Brano: Comunista italiano; Partito
si, direttore della redazione Paimiro Togliatti.
« Il Comunista » quotidiano pubblicò tra l’altro: il « Manifesto dei lavoratori socialisti », denunciando il P.S.I. al suo congresso di Milano; una circolare di Zinoviev sul carattere che deve avere il giornale comunista; dopo il congresso del P.S.I. di Roma (ottobre 1922), un editoriale che sottolineava il significato positivo dell’avvenuta espulsione dei riformisti.
Nella notte del 28.10.1922 la redazione e la tipografia del giornale, che le Guardie regie avevano imposto di sgomberare da ogni difesa proletaria, furono sacche[...]
[...]olare, apparve fino ai primi del 1925. Nel numero 1 si commemorava il VI anniversario della Rivoluzione socialista di ottobre.
Il foglio, di cui Farini curava la seconda pagina (problemi e cronaca politica del Lazio), venne stampato con notevoli sacrifici e gravi rischi nella piccola tipografia di Ettore Anzaloni, al n, 11 di vicolo del Leopardo in Trastevere. Vi collaboravano P. Togliatti, Felice Platone e Giuseppe Di Vittorio.
Comunista italiano, Partito
P.C.I.. Il Partito comunista italiano (chiamato in origine Partito comunista d’Italia) fu costituito come sezione deH’Internazionale Comunista (v.) il 21.1.1921, con una scissione dal Partito socialista italiano (v.) nel momento in cui il fascismo stava scatenando più violentemente l’offensiva armata contro le organizzazioni operaie e socialiste. Sorto troppo tardi per poter stroncare quell’offensiva e capovolgere una situazione ormai gravemente compromessa, seppe ugualmente farvi fronte opponendovi un’efficace resistenza: senza di esso la lotta contro il fascismo sorgente e poi contro la dittatura si sarebbe certamente mantenuta in limiti assai modesti.
La parola d’ordine fu subito quella di « accettare la lotta sul terreno stesso su cui la borghesia scende, di rispondere con la preparazione alla[...]
[...]aria sembrava destinata a trionfare rapidamente in Europa. In questa situazione, nel gennaio 1919 Lenin aveva lanciato l’appello per la rottura completa con la II Internazionale e con la socialdemocrazia, per la fondazione della
III Internazionale e dei partiti comunisti in ogni paese.
La rivoluzione russa si ripercosse in Italia forse ancora più profondamente che in altri paesi, radicalizzò le masse lavoratrici, spinse
il proletariato italiano ad acquisire una politica indipendente di classe, gettò le basi per l’unità politica e ideologica del movimento operaio, fornì all’avanguardia socialista l’esempio vivo di una politica marxista. Nel lavoro per la fondazione e la costruzione del Partito comunista italiano, le influenze della rivoluzione russa, di Lenin e dell’Internazionale comunista furono decisive. Il fatto che a una chiara consapevolezza della necessità di dare vita a un partito nuovo, veramente rivoluzionario, si sia pervenuti in Italia (come d’altronde nella maggior parte degli altri paesi) sotto l’influenza diretta della Rivoluzione di ottobre, con l’aiuto dei pressanti consigli di Lenin e dei dirigenti deH’Internazionale comunista, non significa tuttavia che il Partito comunista italiano sia sorto per così' dire « dall’esterno »: in realtà esso nacque in Italia dopo decenni di lotte del[...]
[...] Lenin e dell’Internazionale comunista furono decisive. Il fatto che a una chiara consapevolezza della necessità di dare vita a un partito nuovo, veramente rivoluzionario, si sia pervenuti in Italia (come d’altronde nella maggior parte degli altri paesi) sotto l’influenza diretta della Rivoluzione di ottobre, con l’aiuto dei pressanti consigli di Lenin e dei dirigenti deH’Internazionale comunista, non significa tuttavia che il Partito comunista italiano sia sorto per così' dire « dall’esterno »: in realtà esso nacque in Italia dopo decenni di lotte del proletariato italiano, come risultato dello sviluppo storico nazionale e della coscienza socialista maturata nei lavoratori italiani, sia pure con qualche ritardo rispetto ad altri paesi, alla luce dell’esperienza della parte più avanzata del proletariato.
Da tempo i lavoratori italiani si erano organizzati nel Partito socialista; i difetti, gli errori e i ritardi di questo partito erano quelli della società italiana stessa e di un proletariato che lentamente, attraverso mille difficoltà, era andato conquistandosi indipendenza e coscienza delle proprie funzioni. Quelle correnti di sinistra che nel 1921
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