Brano: [...]andestina, dilagando in una fitta rete di bande locali dedite, con barbari rituali, a perseguitare e a linciare i neri non disposti a subire la « supremazia » e l’esoso sfruttamento dei bianchi.

I difensori dell’* americanismo »

Nel 1915 il K.K.K. venne ufficialmente ricostituito con un programma più ampio, fino a comprendere la lotta di una parte dei ceti possidenti americani e di gruppi di pic

cola borghesia — soprattutto campagnola e sudista — anche contro la più recente immigrazione europea, quindi contro cattolici, ebrei, italiani, ecc.

Particolarmente virulento negli anni del primo dopoguerra e sempre più isolato dall'opinione pubblica generale, disgustata dai metodi criminali della setta, dopo il 1928 il K.K.K. andò declinando e nel 1944 fu nuovamente sciolto di autorità. Contribuirono alla decisione del governo americano la pressione dell’opinione democratica che ne denunciò il carattere filonazista, quindi il governo non poteva mostrarsi passivo nel momento in cui si svolgeva contro il nazifascismo una lotta che vedeva g[...]

Brano: [...]ti del Nord e la Confederazione secessionista degli Stati del

Sud (che si era costituita in seguito all’ascesa alla presidenza dell’abolizionista A. Lincoln) fu in realtà uno scontro tra modelli socioeconomici ormai contrastanti. La lotta intrapresa dagli Stati del Nord contro l’introduzione della schiavitù nei nuovi territori dell’Ovest, al di là delle valenze morali mirava a scardinare l’arretratezza “precapitalistica” del sistema economico sudista imponendo l’integrazione forzata di questo sistema nel mercato nazionale promosso ed egemonizzato dalle forze del Nord: un mercato che si fondava su tariffe protezionistiche, su una gestione centralizzata del credito, sugli alti prezzi delle nuove terre che avrebbero permesso lucrose speculazioni e, soprattutto, avrebbero eliminato la concorrenza dei piccoli coloni, rendendoli docile manodopera per l’industria. Il Sud mirava invece a un’espansione territoriale di tipo classico e, soprattutto, a una politica di basse tariffe e di moneta facile, da attuare con una decentralizzazione del credito[...]

Brano: [...]olizzarlo finché, nel 1850, il trattato ClayonBulwer impegnò Stati Uniti e Inghilterra a rinunciare alle rispettive pretese. Seguirono in Nicaragua anni di san

guinosa guerra civile fra conservatori, più legati alla grande proprietà latifondistica, e liberali che esprimevano gli interessi dei nascenti settori capitalistici e della borghesia cittadina. I secondi chiesero l’intervento di mercenari americani, capeggiati dall’avventuriero Walker, sudista e fautore dello schiavismo, che, occupata la roccaforte conservatrice di Granada, si proclamò presidente del Nicaragua (1854). Solo l’intervento armato degli Stati deH’America Centrale riuscì a stroncare nel 1857 il suo colpo di mano. Da allora i conservatori governarono per circa trenta anni, facendo concessioni sia agli inglesi che trasformarono la costa atlantica in un loro protettorato (Costa de Mosquitos), sia ai nordamericani.

A fine secolo un colpo di stato portò al potere il presidente Zelaya che avviò la cosiddetta « riforma liberale »: per estendere le piantagioni di caffè a favo[...]