Brano: [...]ti, sedi di Comandi, depositi, colonne di militari in movimento, stazioni ferroviarie, centrali elettriche.

Dare vita ai G.A.P. non fu facile, sia per il rischio che le loro azio

ni comportavano sia perché, inizialmente, i comunisti si trovavano soli a sostenere a fondo la necessità di tale iniziativa. Gli altri partiti antifascisti erano esitanti e taluno decisamente contrario, per mentalità, principi ideologici e morali, a far ricorso al terrorismo: non avevano nessuna predisposizione alla lotta armata, tanto meno a una lotta individuale da condursi all’interno della città. Soltanto in un secondo tempo l’esempio dei comunisti venne seguito dal Partito d’Azione che si dimostrò pienamente d’accordo in teoria e nella pratica, costituì propri G.A.P. e diede un generoso contributo anche in questo campo.

Certo, l’azione « gappista » era la più rischiosa e difficile, ma il terrore instaurato dal nemico poteva essere spezzato soltanto col terrorismo partigiano, unito a una decisa azione di massa. Se il terrorismo individuale e isolato poteva[...]

[...]ta armata, tanto meno a una lotta individuale da condursi all’interno della città. Soltanto in un secondo tempo l’esempio dei comunisti venne seguito dal Partito d’Azione che si dimostrò pienamente d’accordo in teoria e nella pratica, costituì propri G.A.P. e diede un generoso contributo anche in questo campo.

Certo, l’azione « gappista » era la più rischiosa e difficile, ma il terrore instaurato dal nemico poteva essere spezzato soltanto col terrorismo partigiano, unito a una decisa azione di massa. Se il terrorismo individuale e isolato poteva come tale essere facilmente battuto, di fatto neppure l’azione di massa da sola poteva bastare: per battere il terrore nemico occorreva sostenere e rafforzare l’azione delle masse con la lotta armata. Quella dei G.A.P. era la forma più valida di lotta armata che si potesse portare nel cuore delle città occupate.

il reclutamento

Se, specie all’inizio, non fu facile trovare molti antifascisti disposti ad abbandonare le normali occupazioni e la loro famiglia per portarsi in montagna a combattere nelle formazioni partigiane, ancora più difficile fu trovare i vol[...]

Brano: [...]o dello Stato avrebbe potuto rendere superflua la loro funzione. Sentendosi minacciata, la destra fascista meditò e mise in atto colpi di mano e iniziative golpiste, con scarso successo. Si arrivò all’impiego spregiudicato dei servizi segreti per controllare i notabili democristiani, a intese con regimi fascisti esteri, a congiure di palazzo che coinvolsero le massime autorità dello Stato. Dal fallimento di questi tentativi, si passò all’uso del terrorismo. Come sarà comprovato dall’insabbiamento delle inchieste e dall’andamento dei processi, queste azioni furono in buona parte perpetrate sotto gli occhi dei dirigenti democristiani.

Per contro, i tentativi della sinistra di acquistare un'influenza in alcuni dei più importanti gangli statali (sindacato di polizia, democratizzazione delle Forze Armate, ecc.) si scontravano inesorabilmente, oltre che con il neofascismo, con il consolidato blocco di forze

D.C.industriaStato.

Instaurazione dell’economia bellica

A partire dagli anni Settanta, nella nuova situazione internazionale che vede[...]

[...] società capitalistica avanzata.

In questo nuovo quadro storico il neofascismo svolge ancora un ruo

lo importante. Come fattore apertamente eversivo (in forma diretta e indiretta, per le reazioni che provoca anche in seno a frangio del movimento operaio), il neofascismo suscita una richiesta e un’aspettativa di ordine autoritario, perfettamente congeniale all’attuale fase di sviluppo del capitalismo. Nella sua più recente espressione, il « terrorismo nero », il neofascismo continua d’altra parte una pratica di violenza fisica mai interrotta dal 1945 a oggi (come testimonia la cronologia essenziale qui di seguito riportata). Questa pratica si è registrata con particolare virulenza dal 1969. A partire dalla strage di Piazza Fontana (i cui responsabili verranno assolti a Catanzaro nel 1981) si è espressa con le stragi di Brescia (maggio 1974), dell’ltalicus (agosto 1974), di Bologna (agosto 1980) e centinaia di altri attentati fino a raggiungere, in certi luoghi e momenti, aspetti di guerra civile. La tragica spirale di violenza iniziata dal[...]

