Il segmento testuale sperimentalismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 351Analitici , di cui in selezione 13 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici) |
da m.c.c., scheda sintetica di «Letteratura» (1937-1971) in KBD-Periodici: Rinascita 1975 - 8 - 29 - numero 34
Brano: [...]tti artistici ». Mutata la testata in Arte e poesia (rivista di arte e poesia contemporanea) e il formato (cm. 20,5x20,5), la rivista continua ad uscire presso l'editore De Luca, diretta da A. Bonsanti; redattori: G. Barberi Squarotti, R. Lucchese, F. Russoli, F. Ulivi; segretario di redazione R. Lucchese. Coerentemente all'impostazione programmatica, la rivista si occupa esclusivamente di poesia e di arti figurative e si colloca su posizioni di sperimentalismo letterario e artistico (si veda ad esempio il fascicolo dedicato allo sperimentalismo negli anni '60). La rivista è cessata nel 1971, dopo la pubblicazione di quattordici numeri. (m. c. c.)
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da (9 Domande sul romanzo) Carlo Cassola in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1959 - 5 - 1 - numero 38
Brano: [...] non é scaturita dalla fantasia dell'autore ma è stata costruita dalla sua intelligenza.
Chi non ama la poesia, è dunque padronissimo di auspicare l'avvento della saggistica romanzata; noi che l'amiamo, continueremo a coltivarla, accontentandoci dei pochi frutti che essa dà ancora, e sperando che siano maggiori in avvenire.
3) Il mio parere è che sono scempiaggini, e aggiungo che sarebbe ora di finirla col prendere sul serio ogni trovata dello sperimentalismo avanguardistico che ci venga d'Oltralpe. La Francia, non producendo più nulla di vitale già da parecchi anni, si è specializzata nel lanciare ogni momento un nuovo « ismo », e con ciò continua a esercitare, o s'illude di continuare a esercitare il suo leadership letterario. Ma certo non è facile far capire questa evidente verità ai nostri provinciali i quali credono che Malraux, Sartre, Camus, la Beauvoir eccetera siano dei grandi scrittori. O anche magari dei cattivi scrittori, però « importanti ». Perché anche questa sciocchezza ci tocca frequentissimamente di sentir dire:
14 CARLO CASSOLA[...] [...]nte però queste sono doti da apprezzare in un salotto, non in un romanzo : il compito del romanziere essendo appunto quello di dire, di esprimere, di entrare brutalmente nel vivo dei sentimenti, e non già di girarci intorno con delicate allusioni.
7) Il dialetto ha indubbiamente dei limiti molto grandi. E sono troppo note le ragioni di questa verità perché debba stare a ripeterle. Mi limiterò a dire che l'uso del dialetto é oggi connesso o allo sperimentalismo linguistico (Gadda) o al neorealismo (Pasolini). Ora si potranno apprezzare in certa misura i risultati ottenuti da Gadda nel Pasticciaccio e anche quelli ottenuti da Pasolini nei Ragazzi di vita; ma rimane ferma la nostra avversione di principio così al pastiche linguistico come al pregiudizio neorealista che la letteratura consista in una trascrizione immediata e passiva dei dati della realtà.
8) Io credo che la storia debba essere soltanto la cornice, lo sfondo delle vicende e dei destini individuali. La storia romanzata non mi persuade più di quanto mi persuada l'ideologia romanzata.
9)[...]
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da Renato Rovetta, Noterelle e schermaglie. Dalla scuola kafkiana alla rupe tarpea in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - luglio - 31 - numero 4
Brano: [...]ra comunità scolastica fortemente professionalizzata, tagliata fuori dalle altre dimensioni della vita, verso una schizofrenia spettrale, verso un immiserimento psichico generale dell'allievo in tutte le sue variabili circolari, fantasia, ilarità, creatività, gestualità, immaginazione, affettività, emozioni, inventività, e tutto l'immaginario e il caldo corporeo e il sensitivo impalpabile trasversali ai processi logici e mentali, e il quotidiano sperimentalismo esistenziale che ci serve a dire insomma che il buon pedagogo deve anche sapere giocare e litigare e comunicare come un piccolo istrione nel giardino dell'infanzia estetizzando la didattica in mezzo alle competenze e alla ragion critica che rendano il vissuto infantile meno gramo di consapevolezza. Tra mille pagine, in cento libri, non esiste per esempio l'uso funzionale del linguaggio ironico, anche se l'ironia, variante intelligente dell'allegria (e anche l'allegria è un obiettivo ludico generale escluso dagli austeri testi tassonomici), contiene in sé tanti processi mentali che solo una me[...] [...]giarsi da solo facendo tesoro delle esperienze altrui concretamente scritte o descritte. D'altro canto quelle carenze dovrebbero perlomeno suggerire di valorizzare l'apporto e l'intervento di risorse fondamentali della realtà scolastica, come gli allievi, che le programmazioni rigide per forza di cose umiliano Che l'accumulazione culturale nella scuola proceda solamente attraverso le rigidità tecniciste e che ogni altra alternativa si risolva in sperimentalismo improvvisato, facilone, è tutto da dimostrare. Si può improvvisare ininterrottamente sempre pensando un principio, una precisa strategia educativa di movimento.
