Il segmento testuale razzista è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 550Entità Multimediali , di cui in selezione 62 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 724
Brano: [...]favore della Cina e dell’Etiopia. Il dottor Y. Dadoo, dirigente “indiano” del C.P.S.A., nel settembre 1939 fu arrestato per dichiarazioni contro la guerra fatte dal N.E.U.F.. In seno a questa organizzazione anche Kies, Gool, Tabate, Jaffe, Jayiya e altri del N.E.F. denunciavano il nuovo conflitto mondiale come interimperialista. Essi condannavano la collaborazione del
C.P.S.A. con i nazionalisti sudafricani e con i nazisti, nonché il giornale razzista del C.P.S.A. “Ware Republikein”, per il loro voltafaccia dopo il Patto russotedesco del 1939.
Seconda guerra mondiale: Movimento di unità noneuropea
Dopo l’invasione tedesca della Russia (luglio 1941), il C.P.S.A. fece una nuova svolta: diede un incondizionato sostegno al regime razzista e imperialista di Smuts, bloccò uno sciopero dei minatori africani in nome dello “sforzo bellico”, accolse il ministro della Giustizia C. Steyn nella associazione Amici del
TUnione Sovietica (completamente “bianca”) e costituì infine la Z.eg/one Springbok inviando in Etiopia truppe sudafricane segregazioniste per sostenere l’Amministrazione militare britannica colonialista.
Nel 1942 il C.P.S.A. collaborazionista si fece rappresentare in seno al N.R.C. da Mfutsunyana. Nel N.E.F. intanto i giovani antimperialisti studiavano gli scritti di Kenyatta, Nkrumah e Nehru (imprigionato per essers[...] [...]e decise di presentare (come “rappresentanti indigeni”) alcuni “bianchi” iscritti al partito.
Mentre Tabata veniva arrestato durante le lotte contadine condotte dal N.E.U.M. nel Pondoland, nel novembre 1948 S. Khan fu il primo “comunista bianco” eletto come “rappresentante indigeno” al Parlamento interamente bianco, e ciò nonostante un massiccio boicottaggio africano contro i “traditori dell’Africa”. Il C.P.S.A. continuò questa collaborazione razzista facendo eleggere altri “rappresentanti indigeni” bianchi: Bunting, Carneson e R. Alexander. Ciò durò fino al 1955, quando cioè si concluse l’esperimento di governo nazionalista che, dal 1948, aveva rimpiazzato il Partito Unito di Smuts.
Nel 1949 coloni e commercianti inglesi a Durban organizzarono un pogrom razzista antiindiano, mobilitando in questa operazione i bottegai africani del ghetto. Nel corso del pogrom si ebbero 442 morti e 1.067 feriti. All'indomani del massacro, Mkele per il N.E.U.M., il dottor Xuma per l'A.N.C. e Dadoo per il Congresso indiano si incontrarono per porre riparo al grave danno recato all’unità noneuropea da questi fatti. Nell’aprile 1950 il Corpo Organizzato Transkei (T.O.B.), favorevole al N.E.U.M., condannò le forze che avevano spezzato il boicottaggio.
Nel 1952, mentre era in svolgimento una nuova ondata di misure razziste repressive (legge sui matrimoni misti del 1949, [...] [...]a ondata di misure razziste repressive (legge sui matrimoni misti del 1949, legge del 1950 sulle “aree di gruppo”, leggi sulla repressione del comuniSmo e sulla registrazione della popolazione del 1950, leggi sulle autorità bantù e sull’educazione bantù del 1951) e si stava celebrando il terzo centenario dell'arrivo di Jan Van Riebeeck al Capo, il N.E.U.M. organizzò un boicottaggio nazionale. Il N.E.F. pubblicò per l'occasione la prima storia nonrazzista del Sud Africa (intitolata appunto “300 anni”) e il N.E. U.M. mobilitò la popolazione contro la retribalizzazione bantù in campo
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 721
Brano: [...] votare a tutti i Congressi nativi provincialitribali (NatalZulù, CapoXhosa, TransvaalSotho) una grande petizione rivolta al governo britannico e al re Edoardo VI. Il liberale del Capo W. P. Schreiner (padre della nota scrittrice Olive Schreiner, autore di “Una fattoria africana”) guidò la delegazione a Londra, ma la petizione non fu accolta; anzi, i liberali aiutarono i boeri, capeggiati dagli anglofili Smuts e Botha, a redigere la costituzione razzista del 1910.
