Il segmento testuale staliniana è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 451Entità Multimediali , di cui in selezione 40 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 185
Brano: [...]olitico e dal C.C., Tresso dal C.C., Leonetti dall’Ufficio politico e retrocesso al ruolo di supplente nel C.C.). Ugual sorte toccò a Silone.
Dopo questa sconfitta gli oppositori non si arresero. Richiamandosi al pensiero di Antonio Gramsci e alle Tesi di Lione (v.) del 1926, che per loro conservavano validità anche se andavano aggiornate alla mutata situazione, decisero di continuare la lotta contro quella che consideravano una degenerazione staliniana della Terza Internazionale e contro l’opportunismo del gruppo dirigente comunista italiano che ne subiva passivamente l’influenza. Espulsi dal P.C.I. il 9.6.1930 i « tre », senza disporre di altri mezzi che le proprie idee, passarono alla lotta aperta e pubblica attaccando da posizioni di sinistra il « centrismo staliniano », l’Internazionale comunista e il P.C.I.'. Alla fine del 1930 Ravazzoli, Leonetti e Tresso si rivolsero a Trotzkij con una lettera firmata « Nuova Opposizione Italiana » e con la quale aderivano, come sezione italiana, al Segretariato internazionale dell’Opposizione, di cu[...] [...]c.. Naturalmente il luogo di maggior diffusione era la Francia, tra gli ambienti dell'emigrazione italiana, mentre di rado il bollettino poteva raggiungere l’Italia, per mancanza di collegamenti organizzativi dei « tre » con il paese. Poiché la N.O.I. si considerava una frazione interna del P.C.d’L, « la propaganda dalle colonne del suo Bollettino mirava essenzialmente a convincere i quadri operai più onesti del Partito a rovesciare la direzione staliniana, per tornare alle tradizioni del leninismo, e nel caso italiano anche del gramscismo » [Massari). Sulle sue pagine, a parte la vivace polemica contro i singoli dirigenti del P.C.I. operanti a Parigi [Palmiro Togliatti, Luigi Longo, Ruggero Grieco, Giuseppe di Vittorio ecc.), vi era la costante denuncia delTautoritarismo e del burocratismo di matrice staliniana che, senza tener conto della realtà esistente in Italia e in Europa, portava il movimento operaio e in primo luogo i militanti comunisti allo sbaraglio, mentre lo stesso popolo russo era costretto a paga re un prezzo pesantissimo di sacrifici e vite umane per le scelte politiche di Stalin. Da qui un costante « rinvio alle masse, ai bisogni reali delle masse, al movimento delle masse effettivamente esi
Pietro Tresso
185
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 74
Brano: [...]ll'Internazionale e fondata sulla premessa (dimostratasi poi del tutto errata) che in Italia era imminente l’ondata rivoluzionaria destinata a far crollare il fascismo. Infine, con quello che nel 1953 Togliatti definirà un semplice “atto di pulizia”, venne estromesso dal Centro estero Ignazio Silone (v.). Con tali misure, che eliminavano uno dopo l’altro dal gruppo dirigente del Partito comunista italiano tutti i potenziali oppositori alla linea staliniana, venne definitivamente accantonato il programma uscito dal Congresso di Lione e fu ritirata la parola d’ordine per una “Assemblea repubblicana”. Su questa nuova linea si mosse poi a Colonia (v.) il IV Congresso del P.C. d’I. (aprile 1931).
La “svolta"
La lotta contro il fascismo, che gli “svoltisti” definivano in termini di « classe contro classe » e supponevano di breve durata, si rivelò più lunga e complessa del previsto. Ma in realtà la linea detta della “svolta” rispecchiava anzitutto l’esigenza staliniana di condurre una lotta senza quartiere contro Bucharin e i “destri”, servendos[...] [...]ngresso di Lione e fu ritirata la parola d’ordine per una “Assemblea repubblicana”. Su questa nuova linea si mosse poi a Colonia (v.) il IV Congresso del P.C. d’I. (aprile 1931).
La “svolta"
La lotta contro il fascismo, che gli “svoltisti” definivano in termini di « classe contro classe » e supponevano di breve durata, si rivelò più lunga e complessa del previsto. Ma in realtà la linea detta della “svolta” rispecchiava anzitutto l’esigenza staliniana di condurre una lotta senza quartiere contro Bucharin e i “destri”, servendosi del Comintern per estenderla a livello internazionale contro l’opposizione trotzkista. In questo quadro politico le forze della socialdemocrazia venivano pertanto bollate come “socialfasciste” più che altro per affermare il Partito bolscevico (cioè Stalin) quale unico punto di riferimento sicuro nel movimento rivoluzionario mondiale. Togliatti si allineò a questa politica, quantunque
essa contrastasse con tutta la precedente elaborazione teorica del partito e con la reale situazione allora esistente in Italia (c[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 662
Brano: [...]tenatore dello stalinismo » venne a lungo fatta propria dalla storiografia angloamericana a partire dalla fine degli anni Quaranta. Evidentemente, il clima del maccartismo e gli anni della “guerra fredda” avevano esercitato una loro influenza, ancor più incoraggiata dalle idee sostenute presso gli ambienti intellettuali degli emigrati russi e dalla scarsità di documenti a disposizione. Paradossalmente, anzi, i giudizi presenti nella storiografia staliniana (che, nell'ambito di un atteggiamento sostanzialmente agiografico, esaltava la linearità di uno sviluppo, la coerente realizzazione di un progetto che non conosce rotture dal 1917 in poi) venivano in tal modo accettati acriticamente, tanto che angloamericani e sovietici, pur muovendo da presupposti del tutto contrastanti, finivano con il convergere sulla tesi se
condo cui, in definitiva, lo staiinismo non sarebbe mai esistito.
