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Il segmento testuale telegrafisti è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 10Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 171

Brano: [...]ro del Canavese (subregione pianeggiante ai piedi delle Alpi). Posta allo sbocco della bassa valle d’Aosta, è un importante centro industriale (officine Olivetti) e anche sede del Distretto militare, base di mobilitazione delle truppe alpine « Ivrea » nonché deposito del 53° Reggimento fanteria.

L’organizzazione partigiana

All’8.9.1943 non si trovavano in Ivrea forze militari consistenti:

calcolando anche le unità del Genio ferrovieri e telegrafisti accampate a pochi chilometri, nelle vicine Pavone Canavese e Favria, gli effettivi non raggiungevano i 500.

Il comportamento di queste truppe e dei loro Comandi all’annuncio dell'armistizio fu piuttosto passivo, salvo alcuni ufficiali che si posero prontamente il problema di organizzare una resistenza: usciti dagli accantonamenti con qualche drappello di soldati e con il proposito di accamparsi in collina, dopo qualche giorno quegli ufficiali rinunciarono però aH’impresa e lasciarono liberi i loro uomini. Al momento di sciogliersi, il distacòamento del Genio telegrafisti di Favria occultò [...]

[...]ortamento di queste truppe e dei loro Comandi all’annuncio dell'armistizio fu piuttosto passivo, salvo alcuni ufficiali che si posero prontamente il problema di organizzare una resistenza: usciti dagli accantonamenti con qualche drappello di soldati e con il proposito di accamparsi in collina, dopo qualche giorno quegli ufficiali rinunciarono però aH’impresa e lasciarono liberi i loro uomini. Al momento di sciogliersi, il distacòamento del Genio telegrafisti di Favria occultò nella vicina frazione Filia di Castellamonte un carico d’armi e 3 radiotrasmittenti; senonché alcuni giorni dopo quel materiale venne recuperato dai carabinieri del luogo, avvertiti da un delatore.

I partiti democratici erano ancora scarsamente attivi, sebbene durante i 45 giorni del governo Badoglio fossero riusciti a costituire la Commissione interna presso la Olivetti. Nella confusione seguita all'armistizio gli antifascisti fecero del loro meglio per aiutare i soldati del disciolto esercito, favorire l’espatrio ai prigionieri alleati, recuperare e nascondere armi. Sui[...]



da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 7Prefazione/premessa/introduzione con numerazione propria (Monografia/libro

Brano: [...]condandola dalle 2 parti e, prendendola in una morsa, costringeremo i tedeschi a uscire da Firenze senza combattere.

Questa era la tesi degli alleati, ma la risposta fu: Firenze si libererà da sé. La stessa risposta che aveva dato Farri nel Novembre del ’43, agli emissari angloamericani, che aveva incontrato in Svizzera dove appunto chiesero alla resistenza italiana di limitarsi a fare atti di sabotaggio e di creare nuclei clandestini di radiotelegrafisti per trasmettere le informazioni sui tedeschi e soprattutto sul movimento delle loro truppe. Farri anche allora rispose negativamente. “Noi vogliamo essenzialmente una guerra di popolo — disse — faremo quello che ci chiedete, ma prepareremo anche la insurrezione del popolo italiano; faremo la guerra per bande ”.

Ebbene, la risposta, senza sapere di questi precedenti, fu la stessa anche a Firenze: insorgeremo quando sarà il momento. E il momento venne, l’il Agosto, allorché ebbe luogo lo sganciamento delle truppe tedesche. In quello stesso momento, alle 6 del mattino, cominciò a suonare la M[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 836

Brano: [...]za per valutare il significato e le caratteristiche del Quinto Reggimento.

V.Vì.

Bibliografia: Vittorio Vidali, Il Quinto Reggimento, La Pietra, Milano, 1973; Enrique Lister, Con il 5° Reggimento, Biblioteca dell’Espresso, Roma 1968.

Quircio, Giovanni

Medaglia d’oro al valor militare. N. nel 1921 a Campobasso, Frequentato l’istituto tecnico commerciale a Campobasso, nel gennaio 1942 fu chiamato alle armi e destinato al 5° Battaglione telegrafisti del 3° Reggimento del Genio. Dopo aver frequentato l’apposito corso presso il Centro guastatori a Ronchi dei Legionari, fu assegnato alla 10a Compagnia guastatori del Genio, dislocata all’isola d’Elba, e in seguito trasferito a Viareggio. Dopo I'8.9.1943 attraversò le linee nemiche e raggiunse l’Abruzzo, dove partecipò alla Resistenza. Fu volontario nelle forze polacche impiegate dagli Alleati nella Campagna d’Italia; poi, dall’agosto 1944, entrò a far parte del Corpo Italiano di Liberazione e infine del Gruppo di combattimento « Friuli ». Comandante di una squadra di pionieri d’assalto di qu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 814

Brano: [...]valor militare alla memoria. N. a Roma il 26.5.1901, ivi m. il 24.3.1944; ufficiale del Genio.

Discendente da famiglia aristocratica piemontese di antiche tradizioni militari, non ancora diciottenne accorse volontario nella guerra 191518. Laureato in ingegneria civile, promosso capitano nel 1928, divenne insegnante presso la Scuola di applicazione deH’Esercito. Nel 1935 fu addetto allo Stato Maggiore, nel 1936 comandò un battaglione del Genio telegrafisti in Spagna e nel giugno 1940 fu chiamato a far parte del Comando Supremo. Raggiunto il grado di colonnel

lo nel giugno 1943, assunse il comando dell'H0 Reparto Genio motorizzato.

Il 27.7.1943 il maresciallo Badoglio, divenuto capo del governo, lo chiamò a dirigere la propria segreteria. Dopo l’8 settembre, per incarico del generale Calvi di Bergolo, diresse per alcuni giorni l’Ufficio Affari civili di Roma dichiarata « città aperta ».

Nella Resistenza

Datosi alla macchia per sfuggire ai tedeschi, dal 23.9.1943 (con il nome di ing. Giacomo Cateratta) costituì a Roma un centro milita[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine telegrafisti, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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