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Il segmento testuale schiavista è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 61Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 473

Brano: [...]raumatico dalla comunità tribale africana alla società coloniale imposta dagli europei. Il genocidio prodotto dalla tratta degli schiavi all'interno e sulla costa, e per contro la resistenza senegalese contro lo schiavismo, poi contro la conquista coloniale avvenuta nel XIX secolo, sono documentati nel museo di Goree, l’isola degli schiavi a pochi chilometri dalla costa di Dakar, suH’Oceano Atlantico. Questo museo contiene documenti sulla tratta schiavista dal XV secolo fino alla metà del XIX, periodo durante il quale ben 20 milioni di africani furono strappati dalla loro terra e deportati, passando per l’isola di Goree, in Brasile, nelle isole dei Caraibi e nel Nordamerica. Da Casemance alla Guinea, le razzie schiaviste venivano compiute dai capi tribali al servizio dei negrieri europei di Portogallo, Olanda, Inghilterra e Francia.

Quest'ultima, come dimostra il museo di Dakar, non abolì la schiavitù in Africa occidentale né il traffico atlantico di schiavi neanche dopo la Rivoluzione del 1789. Dalle ricerche compiute dall 'Istituto Fondame[...]

[...]te dai capi tribali al servizio dei negrieri europei di Portogallo, Olanda, Inghilterra e Francia.

Quest'ultima, come dimostra il museo di Dakar, non abolì la schiavitù in Africa occidentale né il traffico atlantico di schiavi neanche dopo la Rivoluzione del 1789. Dalle ricerche compiute dall 'Istituto Fondamentale per rAfrica Nera (I.F.A.N.) presso l’Università di Dakar, si apprende anche come i senegalesi, oltre a resistere contro la tratta schiavista, abbiano creato i grandi porti francesi di Bordeaux, Calais e Le Havre, Sull'Atlantico. Si vede anche come essi abbiano strenuamente lottato contro gli invasori, sotto la guida dei grandi capi africani £/ Omar, Lamine e Samori’, e come i francesi Lyautey, Faidherbe e altri conquistatori abbiano devastato il paese, sottoponendo questo popolo

aH’imperialismo della Francia in un processo di espropriazione conclusosi solo nel 1900.

Durante l’occupazione coloniale la Francia non lasciò alcuno spazio al sorgere di una borghesia senegalese e questa mancanza è tuttora evidente: la borghesia fra[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 727

Brano: [...]clima micidiale sotto la sferza degli egiziani, i dervisci morirono a centinaia di migliaia, tanto che la popolazione di Omdurman, in pochi anni, scese da 200.000 a 60.000 abitanti. Inoltre i colonialisti britannici intrapresero la raccolta della gomma arabica e la coltivazione intensiva del cotone, costruendo interamente a spese del governo egiziano una ferrovia di

1.500 km per trasportare fino al mare la relativa produzione. Al nuovo regime schiavista la popolazione rispose con numerose rivolte locali, sempre represse nel sangue. All'indomani della Prima guerra mondiale sorsero tuttavia forti dissidi tra le autorità coloniali britanniche e la borghesia nazionalista egiziana che voleva ricavare una più sostanziosa parte di vantaggi dal comune sfruttamento della colonia. Nel 1920 l’Egitto proclamò quindi la propria sovranità sul Sudan e la indivisibilità dei due paesi. Il conflitto relativo alla colonia si inasprì dal 1922, dopo il riconoscimento formale dell’indipendenza dell’Egitto e a partire dal 1924 il Sudan divenne teatro di agitazioni[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 521

Brano: [...]

Chiamata “Sierra Lyon” (Montagna dei leoni) dal colonialista portoghese Pedro de Cintra che vi giunse nel secolo XV, il suo porto naturale fu una base per la tratta degli schiavi del golfo di Guinea, che portò a spopolare l’intera costa dal Gambia all’Angola. Dal XVI secolo vi ebbe inizio l’estrazione dell’oro da parte degli europei (olandesi, danesi, inglesi) che vi eressero numerose fortezze per controllare la regione. Nel 1787 la compagnia schiavista britannica cercò di trasferire qui, come coloni, i “creoli” ex schiavi americani, ma gli indigeni lottarono contro tale tentativo, distruggendo numerose fortezze.

