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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale stalinista è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 157Entità Multimediali , di cui in selezione 15 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 479

Brano: [...] apparsi il Rapporto sui fatti di Martina Franca e un lavoro su il capitale finanziario', nel 1931, gli Elementi per lo studio della questione agraria in Italia e Sul carattere della crisi Italiana.

Condannato dagli stalinisti

Sulle lucide analisi del giovane studioso caleranno, negli anni Trenta, non poche critiche da parte dei compagni di partito Ruggero Grieco, Mario Montagnana e Giuseppe Di Vittorio che, nell’imperante clima ideologico stalinista, vedevano in lui e nelle sue inclinazioni eccessivamente “speculative” una tendenza “trotzkista”. Sospetti ancora più ingiusti si addenseranno su Sereni

nel 193738, con l’ondata repressiva stalinista seguita ai processi di Mosca, per i suoi presunti legami con il sionismo (suo fratello Enzo era emigrato in Palestina con la moglie Ada Ascarelli) e, su Xenia, per l’ascendenza familiare: le si rimproverava, oltre che di essere figlia di un socialista rivoluzionario, di essere la nipote del terrorista Boris Savinkov. Queste assurde imputazioni nel 1937 determinarono l’arresto di Emilio Sereni a Mosca (in occasione del suo primo viaggio in Russia come corriere), pesanti interrogatori alla Lubianka perché rivelasse i suoi presunti rapporti con i controrivoluzionari russi esuli a Parigi e infine[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 29

Brano: [...]ne espulso dal partito e sottoposto a giudizio istruttorio, ma beneficiò di un indulto concessogli dallo stesso Tito, a condizione che si ritirasse a vita strettamente privata. Da quel momento scomparve dalla scena politica.

G.Sco.

Il "pugno d’acciaio" della rivoluzione « Un uomo chiuso, serio e spaventosamente ottuso », così lo ricorderà, parlando con i giornalisti, un comandante partigiano. Altri dirigenti jugoslavi diranno di lui: « Uno stalinista coerente che lottò ferocemente contro Stalin per difendere la Jugoslavia ». Milovan Djilas (v.)t per lunghi anni amico e compagno di Rankovic (ma poi da questi arrestato), lo definirà invece « uomo e comunista coerente, coraggioso e fedele al partito », anche se non fu capace di superare la posizione « dura » per adattarsi ai mutamenti di linea impostisi nel paese.

In realtà Rankovic usò metodi durissimi, paradossalmente “staliniani” nel combattere dopo il 1948 gli stalinisti che, seguendo la direttiva del Cominform, cercavano di far cadere Tito. Come capo della temutissima U.D.B.A. (la po[...]

[...]l Kossovo, ma quando, in nome di un rigoroso centralismo statuale, egli si schierò contro la riforma economica e sociale sostenuta da Kardelj (liberalizzazione dei salari, autogestione, regolamentazione della democrazia), fu sconfitto e dovette ritirarsi dalla scena.

Il suo ultimo gesto politico fu di difendere pubblicamente quella stessa linea contro la quale si era tenacemente battuto, un comportamento tipico del l’uomo di partito di stampo stalinista. Certamente dovette a questa sua improvvisa “conversione” autocritica se potè trascorrere tranquillo in Jugoslavia, come privato cittadino, gli ultimi 17 anni della sua vita, in un confortevole appartamento di Belgrado. Ma forse lo dovette anche ad altri motivi: all'indomani della sua morte, si venne a sapere che egli aveva lungamente spiato i massimi dirigenti del partito, fino al punto di far installare segretamente un microfono nella camera da letto di Tito.

Rapallo, Trattato di

Accordo diplomatico firmato il 12 novembre 1920 fra l'Italia e il nuovo Regno SerboCroatoSloveno (S.

H.[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 220

Brano: [...]ij. Appartenente alla seconda leva dei massimi dirigenti del Partito, aveva partecipato all’attività clandestina prerivoluzionaria, alla Rivoluzione d’ottobre e alla successiva guerra civile, operando per lo più alla periferia, fuori quindi dalle correnti e dai gruppi che si erano duramente combattuti al centro del Partito in quegli anni. Era stato chiamato a ruoli di responsabilità da Stalin, che nel 1924 già dominava il Partito. Era quindi uno stalinista convinto, ma probabilmente senza avere capito fino in fondo che cosa rappresentava Stalin. Allorché, debellate le opposizioni, la posizione di Stalin era apparsa sempre più esclusiva, Kirov si era reso conto che bisognava restaurare l’autorità del Partito e nel 1934, al XVII Congresso, aveva messo Stalin in minoranza, senza tuttavia avere il coraggio di andare fino in fondo e di accantonarlo. Poi Kirov era stato ucciso.