Nel 1911 P.K. Sema, educato al Jesus College, a Oxford e all’Università della Columbia, promosse un Congresso di nativi sudafricani (fondato l'8.1.1912 a Bloemfontein) per resistere al decreto di rapina della terra. Nel 1925 questo stesso partito assumerà il nome di Congresso nazionale del Sudafrica e oggi è conosciuto come Congresso nazionale africano (A.N.C.). Tra i fondatori erano Letsie II del Protettorato del Basutoland, Suboza II della Swaziland e Montsioa.
La finalità del partito era quella di « formulare un progetto sugli affari dei nativi a vantaggio e sotto la guida [...] [...] subì la repressione inglese della rivolta contadina di Bambatta, nella quale le forze inglesi uccisero o ferirono 4.000 lavoratori e ne giustiziarono i capi. Nella sua lotta, Gandhi applicò la dottrina Satyagraha (insistere per la verità). Arrestato e imprigionato da Smuts, lasciò il Natal alla vigilia della Prima guerra mondiale per tornare in India (v.), dove divenne la guida del Congresso indiano nella lotta per l'indipendenza.
Socialismo razzista e Prima guerra mondiale
Nell’aprile 1913, mentre il Land Act stava cacciando dalle aziende agricole appartenenti agli europei milioni di africani con il loro bestiame il “socialista bianco” W.H. Andrews, temendo che questa legge finisse con il portare gli africani nelle città, affermò: « La gente di colore e i nativi dovrebbero essere tenuti nei loro territori ». Egli era allora deputato al Parlamento per il Partito laburista, razzista e legato all’Inghilterra. Nel 1915, Andrews e I. Jones (che più tardi sarà segretario del Partito comunista sudafricano C.P.S.A. e delegato alla Terza Internazionale) fondarono la Lega socialista internazionale (I.S.L.), totalmente “bianca” e razzista, che nel proprio organo di stampa, nato nel settembre 1915 (L’Internazionale), si dichiarò a favore « della separazione sociale naturale tra bianchi e neri ».
Nel 1916 l’I.S.L. accettò il decreto di discriminazione razziale nelle fabbriche, che aggravava la discriminazione di colore via via che procedeva l’industrializzazione dovuta al tempo di guerra. Nel settembre
1916 l'I.S.L. si oppose a un aumento salariale in favore degli africani (che allora prendevano nelle miniere e nell’industria paghe pari al 10 per cento di quelle europee), temendo che salari più alti avrebbero potuto allont[...] [...]e”.
Nel 1917 Andrews e S.P. Bunting, altro futuro fondatore del C.P.S.A., appoggiarono il decreto per l'amministrazione dei nativi del 1917, che l’A.N.C. respinse. Anche se l’I.S.L. e la Lega “guerra alla guerra” di Bunting erano “antibelliciste”, mentre l’A.N.C., l’A.P.O. e il N.I.C. erano favorevoli al conflitto, la posizione “rivoluzionaria” dei primi riguardo alla “guerra imperialista” mascherava il loro personale imperialismo coloniale e razzista.
La stessa apparente contraddizione emerse tra i socialisti razzisti americani alla Jack London. L’unica posizione antimperialista e contraria alla guerra fu, di fatto, quella assunta dai lavoratori di colore di Willowmore e delle tribù della Namibia che si opposero tanto a LettowVoorbeck (il generale tedesco genocida) quanto al suo vincitore generale Smuts. Da ricordare anche la rivolta di operai e contadini di Chilembwe nel MalawiRhodesia (1915).
