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Il segmento testuale taliani è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 36Entità Multimediali , di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 85

Brano: [...]ità militante.

Così (commenterà più tardi uno dei colpiti dal provvedimento, il deputato Giuseppe Spataro), « un gruppo di cattolici, pagando di persona, mantenne fede al mandato ricevuto dall’elettorato e, avendo resistito al fascismo per venti anni, potè rispiegare intatta la bandiera con lo scudo crociato ».

Le guerre fasciste

In occasione dei conflitti di Etiopia (v.) e di Spagna, il fascismo riscoprì nel sentimento religioso degli italiani un motivo di sostegno alle mire totalitarie e colonialiste.

Con la guerra italoabissina affiorarono diffusi consensi all’insegna di una romanità cattolica da imporre ai popoli (presunti) pagani, e ciò esplodeva in tante manifestazioni a contenuto religioso, la benedizione di bandiere e soldati inviati a portare in trionfo la Croce e a spianare la strada ai missionari, senza tener conto del sangue innocente e dei reali motivi colonialisti alla base deN’impresa che colpiva una gente già ampiamente evangelizzata.

Lo stato d’animo di molti cattolici, perplessi ma sostanzialmente affascinati[...]

[...]orio. Noi quindi, mentre ci accingiamo con animo forte a compiere tutti i sacrifici che la Patria ci potrà chiedere, preghiamo Dio perché affretti il giorno nel quale, realizzata la giustizia, tornino la pace e la concordia ».

In sostanza, solidarietà condizionata, ma nessun intralcio all'azione imperialista.

Analogamente, ritenendo la causa di natura religiosa e morale più che politica, si comportò la stragrande maggioranza dei cattolici italiani durante la guerra civile spagnola, in terra iberica infatti il governo repubblicano si era lasciato prendere la mano dalle tendenze populistiche e anticlericali, accelerando e giustificando in tal modo il passaggio dell’intero apparato ecclesiastico sotto l’ala franchista; inoltre, le deformazioni propagandistiche sulle violenze e sulle distruzioni operate dai “rossi” attivarono in Italia la solidarietà nei confronti della Chiesa spagnola e, parallelamente, il sostegno delle forze ribelli al regime di Madrid. L’intervento dei “volontari” i

taliani fascisti in Spagna venne quindi salutato c[...]

[...] prendere la mano dalle tendenze populistiche e anticlericali, accelerando e giustificando in tal modo il passaggio dell’intero apparato ecclesiastico sotto l’ala franchista; inoltre, le deformazioni propagandistiche sulle violenze e sulle distruzioni operate dai “rossi” attivarono in Italia la solidarietà nei confronti della Chiesa spagnola e, parallelamente, il sostegno delle forze ribelli al regime di Madrid. L’intervento dei “volontari” i

taliani fascisti in Spagna venne quindi salutato come un atto doveroso per riportare alla normalità una situazione sconvolta dalla “barbarie anticristiana”.

Un autorevole articolo su La Civiltà cattolica (novembre 1937) ammoniva: « Il male minore, anche se non si può approvare positivamente, è tuttavia sempre da tollerare al male maggiore [...] ora non può darsi male più estremo né peggiore sovvertimento della civiltà e della religione, che il comuniSmo ateo, quale si è mascherato nelle sue prodezze spagnole, superiori in barbarie a quelle antiche, non meno che alle recenti, della Russia stessa e [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 104

Brano: Neretva, Battaglia della

minee il triangolo fortificato nemico Mostar^Prozorlvan Sedlo, annientando una quindicina di presìdi, tra cui quelli di Prozor sul fiume Rama e di Jablanica sulla Neretva. A Prozor, caduta il 17 febbraio, venne sconfitta la Divisione italiana « Murge »: più di 1.000 militari italiani, datisi prigionieri, furono poi addetti dai partigiani al trasporto dei feriti e degli ammalati di tifo, che ammontavano complessivamente a circa 4.000.

Il trasporto di queste persone e le decine di migliaia di profughi appesantivano

i movimenti delle forze partigiane, ma Tito non volle abbandonarli, ribadendo sempre nei suoi ordini che quella era « la battaglia per la salvezza dei feriti e per

il volto umano della rivoluzione ».

Gli scontri, spesso ravvicinati e addirittura corpo a corpo, impegnarono gli assalitori per circa 40 giorni. A un certo punto il « gruppo d’assalto » ven[...]

[...]na.

Ancora prima del 25 luglio 1943 svolse in questa regione azioni armate. Nei 45 giorni del Governo Badoglio sviluppò un programma diretto a frenare o limitare l'intervento tedesco in Italia. Dall’11.9.

1943 si unì a formazioni partigiane romagnole, continuando poi ininterrottamente a svolgere attività nella Resistenza. Da questo stesso mese fu il quinto componente eletto (insieme a due comunisti e a due esponenti dell'Unione Lavoratori Italiani) del Comitato romagnolo di Resistenza che coordinava l'attività politica e partigiana in Romagna e nelle provincie limitrofe.

