Il segmento testuale stalinisti è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 63Entità Multimediali , di cui in selezione 17 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 170
Brano: [...]ere politico. Nella sua conclusione, Trotzkij perveniva così a definire
I U.R.S.S. come uno « Stato operaio degenerato ».
Dal 1938 al 1940, nei due anni che
lo separarono dalla morte, Trotzkij diresse il mpvimento della Quarta Internazionale con direttive, lettere e scritti, sempre impegnato a sottoporre a critica le decisioni politiche dei suoi seguaci in tutto il mondo e a difendersi dalle infamanti accuse lanciate contro di lui dagli stalinisti. Nei processi che insanguinarono la Russia dal 1936 al 1939 egli venne sempre indicato come il mandante di tutti gli incredibili e innumerevoli crimini imputati ai condannati a morte. Con ciò, Stalin conferì al suo pur lontano e disarmato avversario un’importanza che ne ingigantì la figura sul piano internazionale, perfino al di là dei suoi reali meriti. Inoltre Stalin e gli stalinisti cercarono a più riprese di colpirlo, sia direttamente che attraverso i suoi famigliari: la misteriosa morte del figlio Liova (che era un suo stretto collaboratore), avvenuta a Berlino il 16.2.1938, fu da molti attribuita ad agenti della Ghepeù; l’altro figlio, Sergei, scomparirà non meno misteriosamente in Germania.
Dopo essere sfuggito a un primo attentato, una vera e propria incursione militare condotta da un gruppo armato contro la villa di Diego Rivera (v.) a Coyoacan, nei sobborghi di Città del Messico dove era inizialmente ospitato (23.5.
1940), Trotzkij si trasferì in una casa su[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 699
Brano: [...]isponeva, nel divieto tassativo ai singoli compagni di procacciarsene di personali; ora di commenti e giudizi che esso stesso elaborava sugli avvenimenti nazionali e internazionali dei quali, in qualsiasi modo, fosse giunta fino a noi notizia. In questa attività il Comitato direttivo si riteneva, anzi si presentava come portavoce del partito, anzi della Direzione del partito, il che dava alle sue parole il massimo di autorità ».
Bordighiani e stalinisti
I maggiori dissensi politici nel collettivo furono determinati dall'atteg
l|n gruppo di antifascisti confinati a Ponza. A sinistra, in piedi. Gaetano Chiarini (v.)
giamento dei seguaci di Amadeo Bordiga (v.) che, dopo aver trascorso due anni di confino a Ponza (19281930), tornò alla sua professione di ingegnere. Ritiratosi dalla vita politica attiva, con totale mancanza del senso di opportunità, Bordiga capitava spesso neH'isola per dirigere lavori di costruzione che aveva assunto nella colonia. Odiatissimo dai comunisti che nel marzo
1930 Io avevano espulso dal partito, Bordiga a[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 685
Brano: [...]lema che, d’altra parte, non poteva essere risolto senza il sostegno sovietico. Di conseguenza, mentre alcuni gruppi sostenevano l’esigenza di una maggiore indipendenza economica nei confronti delI’U.R.S.S., di una produzione destinata a consumi di pace e di una politica estera autonoma, altri erano per un allineamento ortodosso aH’Llnione Sovietica. Venne così a crearsi, alTinterno del partito stesso, una contrapposizione tra « partigiani » e « stalinisti ». A ciò si aggiungeva una forte e insidiosa pressione esterna da parte della Chiesa cattolica che, con il primate Wiszynski (infine arrestato), lottava per non perdere le prerogative di Chiesa nazionale e ii< privilegi accumulati in mille anni di esistenza.