Allorché nel 1918, l'A.N.C. si oppose al fatto che le ex colonie tedesche dell’Africa di Sudovest passassero al Sudafrica, l’I.S.L. non pres[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 155
Brano: [...]nico risposero con sanguinose repressioni e con l’insediamento di presidi militari nelle piantagioni e nelle miniere.
Economia e razzismo
Mentre nella Rhodesia del Sud si aveva un'economia mista (agricoltura, miniere e fabbriche), l’attività della “colonia separata” del Nord si fondava principalmente sulle miniere, gestite óa\V AngloAmerican Corporation appartenente alle famiglie Oppenheimer, De Beers e Rhodes. Oltre che sulla legislazione razzista e sulle relative repressioni,
il potere dei bianchi si fondava sul fatto che i lavoratori europei venivano superpagati rispetto a quelli africani, per cui un'esigua minoranza di classe operaia privilegiata partecipava di fatto allo supersfruttamento della grande massa di lavoratori indigeni.
Il razzismo era stato introdotto ufficialmente fin daM’inizio del secolo: nel 19013 erano state votate dal Parlamento di Londra le leggi razziste “Masters and Servants Act” e “Immorality Act” (contro i rapporti sessuali interrazziali), nonché quelle sulle riserve per i nativi, sull’apartheid nelle s[...] [...]
Il razzismo era stato introdotto ufficialmente fin daM’inizio del secolo: nel 19013 erano state votate dal Parlamento di Londra le leggi razziste “Masters and Servants Act” e “Immorality Act” (contro i rapporti sessuali interrazziali), nonché quelle sulle riserve per i nativi, sull’apartheid nelle scuole e nelle chiese.
Nel 1922, quando ai “bianchi” della Rhodesia del Sud venne concesso l’autogoverno, anche questi vararono una costituzione razzista. Dal
1926 il “Native Affairs Act” irreggimentava gli operai africani nelle miniere e nelle piantagioni, mentre dal 1930, attraverso il “Land Apportionment Act”, il 52% della terra coltivabile veniva assegnato ai coloni europei che, nel loro insieme, costituivano appena l’1% della popolazione.
Poiché gli africani lottarono contro queste leggi, nel 1926 il governo “bianco” condannò a morte e impiccò Nyirenda, capo di una setta africana indipendentista. Ma la lot
ta continuò: nel 1930 si costituì nella Rhodesia del Sud il Bantu Congress, poi diventato Southern Rhoclesi a African Nationa[...] [...] tempo i rhodesiani si comportavano da nazisti in Rhodesia, massacrando gli africani costretti a lavorare come schiavi nelle miniere di rame e scesi in sciopero perché il salario dei nativi corrispondeva al 10% di quello di un operaio “bianco”. Per questo, nel 1942 i lavoratori africani respinsero l’“aiuto” loro offerto dagli organizzatori sindacali delle Trade Unions britanniche, in realtà intervenute solo per appoggiare la politica del governo razzista.
Nel 1945, nel convegno di Kimberley (Sudafrica), i delegati dell 'United Rhodesia and Nyasaland Movement votarono la mozione antimperialista proposta dal Non European Unity Movement. Negli anni successivi, mentre nella Rhodesia del Nord L. Katilungu, VAfrican National Congress (A.N.C.) guidato da N. Nkumbula e l’United National Independence Party di Kenneth Kuanda si univano per una lotta comune contro l’imperialismo, nella Rhodesia del Sud Joshua Nkomo, R. Chikerema, G. Ny and oro, C. Chipunzu e altri leader organizzavano la lotta contro la legge razzista “Native Land Husbandry Act” del [...] [...] votarono la mozione antimperialista proposta dal Non European Unity Movement. Negli anni successivi, mentre nella Rhodesia del Nord L. Katilungu, VAfrican National Congress (A.N.C.) guidato da N. Nkumbula e l’United National Independence Party di Kenneth Kuanda si univano per una lotta comune contro l’imperialismo, nella Rhodesia del Sud Joshua Nkomo, R. Chikerema, G. Ny and oro, C. Chipunzu e altri leader organizzavano la lotta contro la legge razzista “Native Land Husbandry Act” del 1952. È da ricordare in questo quadro anche l’opera positiva di R. Mugabe, che aveva compiuto i suoi studi a Fort Hare (Sudafrica), riguardo al problema agrario.