D'altronde nulla si può leggere, nessuna tecnica verifica valutazione, nessuna scheda e nessun capitolo è stato scritto, ad esempio, su « Come l'educato educa l'educatore », anche se è il concetto antropologico marxiano piú rivoluzionario. Eppure, in un solo momento, una critica o una proposta piú intelligente di un allievo può essere accolta, come stimolo educativo vincente, dal resto della classe, e fare crollare un nostro obiettiv[...]
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da Luca Toschi, Varietà e documenti. Un romanzo sconosciuto nella Toscana neoclassicista in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - novembre - 30 - numero 6
Brano: [...], e mi recitò il sonetto La Venere Italica scolpita da Antonio Canova [stampata dal Ciampolini nel 1812], facendomi encomio che soddisfece molto alla mia ambizioncella. E Foscolo era uno di quegli scrittori, che mi andava a genio e per le sue poesie e per le stravaganze del suo vivere e per quella fibra risentita che mi pare di avere comune seco lui ».
Il Viaggio di tre giorni si colloca alla fine di una carriera caratterizzata da un perdurante sperimentalismo che, dopo la pubblicazione di canonici Idilli (1817 e 1822), si era misurato con le storie coeve (Le guerre dei Sulliotti contro All Bascià di Janina: Commentario, 1827), per approdare infine, nel 1832, alla narrativa con La presa di Ravenna (cronaca del sec. VIII). Con ciò il Ciampolini non si proponeva certamente di intervenire nella querelle del giorno, scrivendo un romanzo storico in antitesi al modello romantico dominante (segni in tal senso appaiono marginali); tentò solo un approccio preliminare ad un codice a cui, piú che a qualsiasi altro, il pubblico di quegli anni sembrava interess[...]
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da Saverio Tutino, Cuba 1963. Comincia il «piano» con l'agricoltura al primo posto. Di ritorno da Cuba in KBD-Periodici: l'Unità - Nuova serie - Edizione nazionale 1963 - - gennaio - 19
Brano: [...] dappertutto un reddito sufficiente per nutrirsi anche di questi cibi. La città scarseggia di alimenti. Quando sono cominciate le code davanti ai negozi di generi alimentari, il governo è intervenuto. C'è stato un avvicendamento alla direzione dell'INRA (l'Istituto nazionale della riforma agraria) e il nuovo direttore, Carlos Rafael Rodriguez, ha preso saldamente in mano l'organizzazione, che prima era stata trascurata a profitto di una sorta di sperimentalismo audace, ma dispersivo. Uno dei primi provvedimenti organizzativi è stato il razionamento dei generi alimentari. Il risultato è che, se frutta e verdura sono ancora mal distribuite nelle città, l'essenziale arriva e non occorre più fare la coda davanti ai negozi per avere il proprio pollo o la quantità di riso necessaria. Vengono distribuiti tre chili di riso al mese per persona, una libbra di olio e una di strutto, un pollo, un chilo e mezzo di fagioli, un chilo di pesce, sci scatole di latte condensato: carne, 400 grammi alla settimana; uova, due alla settimana. A parte queste quantità fis[...]
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da j.s.[Jole Soldateschi], scheda sintetica di «Il verri» in KBD-Periodici: Rinascita 1975 - 8 - 29 - numero 34
Brano: [...]cronologico e l'ambito vasto degli interessi, il verri ha portato avanti un discorso culturale complessivo sostanzialmente continuo ed omogeneo. Sin dai primi numeri si è presentato quale luogo di confronto e di maturazione delle ener
gie più nuove, diverse tra loro, ma tutte insoddisfatte di una situazione culturale stagnante in cui non potevano riconoscersi. Riunendo intorno a sè un vasto movimento di neoavanguardia si è fatto promotore dello sperimentalismo letterario degli anni '60, stimolandone la ricerca, cui ha fornito molti contenuti e strumenti conoscitivi. Dalle sue file sono usciti i poeti Novissimi (una cui antologia fu pubblicata su iniziativa di Anceschi nel 1961) ed il Gruppo '63, riunitosi per la prima volta a Palermo nel 1963, in occasione di una « Settimana internazionale della Nuova Musica ».
Pur continuando a recare un apporto consistente alla ricerca « sperimentale », la rivista si è poi progressivamente dissociata dalle posizioni del Gruppo, sempre più scopertamente finalizzate ad un'azione politica, per ribadire la propria f[...]