Dopo il XX Congresso del P.C.U.S. (marzo 1956), nel processo di revisione avviato in tutti i paesi dell’Est europeo diretti da partiti comunisti e operai, Gomulka venne riabilitato. Nel giugno di quello stesso anno esplosero i moti operai di Poznan, con violenti scontri e vittime; nell'ottobre (« ottobre polacco »), per salvare la situ[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 361
Brano: [...]ajetta Noè
Il « nuovo internazionalismo »
Un particolare contributo è stato dato da Gian Carlo Pajetta nel campo dei rapporti internazionali del P.C.I.. Per quanto riguarda le relazioni con i paesi dell’Europa Orientale, egli ha descritto tale contributo nel libro Le crisi che ho vissuto (Editori Riuniti, 1982). Ripercorrendo lungo il filo della memoria le principali tappe dell'attività personalmente svolta dal 1953 (« quando eravamo tutti stalinisti »), fino agli anni Ottanta, egli espone le proprie esperienze e opinioni di fronte a vicende quali la ripresa dei rapporti tra l'U.R.S.S. e la Jugoslavia di Tito, il XX Congresso del P.C.U.S., la « primavera di Praga » del 1968, fino agli ultimi avvenimenti polacchi. Il libro presenta una galleria di personaggi famosi (da Krusciov a Togliatti, Novotny, Rakosi, Gomulka, Gierek ecc.) e di altri dirigenti, visti attraverso incontri ed episodi vissuti. Vi è anche un giudizio critico (e autocritico) su quello che viene sommariamente definito « socialismo reale » e il libro si conclude con l'afferm[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 186
Brano: [...]tradimento » della Rivoluzione del 1917, questo avrebbe in realtà rivelato la sua capacità di adattamento e di integrazione con il capitalismo maturo su scala mondiale, in U.R.S.S. come negli altri paesi.
Nella Quarta Internazionale
Nel 1933, con l’ascesa di Hitler e la distruzione del movimento operaio tedesco, a Trotzkij e a tutti i gruppi deH’Opposizione di sinistra apparve ben chiaro che. sarebbe stato impossibile trasformale i partiti stalinisti opérando aall’interno. Nello stesso tempo, apparve l’urgente necessità di un estremo anche se disperato tentativo di recuperare ciò che restava del movimento operaio rivoluzionario in ogni paese. Nel luglio 1937 Trotzkij scrisse un famoso articolo (« È necessario costruire nuovi partiti co
munisti e una nuova internazionale ») per esortare le diverse « frazioni » operanti nei vecchi partiti comunisti ad assumere specifica e autonoma organizzazione. La N.O.I., ritenendo conclusa l’esperienza iniziata nel 1930, decise di chiamarsi Sezione Italiana della Lega Comunista Internazionalista. Cess[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 719
Brano: [...]to salazariano e Delgado fu costretto a rifugiarsi in Brasile. Tre anni dopo, Delgado e la sua segretaria vennero trovati assassinati in una località al confine con la Spagna. Assassini e mandanti non saranno mai identificati.
Nel 1953 il movimento antifascista portoghese aveva conosciuto un altro importante momento unitario, con la fondazione del gruppo Resistencia Repubblicana e Socialista (R.R.S.), composto prevalentemente da comunisti non stalinisti e da socialisti riformisti provenienti dalla disciolta Uniao Socialista. Dopo aver appoggiato la campagna elettorale di Delgado del 1958, la R.R.S. contribuì a formare la Juntas Patrioticas de Libertacao Nacional (1959) che stese poi un programma di democratizzazione del Portogallo (1961), il primo dall'avvento delia dittatura.
Intanto, attraverso il P.I.D.E., il regime continuava l'azione repressiva contro gli antifascisti. Ma il 3.1.1960 Alvaro Cunhal (che era stato arrestato nel 1949) dopo 11 anni di prigionia riuscì a evadere dalla deportazione insieme ad altri militanti, portando a se[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 29
Brano: [...]cemente contro Stalin per difendere la Jugoslavia ». Milovan Djilas (v.)t per lunghi anni amico e compagno di Rankovic (ma poi da questi arrestato), lo definirà invece « uomo e comunista coerente, coraggioso e fedele al partito », anche se non fu capace di superare la posizione « dura » per adattarsi ai mutamenti di linea impostisi nel paese.