Dalla C.A.F. coloniale ai nuovi Stati indipendenti
Nel 1953 il Parlamento britannico, nella speranza di poter meglio controllare la difficile situazione esistente nelle colonie deM’Africa centromeridionale, decise di unire le due Rhodesie e la contigua colonia del Nyasaland (v. Malawi) in una Federazione dell’Africa Centrale {C.A.F.). AH'interno di questo Stato federale (che avrà vita breve) i li[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 61
Brano: Razzismo
corrispondente a un optimum locale ». « L’applicazione della tipologia e delle idee platoniche all'uomo e alle sue differenziazioni razziali è assolutamente erronea e grottesca e contrasta completamente i fatti biologici ».
Razzismo e fascismo
Nonostante che i concetti qui richiamati fossero già chiari a molti, nei primi decenni del Novecento l'ideologia razzista dilagò in Europa. Rifacendosi alle idee del Gobineau e del pangermanista di origine inglese Houston Steward Chamberlain, Hitler nel “Mein Kampf” (1927) e il suo accolito Alfred Rosenberg (v.), che finirà impiccato a Norimberga come criminale di guerra, nel
libro “Il mito del XX secolo” (1930), sostennero la tesi che alla cosiddetta “razza ariana” (di fatto inesistente) spettava la supremazia su tutte le altre. Queste idee, entrate a far parte della dottrina e della politica del nazismo (v.), furono spinte fino alle loro ultime conseguenze contro gli ebrei (v.) e nel
lo stesso tempo cont[...] [...]amenti
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Una pagina della rivista
zionalizzato: è un fatto che, rivolgendosi contro gli ebrei, i quali in Germania gestivano gran parte delle professioni liberali, del commercio e della media proprietà, il nazismo si guadagnò consensi nella piccola borghesia tedesca che, immiserita dalle conseguenze della Prima guerra mondiale, grazie alla legislazione razzista (v. Norimberga, Leggi di), potè subentrare nelle posizioni e nelle proprietà strappate agli ebrei. Come è un fatto che i grandi agrari e l’industria monopolistica del Terzo Reich colsero nell’ideologia razzista del Nuovo Ordine Europeo (v.) un’ottima occasione per impadronirsi delle risorse economiche del continente europeo. A partire dal 1938 il razzismo venne ufficialmente esteso a tutti i paesi dominati dalla Germania. In Italia (dove peraltro questa aberrante ideologia aveva già svolto il suo ruolo per sostenere le prime imprese d’Africa e la guerra etiopica), il fascismo non esitò ad allinearsi (v. Antisemitismo), quantunque la situazione nel paese fosse alquanto diversa da quella tedesca. Sul piano della propaganda, è da ricordare La difesa della razza, una rivista assai diffusa, tra i cui col[...] [...]di Roma.
Razzismo e neocolonialismo
Durante la Seconda guerra mondiale il razzismo registrò una battuta d’arresto nei paesi colonialisti dell’Europa occidentale non occupati dagli eserciti dell’Asse, sia per l’indignazione suscitata dalle notizie sui genocidi nazisti sia per l’inclusione di numerosi reparti coloniali e truppe “di colore” negli eserciti alleati. Dopo la sconfitta del nazifascismo, sembrò per un momento che anche l’ideologia razzista venisse definitivamente ripudiata dai governi e dalle forze politiche dei paesi democratici in nome dei diritti dell’uomo (v.). Ma, in realtà, la Dichiarazione votata aH’O.N.U. il 10.12.1948 era soltanto un documento programmatico, cui non corrispose alcun mutamento sostanziale: discriminazioni e persecuzioni razziali nei confronti dei neri continuarono a registrarsi negli Stati Uniti (v. KuKluxKlan) e addirittura si inasprirono nel Sudafrica (v. Apar
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 632
Brano: [...]i « ancorati alla produttività ») e venne ridotta la spesa pubblica.
