Brano: [...]el 1921. Gli attacchi fascisti incontrarono però sempre una tenace resistenza da parte delle forze operaie e, in più di un’occasione, gli aggressori furono messi in fuga. A tale riguardo è sufficiente ricordare che nel giugno 1921 si costituì a Terni l’organizzazione degli Arditi del Popolo (v.) che, nel periodo di massima espansione, arrivò ad avere fino a 500 aderenti. Ciò spiega perché Terni apparve ai contemporanei come “la roccaforte dell’antifascismo umbro”. Non fu dunque un caso se l’amministrazione comunale ternana, liberamente eletta nel 1920, riuscì a restare al suo posto per gran parte del 1922. Ma nel settembre di quell'anno, Terni e alcuni comuni del circondario (Collescipoli, Collestatte, Papigno, Arrone e Narni), colpevoli di avere ancora una amministrazione “rossa” e di resistere attivamente al fascismo, furono fatti oggetto di un attacco concentrico da parte di numerosissime squadre d’azione provenienti da diversi comuni deirilmbria, del Lazio e della Toscana: in particolare su Terni si riversarono oltre 1.300 fascisti che mise[...]
[...]onomia (che le era stata propria per oltre un quarantennio) di centro esclusivamente industriale e operaio. Nondimeno, dal punto di vista strettamente politico, l’operazione ottenne scarso successo, se si considera che nel 1930, otto anni dopo la marcia su Roma, su 5.200 iscritti al Partito fascista nella provincia ternana soltanto 450 erano del capoluogo. Neanche in seguito il fascismo riuscì ad avere a Terni un ampio e diffuso consenso.
L'antifascismo
Nell’arco del ventennio, in città fu costantemente presente una radicata opposizione antifascista di origine operaia e popolare, che riuscì a esprimersi in maniera organizzata attraverso il Partito comunista. Subito dopo la promulgazione delle Leggi eccezionali fasciste del 1926, l’organizzazione comunista ternana si adoperò fattivamente per darsi una struttura clandestina. Nel 1927 la scoperta da parte della polizia di un tentativo di ricostituzione della Federazione giovanile portò di fronte al Tribunale speciale 19 comunisti ternani. Tra questi è doveroso ricordare Giovanni Speranza e A[...]
[...]gnalate tre grosse diffusioni di stampa e materiale “sovversivo”, rispettivamente, nell’aprile
1932, neM’agosto 1936 e nel maggio 1939. Ciascuna di queste azioni fu però sempre seguita da una dura repressione della polizia fascista con arresti, processi di fronte al Tribunale speciale, pesanti condanne al carcere e invii al confino. Accanto a questa opposizione organizzata e consapevole, si ebbero a Terni anche numerose manifestazioni di un antifascismo spontaneo, espressione di una radicata ed estesa tradizione sovversiva. Attraverso l'esame dei livelli di repressione è possibile evidenziare con chiarezza sia la consistenza che la caratterizzazione politica e sociale dell'antifascismo ternano. A partire dalla promulqazione delle Leqgi eccezionali del 1926 fino al 1943, nella provincia di Terni si ebbero complessivamente 96 assegnazioni al confino. 93 deferimenti al Tribunale speciale e 96 provvedimenti di ammonizione. Coloro che incapparono nella repressione fascista risultavano poi essere in larga parte operai e comunisti: ad esempio, tra i confinati, 62 erano operai e 50 furono