Brano: Stalinismo, Interpretazioni dello
ritenuto Krusciov un « grande innovatore », l'uomo che espresse una spinta evolutiva tale da condurre a sbocchi imprevedibili, altri (come Cohen) hanno guardato alla storia dell’U.R.S.S. dopo Stalin come segnata dal conflitto fra un polo rappresentato dallo stalinismo e uno dal riformismo sovietico, riformismo che affonda le sue origini nella N.E.P., ma che si collega anche all’opera di Krusciov. Il periodo brezneviano viene così generalmente interpretato come « reazione conservatrice » alle innovazioni di Krusciov, anche se (per Nove) sia Breznev sia Krusciov andrebbero considerati come « necessari prodotti » della loro epoca.
Opinioni del tutto differenti provengono invece dagli studiosi più strettamente legati a una visione “continuista” della storia: né Brzezinski né Conquest riscontrano profondi cambiamenti nell’U.R.S.S. del dopoStalin, mentre l’au[...]
[...].R.S.S. del dopoStalin, mentre l’australiano T.H. Rigby ritiene che la « società monorganizzata »> sovietica si sia mantenuta inalterata, pur avendo perso una tirannia personale divenuta superflua e sostituita dall'oligarchia. Gli jugoslavi permangono, da parte loro, dell’opinione che il sistema dell'autogestione da essi perseguito, pur essendo oggi in crisi e, comunque, da considerarsi non “esportabile”, costituisca una valida alternativa a uno stalinismo che ai loro occhi pare ancora troppo profondamente radicato nella realtà sovietica, tanto da spiegare ampiamente la sconfitta kruscioviana. Naturalmente è quasi impossibile riportare qui tutte le voci e le opinioni di un dibattito ancora largamente aperto. Basti solo pensare a Medvedev il quale, pur sottolineando il perdurare dello stalinismo nel suo paese, ammonisce gli occidentali a non sottovalutare mutamenti quali la concessione dei passaporti interni come misura di profonda riforma sociale, per l’impatto che essa avrebbe registrato nella società sovietica. In Italia, infine, un esperto di storia dell’U.R.S.S. come Giuseppe Boffa ha descritto lo stalinismo come un fenomeno non solo russo, ma certo carico di nazionalismo, autoritarismo e saldamente legato ai problemi dello sviluppo, e sul quale ha inciso, forse in modo decisivo per la sua formazione, la guerra civile.
Resta comunque ancora scarsamente affrontato lo studio della base sociale dello stalinismo, del grande consenso di massa che, al di là e nonostante le coercizioni e le re
pressioni attuate, esso ha riscosso. Proprio per questa sua ancora aperta problematicità lo stalinismo si presenta, agli occhi degli studiosi, come uno di quei grandi fenomeni storici che hanno segnato, nel bene e nel male, la storia dell'umanità. Un fenomeno intorno al quale polemiche e indagini non si esauriranno presto.
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