Brano: [...]ntrarono nel centro di Schio con le prime formazioni partigiane che avevano già raggiunto la piazza del Duomo. Dopo oltre cinque ore di battaglia tra unità corazzate nemiche, presidi asserragliati a Torrebelvicino e reparti della « Val Leogra » che ormai stringevano Schio in un cerchio di fuoco, alle 18 i tedeschi capitolarono e firmarono la resa col Comando del Gruppo « Garemi » (secondo caso, in Italia, dopo quello di Genova).
Divisione « Pasubiana »
Costituita in brigata dopo il rastrellamento di Posina, verso la metà deM’agosto 1944, venne elevata a divisione nella primavera successiva e affidata al comando di Turco.
I suoi 3 battaglioni (il « Cesare Battisti », il « Marzarotto » e il « Cirillo Bressan ») operarono sul fianco sinistro della « Val Leogra », nella vai d'Astico, sul Pasubio, nel basso Trentino. Si trattava di una zona particolarmente difficile, anche perché il nemico preferiva transitare lungo le valli minori, come questa appunto, dato che le principali arterie della vai d’Adige e della Valsugana erano maggiormente[...]
[...]e perché il nemico preferiva transitare lungo le valli minori, come questa appunto, dato che le principali arterie della vai d’Adige e della Valsugana erano maggiormente esposte ai bombardamenti alleati. Gli uomini di questa unità furono attivi, fra Tonezza e Lavarone, anche nel rigido inverno del 1944. Malgrado le enormi difficoltà, la mancanza di rifornimenti e di equipaggiamento adatti alla guerriglia su un terreno fortemente innevato, la « Pasubiana » riuscì a continuare la sua lotta creando pattuglie di partigiani sciatori. Una di queste, in perlustrazione sul Pasubio a quota 1.800, si scontrò il 22.12.1944 con un reparto tedesco; nel combattimento cadde il partigiano Lucio. il 20.1.1945 si ebbe un nuovo scontro con i tedeschi che tentavano di riprendere il controllo di Passo Xomo: nel combattimento cadde il partigiano Spagna.
II massiccio del Pasubio, con i suoi campi per gli aviolanci a quota
2.000, le sue bufere di neve e una temperatura invernale di —15°, fu sempre sotto il controllo della « Pa
subiana ». il 22.2.1945, quan[...]
[...]o a quota 1.800, si scontrò il 22.12.1944 con un reparto tedesco; nel combattimento cadde il partigiano Lucio. il 20.1.1945 si ebbe un nuovo scontro con i tedeschi che tentavano di riprendere il controllo di Passo Xomo: nel combattimento cadde il partigiano Spagna.
II massiccio del Pasubio, con i suoi campi per gli aviolanci a quota
2.000, le sue bufere di neve e una temperatura invernale di —15°, fu sempre sotto il controllo della « Pa
subiana ». il 22.2.1945, quando le
S.S. tentarono di snidare i partigiani in località Griso, ebbero gravi perdite. In quella stessa occasione, i partigiani Giovanni e Conti, dopo aver disarmato 4 S.S., le passarono per le armi.
Alcuni reparti della divisione si spinsero a nord verso l’alta Valsugana, alle spalle dell'altipiano di Asiago, e operarono fra Grigno, Borgo e Pergine; in questa ultima località Mirko attaccò con il suo distaccamento una colonna tedesca, distruggendo 7 automezzi e uccidendo 12 soldati nemici.
Fra le molte altre azioni di questa unità, composta di elementi selezionati[...]
[...]ben presto fuori combattimento alcune decine e costringendo gli altri a sgombrare definitivamente l’altipiano.
Divisione «■ Pino »
Comandata da Marte e composta da circa 500 effettivi e 300 « territoriali » (patrioti militanti nelle S.A.P.), aveva le sue basi nella parte occidentale dell'altipiano di Asiago, a contatto con la « Sette Comuni » e la Divisione « Ortigara », formazioni non garibaldine. La « Pino » operò congiuntamente alla « Pasubiana » nella vai d’Astico e nella Valsugana, ed entrambe adottarono una stessa tecnica di guerriglia, così come erano simili, per audacia e aggressività, i due comandanti Marte e Turco, entrambi deceduti, per incidenti diversi, nei giorni immediatamente successivi alla Liberazione.
La « Pino » assolse egregiamente il compito di tenere sotto controllo gran parte dell’altipiano di Asiago e di proteggere il fianco sinistro della « Pasubiana ». La divisione ebbe carattere spiccatamente locale per l'estrazione dei suoi combattenti, quasi tutti deli'Altipiano, strettamente legati alla loro terra e alla contrada. Benché non meno agile delle altre unità, raramente operò su obiettivi lontani dalle sue basi.
Divisione « Avesani »
Sorta nel luglio 1944 sul Monte Baldo come distaccamento al comando di Romano Marchi, completava il dispositivo delle « Garemi »
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