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Il segmento testuale soliniano è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 17Entità Multimediali , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 591

Brano: [...]dotta dal governo fascista stava a dimostrare che l’umanità si trovava di fronte, più che a un nuovo episodio di conquista coloniale, a una minacciosa prova di forza (che Mussolini e Hitler avrebbero ripetuto ancora più chiaramente, con l’intervento in Spagna). L’antifascismo italiano fu pertanto decisamente contrario all’impresa etiopica e questo favorì il processo di unità nell’emigrazione tra partiti e gruppi che lottavano contro il regime mussoliniano. Per la prima volta queste

forze si trovarono riunite in un grande « Congresso degli Italiani » contro la guerra di Abissinia, che si svolse a Bruxelles (v.) nell’ottobre 1935 e migliaia di manifesti vennero poi diffusi clandestinamente in diverse città italiane.

« La guerra contro l'Abissinia — diceva un appello del P.C.I. .— è una guerra contro gli interessi vitali del popolo italiano. In questa guerra le popolazioni abissine sono nostre alleate nella lotta contro il nemico comune! Una disfatta voluta e preparata dal popolo italiano non sarà una disfatta italiana: sarà la disfatta del[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 73

Brano: [...]politicoletterario, nel quale istituzioni di corporativismo medievale e reminiscenze storiche dell’antica Roma si intrecciavano a ispirazioni democraticolibertarie e a un misticismo estetizzante (nella sua sostanza, però, autoritario) .

Nitti giudicò la Carta del Carnaro « un documento d’ignoranza e di fatuità ridicolissima e stupidissima costituzione di Fiume [...] degna solo di una riunione di mattoidi ». Ma, pochi anni dopo, il fascismo mussoliniano avrebbe tratto da questo stesso documento più di uno spunto per la propria ideologia corporativa e “imperiale”.

Il movimento autonomista

Poiché, al di là delle ripetute esibizioni spettacolari, D’Annunzio e i suoi seguaci non erano in grado di risolvere i problemi creati dallo stato d’assedio, riprese quota il Movimento autonomista fondato all’inizio del secolo da Riccardo Zanella (deputato di Fiume al Parlamento ungherese nel 1905). Molto popolare tra la popolazione, ma osteggiato da chi, a Roma e altrove, aspirava ad annettersi Fiume, il nome di Zanella viene generalmente tenuto in om[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 708

Brano: [...]ta Giovanni Roveda e l’azionista Giovan Battista Boeri, mentre Luigi Gasparotto parlò da una finestra del « Corriere della Sera ». Anche Vittorio Emanuele di Savoia, conte di Torino e cugino di Vittorio Emanuele III, in quell’occasione volle parlare alla folla milanese da un balcone interno di Palazzo Reale, ma il suo discorso finì miseramente: lo sprovveduto oratore, avendolo infelicemente concluso con una parola d’ordine tratta dal frasario mussoliniano («Credere, obbedire, combattere »), fu subissato dai fischi e dovette abbandonare il balcone.

Il popolo milanese non dimostrò soverchio disorientamento nello scegliere gli obiettivi delle sue ma

nifestazioni. Fin dal mattino del 26 luglio circondò il carcere di San Vittore, chiedendo l’immediata liberazione dei prigionieri politici, in gran parte lavoratori arrestati per gli scioperi del marzo, tra cui circa 80 comunisti. Mentre la folla premeva sulla strada, aH’interno del carcere i detenuti comuni si ribellarono alle guardie, ma i politici non presero parte attiva alla rivolta e si ra[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 251

Brano: [...]69 rassegnò le dimissioni dal mandato in omaggio aH’affermato principio di incompatibilità tra cariche sindacali e cariche politiche, posto come una delle condizioni per realizzare l’unità tra le diverse confederazioni.

Già membro della Direzione del P.C.I., ha mantenuto la carica nel Comitato centrale di questo partito.