Negli anni Sessanta esplose sulla scena politica inglese il nuovo problema delle « relazioni razziali ». Quando, in Rhodesia, nel 1965 il primo ministro lan Smith, fautore della più rigorosa apartheid (v.) sul modello del Sudafrica, proclamò unilateralmente l'« indipendenza » della ex colonia da ogni vincolo verso la Corona inglese per attuare liberamente la propria politica razzista, la risposta di Wilson a quel gesto (un vero e proprio colpo di stato della destra coloniale razzista) fu di minacciare « sanzioni economiche ». In seguito a ciò, diversi Stati africani (compresi il Ghana e la Tanzania, membri del Commonwealth) interruppero per protesta le relazioni diplomatiche con l’Inghilterra.
AH'interno, sempre nel 1966, dopo aver varato una legge che formalmente proibiva la discriminazione razziale, il governo laburista impose pesanti limitazioni di fatto all'immigrazione di cittadini del Commonwealth (ossia contro la mano d'opera non qualificata di pachistani, giamaicani e altri che, nel passato, si era rivelata utile alla classe dominante inglese per contenere i sa[...] [...]ata di pachistani, giamaicani e altri che, nel passato, si era rivelata utile alla classe dominante inglese per contenere i salari). Nel contempo, contro la popolazione di colore cominciarono ad aversi in Inghilterra sempre più violente aggressioni promosse
da gruppi di razzisti e vessazioni poliziesche, espressioni di un forte movimento di destra che avrebbe trovato il suo provocatore in Enoch PoweU, parlamentare conservatore dichiaratamente razzista.
Nelle elezioni del 1966 i laburisti conseguirono una forte maggioranza, ma continuarono a trovarsi impelagati nella crisi economica. Nel 1967 Wilson annunciò che la « politica dei redditi » sarebbe stata protratta oltre il termine previsto e, nell'ottobre, il Congresso laburista approvò l'opera del governo, esprimendo formalmente posizioni di dissenso solo con due risoluzioni che chiedevano il ritiro dell'appoggio britannico alla aggressione americana nel Vietnam e una condanna dei colonnelli in Grecia.
Nel novembre 1967 la. sterlina subì la seconda svalutazione del dopoguerra. Nella p[...] [...], da decenni vittime di continue mistificazioni, i conservatori hanno avuto buon gioco nel varare una severa legislazione antisciopero, imporre tagli al « Welfare scheme », promettere ai ceti più reazionari una maggiore presenza armata britannica nel mondo. Malgrado le proteste di tutta la sinistra inglese e di molti paesi membri del Commonwealth, è stata ufficialmente annunciata dal governo britannico la ripresa della vendita di armi al governo razzista del Sud Africa. Un altro progetto riguarda la restituzione in mani private di quei settori dell’industria nazionalizzata che, rimessi in sesto a spese della intera comunità nazionale e resi oggi economicamente attivi, cominciano a interessare di nuovo i gruppi capitalisti.
Dal 1945 al 1970, in 25 anni che hanno visto alternarsi al governo, con regolarità, laburisti e conservatori, si può dire che — nelle sue linee generali — la politica inglese è stata caratterizzata soprattutto da una crescente sottomissione ai più potenti gruppi capitalisti americani, per assicurare l’egemonia di una cla[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 714
Brano: Sudafrica
to dall’attività mineraria (oro e uranio) .
Capitale legislativa della repubblica è Città del Capo (700.000 ab.) mentre Pretoria (550.000 ab.) è la capitale esecutiva e Johannesburg (1.400.000 ab.) la città economicamente più importante del paese. Lo Stato sudafricano, che formalmente si presenta come una repubblica costituzionale democratica per gli europei, è una colonia fascista e razzista per i non europei, retta sulla base óeW’apartheid (v.) e del razzismo (v.).
