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Il segmento testuale scissionista è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 134Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 66

Brano: [...]opo la capitolazione della Germania nazista, si tenne infatti a Parigi (25.9.1945) il primo congresso costitutivo della F.S.M. che, aH’unanimità, ne approvò il programma. Di conseguenza, l’Internazionale di Amsterdam dovette sciogliersi.

La realizzata unità del movimento sindacale non durò però a lungo; la rottura del fronte antifascista internazionale e l’inizio della guerra fredda ebbero deleterie conseguenze anche in questo campo. L’azione scissionista venne condotta soprattutto dalle grandi organizzazioni sindacali americane (Federazione Americana del Lavoro e C.I.O.) e dalle Trade Uniohs britanniche. La F.A.L., che mai aveva voluto aderire alla F.S.M., cominciò ad attaccarla daH’esterno, in Francia, in Italia, neH’America Latina e altrove, per provocare defezioni. Il C.I.O. e le T.U. operavano invece all’interno degli organi centrali della F.S.M., minandone l’efficienza. Dopo aver inutilmente tentato di fare approvare dalla F.S.M. il piano Marshall (v.), di fronte al fallimento di questa loro iniziativa e di altre analoghe, gli inglesi pr[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 448

Brano: [...]l’arrestò in altri paesi. Fin dal suo VII Congresso (1935) l'Internazionale Comunista sostenne la tattica del Fronte popolare, additando quello francese come un buon esempio di lotta contro il fascismo (v. internazionale, Terza).

Il giudizio dell’Internazionale

Il VII Congresso dell’I.C., partendo dall’esperienza francese e dalla vittoria nazista in Germania, non si limitò a indicare la principale responsabilità nella tattica capitolarda e scissionista della socialdemocrazia, ma riesaminò in senso autocritico la sua tattica precedente e indicò a tutto il movimento operaio la costituzione del Fronte popolare come mezzo per impedire l’avanzata del fascismo e assicurare il successo della lotta del proletariato, nell’alleanza con i contadini lavoratori e con le masse fondamentali della piccola borghesia urbana.

« Ciò che è fondamentale, che ha un’importanza decisiva per la costituzione del Fronte popolare — sottolineava Georgi Dimitrov (v.) nel suo rapporto —, è l’azione risoluta del proletariato rivoluzionario in difesa delle rivendicazioni[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 69

Brano: [...]uinoso della Comune, le infamie di Thiers, i processi per « alto tradimento » in Germania, il terrorismo inglese contro le Sezioni irlandesi.

Il Congresso ribadì la decisione della Conferenza di Londra, secondo la quale la classe operaia doveva costituire i propri partiti politici, rigorosamente separati e autonomi dai partiti borghesi. Bakunin fu espulso dalTInternazionale e il Congresso decise anche di pubblicare una relazione sull’attività scissionista svorta dal leader anarchico e dai suoi seguaci in seno all’Internazionale. Tale relazione, compilata da Marx, Engels e Lafargue, fu difatti pubblicata nel 1873.

Fu infine deciso il trasferimento della sede dell'associazione a New York. Ciò determinò notevoli cambiamenti nella composizione del Consiglio, del quale entrarono a far parte dirigenti del movimento operaio americano. I bakuninisti, in risposta all’espulsione, crearono una Internazionale anarchica che, con la denominazione di Assopiazione internazionale dei lavoratori, riuscì a mantenere una certa influenza nei movimenti dell’Euro[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 350

Brano: [...]condo gabinetto De Gasperi, insediatosi il 16.7.1946 e nel quale erano nuovamente pre

senti comunisti e socialisti, i liberali rientrarono al governo nel quarto ministero costituito dallo statista trentino nel maggio 1947; ministero che, si può dire, sancì la definitiva rottura dell’unità dei partiti di massa che avevano collaborato col C.L.N. e inaugurò la « svolta » verso la strategia del « centrismo », con il sostegno del P.L.I. e dell’ala scissionista del P.S.I.U.P. organizzatasi in partito socialdemocratico (P.S.L.I.).

M.Gi.

Liberalismo

Dottrina politica borghese, teoricamente fondata sul preminente valore della libertà individuale nei rapporti tra il cittadino e lo Stato, quindi contraria ad ogni forma di governo autoritario; in realtà essa esprime sul terreno dei rapporti politici il principio del liberalismo economico (v.) per il libero scambio delle merci e contro ogni ingerenza dello Stato nell’economia. Particolarmente diffuso durante il secolo XIX e al principio del XX, il liberalismo precedette e accompagnò la grande Rivo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 840

Brano: [...]tamente gestite, guidate e finanziate dal partito, agiscono numerose altre organizzazioni, da quelle sindacali alle paramilitari, alcune ufficiali, altre semiclandestine e altre ancora del tutto illegali.