[...]qui di seguito riportata). Questa pratica si è registrata con particolare virulenza dal 1969. A partire dalla strage di Piazza Fontana (i cui responsabili verranno assolti a Catanzaro nel 1981) si è espressa con le stragi di Brescia (maggio 1974), dell’ltalicus (agosto 1974), di Bologna (agosto 1980) e centinaia di altri attentati fino a raggiungere, in certi luoghi e momenti, aspetti di guerra civile. La tragica spirale di violenza iniziata dal terrorismo nero, sapientemente alimentata e sfruttata da forze dell’apparato statale, della grande industria e dell’alta finanza, ha costituito il catalizzatore ideale per accelerare un processo di « militarizzazione » della vita del paese, condizione necessaria per procedere alla ristrutturazione economica di cui si è detto.

E. Ni.

Bibliografia essenziale: Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo, Edizioni di Comunità, Ivrea, 1967; Pietro Secchia, La Resistenza accusa, Mazzotta, Milano, 1973; Luigi Longo, Chi ha tradito la Resistenza, Editori, Riuniti, 1975; Daniele Barbieri, Agenda Nera, Coin[...]

Brano: [...]he si sia rifugiata la persona ricercata o che si trovino cose da sottoporre a sequestro o tracce che possano essere cancellate o disperse. Nel corso di tali operazioni e fino alla loro conclusione può essere sospesa la circolazione di persone e di veicoli nelle aree interessate ».

Di pari passo con la legislazione di emergenza, quasi tutti i mezzi d'informazione

lanciarono una campagna propagandistica che. presentando i singoli episodi di terrorismo come articolato sviluppo di una guerra civile, fecero il gioco dei terroristi amplificandone l’importanza e ingigantendo la portata militare del fenomeno lo mettendo in evidenza solo questo aspetto), sì da giustificare la militarizzazione interna del Paese e creare un clima di “caccia alle streghe”. La “vittoria” sul terrorismo Ima non venne mai fatta piena luce sulle varie stragi, da quella di Milano a quella di Bologna) fu conseguita facendo languire in carcere, per lunghi anni, centinaia di persone non perseguibili secondo la Costituzione e privando di fondamentali diritti costituzionali l'intera popolazione italiana. Tra le conseguenze della legislazione di emergenza sono da considerare anche la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni, il distacco delle nuove generazioni dall’impegno democratico, l'indebolimento della sinistra e delle organizzazioni sindacali unitarie. Anche perché, mentre tutta l[...]

[...] non perseguibili secondo la Costituzione e privando di fondamentali diritti costituzionali l'intera popolazione italiana. Tra le conseguenze della legislazione di emergenza sono da considerare anche la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni, il distacco delle nuove generazioni dall’impegno democratico, l'indebolimento della sinistra e delle organizzazioni sindacali unitarie. Anche perché, mentre tutta l’attenzione veniva data al terrorismo, cresceva più che mai la mala pianta della criminalità organizzata, dilagava la corruzione all'interno dei partiti di governo e negli organi dello Stato, si organizzava su vasta scala il traffico della droga e il contrabbando delle armi da parte delle grandi industrie.

Dopo l’assassinio di Moro da parte dei suoi rapitori, Cossiga si dimise da ministro degli Interni per riapparire nell’agosto 1979 come presidente del Consiglio dei ministri. In una situazione politica mutata per la decisa opposizione dei comunisti, toccò al primo governo Cossiga (197980) prendere la grave decisione della ins[...]

Brano: [...]to per il largo schermo a colori da un attore come Marion Brando. Ma nonostante il suo fascino personale e qualche insistenza sul folclore indigeno, la metafora anticolonialista era piuttosto netta e ferma.

Dopo un decennio di silenzio in cui prevalse la proposta, sempre rimandata, di una biografia del Cristo, il regista è tornato con Ogro (1979) a occuparsi di una tematica a lui congeniale: l’esecuzione di un generale franchista da parte del terrorismo basco, e il prolungarsi di tale terrorismo ai nostri giorni, e non soltanto in Spagna. II problema era delicato e complesso, e il film, stilisticamente ripetitivo dei precedenti, risultava, con la sua struttura a blocchi, meno convincente.

U.Ca.

Pontedecìmo

Borgata (ma comune autonomo fino al 1926) all’estrema periferia nord di Genova, nell’alta Valpolcevera, di popolazione prevalentemente operaia con forti tradizioni socialiste, nel primo dopoguerra Pontedecimo si distinse nella lotta antifascista. Dopo l’ascesa al potere del fascismo, l’attività clandestina dal 1928 si polarizzò intorno al negozio del barbiere Bruno Pigna ([...]

