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Il segmento testuale titoismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 12Entità Multimediali , di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 611

Brano: [...]opoguerra entrò a far parte della Direzione del Partito comunista ungherese e assunse ruoli sempre più importanti finché, nell’agosto 1948, succedette a Làsló Rajk (v.) nella carica di ministro degli Interni. Divenne inoltre capo della polizia e segretario aggiunto del partito guidato dal dittatore Ràkosi, del quale non sembrò tuttavia condividere pienamente le decisioni in occasione del processo di marca staliniana che vide Rajk condannato per “titoismo” insieme ad altri coimputati (v. Stalinismo). Pochi mesi dopo l’impiccagione di Rajk (24.9.1949), Kàdàr venne infatti accusato a sua volta di “titoismo” e costretto a dimettersi. Fu quindi arrestato, sottoposto a inchiesta e infine rinchiuso in un lager (dovette la propria sopravvivenza al fatto di non aver ceduto alle torture inflittegli per estorcergli — come era avvenuto nel caso di Rajk — una pubblica “confessione”) .

Il presidente Kàdar nel 1988

L’anno dopo la morte di Stalin fu liberato (1954), riammesso nel partito e nell’ottobre 1955 fu nuovamente nominato segretario aggiunto. Tornò alla ribalta internazionale il 25.10.1956, quando venne chiamato a sostituire E. Gero quale primo segretario del partito, con il compito di ristabi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 213

Brano: [...]ualmente l’Ungheria a inserirsi nel sistema di integrazione economica dell’Est europeo. Sul piano politico, la partecipazione dei comunisti ungheresi alla fondazione del Cominform (v.) si accompagnò, di lì a pochi mesi, a un'accentuata campagna sul fronte interno per giungere, in nome dell'unità della classe operaia, all’unificazione con i socialisti (giugno 1948). Ma furono la rottura con la Jugoslavia e l’inizio di un’aspra campagna contro il “titoismo” a favorire la “stalinizzazione” del paese, cioè il suo uniformarsi al modello sovietico, potendo contare, in questo processo, sul profondo indebolimento dell’opposizione e sulla spaccatura dell’Europa in due campi contrapposti, dovuta alla “guerra fredda”.

In Ungheria il maresciallo Tito (v.) godeva di larga stima e la presenza di una forte minoranza jugoslava sul territorio magiaro rischiava, una volta arrivati alla “scomunica” di Belgrado, di provocare ripercussioni gravissime. Il gruppo dirigente stalinista tirò le redini: forti si fecero le pressioni sulla minoranza jugoslava: si ridi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 81

Brano: [...]lo stalinismo in campo internazionale era peraltro immutato. Nella seconda quindicina di .novembre tenne al Cominform (v.) un rapporto sull' Unità della classe operaia e i compiti dei partiti comunisti e operai », nel quale attaccò violentemente la socialdemocrazia, bollò come pericolosi nemici della pace la cricca di Tito di spie e provocatori », elogiò il processo di Budapest conclusosi con l'impiccagione di Rajk (v.) e compagni, accusati di “titoismo”. Disse a quest'ultimo riguardo: « Le esperienze del processo Rajk hanno un valore di primo piano per tutti ii partiti comunisti e operai. Esse ci hanno dimostrato che la vigilanza rivoluzionaria deve essere elevata in modo permanente, che ogni esitazione in questo campo deve essere combattuta e sradicata senza pietà. In questo modo devono essere difese e consolidate la purezza della nostra dottrina marxistaleninista, la fedeltà dei comunisti alla causa delle unità, la loro devozione al paese del socialismo, l’Unione Sovietica, al suo partito e al grande Stalin, guida degli operai e di tutti [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 660

Brano: [...]ono esportati nei paesi liberati dall’Armata Sovietica (Polonia, Bulgaria, Romania, Ungheria, Cecoslovacchia, Repubblica Democratica Tedesca, Albania), fatta eccezione della Jugoslavia, dove l’U.R.S.S. dovette fare i conti con un forte spirito di indipendenza che si era consolidato tra i partigiani di Tito (v.) durante la lotta di liberazione. Alla “scomunica” impartita nel 1948 contro il regime jugoslavo fece seguito un’ondata di processi (per “titoismo”, “trotzkismo”

660



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 29

Brano: [...] » per adattarsi ai mutamenti di linea impostisi nel paese.

In realtà Rankovic usò metodi durissimi, paradossalmente “staliniani” nel combattere dopo il 1948 gli stalinisti che, seguendo la direttiva del Cominform, cercavano di far cadere Tito. Come capo della temutissima U.D.B.A. (la polizia politica) arrestò e rinchiuse in un campo di concentramento oltre 50.000 comunisti che si richiamavano all’U.R.S.S., riuscendo a convertirne parecchi al titoismo. Alla fine degli anni Cinquanta Rankovic scatenò sanguinose repressioni anche contro gli albanesi del Kossovo, ma quando, in nome di un rigoroso centralismo statuale, egli si schierò contro la riforma economica e sociale sostenuta da Kardelj (liberalizzazione dei salari, autogestione, regolamentazione della democrazia), fu sconfitto e dovette ritirarsi dalla scena.

Il suo ultimo gesto politico fu di difendere pubblicamente quella stessa linea contro la quale si era tenacemente battuto, un comportamento tipico del l’uomo di partito di stampo stalinista. Certamente dovette a questa sua impro[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine titoismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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