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da m.m.[M. Marchi], scheda sintetica di «Officina» (1955-1959) in KBD-Periodici: Rinascita 1975 - 8 - 29 - numero 34
Brano: [...]spettiva si situano le riletture della recente tradizione letteraria alle spalle, per misurare distanze e rinvenire agganci (« Pascoli » di Pasolini, « Leopardi » di Leonetti, « Manzoni » e « La scapigliatura » di Romanò, « Serra » e « I crepuscolari » di Scalia); gli interventi di più esplicita teorizzazione dei motivi di poetica (si vedano le citate Analisi criticobibliografiche di Romanò); le inquietanti prese di posizione pasoliniane sullo « sperimentalismo » a carica polemicoeversiva; e, naturalmente, la pubblicazione dei testi creativi che l'intera équipe dei redattori, ad eccezione di Scalia, andava producendo.
Fra i suoi « ospiti » Officina accolse Gadda, Caproni, Bertolucci, Luzi, Bassani, Ungaretti, Sbarbaro, Penna, Rebora, Volponi, Erba e Pagliarani. Le presenze di questi ultimi autori all'interno del discorso militante della rivista (alcuni sono rappresentanti del filone ermetico) appaiono diversamente giustificate e giustificabili: uno dei tanti aspetti, talvolta positivamente contraddittori, della complessa esperienza officinesca. Di [...]
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da m.m.[M. Marchi], scheda sintetica di «Strumenti critici» in KBD-Periodici: Rinascita 1975 - 8 - 29 - numero 34
Brano: [...] ad apertura di fascicolo è infatti designata ad accogliere contributi teorici e lavori fortemente indicativi in tal senso (fra i maggiori « Stilistica e testi antichi » di A. Henry, « La critica delle strutture formali in Italia » di D. S. Avalle, « I generi letterari in prospettiva semiologica » di M. Corti). La sezione Primi piani verifica a sua volta l'indirizzo programmatico espresso privilegiando studi a carattere tecnicopuntuale in cui lo sperimentalismo critico trova modo di cimentarsi direttamente sui testi (ma la distinzione fra le due « zone » non è così netta e puntigliosa come potrebbe apparire). Gli stessi principi presiedono allo svolgimento dell'attività recensoria e di segnalazione (Biblioteca): in questa sede, per esempio, Avalle si è fatto ultimamente curatore di una serie di elenchi bibliografici, suddivisi per materie e corredati da sommari commenti, indispensabili per chi voglia fare i conti con l'odierna situazione italiana dello strutturalismo e della semiologia. Completano l'articolazione di Strumenti critici la rubrica Micr[...]
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da [Le relazioni] C. Luporini, La metodologia del marxismo nel pensiero di Gramsci in Studi gramsciani
Brano: [...] mai concepita come frattura con quel medesimo « senso comune ». E ciò non solo per ragioni di opportunità o concretezza politica ed educativa, ma per quel che il « senso comune » racchiude di positiva esperienza storica delle masse subalterne (la « cultura democratica » in esse storicamente immanente e da liberare, come aveva dichiarato Lenin) e in ultima analisi, per la struttura stessa genericamente umana del senso comune, per gli elementi di sperimentalismo che esso contiene, risultato e condizioni del pratico operare.
La critica dunque dei contenuti ereditari del « senso comune » si appoggia, dialetticamente, su di esso e muove non alla sua distruzione, che sarebbe proposito insensato, ma alla sua riforma e sostituzione con una concezione più coerente, che divenga fede, ossia norma intrinseca dell’agire. Il che non avviene né in un giorno, né in astratto, ossia come educazione astratta, verbale e libresca, bensì in connessione con la lotta politica e di classe. Occorre perciò, dice Gramsci, che la « nuova concezione... si presenti intimament[...]
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da Edoardo Esposito, Noterelle e schermaglie. Della Poesia, ovvero il dispiacere preliminare in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - novembre - 30 - numero 6
Brano: [...]da discorso rivolto a pochi », di « mistica dell'autosufficienza del testo ». Se è vero, infatti, che non si tratta di riproporre vani anatemi contra le tendenze criptiche del linguaggio poetico, è anche vero che gran parte dell'attuale poesia si distingue proprio per il suo disinteresse per la comunicazione, per l'esaurirsi della sua capacità espressiva nel narcisistico gioco di un linguaggio del tutto privato: esito naturale del suo esasperato sperimentalismo, del suo avere innalzato a fine quello che dovrebbe essere soltanto mezzo.
Non intendo naturalmente fare d'ogni erba un fascio; mi esprimo contro una tendenza e non presumo di esaurire con questo il possibile discorso sulla poesia d'oggi e sui suoi aspetti positivi. Proprio in riferimento all'antologia di Porta le cose da segnalare non mancano, e proprio per le loro ricerche non tradizionali andrebbero citati Majorino, Rossana Ombres, Valentino Zeichen, la Rosselli, Giuseppe Conte e altri. Ci sono, in molti di questi versi, figurazioni intense, ci sono immagini vive e la musica delle parole [...]
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine sperimentalismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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