Fu l’ultima occasione per l’opposizione antistalinista. Riconfermato segretario del Partito, Stalin convocò il successivo Congresso (il XVIII) solo cinque anni più tardi, a[...]

[...]mente senza avere capito fino in fondo che cosa rappresentava Stalin. Allorché, debellate le opposizioni, la posizione di Stalin era apparsa sempre più esclusiva, Kirov si era reso conto che bisognava restaurare l’autorità del Partito e nel 1934, al XVII Congresso, aveva messo Stalin in minoranza, senza tuttavia avere il coraggio di andare fino in fondo e di accantonarlo. Poi Kirov era stato ucciso.

Fu l’ultima occasione per l’opposizione antistalinista. Riconfermato segretario del Partito, Stalin convocò il successivo Congresso (il XVIII) solo cinque anni più tardi, alla vigilia della Seconda guerra mondiale. Nel frattempo ben due terzi dei delegati del XVII Congresso, eletti in organi dirigenti, erano stati liquidati, anche fisicamente. L’assassinio di Kirov venne utilizzato da Stalin appunto a tale fine: dopo avere attribuito l’uccisione del popolare dirigente a nemici interni ed esterni al Partito, Stalin sfruttò tale pretesto per attuare le epurazioni e le repressioni più spietate. Dopo la morte di Stalin, il XX e il

XXII Congresso d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 131

Brano: [...]se avvolta nel mistero per molti anni, fino a quando una commissione per accertare i crimini di Stalin, costituitasi a Parigi il 21.12.1961, non ne portò alla luce i particolari. Secondo le testimonianze di Hernandez Jesus e altri, Nin era stato segretamente trasferito in un’altra prigione (El Pardo) e torturato affinché rilasciasse una pubblica confessione di « tradimento » (sul genere di quelle rese ai processi di Mosca) per confermare la tesi stalinista che i trotzkisti erano « agenti del fascismo ». In seguito al suo rifiuto, fu assassinato.

L’arresto dei dirigenti del P.O.U.M. era stata la conseguenza delle iniziative prese da questo partito per ottenere che Trotzky, cui il governo norvegese aveva intimato di lasciare la Norvegia, ottenesse asilo politico in Spagna.

Mischio, Tito

N. a Civitanova Marche (Me) il 21.3.1890, m. a Ponza il 25.12.1937; meccanico.

Residente a Genova, aderì giovanissimo al sindacalismo rivoluzionario e poi al movimento anarchico, partecipando alle attività del gruppo « Combattiamo » e del Circolo « Fra[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 330

Brano: [...]uni destini individuali in essa sviluppatisi. Esaltò la tensione eroica nella lotta rivoluzionaria come il più grande compito dell’essere umano.

Il protagonista principale del libro. PavéI Korcagin, riflette in parte la biografia dell'autore e diventa simbolo di una genera

zione passata con entusiasmo attraverso la rivoluzione e la guerra civile. Il romanzo, anche se di modesto livello letterario e con i suoi limiti apologetici di impronta stalinista, divenne molto popolare, fu tradotto in varie lingue e commosse milioni di lettori.

Il secondo libro di Ostrovskij (Nati dalla tempesta, 1936), offre un quadro dell’alta borghesia polacca, ma è rimasto incompiuto.

Ostruzionismo

Tecnica di opposizione parlamentare (v.) messa in atto, quale forma avanzata di lotta, da uno o più gruppi di minoranza. L’ostruzionismo è caratterizzato dal ricorso a procedure molteplici (presentazione del maggior numero possibile di emendamenti, interventi volutamente lunghissimi nel corso della discussione, applicazione volutamente rigorosa e minuziosa dei[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 480

Brano: [...]del Patto, mentre spinte aH’affermazione dell’ indipendenza nazionale non sono mancate neppure in alcuni partiti comunisti.

La prima grave crisi si ebbe già nel 1956, a un anno dalla firma del trattato, quando richiamandosi alla clausola dell’» aiuto fraterno » I’ U.R.S.S. fece intervenire in Ungheria le forze del Patto per « riportare l’ordine » e sedare una rivolta, la quale traeva sostanzialmente origine dal rifiuto di massa della politica stalinista di Rakosi.

