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Il segmento testuale siriani è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 107Entità Multimediali , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 549

Brano: [...]ioni di Nasser, secondo il quale l’esercito siriano non avrebbe più dovuto occuparsi di politica e tutti i partiti si sarebbero dovuti sciogliere per far convergere i loro iscritti nell 'Unione nazionale, partito unico di modello egiziano. In realtà Nasser mirava a fare della Siria un polo di attrazione per le popolazioni arabe con essa confinanti, quindi l’unione tra i due paesi si dimostrò subito assai più problematica del previsto: di fatto i siriani si trovarono politicamente, militarmente ed economicamente subordinati agli egiziani e il Ba’th si rese conto che stava per perdere un qualsivoglia ruolo dirigente. La situazione interna peggiorò anche in seguito al clima di repressione instaurato dal colonnello Sarraj (ministro siriano “regionale” agli Interni, nel quadro della R.A.U.), dimostratosi ben presto più legato ai leader egiziani che non al proprio paese.

Un ulteriore elemento di tensione giunse dall’Iraq, dove nel luglio 1958 il generale Kassem aveva spodestato la monarchia e dove il Partito comunista stava conquistando, con il[...]

[...]o siriano “regionale” agli Interni, nel quadro della R.A.U.), dimostratosi ben presto più legato ai leader egiziani che non al proprio paese.

Un ulteriore elemento di tensione giunse dall’Iraq, dove nel luglio 1958 il generale Kassem aveva spodestato la monarchia e dove il Partito comunista stava conquistando, con il favore delle masse, un notevole peso politico, tutto ciò grazie all’appoggio sovietico. Questo rivolgimento iracheno offriva ai siriani un'alternativa concreta, per cui i rapporti degli egiziani con il Ba’th e con la borghesia siriana si deteriorarono rapidamente. A ciò si aggiunse una pesante situazione economica, inasprita dalla concorrenza dei capitali e delle industrie egiziane nonché dal fallimento della riforma agraria.

II 28.9.1961 la situazione sfociò in un nuovo colpo di stato militare che staccò la Siria dall’Egitto. Il 15 novembre dello stesso anno fu promulgata una costituzione provvisoria e l’1 dicembre vennero indette nuove elezioni: il Ba’th ottenne soltanto 24 seggi su 165 e Nazim Al Qudsi fu eletto preside[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 547

Brano: [...](890.000 abitanti) ; altre città importanti sono Aleppo (640.000 ab.), Homs (215 mila ab.), Hama (138.000 ab.). Di economia fondamentalmente agri

cola, povera di risorse naturali per l'aridità del suolo, la Siria gode di alcuni vantaggi dovuti alla sua posizione geografica strategicamente importante per gli oleodotti che, provenienti dai paesi arabi ricchi di petrolio, dovendo attraversarla per raggiungere i porti del Mediterraneo fruttano ai siriani ricche royalties. La Siria svolge anche una notevole attività commerciale, ora soprattutto con i paesi dell'Est europeo. D'altronde la sua stessa posizione geografica, in un quadro di persistente instabilità politica del Medio Oriente, ha indotto i dirigenti siriani a convogliare gran parte del bilancio dello Stato nelle spese militari, con grave pregiudizio per lo sviluppo economico complessivo del paese.

Cenni storici

Sede di antiche civiltà e bene amministrata dagli occupanti arabi tra il VII e il XV secolo, dal 1516 la Siria venne occupata dai turchi, subendo da allora un processo di decadenza protrattosi fino al dissolvimento deH’Impero Ottomano seguito alla Prima guerra mondiale. Già da alcuni decenni i nazionalisti arabi lottavano per l’indipendenza del paese e il 30.9.1918 i guerriglieri beduini, capeggiati da Faisal (figlio del re dell’Ara[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 548

Brano: [...]enne, al servizio del governo britannico, re dell’Iraq (v.).

L'occupazione francese

Per meglio controllare la complessa situazione siriana, i francesi divisero amministrativamente il paese in quattro “stati” (Damasco, Aleppo, la zona Alauita, il Jebel AdDuruz). Inoltre essi formarono lo “stato” del Grande Libano unendo una parte dell'ex provincia (vilayet) ottomana della Siria con la provincia di Beirut e il monte Libano, ma i nazionalisti siriani si opposero a queste decisioni e per tacitarli, nel

1924, i francesi accettarono che Aleppo e Damasco venissero riunite. Fra il 1926 e il 1927 i drusi si ribellarono a loro volta e l’insurrezione si estese fino a raggiungere Damasco, che venne bombardata dai francesi.

Nel 1928, con l’autorizzazione della potenza mandataria, fu infine eletta un’assemblea costituente. I nazionalisti, che in essa avevano ottenuto una larga maggioranza, vararono una costituzione contraria al mandato, ma le autorità francesi ne rifiutarono il riconoscimento, imponendone un'altra molto più moderata che manten[...]

[...] la divisione amministrativa da essi prevista. Nel

1932 le elezioni politiche videro l'affermazione delle forze moderate, pesantemente sostenute dai francesi, ma l’anno seguente, in risposta alle fortissime proteste dei nazionalisti, contrari all’elezione di un presidente della repubblica collaborazionista, i francesi sospesero addirittura la costituzione.

Nel 1936, dopo un altro periodo di rivolte (peraltro endemiche) venne concluso tra i siriani e le autorità di occupazione un trattato che prevedeva l’inclusione dello Stato alauita e di quello druso nella repubblica siriana, ma tale trattato non fu mai ratificato dal Parlamento francese. Ulteriori proteste dei nazionalisti si ebbero nel 1939, in seguito alla cessione della zona di Alessandretta alla Turchia.