In conseguenza della conquista, da parte di una banda di Faenza, dei piani di fortificazione della Linea Gotica da Pesaro alla Spezia, potè stabilire proficui rapporti di collaborazione con gli Alleati e organizzare il primo aviolancio di armi in Romagna (gennaio 1944).

Radio Zeli a

Dalla primavera del 1944 fu anello di congiunzione e di simbiosi tra la



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 558

Brano: Slovenia

1943 i tedeschi annetterono praticamente al Reich la provincia di Lubiana, sostituendo in ogni comune gli organici politici e civili italiani, ma si trovarono di fronte una forza partigiana slovena che, controllando T80 per cento del territorio (esclusi i grossi centri) con 3 Corpi d’armata (Korpus) ognuno dei quali ordinato su 3 Divisioni, li costrinse a impegnare su questo fronte interno 4 loro Divisioni.

Le unità del IX Korpus sloveno, primo obiettivo dell’offensiva germanica, riuscirono a sganciarsi nel settore VrhnikaLubianaJesenice e iniziarono operazioni di disturbo sulle vie di comunicazione nelle valli dei fiumi Ljubljanica e Sava. All’inizio di novembre i tedeschi attaccarono le forze deH’VIII Korpus nel settore Vrhnik[...]

[...] Un'offensiva sferrata dai tedeschi all’inizio di maggio era fallita del tutto, ma nell’autunnoinverno 194445 i tedeschi impegnarono duramente i partigiani. In questa fase della lotta le formazioni italiane seppero farsi particolarmente onore nella Selva di Tarnova, nella Bela Krajina, nella Suha Kraj'ina e in altre zone, subendo anche durissime perdite specialmente dal febbraio alTaprile 1945, avendo complessivamente un migliaio di caduti. Gli italiani parteciparono poi alla liberazione di Trieste (v.), di Gorizia e dei maggiori centri della Slovenia fino a Lubiana (9 maggio).

La Liberazione

Ad Aidussina il 5.5.1945 prestò giuramento il primo governo popolare della Slovenia. L’8 maggio si inse

diò a Trieste un governo militare jugoslavo al comando del generale Dusan Kveder con vicecomandante il triestino Giorgio laksetich (v.). Le truppe jugoslave rimasero a Trieste e a Gorizia fino al 25.6.1945. Successivamente, in seguito al Trattato di pace del settembre 1947, gran parte dei territori annessi aH'Italia dopo la Prima guerra mondi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 705

Brano: [...] La DC per la libertà. Cattolici, popolari e democratici cristiani nella Resistenza e nella Lotta di Liberazione, Ed. DC Spes, Roma 1975.

Popolo d'Italia, II

Quotidiano fascista (19141943).

Il 15.11.1914 Benito Mussolini (v.)f dopo la sua aperta proclamazione di filointerventismo e la successiva espulsione dal P.S.I., diede vita in Milano a un nuovo « quotidiano socialista »: « Il Popolo d'Italia », finanziato da ambienti capitalistici italiani e francesi, questi ultimi interessati a un'intensificazione della propaganda interventista a fianco dell'Intesa. Secondo un rapporto di polizia, fra il marzo e il maggio 1915 il « Popolo d'Italia » era arrivato a diffondere 80.000 copie, ma gli abbonamenti erano per lo più mensili e la pubblicità non riusciva a contribuire in maniera determinante al buon andamento finanziario del giornale.

Nell'estate del 1918 il settore pubblicità del « Popolo d’Italia », diventato nel frattempo « quotidiano dei Combattenti e dei Produttori », con l’appoggio dell'agenzia di pubblicità milanese di Carlo Mi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 480

Brano: [...]vimento dei Partigiani della Pace (v.), deputato al Parlamento, nel

1955 fu eletto presidente dell'AIleanza Nazionale dei Contadini, un incarico che gli offrì nuove occasioni per contributi teorici di alto valore nell’analisi delle strutture del capitalismo monopolistico agrario e per orientare la strategia del partito in sede politica.

Nel 1964 (insieme a Enrico Berlinguer e Paolo Bufalini), partecipò all’incontro dei dirigenti comunisti italiani con quelli sovietici a Mosca, per discutere la questione della avvenuta defenestrazione di Krusciov. Negli anni del dopoguerra sviluppò inoltre un’importante produzione scientifica. Nel 1965, con il libro Comunità rurali del l'Italia antica, ottenne la libera docenza in Storia dell’agricoltura. Risonanza non minore ebbero altri suoi lavori: Il capitalismo nelle campagne 18601900 (Torino, 1947); Capitalismo e mercato nazionale (Roma, 1967); Storia del paesaggio agrario (Bari, 1962); Agricoltura e mondo rurale (parte in

tegrante della “Storia d’Italia” edita dall’editore Einaudi).

Reputat[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine taliani, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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