Brano: [...]visti della zona vennero inquadrati nella Brigata S.A.P. « Rissotto » 818 e, in ottemperanza ai piani prestabiliti, passarono ad azioni armate, al lancio di volantini contro tedeschi e Brigate nere, al sequestro di facoltosi collaborazionisti per alimentare finanziariamente con i riscatti il movimento di liberazione. In questo periodo e fino al 25.4.1945 le perdite della Brigata furono di 2 comandanti di distaccamento caduti in azione e di due « sapisti » (tra cui il commissario di brigata) feriti.
La Liberazione
Ecco il racconto della liberazione di Pontedecimo, come risulta dal rapporto militare steso il 9.5.1945 da Angelo Fogliati (Falco) comandante della Brigata « Rissotto »:
« Il 24 aprile, in osservanza alle norme cospirative e al Piano di Mobilitazione Automatica (M.A.) quasi tutti i sapisti della Brigata si sono trovati al luogo convenuto, pronti ad insorgere. Alle ore 6.30 del giorno 24 aprile 1945 si dava inizio alle azioni di disarmo e di intimazione nei confronti di questurini, guardie civiche e funziona
ri dell’ex governo, riuscendo ad ottenere anche la resa di alcuni soldati tedeschi ed il recupero di diversi fucili.
Tramite qualche soldato tedesco catturato si riuscì a stabilire un contatto con un Comando della Marina Militare nazista insediato nei locali del Municipio di Pontedecimo ed ivi a parlamentare. Il primo contatto, che si ottenne con l’espediente di convin[...]
[...]ile o da organizzazione partigiana.
Si fece allora subito presente che molta della popolazione era già armata e che se loro intendevano consegnarsi, il C.L.N. avrebbe tutelato la incolumità personale attenendosi rigorosamente alle leggi internazionali per i prigionieri di guerra. L’ufficiale comandante ci chiese un’ora di tempo. Nel frattempo il Comando tedesco situato in via Isocorte e addetto ai magazzini della sussistenza, si consegnava ai sapisti con tutti i suoi militari (23 uomini).
Passati, con la partecipazione di uno di questi ufficiali, nuovamente a parlamentare col Comando della Marina, si riusciva dopo una prima risposta negativa a convincerli della loro inutilità militare e anche delle pericolose conseguenze che ne sarebbero potute derivare dal rifiuto delle nostre proposte. Dopo un’altra ora di intermittenza dei colloqui, tutto il presidio si consegnava alle S.A.P. completamente disarmato.
Caricati su un automezzo due di questi ufficiali e tre soldati, mediante scorta di una decina di sapisti armati di bombe e mitragli[...]
[...]arlamentare col Comando della Marina, si riusciva dopo una prima risposta negativa a convincerli della loro inutilità militare e anche delle pericolose conseguenze che ne sarebbero potute derivare dal rifiuto delle nostre proposte. Dopo un’altra ora di intermittenza dei colloqui, tutto il presidio si consegnava alle S.A.P. completamente disarmato.
Caricati su un automezzo due di questi ufficiali e tre soldati, mediante scorta di una decina di sapisti armati di bombe e mitragliatrice, questo Comando si è portato a chiedere la resa al grosso presidio tedesco di tutta la zona, il quale già stava in guardia e sul piede di guerra a causa delle sparatorie provocate da intimazioni di resa non riuscite. Infatti, all’imbocco di Piazza Pontedecimo, i tedeschi già appostati attaccavano con bombe a mano e mitragliatrici il nostro gruppo, mettendoci fuori uso l’automezzo e causandoci due feriti. Non si perdettero d'animo i sapisti che risposero al fuoco prendendo subito posizione.
Si iniziava pertanto un combattimento che, dalle ore 13 del 24.4.194[...]
[...]itragliatrice, questo Comando si è portato a chiedere la resa al grosso presidio tedesco di tutta la zona, il quale già stava in guardia e sul piede di guerra a causa delle sparatorie provocate da intimazioni di resa non riuscite. Infatti, all’imbocco di Piazza Pontedecimo, i tedeschi già appostati attaccavano con bombe a mano e mitragliatrici il nostro gruppo, mettendoci fuori uso l’automezzo e causandoci due feriti. Non si perdettero d'animo i sapisti che risposero al fuoco prendendo subito posizione.
Si iniziava pertanto un combattimento che, dalle ore 13 del 24.4.1945, durava per due giorni e due notti consecutive mediante agguati e appostamenti. Con le armi a loro tolte, si procedeva alla formazione di postazioni sulle vie più importanti e con attacchi si costrinse il nemico a stare a ridosso dei punti meno vulnerabili, mettendolo di fronte alla reale prevenzione di dover affrontare una grande ed organizzata insurrezione popolare.
Tuttavia il nemico continuava a battere le nostre postazioni, causandoci 1 morto e 8 sapisti feriti e[...]
[...]er due giorni e due notti consecutive mediante agguati e appostamenti. Con le armi a loro tolte, si procedeva alla formazione di postazioni sulle vie più importanti e con attacchi si costrinse il nemico a stare a ridosso dei punti meno vulnerabili, mettendolo di fronte alla reale prevenzione di dover affrontare una grande ed organizzata insurrezione popolare.
Tuttavia il nemico continuava a battere le nostre postazioni, causandoci 1 morto e 8 sapisti feriti e 6 morti e 8 feriti tra la popolazione. Anche 2 autoblinde, catturate dal 4° Distaccamento della Rimessa ed entrate in azione, dovettero ritirarsi, colpite dal fuoco avversario e con 2 feriti a bordo. Intanto si chiedevano rinforzi ai C.L.N. di Rivarolo e di Bolzaneto, i quali però non potevano assecondare le nostre richieste.
Al mattino del 25 aprile, con misure ispirate da considerazioni di sicurezza, venivano trasportati tutti i prigionieri (circa 70 soldati) in un locale della vicina Delegazione di San Ouirico. Accompagnati da un uffi
ciale tedesco, da un interprete e con la[...]