Nel 1808 Freetown, sorta come centro di raccolta degli schiavi liberati, fu designata “protettorato” britannico, per poi diventare colonia della Corona inglese. Fino al 1864 gli inglesi elevarono al rango di “casta superiore” circa 70.000 ex schiavi per controllare i rivoltosi indigeni. Nello stesso tempo, attraverso la creazione di “organismi amministrativi indigeni”, i colonialisti iniziarono la politica detta di “Indirect Rule[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 218

Brano: [...]oci che non avevano paura dei loro oppressori ».

La lotta per i diritti civili

Un secondo momento importante della lotta organizzata da Martin Luther King fu quello dato dai moti di Birmingham (U.S.A.) nel 1963. La città era stata volutamente scelta per una grande manifestazione, essendo una delle sedi principali del Ku Klux Klan (v.), e l’occasione era offerta dalla celebrazione del centenario del proclama di Lincoln sulla fine del regime schiavista. Lo stesso governo federale (era presidente degli U.S.A. J.F. Kennedy) guardò con preoccupazione all’iniziativa. Luther King venne sconsigliato di portarla avanti, ma non cedette.

La polizia della città fu rafforzata, per controllare una folla traboccante di neri convenuti da più Stati. Lo scontro fu inevitabile: vi furono migliaia di arrestati, tra cui lo stesso Martin Luther King; il movimento nonviolento perdette il control

lo della situazione e la popolazione nera reagì alle violenze della polizia spalleggiata dai razzisti locali.

« L'America — scrisse allora il giornalista Len H[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 47

Brano: India

rta trasformazione amministrativa del paese, naturalmente senza intaccare il potere del viceré, dava

I diritto di voto al 14 per cento della popolazione indiana.

Neppure i circoli nazionalisti più moderati osarono manifestarsi a favore di questo insieme di provvedimenti colonialisti che le masse popolari bollarono subito come « oostituzione schiavista ». Il movimento nazionale riprese con maggior lena e dal 1937, anno di entrata in vigore della nuova costituzione, i comunisti — attivi nel Partito del Congresso — furono alla testa di grandi scioperi (193738).

Seconda guerra mondiale

Il 3.9.1939 il viceré proclamò l'india « Stato belligerante » a fianco dell’Inghilterra contro la Germania nazista. Con lo scoppio del conflitto, il Partito del Congresso e le altre forze politiche borghesi non si accontentarono tuttavia delle scontate promesse britanniche di riconoscere ulteriori concessioni a guerra finita, ma chiesero l’immediata costit[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 46

Brano: [...] al 1933. Nel Partito del Congresso si rafforzarono le correnti democratiche. Tra gli operai e gli intellettuali si accrebbe l’influenza dei comunisti che si fecero promotori di vari partiti operaicontadini. Nel 1928 queste organizzazioni tennero un congres

so e decisero di fondersi in un grande partito operaiocontadino panindiano. Nel 1933 venne costituito anche il Partito comunista indiano, ma fu subito messo fuori legge.

La Costituzione schiavista

Alla ripresa del movimento popolare il governo vicereale rispose con vaghe promesse e con la nomina di « commissioni di studio », ma nel

lo stesso tempo arrestando e mandando sotto processo i dirigenti delle lotte. La grande crisi economica del 1929 aggravò le condizioni di vita già dure delle masse.

Nel 1930 Gandhi presentò al viceré barone Irwin (il futuro Lord Halifax [v.]), a nome del Partito del Congresso, 11 richieste, tra cui la liberazione degli arrestati, l’elevazione delle tariffe doganali per proteggere l’economia indiana, la modificazione del rapporto di cambio tra la rup[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 103

Brano: [...] compiuti taluni progressi, se non altro in quelle direzioni che riguardano la fine di ogni discriminazione economica e razziale e il conseguente accesso di tutti i lavoratori a nuovi livelli di dignità individuale e sociale, nei paesi a regime capitalista e nei territori ancora soggetti all’imperialismo permangono insoluti gli angosciosi problemi della discriminazione, del bisogno, della persecuzione fisica, dello sfruttamento economico di tipo schiavista. In ogni parte del mondo, nella presente situazione storica, l’effettiva tutela della libertà e dei diritti dell’uomo è affidata essenzialmente alle capacità di organizzazione, di resistenza e di


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine schiavista, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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