Ordinamento istituzionale
La legge costituzionale dello Stato sudafricano è rappresentata dal cosiddetto Act of Union, approvato nel 1910 all’unanimità dai partiti conservatore, liberale e laburista del Parlamento inglese di Westminster. Questa Costituzione, rispecchiando e perpetuando duecentocinquant’anni di oppressione coloniale e di supersfruttamento razzista, escludeva permanentemente i non europei dal potere legislativo, esecutivo e giudiziario, istituendo un cosiddetto Dipartimento per gli affari locali (un vero “stato nello stato” di impronta totalitaria) che irreggimentava, reclutava e controllava manodopera africana a buon mercato per i settori dell’estrazione mineraria, del lavoro urbano e di quello agricolo. Questo Dipartimento per gli affari locali, collaudato da dittatori razzisti quali Shepstone nel Natal dal 1850 e Cedi John fìhodes al Capo dopo il 1880, venne più tardi chiamato Dipartimento per gli affari bantù e infine, dal governo d[...] [...]per i settori dell’estrazione mineraria, del lavoro urbano e di quello agricolo. Questo Dipartimento per gli affari locali, collaudato da dittatori razzisti quali Shepstone nel Natal dal 1850 e Cedi John fìhodes al Capo dopo il 1880, venne più tardi chiamato Dipartimento per gli affari bantù e infine, dal governo del Partito nazionale in carica dopo il 1948, Dipartimento per gli affari plurimi, ma rimane tuttora la pietra miliare della dittatura razzista. Esso collega infatti lo Stato politico con le imprese estrattive, industriali e agricole, in maggioranza di proprietà inglese, nonché con le multinazionali del sistema distributivo.
L’Act of Union del 1910, unendo in unico sistema statale le ex colonie del Capo, di Natal, del Transvaal e dello Stato libero di Orange (trasformandole in “province”) coronava la vittoria degli inglesi sui boeri (nella guerra angloboera del 18991901), trasformando i vinti in manager politici delle proprietà del vincitore. Al tempo stesso, questa legge completava l’espropriazione e la sottomissione delle “razze[...] [...]i di canna da zucchero sulle terre degli Zulù semiconquistati, ma poiché questi si rifiutavano di lavorarvi, all’indomani della grande rivolta indiana del 1857 l’Inghilterra importò qui manodopera indiana vincolata da un contratto. Il “decollo” del moderno capitalismo sudafricano si ebbe con l’estrazione dei diamanti a Kimberley (Capo) negli anni 187080, cui fece seguito l’estrazione dell'oro nel Transvaal, allora repubblica boera presieduta dal razzista Paul Kruger. Dagli anni 188090 il capitalismo in Sudafrica entrò nella sua fase imperialistica: con capitale finanziario giunto soprattutto dalla Germania e dall'Inghilterra, venne qui creato il più grande imprenditore monopolistico mondiale di manodopera a basso costo: la Camera delle miniere, destinata a restare un sistema di potere assoluto al di sopra e all'interno della Repubblica Sudafricana (costituzionalizzata nel 1962, mentre prima era, come l’Australia
Panchina riservata ai “bianchi” (« European only ») in un giardino pubblico di Città dei Capo
e il Canada, dominio autonomo ne[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 156
Brano: Rhodesia
“colonia autonoma”, continuava intanto la lotta per l'indipendenza africana. Nel 1963 sorse la Zimbawe Africari National Union [Z.A.N. U.) che, guidata da N. Sithole e R. Mugabe, si impegnò nella lotta armata contro il perdurante regime razzista, finché le autorità britanniche misero l’Unione fuori legge, arrestando circa 2.000 africani che ne facevano parte e i loro dirigenti, compreso Nkomo. Nel 1964 gli inglesi affidarono il governo della colonia a Smith, ma questi, dopo essersi assicurato l’appoggio, oltre che di tutti i bianchi, di alcuni africani retribalizzati secondo i canoni della costituzione razzista, proclamò unilateralmente l’indipendenza della Rhodesia del Sud dalla Corona britannica (11.11.1965).
