Brano: [...], un governo di sinistra coi comunisti. Dal 1983 l’“unione delle sinistre” è tuttavia entrata in crisi e nel corso del 1985 il Partito socialista ha costituito un governo con le sue sole forze, che nelle elezioni del 1986 ha perduto la maggioranza parlamentare, quindi la possibilità di comporre il governo. Si è quindi determinata una situazione di “coabitazione” con un governo moderato e un presidente della repubblica socialista.
A. Man.
“ Socialfascismo”
Definizione scaturita dai lavori e dalle risoluzioni del X Plenum della Terza Internazionale (Mosca, 319.7. 1929) per indicare l’intero complesso di forze e di uomini del socialismo estranei al blocco dei partiti comunisti formatosi intorno all’Unione Sovietica e agli indirizzi dettati dal prevalere dello stalinismo (v.). Il neologismo coniato in quelle circostanze additava al disprezzo di ogni militante rivoluzionario della classe operaia qualsivoglia posizione richiamantesi al socialismo che non fosse allineata all’analisi del ciclo storico mondiale, delle tendenze del capitalismo e del[...]
[...]’Unione Sovietica e agli indirizzi dettati dal prevalere dello stalinismo (v.). Il neologismo coniato in quelle circostanze additava al disprezzo di ogni militante rivoluzionario della classe operaia qualsivoglia posizione richiamantesi al socialismo che non fosse allineata all’analisi del ciclo storico mondiale, delle tendenze del capitalismo e delle strategie autoritarie elaborata dalla dirigenza deH'Internazionale comunista.
La teoria del “socialfascismo"
Otto Kuusinen (v.), segretario del Comitato esecutivo della Terza Internazionale (v.), nel suo rapporto introduttivo ai lavori del X Plenum (fra il VI e il VII Congresso dell’I.C.) formulò i capisaldi di questa teoria. Egli descrisse l'avanzare di un processo globale di involuzione « fascista » di tutti i partiti già appartenenti alla disciolta Seconda Internazionale (v. Internazionale socialista operaia) salvo mo
dalità e scadenze differenti di approdo a queste sponde della destra estrema. Secondo Kuusinen, le sole diversità tra « socialfascisti » e fascisti veri e propri, consistevan[...]
[...]ocesso globale di involuzione « fascista » di tutti i partiti già appartenenti alla disciolta Seconda Internazionale (v. Internazionale socialista operaia) salvo mo
dalità e scadenze differenti di approdo a queste sponde della destra estrema. Secondo Kuusinen, le sole diversità tra « socialfascisti » e fascisti veri e propri, consistevano nel fatto che i primi semplicemente mascheravano comportamenti che erano espliciti nei secondi e che il « socialfascismo », a copertura delle proprie finalità, si serviva di un'ala sinistra, della quale il fascismo non aveva ormai più bisogno.
« I fascisti — disse testualmente Kuusinen — sono nazionalisti, imperialisti, guerrafondai, nemici del socialismo, strangolatori del movimento operaio autonomo, assassini di operai, ecc. ecc.. I socialfascisti di regola si comportano come i fascisti. [...] Questo appartiene all'essenza del socialfascismo: politica capitalistica in nome del socialismo, riduzione dei diritti democratici in nome della democrazia, riduzione delle riforme in nome del riformismo, partiti di assassini di classe in nome della politica operaia [...] I fini dei fascisti e dei socialisti sono gli stessi; la differenza sta nelle parole d'ordine e anche nei metodi. [...] È chiaro che più si procede nello sviluppo del socialfascismo più esso si avvicina al fascismo puro ».
Da una siffatta analisi si desume (come osserverà lo storico Paolo Spriano) non solo che la socialdemocrazia doveva essere denunciata con più forza che non il fascismo, appunto perché più occulta e ambigua nell'atteggiarsi; ma anche che nelle posizioni assimilabili all'orientamento socialdemocratico andava visto un « destrismo » da isolare e annientare: questo discorso era quindi rivolto a colpire al l'interno dei partiti comunisti tutto ciò che lo stalinismo giudicava contrastante con le proprie vedute (Cfr. P. Spriano, Storia del Partito Comunista[...]