Dal 1961, dopo la rottura dei rapporti diplomatici fra U.R.S.S. e Albania, questa è stata tenuta al margine dell’attività del Patto di Varsavia. In realtà, poiché non è prevista nel Patto l’espulsione di un membro, la denuncia del trattato, presentata daH'Albania nel 1968, non ha avuto alcun riflesso pratico, tanto che questo paese può essere an

cora formalmente considerato come appartenente al Patto di Varsavia. Più complessa appare la collocazione della Romania che, verso la metà degli anni Sessanta e prendendo

10 spunto dall’uscita della Francia dall’organizzazione mili[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 798

Brano: [...]della « decadenza » del capitalismo, una fase che secondo « Prometeo » si era aperta con la Prima guerra mondiale e avrebbe comportato il susseguirsi di crisi sempre più profonde. Un altro problema affrontato fu quello della « natura sociale » deH’Unione Sovietica, problema che, pur non venendo allora risolto dal gruppo, ne dimostrava la capacità di porre questioni reali di fondo per il movimento operaio internazionale, contro la falsa coscienza stalinista.

Nel 1938 « Prometeo » e « Bilan » cessarono le pubblicazioni per dar vita alla rivista Octobre, ma di questa vennero pubblicati soltanto cinque numeri. Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale la Frazione non resse al susseguirsi degli avvenimenti e si disperse.

Pur nelle sue alterne vicende, il gruppo « Prometeo » raggiunse un notevole livello di elaborazione teorica. Emarginato e duramente combattuto dalla sinistra ufficiale, il gruppo veniva attentamente seguito dai fascisti italiani.

In una nota di polizia del 5.4.1936 si osserva che la « Frazione della Sinistra Comunista pe[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 121

Brano: [...]da della Resistenza; poi, mutati i tempi politici ed estesasi la contestazione della Repubblica dai “neri” e dagli ultrarossi, perché soltanto su un terreno di parità di meriti era possibile ricostituire un minimo comun denominatore sul quale formare un governo di “unità nazionale”, come significativamente fu chiamato nel 197678. Riferimento polemico principale restavano le tesi “organizzativistiche” proprie della tradizione settaria e deU’anima stalinista del P.C.I.. Non più formule di “Secondo Risorgimento” (patrocinate per la Resistenza da Paimiro Togliatti (v.) fin dal 1945) e di “movimento patriottico di unità popolare” (proclamate da Luigi Longo (v.) nel libro, del 1947, intitolato “Un popolo alla mac

chia”), ma quelle di Pietro Secchia (v.) sulla classe operaia come “avanguardia organizzata” della guerra partigiana: formule cresciute con la rottura del governo di unità nazionale del maggio 1947, con l’attentato a Togliatti nel luglio 1948 (v. Quattordici luglio), con la reazione antioperaia degli anni 194855. Per tutto il quarantennio[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 325

Brano: [...]dannato a 12 anni e 6 mesi di reclusione. Nei 6 anni di carcere ebbe modo di conoscere e di legarsi di profonda amicizia con Carlo Eugenio Venegoni, Alessandro Pertini (che mezzo secolo più tardi, diventato presidente della Repubblica, durante una visita ufficiale a Schio vorrà riabbracciare il vecchio compagno di prigionia), ma anche di scontrarsi politicamente con Leopoldo Gas par ini e Ti tetto Guido Sola, dei quali non accettava l'ortodossia stalinista. Maturò così in Salvador un distacco dal P.C. d'I. che non si sarebbe più composto.

Orientamento bordighlano

Nel 1935, dopo aver vanamente cercato lavoro nella natia Piovene Rocchette, era a Milano dove si ritrovò con Venegoni e Onorato Damen. Nel 1936 sposò Teresa Baggetto e intensificò i contatti con militanti che si riconoscevano nei postulati ideologici di Amadeo Bordiga. Rientrato a Schio nel 1942, ebbe contatti con operai e quadri del P.C.I., ma non aderì alla Resistenza e alla lotta armata, ritenendo politicamente errata la linea di questo partito e, in generale, la politica di “[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 523

Brano: [...]ancia, dove collaborò a “Stato Operaio”, rivista del partito nell'emigrazione, e infine si stabilì in Svizzera, a Lugano e poi a Basilea.

Con Togliatti sempre nel 1927 partecipò ai lavori dell’VIII Plenum dell’Internazionale comunista, nel quale Stalin fece prevalere la propria linea antitrotzkista. In questa occasione Silone fu uno dei pochi delegati stranieri a difendere la posizione trotzkista, opponendosi alla svolta burocraticarepressiva stalinista. Da quel momento ebbe inizio in lui un profondo ripensamento critico: nel 1930, mentre si trovava ricoverato in un sanatorio svizzero per grave malattia, in seguito all'espulsione dal partito di tre dirigenti fondatori accusati di « deviazionismo trotzkista » (v. Nuova Opposizione Italiana), Silone decise a sua volta di staccarsi dal lavoro di partito, ai dirigenti del quale rimproverava un’eccessiva dipendenza dai sovietici. In quegli stessi anni suo fratello minore, carcerato in Italia, moriva in carcere (v. Tranquilli, Romolo) .

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successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine stalinista, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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