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Il segmento testuale siciliane è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 250Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 465

Brano: [...]me le tormentate stesure di certi rapporti informativi in cui si intravvede il dramma di funzionari combattuti tra lo scrupolo e l’inerzia, tra il dovere e la paura o il quieto vivere ».

Una distinzione netta va fatta tra « mafioso » e « brigante ».

Come altre regioni, la Sicilia ha conosciuto il brigantaggio, compreso il « brigante buono » che toglie al ricco per dare al povero e protegge il debole contro il prepotente. Le storie popolari siciliane ricordano, a tale riguardo, la letteratura d’appendice dell’Ottocento e del primo Novecento.

Soprattutto dopo l’Unità d’Italia, il brigantaggio ebbe in Sicilia, come in altre regioni meridionali, una matrice sociale e politica. Dopo la Prima guerra mondiale si manifestarono anche qui fenomeni di banditismo alimentato soprattutto dai disertori; e negli anni immediatamente successivi alla Seconda guerra mondiale molti sbandati si dettero all’intrallazzo, al piccolo furto, infine al delitto come avvenne nel caso di Salvatore Giuliano e altri. Forme di banditismo che la mafia ha sempre utilizz[...]

[...]ni sociali

Queste caratteristiche della mafia non costituiscono certo una spiegazione delle sue origini e queste non vanno neppure ricercate nel carattere « tutto particolare » dei siciliani, nel loro concetto d’« onore »

o nelle loro « tare » razziali, come spesso si insinua, il fenomeno della mafia ha tratto origine dalle particolarità sociali e storiche della Sicilia, dal particolare rapporto via via instauratosi tra le classi dirigenti siciliane e la pubblica autorità o, più in generale, tra la Sicilia e lo Stato italiano.

Nel 1900 Gaetano Mosca scriveva che « lo spirito di mafia si può descrivere in poche parole: esso consiste nel reputare segno di debolezza o di vigliaccheria il ricorrere alla giustizia ufficiale, alla polizia e alla magistratura, per le riparazioni dei torti o piuttosto di certi torti ricevuti ».

Ma il mancato ricorso alla giustizia ufficiale da parte di tanti siciliani è legato al fatto che nella storia della Sicilia, contrassegnata dalle dominazioni straniere, tutti i governi sono stati sempre considerati [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 489

Brano: [...]lavoro di partito, fu eletto membro della Direzione del P.S.I. e si schierò con l'estrema sinistra. Nel 1921 aderì al Partito comunista e fu ripetutamente candidato nelle elezioni politiche, senza tuttavia essere eletto. Arrestato, subì 2 mesi di carcere e trascorse gli anni del regime sotto sorveglianza poliziesca.

Riprese l'attività politica nel luglio 1943, dopo la liberazione della Sicilia. Nominato presidente della Lega delle cooperative siciliane, fu successivamente segretario della Camera del lavoro di Palermo. Costretto a lasciare tale incarico nel 1945 per le malferme condizioni di salute, fu eletto sindaco di Raffadali. Nell'aprile 1947 fu eletto all’Assemblea regionale con la lista del “Blocco del popolo” e, nell’aprile 1948, senatore per il collegio di Agrigento.

M.Gi.

Sesso, Eccidi di

Nel territorio di Sesso, frazione di circa 2.000 abitanti nel comune di Reggio Emilia, a 4 chilometri a nord del capoluogo, zona all'epoca prevalentemente agricola, nelle giornate del 17, 20 e 21.12.1944 le Brigate nere e militi della G.N[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 496

Brano: [...]Panzerarmee Afrika » e le unità italiane. Una parte delle forze aeree tedesche e italiane già destinate all’attacco di Malta furono temporaneamente trasferite in Libia per appoggiare la difficile impresa, ma fu stabilito che Rommel avrebbe avuto a sua disposizione queste forze aeree solamente fino al 20 giugno. Dopo quella data, fosse stato o meno raggiunto l’obiettivo stabilito (la presa di Tobruk), gli aerei sarebbero ritornati nelle loro basi siciliane per essere nuovamente impiegati nell’attacco a Malta.

Intanto i preparativi per ('Operazione Hercules proseguivano. Arrivarono gli alianti, i mezzi da sbarco, gli esperti per l’addestramento e persino alcuni consiglieri militari giapponesi. Nei mesi successivi, la offensiva vittoriosa di Rommel in Cirenaica indusse però Hitler a cambiare idea e a rinunciare all’azione su Malta. Lo spostamento di una parte delle forze aeree del

l’Asse in Libia rese inoltre meno frequenti e pesanti i bombardamenti sull’isola, alla quale poterono così affluire rinforzi.