Dal M.S.I. dipende la Confederazione italiana sindacati nazionali dei lavoratori (C.I.S.Na.L.), particolarmente sviluppata nel Mezzogiorno e in taluni settori della burocrazia statale. A questa organizzazione, che oltre a essere un sindacato scissionista funziona da « ufficio di collocamento » per i padroni più reazionari, reclutando al Sud mano d’opera politicamente selezionata per le fabbriche del Nord, il Ministero dèi lavoro attribuiva poco meno di un milione di aderenti. La C.I.S.Na.L. viene usata nelle fabbriche soprattutto per l’organizzazione del crumiraggio e per azioni provocatorie nei confronti dei sindacati democratici.

Dipendono dal M.S.I. anche i cosiddetti Comitati Tricolore, costituiti in tutti quei paesi esteri che ospitano una consistente immigrazione italiana. Compito di tali Comitati è di dare un orientamento neofascist[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 283

Brano: [...]44), alla erezione della «repubblica » di Montefiorino e poi all’amministrazione della « Zona libera », come intendente delle formazioni reggiane.

Dalla fine di agosto tentò di rompere il fronte unitario delle formazioni reggiane con la creazione di un gruppo partigiano « dal carattere militare e veramente apolitico », di cui, su designazione della Democrazia Cristiana, avrebbe dovuto assumere il comando (v. Brigate Cattoliche). Questa azione scissionista ebbe modesti risultati, fino a quando il C.L.N. provinciale di Reggio Emilia non autorizzò che, a fianco delle Brigate Garibaldi, venisse costituito un Battaglione della Montagna (divenuto poi Brigata « Fiamme verdi»), nel quale lo stesso C.L.N. fece confluire forti contingenti partigiani senza discriminazioni partitiche.

Le « Fiamme verdi » reggiane (che al momento della Liberazione inquadravano 443 uomini) furono comandate prima da don Orlandini e poi da Casto Ferrar ini; si distinsero soprattutto nei combattimenti di monte Prampa (10.1.1945), Costabona (15.1.1945) e, I’1.4.1945, nella b[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 80

Brano: [...]e moderate in Italia. I risultati elettorali del 18.4.1948, rovesciando il rapporto di forza tra i maggiori schieramenti politici (i democristiani salirono dal 35 al 48%, i socialcomunisti scesero dal 40 al 31%), segnarono il definitivo fallimento di quella politica che Togliatti aveva iniziato a livello governativo con la “svolta di Salerno”.

Togliatti attribuirà l’inattesa sconfitta della sinistra al “tradimento” di De Gasperi, alla manovra scissionista di Saragat e al durissimo attacco ideologico anticomunista, fattori nei quali in effetti si sostanziò l’azione degli avversari, ma resta il fatto che questa azione ebbe facile presa sulle masse popolari a causa della delusione e del disorientamento politico provocati dalla mancanza di chiare prospettive. Ancora una volta (come era avvenuto in Francia e in Spagna negli anni Trenta) si dimostrava l’impraticabilità di una politica “frontista” nei paesi del mondo occidentale dominati dal capitalismo. Alla sconfitta elettorale seguiranno il già ricordato attentato a Togliatti, le repressioni antip[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 241

Brano: [...]rava l'unità sindacale di tutto il proletariato condizione inscindibile per le oggettive possibilità di vittoria, De Ambris sottolineò l'insensibilità della C.G.L. alle sollecitazioni rivoluzionarie delle organizzazioni sindacaliste che, peraltro, in molte province si rifiutavano di entrare a far parte della Confederazione.

Il dibattito si concluse con la votazione sulle due relazioni: quella unitaria della Bitelli ottenne 28.856 voti; quella scissionista del De Ambris ne ottenne 42.114; 2.500 furono i voti di astensione.

Nata l’U.S.l., il giornale L'Internazionale venne riconosciuto come organo ufficiale della nuova organizzazione e Parma (v.) fu scelta come sede centrale. Il Consiglio generale risultò composto da Amilcare De Ambris (Mirandola), Tullio Masotti (Parma), Giovanni Bitelli (Ferrara), Pulvio Zocchi (Bologna), Filippo Corridoni (Bologna), Alberto Meschi (Carrara), Giuseppe Di Vittorio (v.) (Cerignola), Riccardo Sacconi (Piombino), Agostino Gregori (Ferrara), Assirto Pacchioni (Genova) ; nonché da Cesare Rossi (Piacenza), Livio C[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 553

Brano: [...]ppiati in tutta Italia i moti contro il carovita e c’era stato il primo grande sciopero degli operai metallurgici, nel settembre Gabriele D'Annunzio aveva occupato Fiume. Tra il maggio e il giugno del 1920 la F.G.S.I. si spostò (insieme al gruppo dell’“Ordine Nuovo” che, riflettendo autocriticamente sullo “sciopero delle lancette” (v.), aveva elaborato la famosa piattaforma programmatica « Per un rinnovamento del Psi ») su un terreno apertamente scissionista e comunista. Il Consiglio nazionale della F.G.S.I., riunito a Genzano il 30 maggio, approvò una mozione di aperta critica della Direzione del P.S.I. che « è aspettatrice e non partecipa attivamente a tutti gli episodi di vita delle masse ». La condizione indispensabile per il rinnovamento del partito veniva indicata nell’istituzione dei
Delegati del Congresso nazionale della F.G.S.I. svoltosi a Roma nel 1919
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine scissionista, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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