Brano: [...]ccessive legislature. DalIVIII Congresso fa parte del Comitato Centrale e, dal IX, della Direzione del P.C.I.. Dirigente nazionale dell’U.D.I., dal 1968 è vicepresidente del Gruppo dei deputati comunisti. Dal 1947 è stata, per 18 anni, la compagna di Pai miro Togliatti.

I.R.A.

Irish Republican Army. Organizzazione nazionalista irlandese, sorta nel 1916 e formata da piccoli corpi di volontari che si prefiggevano Io scopo di affermare con il terrorismo e con l’azione armata contro l’Inghilterra il diritto dell’lrlanda (v.) all’unità e all’indipendenza nazionale. L’I.R.A. si costituì dopo le repressioni particolarmente violente condotte dagli inglesi, a partire dal 1916, contro gli indipendentisti irlandesi organizzati nel partito Sinn Féin (Noi stessi) che era stato fondato nel 1905 dal giornalista di origine gallese A. Griffith.

La rivolta irlandese

Durante la prima guerra mondiale gli indipendentisti ritennero giunto il momento per tentare l’insurrezione, ma l’improvviso arresto del loro capo (sir Roger Casement) e di altri esponent[...]

[...]quella dell’effettiva autonomia istituzionale irlandese.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale l’I.R.A., sempre ostile agli inglesi, si pronunziò per l’assoluta neutralità dell’lrlanda nel conflitto contro Hitler. Taluni vollero in ciò ravvisare una posizione filonazista da parte di certi capi del movimento e il proposito di ottenere una definitiva soluzione del problema nazionale irlandese da una vittoria tedesca.

Nel gennaio 1955 il terrorismo delTI.R.A. ebbe una ripresa improvvisa e diffusa; a fasi alterne questa attività continuò a manifestarsi duranti gli anni Sessanta, per cessare quasi del tutto allorché prevalsero in seno all’organizzazione i fautori di una lotta costituzionale.

L'I.R.A. nelIVlster Negli anni del movimento per i diritti civili organizzato dalla minoranza cattolica nell’Ulster, l’I.R.A.

Brano: [...]ico dei generali nazisti imputati di « crimini contro l'umanità »; il colonnello von Klatsch nel frattempo era stato ucciso a Metz, in Francia, durante un attacco partigiano. Nelle pagine di « Biirgerkrieg » sono chiaramente esposti e teorizzati i brutali criteri che ispirarono, in ogni paese d’Europa, la controguerriglia nazista. Solo l’ammonimento di Clausewitz al « buon governo » è trascurato, e tutto viene impostato sulla forza militare, sul terrorismo, sulla rappresaglia. Per quest’ultima in particolare, il manuale afferma: « Poiché la paura della morte è il più forte dei sentimenti che l’uomo può provare, è bene stabilire da parte dei Comandi militari locali un criterio di « scambio » tra la vita del soldato tedesco e quella dei cittadini della nazione occupata; cinque o dieci ostaggi per ogni soldato tedesco. Questo seminerà il terrore e impedirà ogni azione contraria al nostro interesse ». « Quando si riesce a catturare un oppositore di un certo prestigio — prosegue il manuale — è salutare che la sua punizione avvenga di fronte al maggi[...]

[...] Goering », il Battaglione S.S. « Mimosa », la Divisione alpina S.S. « Karstjàger » (operante sul Carso), i battaglioni IV e V « Alpenjàger » (operanti nel Friuli e in Venezia Giulia). La Repubblica sociale fascista impiegò praticamente tutte le sue forze militari nella repressione antipartigiana.

Alla concezione nazista della controguerriglia si sono rifatti nel più recente passato e si attengono tuttora altri eserciti e altri ufficiali: sul terrorismo, sulle rappresaglie e sulla tortura si sono interamente basate le guerre condotte dalla .Francia in Indocina dal 1946 al 1954 e in Algeria (v.) dal 1954 al 1962. La tattica della controguerriglia è oggi ufficialmente adottata dal governo e dallo stato maggiore dell’esercito degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam e nei diversi altri interventi militari in atto in varie parti del mondo: speciali reparti, i Baschi verdi, vengono addestrati a questo fine.

L’ipotesi del ricorso alla controguerriglia è fondata sulla considerazione che negli Stati a regime capitalistico e nei territori da ess[...]