Dopo l'inizio della Seconda guerra mondiale truppe britanniche e della Francia Libera occuparono di comune accordo Siria e Libano. Per assicurarsi l’appoggio dei nazionalisti

allo sforzo bellico, nel settembre 1941 il generale francese Catroux proclamò l’indipendenza formal[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 116

Brano: [...]izzati da Al Fatah (v.). Israele rispose con calcolate rappresaglie.

Guerra dei 6 giorni (1967)

Nel 1966 i sintomi di conflitto tra Israele (dove era in atto una recessione economica) e i circostanti paesi arabi divennero più acuti. Il

13 novembre, reparti israeliani attaccarono un villaggio della Giorda

nia e l’incidente fu condannato dall’O.N.U. come violazione degli accordi armistiziali del 1956.

Il 7.4.1967, aerei israeliani e siriani si scontrarono nel cielo di Damasco (Siria), cosa che non accadeva dalla guerra del 1948. Il 22 maggio il presidente egiziano Nasser chiese il ritiro delle truppe dell’O.N.U. dalla frontiera tra Egitto e Israele e, nello stesso tempo, ordinò il blocco del golfo di Akaba, unica via di accesso israeliano all’Oceano Indiano. Il 30 maggio venne concluso al Cairo un Patto di mutua difesa tra la Repubblica Araba Unita e la Giordania. L’1 giugno Israele rispose nominando al Ministero della difesa Moshe Dayan, già comandante dell’esercito. Il 5 giugno, forze armate egiziane e giordane attaccarono da [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 221

Brano: [...]ausa araba, ma nel corso della stessa Conferenza l’O.L.P. dovette impegnarsi a sottostare al re Hussein di Giordania. La ripresa del dialogo con la monarchia hascemita significò un ulteriore spostamento dell’O.L.P. su posizioni moderate, nel quadro della torbida situazione del Medio Oriente.

In un crescendo impressionante, le cose sono andate ulteriormente aggravandosi negli anni successivi, con l’invasione del Libano da parte di israeliani e siriani, le scissioni e le lotte fratricide in seno alla stessa O.L.P., miranti aH’esclusione di Arafat dal vertice dell’organizzazione (novembre 1983).

Oltrarno

Così è comunemente definita a Firenze (v.) la parte meridionale della città, posta sulla sinistra orografica dell’Arno, che comprende, con insigni monumenti architettonici, alcuni dei più antichi quartieri popolari: quelli di San Niccolò, Santo Spirito e Porta Romana, San Frediano e, infine, il Pignone, quartieri oggi sviluppatisi fino a raggiungere le più vicine frazioni e comuni della cinta suburbana.

Fin dalle sue origini, questa[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 376

Brano: [...]; dal 1099 al 1187 fu il principale teatro di guerra delle Crociate e, dal 1517, entrò a far parte dell’impero Ottomano. Durante l’ultimo periodo di dominazione ottomana la Palestina, considerata parte della grande Siria, conservò una propria specificità amministrativa e tra i suoi abitanti andarono gradualmente rafforzandosi le aspirazioni di autonomia nei confronti dell'impero. Verso la fine del secolo XIX tali fermenti si collegarono a quelli siriani, egiziani e iracheni per la rinascita della nazione araba.

L’intrusione sionista

Intorno al 1880 la popolazione palestinese era di circa 500.000 abitanti, per la maggior parte arabi sunniti, con un 16 per cento di arabi cristiani (cattolici, ortodossi), nonché piccoli gruppi di sciiti e drusi. Con i palestinesi aveva sapunto pacificamente convivere il modesto nucleo israelita, di circa

24.000 persone, per lo più religiosi con le rispettive famiglie, sovvenzionati dalle comunità ebraiche sparse nel mondo.

Fin dai primi passi del movimento sionista (v. Ebrei), i palestinesi videro i[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 435

Brano: [...]o, che ha un significato più ampio e generico. La tattica di guerriglia può infatti essere adottata a scopi diversi e perfino antitetici rispetto a quelli della guerra partigiana, da forze armate di qualsiasi tipo, compresi taluni reparti degli eserciti regolari. Sono noti molti casi di guerriglia condotta in epoche anche lontane (secondo qualche autore, come T. Argiolas, dal 170 al 160 a.C. Giuda Maccabeo avrebbe combattuto in tal modo contro i siriani), nonché nelle innumerevoli lotte di liberazione e anticoloniali di ogni tempo, ma è opinione largamente condivisa dagli storici che di veri e propri combattenti partigiani si possa parlare soltanto dopo la nascita degli eserciti di tipo moderno, fondati sulla coscrizione in massa dei cittadini, a partire da quello napoleonico. Il carattere di « irregolarità » che definisce il combattente partigiano risulterebbe quindi in contrapposizione alla « regolarità » dell’esercito di Stato sorto dopo la rivoluzione democraticoborghese e in conflitti regolati dal cosiddetto diritto di guerra.

Caratt[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 550

Brano: [...]iano, aspirando a ricoprire quel ruolo che l’Egitto ha dovuto abbandonare dopo l’accordo stipulato dal premier Sadat a Camp David, ripudiato come un vero e proprio tradimento dai paesi arabi. Dal 1986, la posizione internazionale della Siria si è tuttavia aggravata in seguito alle accuse rivolte dagli U.S.A. e dall’Inghilterra al governo di Damasco di organizzare e sostenere attività terroristiche a livello internazionale (accuse che i dirigenti siriani hanno fermamente respinto).

G.Pr.

Sirola, Vitomir

Pajo. N. a Bernasi presso Castua (Fiume) nel 1916, m. a Fiume nel 1957.

NeM’autunno del 1941 fu alla testa dell’insurrezione popolare nei vil

550


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine siriani, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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