La consistenza delle riserve di v[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 466

Brano: [...]ettivo i fascisti si rivolsero agli agrari* garantendo i loro privilegi, una revisione dei contratti d’affitto e l’« ordine » nelle campagne: ordine ottenuto da una parte con la repres^ sione del movimento contadino e, dall’altra, assorbendo o neutralizzando la grossa mafia, colpendo invece senza pietà gli strati inferiori della mafia e della delinquenza. Questo progetto trovò sostegno nella piccola e media borghesia intellettuale e impiegatizia siciliane* turbate dalla recrudescenza delinquenziale del dopoguerra e sollecitate ad assumere le posizioni di comando fino ad allora occupate dalla mafia. Il prefetto Mori sarà incaricato di eseguire con inflessibilità questa politica e la Sicilia sarà messa « a ferro e a fuoco » da una feroce repressione, con una propaganda tesa a esaltare l’unità nazionale, l’ordine, la disciplina, il buon nome dell'Italia.

Per realizzare tutto ciò occorreva

466



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 375

Brano: [...] — Sono quasi le 21,30! È tardi, a quest’ora dovremmo essere in marcia — e così dicendo si sporgeva da poppa scrutando avidamente le tenebre verso la terra. — Nulla, nulla, non si vede nulla! Anch’io ero impressionato. Come mai i due amici non erano ancora comparsi? Che cosa era loro accaduto? Forse erano stati presi? Oxilia a prua scrutava il porto. Al largo, una fila di lumi segnalava la presenza di numerose " lampare ”, grosse barche da pesca siciliane. Nel porto molti lumi: barche da pesca che si apprestavano ad uscire e barche a motore della polizia.

D’un tratto ci accorgemmo di una cosa allarmante. Essendo stati spenti i motori per evitarne il rumore, che sarebbe stato pericolosissimo, la corrente del porto ci portava inesorabilmente aH’interno di esso! Ce ne accorgemmo perché il chiarore delle luci del porto ci investì in pieno, tutto ad un tratto. Vedemmo a poche decine di metri da noi passeggiare la gente, distinguevamo un caffè con i tavoli affollati di militi e poliziotti. Vedemmo le pattuglie sulla banchina. Gli amici miei in un[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 244

Brano: [...]hese. Ma, anziché lanciarsi nel movimento per correggerne il corso, Antonio Labriola se ne isolò; condannando l’opportunismo trasformistico dei Turati e dei Prampolini, veniva da questi respinto per le sue aspre e risentite polemiche.

« Dopo il congresso di Zurigo — scrisse

D. Riazanov — egli si ritira completamente dalla vita politica. Anche nel burrascoso 1894, quando l’Italia, in conseguenza del fallimento finanziario e delle agitazioni siciliane, attraversa una fortissima crisi politica, Labriola rimane più spettatore che partecipe attivo. Continua a lavorare ai suoi studi sulla concezione materialistica della storia, mentre di rado appare il suo nome, ora in un articolo ora in un'intervista. Occorre dire che anche lui prese, vèrso la

fine della vita, la febbre imperialistica della giovane borghesia italiana. Egli appoggiò con la sua autorità la politica di conquista dell'Italia a Tripoli ». (Vedi la sua intervista al « Giornale d'Italia » del 18.4.1902).

Malgrado questi limiti, Labriola fu l’educatore di intere generazioni di [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 496

Brano: [...]orno. La provincia comprende 55 comuni, la cui terra fertilissima contribuisce notevolmente alla produzione agricola della regione. Una gran parte dello zolfo prodotto in Sicilia viene raffinato nelle officine catanesi ed esportato dal suo porto.

Origini del movimento operaio

Le origini del movimento operaio e socialista catanese risalgono agli anni dell’impresa garibaldina del 1860 che tante speranze^aveva suscitato tra le masse contadine siciliane, presto deluse dalle sanguinose repressioni seguite ai moti per la spartizione delle terre demaniali. Ai primi di agosto del 1860 i moti dei contadini di Bronte, insorti per ottenere la spartizione delle terre demaniali, furono brutalmente repressi dalle truppe comandate da Nino Bixio, che si resero responsabili di numerose fucilazioni sommarie. A fianco di quei lavoratori caddero professionisti democratici, come l’avvocato Nicolò Lombardo, capo del locale partito dei « comunisti », partigiani della confisca delle terre usurpate 60 anni prima per costituire la Ducea di Nelson. Il 5.8.1860 per[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine siciliane, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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