La secessione di Smith non venne accettata dal governo di Londra (ma il premier laburista britannico Harold Wilson dichiarò: « Non useremo le armi ») e per risolvere il problema intervenne l’O.N.U.. Questa decise di applicare nei confronti della Rodhesia del Sud sanzioni economiche, ma di fatto tale decisione rimase poi senza conseguenze: non solo il Sudafrica (che aveva un particolare interesse a sostenere i secessionisti), ma anche numerosi paesi occidentali continuarono a mantenere con [...] [...]ò infine alla Conferenza di Lancaster (Londra, settembredicembre 1979). In tale sede fu deciso di trasformare anche la Rhodhesia del Sud in uno Stato indipendente e “multinazionale”, con istituzioni politiche formalmente rispettose, nelle rappresentanze, dei rapporti di forza quantitativi (20 seggi agli europei e 80 agli africani), purché non venisse intaccata la situazione economica esistente. Di fatto, questa si basa tuttora sulla segregazione razzista nella proprietà agraria (con tutta la terra produttiva in mano ai “bianchi”) e su rigorose garanzie per gli investimenti e le proprietà straniere nelle miniere, nelle fabbriche, nelle banche, nel commercio.
Nell’aprile 1980, con una solenne cerimonia, la Corona inglese riconosceva la sovranità dello Stato indipendente della Zimbawe (v.), con presidente della repubblica l’africano Banana.
Dopo quasi 100 anni di storia coloniale, i conquistatori della Rodhesia venivano così a trovarsi, nei due nuovi Stati di Zambia e Zimbawe, con il potere politico nominalmente riconosciuto agli africani,[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 59
Brano: [...]to una lapide bilingue per ricordare l'eccidio.
L.R.C.
Razzismo
Ideologia secondo la quale l'umanità sarebbe composta da varie “razze” di diverso valore biologico, quindi non soltanto storico e culturale. Tale diversità giustificherebbe, secondo i sostenitori del razzismo, una gerarchizzazione tra i diversi gruppi etnici, per cui si avrebbero “razze inferiori” e “razze superiori”, queste ultime destinate a dominare le prime. L'ideologia razzista è servita ai paesi economicamente più sviluppati e più precisamente alle loro classi dominanti per attuare le conquiste coloniali.
Istituzionalizzato in alcuni Stati (per esempio, nel Sud Africa) e ancora largamente operante di fatto in altri (per esempio, negli U.S.A.), il razzismo è diffuso con varia intensità in quasi tutti i paesi, dando luogo a frequenti manifestazioni di persecuzione e di discriminazione sociale.
In un convegno internazionale svoltosi ad Atene dal 30 marzo al 3.4.1981 sotto il patrocinio deW’U.N.E.S.C.O. (l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la s[...] [...]oria richiamantesi alla superiorità o all'inferiorità intrinseca di gruppi razziali o etnici che darebbero agli uni il diritto di dominare o di eliminare gli altri, presunti inferiori, oppure esprimenti giudizi di valore fondati su una differenza razziale ».
Razzismo e colonialismo
Del tutto estranea alla cultura del mondo antico (Aristotile considerava il divario tra Greci e “barbari” una convenzione e non un fatto di natura), l'ideologia razzista che oggi conosciamo non esisteva neppure durante il Medioevo. Per le ricorrenti persecuzioni antiebraiche, per le Crociate contro i paesi arabi e poi per la conquista de! Nuovo Mondo i governi europei non
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 719
Brano: [...]ia che i bianchi vincevano le guerre contro la resistenza tribale (che ebbe i suoi capi ed eroi: Wi
thoci, Makanda, Moeshoashoe, Lobengula, Cetswayo e altri), gli emigranti europei calavano in Sudafrica e i membri delle tribù conquistate perdevano ogni diritto, diventando proletari senza terra. In tal modo, non solo la terra, ma anche il lavoro fu diviso su basi razziste: i lavoratoricoloni europei divennero infatti un “proletariato borghese” razzista, mentre gli ex schiavi e i conquistati diventavano schiavi salariati coloniali produttori di plusvalore.
