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Il segmento testuale radiotelegrafista è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 276

Brano: [...]ecchi a Bolzano fu poi comunicata dal Servizio Informazioni del Comando generale del C.V.L., da Milano, con un radiogramma di Boeri.

Team Raisin/Radio Zeli a

Come si è detto, il Platino portava altre due missioni, che dovevano operare coordinatamente. Antonio Farneti di Ravenna, che era stato designato a Ostuni come il capo deH’O.R.I. per l’Emilia e la Romagna, comandava la prima. Lo accompagnavano Celso Minardi, anch'egli di Ravenna, e il radiotelegrafista Alberto Grimaldi, sardo. Grimaldi venne più tardi catturato e fucilato a Bologna il 26 agosto successivo.

Team Noto/Radio Banana

L’altra Missione a bordo del Platino era comandata da Matteo Savelli di Ravenna, coadiuvato da Giorgio Roncucci e dal radiotelegrafista Luigi Cima. Raisin e Noto dovevano sbarcare fra i pini e gli acquitrini a sud delle foci del Reno, ma il comandante del Platino aveva ricevuto istruzioni perché lo sbarco avvenisse a nord di Porto Garibaldi. In realtà ebbe luogo ancora più a settentrione, alle bocche del Po. Nella notte del 21 febbraio, dopo una lunga remata con mare non calmo, i sei uomini toccarono terra e furono ospitati in una casa isolata di contadini in riva al Po di Goro. Tutto il materiale era al salvo, in ottime condizioni. Per raggiungere Ravenna, fu scelta la via del mare. Alcuni pescatori si prestarono alla bisogn[...]

[...]te dall’autunno 1944 fino all’offensiva finale alleata dell’aprile

1945.

Team Joliet/Radio Salem

Circa un mese dopo, il 17.3.1944, venivano con uno stesso volo paracadutate tre missioni: due fra il Lago Maggiore e il Lago di Orta, sul massiccio prealpino del Mottarone a monte di Gignese; la terza, sulla testata di Val Pellice nelle Alpi Cozie.

Presso Gignese scesero il professore Enzo Boeri di Milano, vicecomandante dell'O.R.I., e il radiotelegrafista Giovanni Bono. Bono subì poi molte peripezie: catturato e portato a San Vittore, ne uscì avendo persuaso i tedeschi di voler rintracciare e consegnare il suo capo. Tutto all’opposto, e con infinite cautele, egli ricominciò invece fedelmente il suo lavoro, ma fu nuovamente catturato dalle Brigate Nere sulle Alpi Bergamasche il 17.3.1945 e fucilato il giorno seguente, senza avere ancora una volta parlato. Con lui fu catturato e fucilato il radiotelegrafista Aldo Campanella del Team Citron, che cadde anch’egli fedele al terribile silenzio. Entrambi furono vittime di una spiata.

Team Guava/Radio Licata

Costituivano l’altra Missione lanciata sul Mottarone il 17.3.1944 il professore Ottorino Maiga e il radiotelegrafista Leandro Galbusera. Nel container delle radio mancava però la radio « Salem » e Maiga decise di lasciare l’unico apparecchio paracadutato, ossia il « Licata », a Enzo Boeri. Licata cominciò a trasmettere alla base in Puglia dopo dieci giorni, il 27 marzo.

Team OrangejRadio Gobi

La terza Missione paracadutata sulle Alpi Cozie la notte del 17.3. 1944 era comandata dall’ingegnere Marcello de Leva. Suo secondo, destinato ad attività di sabotaggio e di addestramento, era l’ingegnere Riccardo Vanzetti. L’operatore radio era Giorgio Squillace, napoletano.

Team Apple

Circa un mese dopo, il[...]

[...]ra comandata dall’ingegnere Marcello de Leva. Suo secondo, destinato ad attività di sabotaggio e di addestramento, era l’ingegnere Riccardo Vanzetti. L’operatore radio era Giorgio Squillace, napoletano.

Team Apple

Circa un mese dopo, il 19 marzo, il Platino riportava in Alto Adriatico ben cinque missioni, di cui due dell’O.R.I.: Apple e Prune.

Del Team Apple sbarcò soltanto il capomissione Ennio Tassinari, di Sant’Alberto di Romagna: il radiotelegrafista lo avrebbe raggiunto in un secondo tempo poiché compito immediato del Tassinari era di rintracciare nel Veneto Montevecchi, De Bortoli e Marson (componenti la Missione Lemon), sbarcati un mese prima in Istria e di cui la base non aveva notizie. Tassinari doveva inoltre istituire un collegamento fra la Missione Prune, di cui si dirà fra breve, che si prevedeva toccasse terra con lui a Jesolo, e quelle O.R.I. in Romagna ed Emilia. Egli infine doveva preparare lo sbarco del proprio radiotelegrafista sulla costa romagnola, servendosi di Radio Zella del team di Farneti. Sul Platino erano state imb[...]