La Malfa, Ugo

N. a Palermo il 16.5.1903; laureato in Scienze diplomatiche e consolari. Durante gli anni del regime mussoliniano partecipò attivamente alla lotta contro il fascismo. Funzionario dell’ufficio Studi del Banco di Sicilia e poi della Banca Commerciale Italiana (v.), collaborò alla rivista « Pietre » fondata da Lelio



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 185

Brano: [...]compagni di processo di Jug, poterono essere liberati, egli si rifiutò di firmare la richiesta domanda di grazia, preferendo rimanere in carcere piuttosto che piegarsi ai fascisti. Non venne liberato neppure dal governo Badoglio, dopo il 25.7.1943, e cadde così nelle mani dei tedeschi che

lo deportarono in Germania. Sopravvissuto anche al campo di sterminio, risiede ora in Jugoslavia.

Jugoslavi in Italia

Sin dai primi anni del regime mussoliniano, la zona comprendente l’Istria (v.) e tutta quella parte della regione carsica che da Trieste giunge a Gorizia (v.) per continuare fino alle montagne di Caporetto e Tolmino, venne guardata dai fascisti con estrema diffidenza, per due motivi: prima di tutto, perché

in quella zona si trovavano numerosi croati e sloveni che, vessati da provvedimenti diretti contro la loro cultura nazionale (non potevano usare ufficialmente la propria lingua madre, non disponevano di proprie scuole ecc.), covavano naturali sentimenti di protesta; e poi per il fatto che gli istriani in genere, compresi gli ital[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 99

Brano: [...]la francese e quella jugoslava. Ciò fu reso necessario, sin dalla fase iniziale, innanzi tutto per ragioni ideali e di principio, poi per concreti motivi politici e militari.

In Francia e in Jugoslavia la Resistenza armata e popolare non solo aveva cronologicamente preceduto quella italiana, ma si era ovviamente manifestata come conseguenza diretta anche (e talora, ai primordi, in modo precipuo) della aggressione subita da parte del regime mussoliniano. Essendo uno dei fondamentali postulati della Resistenza quello di cancellare ogni traccia di sciovinismo imperialistico fascista per affermare una precisa volontà di fratellanza, di pacifica convivenza e di collaborazione con tutti i popoli, nella pratica operante questo doveva esprimersi in atti concreti, così da superare il più rapidamente possibile le fratture determinate dalla violenza fascista, le incomprensioni e le gravi manomissioni di cui il fascismo si era reso responsabile. Ciò permetteva inoltre alle forze partigiane di inserire la loro azione in un contesto nel quale, altrimenti[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 62

Brano: [...]ia, del Comitato di liberazione nazionale toscano. Nel 1946 si presentò alle elezioni per la Costituente e venne eletto: si può ricordare di lui il voto contrario all 'inserimento dei Patti Lateranensi nella Costituzione repubblicana (art. 7).

Nasce la Democrazia cristiana

Forse anche per cercare di ricondurre nell’alveo moderato tutte queste diverse correnti del movimento cattolico, negli ultimi mesi che precedettero la fine del regime mussoliniano si moltiplicarono i contatti tra alcuni dei vecchi esponenti del disciolto Partito popolare, e in primo luogo De Gasperi, Giuseppe Spataro, Achille Grandi, Giovanni

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 18

Brano: [...]rettamente connesso all’industria bellica, e per i suoi noti legami col mondo finanziario e politico, l’azienda assunse particolare importanza negli anni della prima guerra mondiale. Tra l'altro, la Franchi & Gregorini fu una finanziatrice del Popolo d’Italia (v.), il foglio interventista diretto da Benito Mussolini, che sostenne con laute sovvenzioni mascherate da inserzioni pubblicitarie (ben sedici di queste inserzioni apparvero sul foglio mussoliniano tra I’ 1.7 e il 4.11.1918). In quegli stessi anni, aH’interno del

lo stabilimento esercitarono una certa influenza i sindacati nazionalisti. Nei giorni che seguirono la battaglia di Caporetto (v.) furono lanciate chiassose iniziative di propaganda sciovinista e i cancelli del

lo stabilimento si aprirono a comizi interni indetti da vari «comitati dazione ». Tra l'altro, fu fatta una sottoscrizione fra i dipendenti della Società per raccogliere 5.000 lire da offrire al battaglione italiano che per primo avesse rimesso piede nei territori occupati dall'avanzata austriaca.

La prima occup[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine soliniano, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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