Queste fondamenta del razzismo furono create durante le colonizzazioni olandese, ugonotta francese (1688) e tedesca (16521806, poi dalla metà del secolo XIX), mentre dal Sudafrica venivano esportati in grandi quantità vino, cereali, pelli e lana.
Dal 1658 i coloni europei importarono schiavi da altre parti dell’Africa e dall’Asia. Nel 1671 il governatore Goske diede inizio alle scuole segregate, proibì i “matrimoni misti”, deportò gli oppositori a Robben Island. Nel 1685 il barone vo[...] [...]08 dal governatore Caledon; le riserve risalgono alla politica messa in atto dal missionario e “abolizionista” londinese John Phillip durante le guerre contro gli xhosa, e a quella del governatore Shepstone del Natal (18301860) durante le guerre contro gli zulù; il sistema misto, la segregazione nel campo dell’istruzione e i bantustans risalgono alla dirigenza di C.J. Rhodes nell’ultimo venticinquennio del XIX secolo; la attuale differenziazione razzista dei salari non è che la continuazione di quella imposta tra il 1870 e il 1924 da sindacati “socialisti” (e poi “comunisti”), d’intesa con i capistalisti europei.
II nondiritto al voto dei non europei risale a una legge della colonia del Capo del 1852, alle leggi elettorali di Rhodes, al principio « nessuna parità nella scuola, nella chiesa e nello Stato » affermato dalla repubblica boera (18381901), alla legge dell'Unione del 1910, alla legge della “rappresentanza nativa” (sic!) del 1936, alle misure del Dipartimento per gli affari dei coloureds (1943) e alle leggi antiindiane che precedet[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 457
Brano: [...]otesi del passaggio della Rhodesia del Sud nel cosiddetto “campo socialista”, il che cominciò a creare gravi apprensioni sia nei governi occidentali che fra i coloni europei della regione, i quali cominciarono ad abbandonare in massa il paese ritenuto non più tanto sicuro. Ciò indusse il Sudafrica e le multinazionali (che vedevano messi seriamente in pericolo i loro rispettivi interessi) a prendere un’iniziativa diplomatica per convincere l’ultrarazzista Smith a desistere dal suo atteggiamento. Per intervento del premier sudafricano Vorster, del nordamericano Kissinger, di alcuni leader africani e dello stesso governo britannico, alla fine del 1979 si giunse così al convegno londinese detto di Lancaster House, nel quale i neocolonialisti imposero una soluzione di compromesso a entrambe le parti: ai patrioti della Rhodesia del Sud furono riconosciuti pieni diritti politici, a condizione però che essi si impegnassero a salvaguardare i diritti di proprietà degli europei e tutti i privilegi che i colonialisti avevano acquisito nel corso della qua[...] [...]romesso fosse chiaramente svantaggioso per la popolazione africana, i leader politici
10 accettarono per por fine a una guerriglia ritenuta senza sbocco. L’accordo di Lancaster House prevedeva l’istituzione di un Parlamento multirazziale, nel quale 20 seggi dovevano essere riservati ai bianchi e 80 agli africani. Nelle elezioni del
1980, svoltesi sotto la sorveglianza congiunta della polizia britannica e di quella sudrhodesiana, il partito razzista di Smith conquistò tutti i 20 seggi riservati ai bianchi, mentre
57 seggi andarono alla Z.A.N.U. di Mugabe, 20 alla Z.A.P.U. di Nkomo e 3 al collaborazionista Muzerewa. Mugabe venne quindi nominato primo ministro di un governo multirazziale, nel quale furono riservati agli europei 2 ministeri. Il sanguinario generale Walls ottenne di essere nominato comandante delle forze armate, ma più tardi egli stesso preferì rifugiarsi in Sudafrica.
11 nuovo governo multirazziale, che si autoproclama “socialista”, ha dato avvio a una politica interna di “riconciliazione” e, sul piano internazionale,[...]
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine razzista, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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