[...] tempo poiché compito immediato del Tassinari era di rintracciare nel Veneto Montevecchi, De Bortoli e Marson (componenti la Missione Lemon), sbarcati un mese prima in Istria e di cui la base non aveva notizie. Tassinari doveva inoltre istituire un collegamento fra la Missione Prune, di cui si dirà fra breve, che si prevedeva toccasse terra con lui a Jesolo, e quelle O.R.I. in Romagna ed Emilia. Egli infine doveva preparare lo sbarco del proprio radiotelegrafista sulla costa romagnola, servendosi di Radio Zella del team di Farneti. Sul Platino erano state imbarcate altre tre missioni, ma queste erano di O.S.S., non dipendenti dall’O.R.L.

Team Prune/Radio Allegheny

La Missione era formata da Paride Baccarini, valente pittore di Lugo, e dal radiotelegrafista Aldo Donati. Zona d’operazioni: il Veneto con centro in Venezia, dove Baccarini era di casa.

Poiché due delle Missioni O.S.S. a bordo del Platino dovevano sbarcare alla foce del Reno, a due passi da Sant’Alberto di Romagna, dove Tassinari abitava, questi preferì unirsi a loro, fissando un appuntamento in Veneto con Baccarini quindici giorni dopo. Il mutamento di programma salvò Tassinari dalla cattura sulle coste di Jesolo.

Alle 0,30 del 22 marzo due gommoni con sette uomini si staccavano dal sottomarino con mare agitato. Alle quattro del mattino Tassinari intravide terra e, dopo un lun[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 277

Brano: O.R.I.

Intanto, dopo aver lasciato i sette uomini sui due gommoni come s’è detto, il sommergibile Platino aveva condotto Baccarini e Donati presso la costa veneta ed essi erano sbarcati in canotto a due chilometri da Jesolo. A loro si era unita la Missione Grape I di O.S.S., composta da Antonio Fiorentini e dal radiotelegrafista Domenico Fogiiani dell’O.R.I..

Secondo i piani originali, Fiorentini e Fogliani dovevano sbarcare a Trieste, ma dal comandante americano che decideva gli sbarchi sul Platino fu deciso altrimenti. Fiorentini e Fogliani furono catturati anch’essi dopo lo sbarco: non si conobbe più la loro sorte durante il conflitto né dopo tornarono alla base.

Team Augusta/Radio Citron

Nella notte fra il 14 e il 15 giugno veniva finalmente paracadutata sul Mottarone la Missione Augusta con Luigi Capitanio e Aido Campanella radiotelegrafista. Boeri poteva così disporre di un secondo apparecchio radio e,[...]

[...]ni e Fogliani dovevano sbarcare a Trieste, ma dal comandante americano che decideva gli sbarchi sul Platino fu deciso altrimenti. Fiorentini e Fogliani furono catturati anch’essi dopo lo sbarco: non si conobbe più la loro sorte durante il conflitto né dopo tornarono alla base.

Team Augusta/Radio Citron

Nella notte fra il 14 e il 15 giugno veniva finalmente paracadutata sul Mottarone la Missione Augusta con Luigi Capitanio e Aido Campanella radiotelegrafista. Boeri poteva così disporre di un secondo apparecchio radio e, avendo questo subito alcuni danni nella caduta, fu portato a Milano per necessarie riparazioni: Boeri decise di usare il piano e i cristalli di « Citron » sul proprio apparecchio e il lavoro della nuova Missione iniziò così il 21 giugno. Capitanio, cognato di Aldo Campanella, era fra i radiotelegrafisti che Boeri e Tompkins avevano « soffiato » a sottomarini della Marina italiana, accostati nel porto di Napoli l’anno precedente; egli divenne il cifratore dei messaggi delle radio del gruppo milanese e operò anche come staffetta fra[...]

[...] erano stati poco prima fucilati. Rientrando a Milano il 15.3.1945, recò poi la notizia.

Team Mediar 1/Radio Aurora

Pochi giorni dopo l’avvio della Missione Augusta, la notte del 25 giugno fu compiuta un'importante azione: due pescherecchi al largo di Ravenna si rifornirono di armi da un sottomarino e accolsero a bordo Arturo Spazzoli (che, nel maggio, aveva accompagnato dal Nord al Sud illustri prigionieri alleati), Pasquale Recapito e il radiotelegrafista Paolo Ventura. Questi due ultimi giungevano a completare la Missione comandata da Tassinari che, come si è visto, era sbarcato da so

lo alle Bocche di Po il 19 marzo.

