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Il segmento testuale radiotelegrafisti è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 11Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 278

Brano: [...] Radio Piroscafo, operante a Milano sotto Boeri, che in origine era stata data in dotazione a una missione O.S.S. catturata dal nemico. Solo l’apparecchio si era salvato.

Dati consutivi

Le missioni O.R.l. in Alta Italia toccarono quindi la ventina. Soltanto due componenti dell’O.R.l. presero parte a missioni esclusivamente O.S.S.. In totale, lasciarono la base in Italia liberata quarantasei uomini. Un terzo di questi, ossia quindici, erano radiotelegrafisti e ciò indica chiaramente il tipo di struttura operativa dell'O.R.I. in territorio nemico. La proporzione fra informatori, sabotatori e r0diotelegrafisti sembra essere stata corretta e di significato permanente in quel tipo di condizioni di lotta. Undici uomini dell'O.R.I. perirono nell’impresa, di cui ben sei all’arrivo in territorio occupato, cioè appena sbarcati o nel varcare le linee. Gli altri caddero dopo mesi e financo dopo un anno di lavoro. Sui quindici radiotelegrafisti che lasciarono Ostuni, i caduti furono sei.

Allo stato dello cose, per varie cause non è ancora possibile sintet[...]

[...]aramente il tipo di struttura operativa dell'O.R.I. in territorio nemico. La proporzione fra informatori, sabotatori e r0diotelegrafisti sembra essere stata corretta e di significato permanente in quel tipo di condizioni di lotta. Undici uomini dell'O.R.I. perirono nell’impresa, di cui ben sei all’arrivo in territorio occupato, cioè appena sbarcati o nel varcare le linee. Gli altri caddero dopo mesi e financo dopo un anno di lavoro. Sui quindici radiotelegrafisti che lasciarono Ostuni, i caduti furono sei.

Allo stato dello cose, per varie cause non è ancora possibile sintetizzare in dati consuntivi globali l'attività dell’O.S.S. in generale e in particolare quella delle missioni O.R.l. in territorio occupato: le cifre che si sono lette finora vanno considerate con molta cautela e con molti grani di scetticismo. Si leggono a volte quante furono complessivamente le tonnellate di materiale lanciate dall’aria da inglesi e americani ai partigiani, e perfino quante di queste sarebbero cadute in mani nemiche! A quest’ultimo riguardo va considerato che per[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 742

Brano: [...]i di quella posizione strategica. Negli altri settori della linea di accerchiamento, a occidente di Kolasin e a nord di Niksic, le truppe italiane continuavano a incalzare. Tito e il suo Comando restarono fino all'alba del 28 maggio presso il lago Crno Jezero sotto il Durmitor in attesa dell’arrivo della Missione militare britannica paracadutata la notte precedente sull'altopiano di Negobudje, a est di Zabljak. Ne facevano parte, oltre ad alcuni radiotelegrafisti, il maggiore William Stewart e il capitano Frederick William Deakin, quest’ultimo amico personale del premier Churchill.

Al momento dell'arrivo della Missione i tedeschi avevano ormai già occupato l'intero Sangiaccato e i reparti partigiani di quel settore si erano ritirati sulla sponda sinistra della Tara. All'inizio di giugno, fallito il tentativo di incastrare e distruggere le forze partigiane fra i valloni della Piva e della Tara, le truppe italotedesche si concentrarono nella valle della Sutjeska e sulla linea GackoGoransko, in modo da bloccare da due lati i partigiani sul Vucevo, dov[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 98

Brano: [...] Pepoli (Pescara) nel 1904, ucciso dai tedeschi a La Storta (Roma) il 3.6.1944; dirigente d’azienda.

Direttore della Società Commerciale Bombrini Parodi Delfino, fino alT8.9.1943 non si era mai occupato di politica. Tenente di fanteria di complemento, dopo l’occupazione tedesca si votò totalmente alla Resistenza e alla lotta di liberazione. Stabilì contatti con ufficiali della V Armata americana e organizzò il trasporto di agenti segreti e di radiotelegrafisti sulla costa italiana,, dirigendone poi le azioni di sabotaggio presso Roma. Alla vigilia dello sbarco alleato ad Anzio (v.), con brillante azione riuscì a evitare la distruzione di importanti impianti idroelettrici da parte dei tedeschi, assicurandone il controllo alle forze della Resistenza.