Secondo Thomas T. Hammond, Adam B. Ulam e Merle Fainsod l’autoritarismo e i caratteri totalitari della società sovietica non trovavano tanto la loro origine nella[...] [...] versi anche le conclusioni cui è pervenuto Medvedev) rimprovera ai sostenitori del permanere di una prevalente continuità nella storia russa e nel marxismo russo postrivoluzionari, è di finire con 11 considerare uniforme lo sviluppo del bolscevismo, al punto di precludersi una risposta soddisfacente sull'annientamento del Partito comunista stesso, provocato non soltanto dai processi di Mosca (v.) del 19361938, ma da tutta la politica repressiva staliniana. Analogamente, lo studioso italiano Giuseppe Botta si è chiesto come si possano individuare le ragioni del “terrore" staliniano se viene a cadere l'ipotesi di una “rottura” intervenuta proprio fra Stalin « e il partito, il suo ruolo, la sua composizione — per molti versi legata alla rivoluzione, al suo spirito, ai suoi ideali e, perché no?, alle sue illusioni ».
Il dibattito fra “continuità” e “rottura” nella storia del bolscevismo
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 237
Brano: [...]i frequenti viaggi, non scevri di teatralità e compiuti, oltre che in Jugoslavia, in Polonia, in Gran Bretagna, in Cina, in India, in Birmania, a New York, a Ginevra, nella R.D.T. e altrove; per le sue continue iniziative e la fervida fantasia. In quest’opera emersero però anche i suoi limiti politici, culturali e intellettuali; e soprattutto il carattere autoritario e intollerante, il modo personale di dirigere che egli aveva ereditato dall’era staliniana.
Azione politica
Nel giugno 1957 fece escludere dal Presidium e dal C.C. Molotov, Kaganovic e Malenkov definendoli, con terminologia staliniana, « gruppo antipartito »; rimosse dalla carica di ministro della Difesa il maresciallo Zukov, e nel 1958 eliminò anche Bulganin dalla carica di primo ministro, finendo così per concentrare nelle sue mani tutto il potere.
È indubbio comunque che egli riuscì a inaugurare una politica nuova. Agli accordi di Parigi delle potenze occidentali del Patto Atlantico (23. 10.1954) rispose intensificando la collaborazione tra l’U.R.S.S. e i paesi di democrazia popolare (Patto di Varsavia)', diede l’avvio alla politica di distensione (Conferenza di Ginevra, luglio 1955); mirò a estendere e a rafforzare [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 294
Brano: [...]ci, ma teoricamente incoerente.
In Spagna
Dopo la vittoria del fascismo in Italia scelse la via dell’esilio, continuando la propria attività pubblicistica militante dapprima in Francia, poi nella Spagna repubblicana. Nonostante le cattive condizioni fisiche partecipò alla battaglia di Monte Pelato. A Barcellona (v.) redigeva il periodico Guerra di classe e collaboràva alia radio della C.N.T. F.A.I. affermando (in polemica con la strategia staliniana che in Spagna faceva la sua maggiore prova) « la tesi dello sviluppo integrale della situazione creata dalla guerra » e sostenendo il « rapporto di subordinazione della vittoria di questa ai risultati di quello ». Su questo piano, gli anarchici della C.N.T. F.A.I. e i marxisti dissidenti del P.O.U.M. si trovarono alla « sinistra » dei comunisti e della politica detta di « fronte popolare », e sotto la minaccia di essere liquidati come « trotskisti » alla stessa stregua degli oppositori interni sovietici.
Tra gii ultimi mesi del 1936 e i primi del '37 Berneri contribuì a sostenere l’urto, [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 389
Brano: [...]tto, venne destituito dalle cariche. Successivamente riconobbe i suoi errori e gli venne affidata la direzione del giornale Izvestia. Arrestato nel 1937 e processato nel 1938 sotto l’accusa di tradimento e di essere un agente delle potenze occidentali, negò sempre la propria colpevolezza, riaffermando sino all’ultimo la propria fede nell’ideale comunista. Condannato a morte in uno dei più tenebrosi e sconcertanti processi montati durante l’epoca staliniana, venne fucilato (v. Stalin).
Giudizi su Bucharin
N.I. Bucharin è l’autore di numerose opere, tra le quali spiccano VA.B.C. del ComuniSmo lin collaborazione con Preobrajenski) „ L’economia del periodo di transizione, L’economia mondiale e imperialismo, I problemi della rivoluzione cinese e La teoria del materialismo storico.