Brano: [...]io Lussu scrisse, in quei giorni, un opuscolo documentato sugli avvenimenti che, malgrado il tono di aspra polemica, conteneva giudizi tuttora validi. Il clima della mancata difesa di Roma pesò anch’esso sui modi di sviluppo della resistenza in città & sui partiti. Su questo capitolo s'è creata una letteratura alquanto critica, diretta in genere a lamentare che sia mancata la insurrezione dèlia Capitale e non vi sia stata una attività diffusa di terrorismo, forma di azione « che pure deriva da iniziative e capacità individuali ». Senonché, sia l’insurrezione che il terrorismo sono un prodotto psicologicopolitico dell'ambiente. E a Roma l’ambiente era quello della « città aperta », cioè dominata dai tedeschi, dai fascisti e dalle spie. Predominava l’asilo difensivo di protezione, nelle case private, nei palazzi vaticani, nei conventi, negli ospedali; asilo offerto in larga misura ai prigionieri di guerra alleati evasi, ai parenti dei disertori, specialmente agli uffi

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Brano: [...]esto per !a prima grande manifestazione nazista a Berlino (2930.9.1928)

tenti rappresentanti della finanza, dei militari e dei combattenti.

La divisione del movimento operaio, fiaccato tra l’altro nelle sue capacità combattive dall’imponenza della disoccupazione (6 milioni di unità nel 1932), favorì indubbiamente l’ascesa del fronte reazionario, i cui connotati di classe si erano fatti vieppiù espliciti parallelamente allo scatenamento del terrorismo delle formazioni paramilitari naziste (le Sturm AbteiJungen

o S.A.) contro militanti comunisti e socialdemocratici e organizzazioni operaie. E contro il movimento

Manifesto nazista per le elezioni del 1930: « Schiacciare il nemico del mondo! »

operaio i grandi gruppi monopolistici meno disposti al compromesso con la repubblica di Weimar, in particolare (secondo le ricerche avviate dal Kuczyuski e portate avanti dagli storici della Repubblica Democratica Tedesca} il potente gruppo carbosiderurgico che era stato duramente colpito dalla crisi, scelsero di utilizzare la N.S.D.A.P. e le S[...]

Brano: [...]stituito un Consiglio dei marinai e degli operai, poi trasformatosi in Consiglio del popolo e questo, cacciate le autorità austriache, governò la città fino aH'arrivo delle truppe italiane. L’occupazione militare italiana, che avrebbe dovuto essere « liberatrice », rivelò subito il suo carattere conservatore e reazionario, rendendosi responsabile (verso i lavoratori di entrambe le nazionalità) di repressioni che anticiparono per molti aspetti il terrorismo fascista. Il fascismo, ancor più oppressivo e brutale in Istria che nel resto d’Italia, fu sin dall’inizio appoggiato dalle autorità governative, militari e civili che incoraggiarono i rigurgiti nazionalistici e unirono alla repressione antioperaia la persecuzione contro le minoranze nazionali croata e slovena.

Fin dal maggio 1919 le squadre fasciste si organizzarono, assaltando le sedi delle organizzazioni socialiste e slave. Furono presi di mira non solo le Camere del lavoro, i circoli operai e le cooperative, ma anche le biblioteche, le associazioni culturali e sportive, le Casse di Ris[...]

Brano: [...]deciso ai bakuninisti che si erano alleati con i leader opportunisti del tradeunionismo inglese.

Il rapporto del Consiglio generale fu redatto e letto all'Assemblea dallo stesso Marx. Vi si stigmatizzavano le repressioni che, in Francia, dal plebiscito bonapartista in poi erano state perpetrate contro l’Internazionale; si denunciavano il massacro sanguinoso della Comune, le infamie di Thiers, i processi per « alto tradimento » in Germania, il terrorismo inglese contro le Sezioni irlandesi.

Il Congresso ribadì la decisione della Conferenza di Londra, secondo la quale la classe operaia doveva costituire i propri partiti politici, rigorosamente separati e autonomi dai partiti borghesi. Bakunin fu espulso dalTInternazionale e il Congresso decise anche di pubblicare una relazione sull’attività scissionista svorta dal leader anarchico e dai suoi seguaci in seno all’Internazionale. Tale relazione, compilata da Marx, Engels e Lafargue, fu difatti pubblicata nel 1873.

Fu infine deciso il trasferimento della sede dell'associazione a New York. Ci[...]