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Storicismo
per storicismo quella corrente filosofica sorta in Germania alla fine del secolo scorso e sviluppatasi in Europa nei primi decenni del nostro. Se le radici dello storicismo possono essere rintracciate in Giovar! Battista Vico e nella sua concezione della storia come “scienza nuova”, fino a riconoscere sia nel pensiero illuministico che nel romanticismo lo sviluppo di specifiche filosofie del progresso storico, in senso specifico lo storicismo tedesco nacque con la prima distinzione fra “scienze naturali” e “scienze dello spirito”, introdotta da Ernst Troelsch (18651923). Esso si perfezionò con il riconoscimento di uno specifico metodo, cosiddetto “idiografico” (volto alla conoscenza di ciò che è singolare e irripetibile, in contrasto con ciò che è generico, tipico e ripetitivo) e trovò il suo principale sviluppo nell’opera di Wilhelm Dilthey (18331911).
Secondo quest'ultimo, poiché il soggetto umano è parte del mondo storicosociale, la comprensione di questo mondo, che si realizza nelle scienze dello spirito, richiede metodi pr[...]
[...]petitivo) e trovò il suo principale sviluppo nell’opera di Wilhelm Dilthey (18331911).
Secondo quest'ultimo, poiché il soggetto umano è parte del mondo storicosociale, la comprensione di questo mondo, che si realizza nelle scienze dello spirito, richiede metodi propri, diversi da quelli delle scienze naturali in cui la differenza tra soggetto e oggetto del conoscere si pone come costitutiva. Per questo, per definire i principi specifici dello storicismo, Dilthey fa riferimento all’unità psichica dinamica di pensiero, volontà e sentimento.
Dopo Dilthey, la riflessione sulle scienze dello spirito si accentrò intorno al problema deMa possibilità di compiere o meno generalizzazioni e al contrasto fra valori assoluti e relativi. Obiettarono infatti Georg Simmel (18581918) e Max Weber (18641920) che la stessa comprensione storicoidi ografica avrebbe perso la propria obiettività se non fosse sfociata nella possibilità di generalizzazioni nei concetti (« i tipi ideali » di Weber). Simmel, con la sua sociologia «comprendente », portò poi alle estr[...]
[...]g Simmel (18581918) e Max Weber (18641920) che la stessa comprensione storicoidi ografica avrebbe perso la propria obiettività se non fosse sfociata nella possibilità di generalizzazioni nei concetti (« i tipi ideali » di Weber). Simmel, con la sua sociologia «comprendente », portò poi alle estreme conseguenze il relativismo dei valori storici rispetto al flusso della vita.
In Italia
Nella cultura italiana della prima metà del secolo XX lo storicismo esercitò una particolare influenza grazie all’opera di Benedetto Croce (v.), che elaborò la concezione del
lo storicismo assoluto, secondo la quale « la vita e la realtà è storia e nient'altro che storia ». In tal modo,
il filosofo napoletano inaugurò una differenza specifica rispetto allo storicismo tedesco: infatti, secondo Croce, da un lato la natura non è autonoma rispetto allo spirito (e le scienze naturali vengono quindi da lui sottovalutate, in quanto capaci dì perseguire solo scopi utilaristici nella conoscenza); dall’altro, la storia dello spirito si configura come progressiva ascesa alla libertà. Nel
lo storicismo tedesco le scienze della natura e quelle dello spirito godono invece di pari dignità di riconoscimento.
Inoltre, l’immanentismo di Croce tende a ricollegarsi a Hegel, mentre lo storicismo tedesco è di origine neokantiana.
Dopo il 1940 lo storicismo è stato soggetto a forti critiche, ma nello stesso tempo ha trasfuso parte della sua lezione teorica in altre filosofie, quali la fenomenologia.
Particolarmente famosa, nella polemica antistoricistica, è l’opera di K. Popper [La miseria delio storicismo, 1944) che rimprovera a questa filosofia il suo carattere metafisico, culminante nella tesi di leggi “necessarie” del processo storico.
A. Man.
Gli abusi dello storicismo
Allo storicismo fanno frequente ricorso i difensori del capitalismo per confutare la validità della teoria marxiana della storia umana come “storia delle lotte di classe”, destinata a evolversi verso la società “senza classi”. Secondo certe ideologie correnti, la concezione di Marx non sarebbe altro che il prodotto di quella particolare fase storica che, nel secolo scorso, vide
il proletariato industriale scontrarsi frontalmente con la proprietà privata dei mezzi di produzione. Nella società contemporanea, definita postindustriale e caratterizzata dal fatto che i mezzi di produzione sono enormemente accre[...]
[...] “praticamente” che una tale interpretazione è valida anche per la stessa filosofia della prassi, senza scuotere quei convincimenti che sono necessari per l'azione. Questa è, d’altronde, una difficoltà che si ripresenta per ogni filosofia storicistica: di essa abusano i polemisti a buon mercato (specialmente i cattolici) per contrapporre nello stesso individuo lo “scienziato” al “demagogo”, il filosofo all’uomo d azione ecc. e per dedurre che lo storicismo conduce necessariamente alio scetticismo morale e alla depravazione. Da questa difficoltà nascono molti “drammi” di coscienza nei piccoli uomini e nei grandi atteggiamenti “olimpici” alla Voi fango Goethe. Ecco perché la proposizione del passaggio dal regno della necessità a quello della libertà deve essere analizzata ed elaborata con molta finezza e delicatezza. Perciò avviene che la stessa filosofia della prassi tende a diventare una ideologia nel senso deteriore, cioè un sistema dogmatico di verità assolute ed eterne ». (Da II materialismo storico e la filosofia di Benedetto Croce; Opere d[...]