Brano: [...]nzato dall’opera dei primi pionieri del socialismo, tra i quali emerse la figura di Camillo Prampolini (v.). Eletto deputato di Reggio nel 1890, questi divenne l’uomo politico localmente più seguito, anche per l’indirizzo originale della sua propaganda.
Rimarrà famosa, tra i numerosi scritti dì Prampolini, la “Predica di Natale”, apparsa su “La Giustizia” (v.) del 2425.12.1897 e rivolta principalmente ai lavoratori cattolici.
Il socialismo reggiano era contrario alla violenza e il settimanale fondato da Prampolinii recava molto significativamente il motto:
« La miseria dei lavoratori è dovuta non. alla malvagità dei capitalisti, ma alla cattiva organizzazione della società. Perciò noii predichiamo non l’odio alle persone né alla classe dei ricchi, ma la necessità di una riforma sociale. Nel socialismo, i proletari! e gli uomini troveranno la pace, l’indipendenza e il benessere ».
Il Partito socialista nel 1899 conquistò il Comune, battendo la coalizione monarchica e clericomoderata. Nelle elezioni politiche del 1900 i socialisti r[...]
[...]una “Associazione reggiana per il bene economico”, coalizione che i socialisti definivano ironicamente la “Grande Armata”. Questa coalizione vinse per pochi voti le elezioni comunali del 1905, ma fu battuta nel 1907 e, da allora fino all’avvento del fascismo, i socialisti reggiani progredirono costantemente sulla via delle realizzazioni sociali (case operaie, doposcuola, asili, colonia scolastica, ecc.).
La direzione riformista del socialismo reggiano mirava alla graduale e pacifica sostituzione dell’economia capitalista con l’economia collettivista, ma non trascurò le lotte contingenti antigovernative che, del resto, venivano imposte dalla pressione delle masse. L’intervento italiano in Libia provocò nel Reggiano forti agitazioni femminili contro la partenza dei soldati. Il 25.2.1915, in occasione di un comizio « interventista », vi furono contromanifestazioni: si ebbe uno scontro coi carabinieri che aprirono il fuoco uccidendo due cittadini e ferendone vari altri. Il giorno prima, nel corso di
una manifestazione pacifista a Scandiano, era stato ucciso un altro lavoratore.
Dopo la Prima guerra mondiale furono condotte grandi lotte salariali, culminate nel 1920 in scioperi contadini per la riforma dei contratti agrari. Due morti e 5 feriti si ebbero nel corso di scontri verificatisi in varie loca[...]
[...]0 si costituì a Reggio Emilia (in ritardo rispetto alle altre province padane) il Fascio di combattimento, ma il movimento fascista era ancora debole per opporsi direttamente alle iniziative operaie e contadine. La spedizione punitiva del 31 dicembre, nella quale vennero uccisi i due giovani socialisti Mario G aspari ni e Agostino Zaccarelli, fu opera dei fascisti modenesi calati a Correggio da Carpi. Tuttavia, su queN’esempio, anche il fascismo reggiano si rafforzò e si mosse, seminando il terrore in provincia, particolarmente negli anni 1921 e 1922. Così come altrove, la violenza fascista si scatenò in tutta la sua brutalità contro cooperative, Camere del popolo, circoli socialisti, leghe ecc.. Particolare eco ebbe,
Cartolinaricordo del Congresso di Reggio Emilia delle Società mutue, delle cooperative e delle Camere del lavoro (1921.10.1901)
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