Brano: [...]ecchi a Bolzano fu poi comunicata dal Servizio Informazioni del Comando generale del C.V.L., da Milano, con un radiogramma di Boeri.
Team Raisin/Radio Zeli a
Come si è detto, il Platino portava altre due missioni, che dovevano operare coordinatamente. Antonio Farneti di Ravenna, che era stato designato a Ostuni come il capo deH’O.R.I. per l’Emilia e la Romagna, comandava la prima. Lo accompagnavano Celso Minardi, anch'egli di Ravenna, e il radiotelegrafista Alberto Grimaldi, sardo. Grimaldi venne più tardi catturato e fucilato a Bologna il 26 agosto successivo.
Team Noto/Radio Banana
L’altra Missione a bordo del Platino era comandata da Matteo Savelli di Ravenna, coadiuvato da Giorgio Roncucci e dal radiotelegrafista Luigi Cima. Raisin e Noto dovevano sbarcare fra i pini e gli acquitrini a sud delle foci del Reno, ma il comandante del Platino aveva ricevuto istruzioni perché lo sbarco avvenisse a nord di Porto Garibaldi. In realtà ebbe luogo ancora più a settentrione, alle bocche del Po. Nella notte del 21 febbraio, dopo una lunga remata con mare non calmo, i sei uomini toccarono terra e furono ospitati in una casa isolata di contadini in riva al Po di Goro. Tutto il materiale era al salvo, in ottime condizioni. Per raggiungere Ravenna, fu scelta la via del mare. Alcuni pescatori si prestarono alla bisogn[...]
[...]te dall’autunno 1944 fino all’offensiva finale alleata dell’aprile
1945.
Team Joliet/Radio Salem
Circa un mese dopo, il 17.3.1944, venivano con uno stesso volo paracadutate tre missioni: due fra il Lago Maggiore e il Lago di Orta, sul massiccio prealpino del Mottarone a monte di Gignese; la terza, sulla testata di Val Pellice nelle Alpi Cozie.
Presso Gignese scesero il professore Enzo Boeri di Milano, vicecomandante dell'O.R.I., e il radiotelegrafista Giovanni Bono. Bono subì poi molte peripezie: catturato e portato a San Vittore, ne uscì avendo persuaso i tedeschi di voler rintracciare e consegnare il suo capo. Tutto all’opposto, e con infinite cautele, egli ricominciò invece fedelmente il suo lavoro, ma fu nuovamente catturato dalle Brigate Nere sulle Alpi Bergamasche il 17.3.1945 e fucilato il giorno seguente, senza avere ancora una volta parlato. Con lui fu catturato e fucilato il radiotelegrafista Aldo Campanella del Team Citron, che cadde anch’egli fedele al terribile silenzio. Entrambi furono vittime di una spiata.
Team Guava/Radio Licata
Costituivano l’altra Missione lanciata sul Mottarone il 17.3.1944 il professore Ottorino Maiga e il radiotelegrafista Leandro Galbusera. Nel container delle radio mancava però la radio « Salem » e Maiga decise di lasciare l’unico apparecchio paracadutato, ossia il « Licata », a Enzo Boeri. Licata cominciò a trasmettere alla base in Puglia dopo dieci giorni, il 27 marzo.
Team OrangejRadio Gobi
La terza Missione paracadutata sulle Alpi Cozie la notte del 17.3. 1944 era comandata dall’ingegnere Marcello de Leva. Suo secondo, destinato ad attività di sabotaggio e di addestramento, era l’ingegnere Riccardo Vanzetti. L’operatore radio era Giorgio Squillace, napoletano.
Team Apple
Circa un mese dopo, il[...]
[...]ra comandata dall’ingegnere Marcello de Leva. Suo secondo, destinato ad attività di sabotaggio e di addestramento, era l’ingegnere Riccardo Vanzetti. L’operatore radio era Giorgio Squillace, napoletano.
Team Apple
Circa un mese dopo, il 19 marzo, il Platino riportava in Alto Adriatico ben cinque missioni, di cui due dell’O.R.I.: Apple e Prune.
Del Team Apple sbarcò soltanto il capomissione Ennio Tassinari, di Sant’Alberto di Romagna: il radiotelegrafista lo avrebbe raggiunto in un secondo tempo poiché compito immediato del Tassinari era di rintracciare nel Veneto Montevecchi, De Bortoli e Marson (componenti la Missione Lemon), sbarcati un mese prima in Istria e di cui la base non aveva notizie. Tassinari doveva inoltre istituire un collegamento fra la Missione Prune, di cui si dirà fra breve, che si prevedeva toccasse terra con lui a Jesolo, e quelle O.R.I. in Romagna ed Emilia. Egli infine doveva preparare lo sbarco del proprio radiotelegrafista sulla costa romagnola, servendosi di Radio Zella del team di Farneti. Sul Platino erano state imb[...]
[...] tempo poiché compito immediato del Tassinari era di rintracciare nel Veneto Montevecchi, De Bortoli e Marson (componenti la Missione Lemon), sbarcati un mese prima in Istria e di cui la base non aveva notizie. Tassinari doveva inoltre istituire un collegamento fra la Missione Prune, di cui si dirà fra breve, che si prevedeva toccasse terra con lui a Jesolo, e quelle O.R.I. in Romagna ed Emilia. Egli infine doveva preparare lo sbarco del proprio radiotelegrafista sulla costa romagnola, servendosi di Radio Zella del team di Farneti. Sul Platino erano state imbarcate altre tre missioni, ma queste erano di O.S.S., non dipendenti dall’O.R.L.
Team Prune/Radio Allegheny
La Missione era formata da Paride Baccarini, valente pittore di Lugo, e dal radiotelegrafista Aldo Donati. Zona d’operazioni: il Veneto con centro in Venezia, dove Baccarini era di casa.
Poiché due delle Missioni O.S.S. a bordo del Platino dovevano sbarcare alla foce del Reno, a due passi da Sant’Alberto di Romagna, dove Tassinari abitava, questi preferì unirsi a loro, fissando un appuntamento in Veneto con Baccarini quindici giorni dopo. Il mutamento di programma salvò Tassinari dalla cattura sulle coste di Jesolo.
Alle 0,30 del 22 marzo due gommoni con sette uomini si staccavano dal sottomarino con mare agitato. Alle quattro del mattino Tassinari intravide terra e, dopo un lun[...]