A quest’ultima, Antonio Gramsci dedicò nel 1932 un acuto esame critico (cfr. * Il materialismo storico e la filosofia di Benedetto Crocè», Torino, 1949). Nelle critiche di Gramsci riecheggiano quelle di deformazione del marxismo, già mosse da Lenin nel 1922. Grams[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 72
Brano: [...]ranza del P.O.I. entrò infatti nel nuovo partito, ma ormai era troppo tardi. La guerra era vicina.
Nasce la Quarta Internazionale
Facendo il punto degli avvenimenti, Trotskij e i suoi seguaci elaborarono nel 1938 un « programma di transizione » e fu partendo da questa analisi che, dando per scontato il fallimento della Terza Internazionale di fronte a quanto era accaduto in Germania, in Francia e in Spagna, nonché di fronte all’involuzione staliniana dell’U.R.S.S., venne giudicata necessaria la fondazione della Quarta Internazionale.
Secondo Trotskij, la guerra ormai imminente avrebbe suscitato « una nuova ondata rivoluzionaria proletaria, alla quale occorreva una direzione internazionale che n.C. non era più in grado di assicurare ». Riprendendo la linea della Conferenza di Zimmerwald del 1915, Trotskij prevedeva che dagli sconvolgimenti della guerra sarebbe nata una nuova fase ri
voluzionaria, di cui la Quarta Internazionale doveva diventare il motore, come l’Internazionale di Lenin lo era stato dopo il 1917.
Nel settembre 1938[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 83
Brano: [...]n quegli stessi anni, la vita del Comintern fu gravemente turbata e distorta dallo stalinismo e dalle repressioni da esso determinate.
Nel 1938 venne posto in stato di accusa e sciolto l’intero Partito comunista polacco; analoga sorte subirono i partiti comunisti autonomi deH’Ucraina e della Bielorussia. I dirigenti del Partito comunista polacco e di quello jugoslavo, come pure i dirigenti di altri partiti, divennero oggetto della repressione staliniana, insieme ad alcuni funzionari che militavano neH’Internazionale e in altre organizzazioni comuniste (Lenski, Gorkic, Béla Kun, ecc.). Queste perdite ebbero poi conseguenze tragiche nell attività dei partiti comunisti direttamente interessati. La politica cosiddetta del Fronte popolare (v.), che in Francia portò alla riunificazione del movimento sindacale, quindi al governo di Leon Blum, e in Spagna determinò la grande vittoria elettorale del 1936, in Gran Bretagna incontrò l’insuperabile opposizione del Partito laburista inglese.
La tragica esperienza della guerra di Spagna, vero banco di [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 240
Brano: [...]in in lingue estere e una raccolta di documenti della III Internazionale (pubblicata a Mosca nel 1934), che va sotto il suo nome ed è una fonte assai importante per la storia del movimento fino al 1932. Il suo ultimo incarico, negli
anni 193637, fu quello di dirigere la Casa editrice di economia sociale a Mosca.
Scomparsa e riabilitazione
Il 29.6.1937 fu arrestato. A parte il suo dissenso politico e la sostanziale opposizione alla linea staliniana, si suppone che, al pari di numerosi altri bolscevichi e dirigenti comunisti della generazione leninista, sia stato accusato di « trotskismo » e di « complotto » contro lo Stato sovietico. Nulla è mai stato reso noto o è trapelato nelI’Unione Sovietica sul suo processo, sulle accuse e sulla condanna. Poco si sa sulla sua fine.
Nel 1955 venne riabilitato, ma senza spiegazioni di sorta. A sua moglie, arrestata all’inizio del 1938 e confinata fino al 1946, nel 1955 venne ufficialmente comunicato che Béla Kun era deceduto il 30.11.
1939. Si ignora dove è avvenuto il suo decesso; forse in Uc[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 376
Brano: [...]Stam e ad Hans Schmidt.
Nel 1926 iniziò l’allestimento « costruttivista » delle sale dedicate all’arte astratta nel Landesmuseum di Hannover, in Germania. Rientrò poi definitivamente a Mosca, dove
« Il costruttore », autoritratto di El Lisitskij (1929)
si occupò di architettura, allestimenti teatrali, cinema, fotografia e industriai design, continuando a seguire le indicazioni costruttiviste anche dopo l’accettazione formale della linea staliniana della politica culturale.
Nel 1933, quando Hitler accusò l’arte astratta europea di rifarsi all’arte rivoluzionaria russa, indicò in El Lisitskij il principale responsabile di questa « degenerazione », a causa della sua partecipazione al Bauhaus e al De Stijl. La sala costruttivista astratta del museo di Hannover venne perciò distrutta dai nazisti, insieme alle altre opere dell’artista bollate come esempi di « arte degenerata ».
Trascorse l’ultimo decennio della sua vita in Unione Sovietica, sempre più gravemente malato di tubercolosi, curando la grafica del periodico « U.R.S.S. in cost[...]
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine staliniana, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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