In realtà Rankovic usò metodi durissimi, paradossalmente “staliniani” nel combattere dopo il 1948 gli stalinisti che, seguendo la direttiva del Cominform, cercavano di far cadere Tito. Come capo della temutissima U.D.B.A. (la polizia politica) arrestò e rinchiuse in un campo di concentramento oltre 50.000 comunisti che si richiamavano all’U.R.S.S., riuscendo a convertirne parecchi al titoismo. Alla fine degli anni Cinquanta Rankovic scatenò sanguinose repressioni anche contro gli albanesi del Kossovo, ma quando, in nome di un rigoroso centralismo statuale, egli si schierò contro la riforma economica e sociale sostenuta da Kardelj (liberalizzazione dei salari, autogestione, regolamentazione della democra[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 479
Brano: [...] V. Agreste.
Precisamente attraverso quei saggi, scritti prima dell’arresto e inviati clandestinamente in Francia dalla moglie Xenia, si profilava il disegno di ampio respiro che percorre l’opera di Emilio Sereni: nel 1930 erano apparsi il Rapporto sui fatti di Martina Franca e un lavoro su il capitale finanziario', nel 1931, gli Elementi per lo studio della questione agraria in Italia e Sul carattere della crisi Italiana.
Condannato dagli stalinisti
Sulle lucide analisi del giovane studioso caleranno, negli anni Trenta, non poche critiche da parte dei compagni di partito Ruggero Grieco, Mario Montagnana e Giuseppe Di Vittorio che, nell’imperante clima ideologico stalinista, vedevano in lui e nelle sue inclinazioni eccessivamente “speculative” una tendenza “trotzkista”. Sospetti ancora più ingiusti si addenseranno su Sereni
nel 193738, con l’ondata repressiva stalinista seguita ai processi di Mosca, per i suoi presunti legami con il sionismo (suo fratello Enzo era emigrato in Palestina con la moglie Ada Ascarelli) e, su Xenia, per l[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 572
Brano: [...]raggio personale a tutte le principali battaglie, ma anche commettendo violenze contro le sue stesse truppe per imporre la disciplina e i suoi particolari criteri di comando. In seguito alla vittoria franchista dovette fuggire dalla Spagna e riparò nell’Unione Sovietica, dove fu bene accolto. Frequentò a Mosca la Scuola superiore di guerra e ottenne il grado di generale dell’Armata Rossa, ma nel 1941, essendosi a sua volta scontrato con i metodi stalinisti, venne arrestato e deportato a Vorkuta (Siberia). Riuscì a evadere e giunse in Persia, dove fu catturato dagli inglesi e riconsegnato ai sovietici che lo deportarono nuovamente. Fuggito per la seconda volta dalla deportazione, si mise in contatto con gli americani e, divenuto fervente anticomunista, fu utilizzato dagli U.S.A., negli anni della guerra fredda, per azioni di propaganda antisovietica (fu anche in Italia e tenne comizi contro il P.C.I. nella campagna elettorale del 1948). Nelle sue peregrinazioni giunse anche a Cuba durante il regime di Batista, venendo anche qui arrestato e carce[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 537
Brano: [...] Partito bolscevico (1925), molti comunisti italiani vennero duramente criticati come simpatizzanti trotzkisti e alcuni furono anche espulsi dall’organizzazione, nella quale poterono rientrare solo facendosi una esauriente autocritica. Ma quando, dalla fine del 1934, con l’assassinio di Kirov (v.) ebbero inizio nell’U.R.S.S. le “purghe” staliniane, i “trotzkisti”, veri o presunti che fossero, pentiti o meno, divennero un capro espiatorio per gli stalinisti vittoriosi: nel giro di qualche anno, migliaia furono le vittime di una repressione che si potrebbe definire a scoppio ritardato e, nelle “purghe”, furono naturalmente compresi anche quei comunisti italiani che non erano stati pronti a schierarsi con Stalin fin dall'inizio della sua ascesa. La cosiddetta ezovscina (dal nome del dirigente bolscevico N.l. Ezov che la diresse) non fu un’ondata repressiva assurda e paranoica come vorrà far credere Krusciov (v.) nel suo rapporto al XX Congresso del P.C.U.S. (1956) e come si sarebbe indotti a pensare tenendo conto che ormai da anni la maggior parte[...]
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine stalinisti, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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