Ormai individuato dalla Polizia e attivamente ricercato, si diede alla clandestinità finché, per le esigenze di una nuova azione, fu indotto a tornare nella sua abitazione. Ventiquattro ore dopo fu arrestato e condotto con la moglie nella famigerata sede del Comando tedesco di via Tasso a Roma. Sottop[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 277

Brano: [...]acadutata sul Mottarone la Missione Augusta con Luigi Capitanio e Aido Campanella radiotelegrafista. Boeri poteva così disporre di un secondo apparecchio radio e, avendo questo subito alcuni danni nella caduta, fu portato a Milano per necessarie riparazioni: Boeri decise di usare il piano e i cristalli di « Citron » sul proprio apparecchio e il lavoro della nuova Missione iniziò così il 21 giugno. Capitanio, cognato di Aldo Campanella, era fra i radiotelegrafisti che Boeri e Tompkins avevano « soffiato » a sottomarini della Marina italiana, accostati nel porto di Napoli l’anno precedente; egli divenne il cifratore dei messaggi delle radio del gruppo milanese e operò anche come staffetta fra Milano e le radio stesse, compresa quella che nel 1945 sarà dislocata sulle Alpi Bergamasche. Nel recarsi lassù, Capitanio apprese che Campanella e Bono erano stati poco prima fucilati. Rientrando a Milano il 15.3.1945, recò poi la notizia.

Team Mediar 1/Radio Aurora

Pochi giorni dopo l’avvio della Missione Augusta, la notte del 25 giugno fu compiuta un'impor[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 822

Brano: [...]e. Fu detenuto a Civitavecchia.

Dopo l’8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza, partigiano combattente nella Brigata Garibaldi « Guidetti ».

Morandi, Luigi

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a Firenze nel 1920, ivi morto il 10.6.1944; studente di ingegneria.

Iscritto aH’Università di Firenze e poi a quella di Bologna, chiamato alle armi, fu mobilitato in Albania con la 41° Compagnia radiotelegrafisti della Divisione « Firenze ». L’8.9.1943, trovatosi a Lucca come istruttore a un' corso allievi ufficiali, si portò a Firenze. Qui fu poi tra i primi a partecipare alla Guerra di liberazione. Militante nelle

formazioni di « Giustizia e Libertà », assolse rischiose missioni di collegamento radio tra le formazioni partigiane e i Comandi alleati. Tra gli organizzatori di Radio Cora (v.), fu catturato con Enrico Bocci mentre stava iniziando una trasmissione. Riuscì a uccidere un tedesco, ma fu a sua volta mortalmente ferito. Tre giorni dopo morì all’Ospedale di via Giusti.

Bibliografia: C. F[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 743

Brano: Missioni alleate

re i collegamenti con l'organizzazione comunista operante in Italia. Sartori assunse lo pseudonimo di Guido Costa e, con l’autorizzazione degli Alleati, visitò i campi di prigionieri di guerra italiani in Africa per cercare i collaboratori necessari. Infine reclutò due giovani radiotelegrafisti, Alessandro Teagno e Matteo De Bona (v.).

Dopo un breve allenamento di paracadutismo, il 21.8.1943 i tre componenti della missione furono paracadutati in luoghi diversi del Piemonte, il Sartori nella zona di AlessandriaTortona e i suoi due compagni nell’Astigiano. Ma tutti e tre furono immediatamente scoperti, arrestati dalle autorità badogliane e rinchiusi in carcere.

Trovatosi nel Forte San Leonardo di Verona, il 21.5.1944 Sartori riuscì a evadere. Raggiunte le formazioni partigiane, continuò la Guerra di liberazione, svolgendo funzioni dirigenti nel Gruppo Divisioni « A. Garemi ».
[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 363

Brano: [...], i fascisti cominciarono a evacuare la provincia di Firenze, non senza infliggere, prima di partire, duri colpi alla Resistenza: il 7 giugno riuscirono a catturare quasi tutta l’organizzazione di Radio Cora (v.), la stazione clandestina che, collegata al servizio informativo del P.d’A., aveva trasmesso tante preziose notizie agli Alleati. Enrico Bocci e Italo Piccagli furono fucilati a Cercina, sulle pendici del Monte Morello, assieme ad alcuni radiotelegrafisti appena giunti dal sud per potenziare l’organizzazione. Con essi venne uccisa Anna Maria Enriques Agnoletti (v.), arrestata in precedenza, ma che nulla aveva a che fare col gruppo del Bocci.

A metà luglio gli uomini della « banda Carità » riuscirono a catturare la maggior parte dei gappisti fiorentini: dopo atroci torture, li fucilarono alJe Cascine, sul greto deH’Arno, in un luogo rimasto sconosciuto fino al 1957. Dei due dirigenti dell’organizzazione gappista, Elio Chianesi fu sorpreso in casa; riuscì a fuggire, ma fu ferito mortalmente per strada. Bruno Fanciullacci (v.), catturato e por[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine radiotelegrafisti, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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