gaspare Carni elio, Romolo Mosconi e Luigi Piazza) si schierò compatto. Fu la guerra a provocare una nuova, decisa intransigenza, il rifiuto a ogni rapporto con le forze politiche di matrice borghese, così nel Paese come a Treviso.
Infatti, il 2.3.1912 comparve sul “Lavoratore” un articolo del giovane Plinio Turcato di Castelfranco, che, a sostegno delle tesi dell'intransigentismo rivoluzionario quali si andavano in quel momento elaborando sul piano nazionale, invitava le sezioni del Trevigiano a farle proprie e[...]
[...] Piazza) si schierò compatto. Fu la guerra a provocare una nuova, decisa intransigenza, il rifiuto a ogni rapporto con le forze politiche di matrice borghese, così nel Paese come a Treviso.
Infatti, il 2.3.1912 comparve sul “Lavoratore” un articolo del giovane Plinio Turcato di Castelfranco, che, a sostegno delle tesi dell'intransigentismo rivoluzionario quali si andavano in quel momento elaborando sul piano nazionale, invitava le sezioni del Trevigiano a farle proprie e a convocarsi in congresso straordinario secondo appunto le richieste della nuova corrente.
Su queste posizioni si spostò l’intero quadro dirigente, sia nei congressi dei circoli sia nel congresso provinciale del 18 maggio successivo, congresso che deliberò, oltre alla costituzione della Federazione provinciale del P.S.I., l’adesione, attraverso un ordine del giorno TurcatoBoscoloGaleno, alle tesi della sinistra intransigente. Poiché, nello stesso 1912, si diede vita alla Camera del Lavoro per coordinare su base territoriale l'attività delle diverse leghe di mestiere, nel [...]
[...]ircoli sia nel congresso provinciale del 18 maggio successivo, congresso che deliberò, oltre alla costituzione della Federazione provinciale del P.S.I., l’adesione, attraverso un ordine del giorno TurcatoBoscoloGaleno, alle tesi della sinistra intransigente. Poiché, nello stesso 1912, si diede vita alla Camera del Lavoro per coordinare su base territoriale l'attività delle diverse leghe di mestiere, nel breve arco di un anno il movimento operaio trevigiano compì un notevole salto di qualità, sia dal punto di vista organizzativo (centralizzando nella Federazione e nella Camera del Lavoro rispettivamente l’attività dei circoli e delle leghe) sia dal punto di vista politico, passando compattamente dal concretistico riformismo degli anni precedenti alla più rigida intransigenza rivoluzionaria. La lotta politica assunse quindi anche a Treviso un’altra cadenza e un ritmo più febbrile, anche se le tematiche antimilitaristiche e pacifistiche di cui la Federazione si fe
ce ampiamente portatrice erano frutto di una più vasta campagna nazionale, alla q[...]
[...]cana e la sinistra Piave era invece acquisita alle
posizioni socialiste. Sembrava quindi che la battaglia socialista fosse per dare buoni risultati, considerando anche l’acquisizione di un quadro sperimentato quale il Tonello che tornava dal Bolognese ricco di idee sul come condurre la lotta per il riscatto delle masse contadine. Stabilitosi a Vittorio Veneto, Ange
lo Tonello fu un punto di riferimento importante per tutti i socialisti del Trevigiano, anche se la sua consistenza ideologica, oscillante tra il verboso intransigentismo e un fondo di umanitarismo che si richiamava piuttosto alla tradizione riformista, non era certo tale da far chiarezza ai compagni sulle scelte che erano chiamati a compiere.
Va però segnalato che, nel corso del convegno provinciale socialista di Conegliano del maggio 1914, Tonello pronunciò un lucido intervento, indicando come, in una provincia agricola quale allora era Treviso, fosse impossibile parlare di socialismo se non si fosse riusciti ad attrarre ad esso le masse contadine e come ciò avrebbe potuto[...]
[...] del conflitto. In realtà, scorrendo le annate del “Lavoratore”, ci si rende conto che almeno dal 1911 la tematica antimilitarista e pacifista aveva affiancato, fino a sopravvalutarla, la precedente polemica anticlericale, sicché, quanto ai temi e all’indirizzo propagandistico, il 1914 non segnò un elemento di rottura. La rottura avvenne nel fatto che dalla propaganda astratta si dovette passare all’azione concreta.
Va detto che il socialismo trevigiano seguì compatto le decisioni della Direzione nazionale del P.S.I. e si attestò unito su posizioni neutralistiche, anche se è difficile stabilire quale incidenza ciò ebbe verso l’esterno.
Una relazione del Prefetto del l'apri le 1915 segnalò come, pur senza particolari entusiasmi, « queste popolazioni [...] sono favorevoli ad una guerra contro l'Austria, come conseguenza necessaria della presente conflagrazione europea e nella fiducia che l’attuale situazione internazionale possa offrire all'Italia l'occasione propizia per compiere le sue naturali rivendicazioni ».
Al di 'là della maggior[...]