Team Guava II/Radio Elvira

Il 18.7.1944 il ravennate Guido Sirotti, il forlivese Giorgio Bazzocchi e il radiotelegrafista Vittorio Capasso di Napoli, provenienti da Ortona a bordo di una motosilurante italiana, sbarcavano da un battello di gomma sul litorale a circa ottocento metri a nord della foce del Reno. Tre giorni dopo, Bazzocchi incontrava a Forlì Antonio Farneti e, a eccezione del ravennate Giuseppe Allietti e del ferrarese Antonio Chiarione, tutto il gruppo dei « romagnoli » era così finalmente operante oltre le linee in Romagna e in Emilia; i collegamenti con Milano funzionavano da Bologna tramite Tassinari.

Il tempo perduto per mancanza di Missioni nella fase di costituzione dell’O.R.I. suH’Appenni[...]

[...]uarito, ripartì dall’aeroporto di Rossignano con Dino Cittadini. La Missione Apple III venne paracadutata la notte del 13.2.1945 nei pressi di Cabella Ligure, dove fu ricevuta dai compagni di Apple I.

Team Apple II/Radio Cronwell

Nel frattempo, per rafforzare la situazione dei « genovesi » cui era

venuto a mancare Profumo, il 28.9. 1944 era stato paracadutato, sempre presso Cabella, Giancarlo Cuneo. Questi trovò poi sul luogo il proprio radiotelegrafista Leopoldo Datovo che già operava con la Missione O.R.I. in Liguria. Nel 1945 Giancarlo Cuneo si spostò con successo in Val Grana, dove opererà fino alla liberazione della provincia di Cuneo. Tale spostamento fu stabilito da Corvo su indicazione di Craveri che, da Torino, aveva ricevuto dal capo delle GL piemontesi Giorgio Agosti la richiesta urgente di inviare una missione O.R.I. nelle vallate del Cuneese. Fu questo un tipico esempio di collaborazione fra Comandi partigiani e O.S.S., tramite l’O.R.I..

Team Mediar II/Radio Victory

Tassinari, che si trovava in territorio occupato da metà m[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 28

Brano: Tassinari, Ennio

Da sinistra: Ennio Tassinari, con il capitano Fraulino e Gino Capparini, prima di essere paracadutato per la quarta missione (Siena, 3.4.1945)

10.1944 partì da Lizzano in Belvedere alla testa di una terza Missione [Victory II), della quale facevano parte il radiotelegrafista Giovanni Cuttini di Brescia, Aldo Cassa/?/ di Lugo, la partigiana Maria Velestri di Castellarano, la staffetta Teresa Monari di Trignano e altri due partigiani di scorta. Il compito era di collegarsi al Gruppo Brigate Est, che già stavano marciando su Bologna, per metterle al corrente a nome degli Alleati che l’offensiva era rimandata.

Felicemente compiuto anche questo incarico e tornato a Siena presso

il Comando alleato, ne ripartì in aereo la notte del 4.4.1945 con la sua quarta Missione (Team Grape Il/Radio Finch), insieme al radiotelegrafista Capparini, per essere questa volta parac[...]

[...]arano, la staffetta Teresa Monari di Trignano e altri due partigiani di scorta. Il compito era di collegarsi al Gruppo Brigate Est, che già stavano marciando su Bologna, per metterle al corrente a nome degli Alleati che l’offensiva era rimandata.

Felicemente compiuto anche questo incarico e tornato a Siena presso

il Comando alleato, ne ripartì in aereo la notte del 4.4.1945 con la sua quarta Missione (Team Grape Il/Radio Finch), insieme al radiotelegrafista Capparini, per essere questa volta paracadutato nella zona di Mortirolo (v.), nell’alta valle Camonica, dove operava la Brigata Fiamme Verdi “Tito Speri”; il compito era di raccogliere e trasmettere al Comando Alleato tutte le informazioni militari utili a impedire che i tedeschi, risalendo quelle vallate nella loro ritirata, potessero arroccarsi come era nei loro progetti. Con il precipitare delle operazioni militari la Missione partecipò ai duri combattimenti locali, tanto che Capparini rimase anche ferito. Tassinari si trattenne presso il Comando di brigata fino al 20 maggio, come rapprese[...]

[...]li Alleati. Successivamente rientrò a Siena, dove rifiutò una proposta di essere decorato dallo Stato italiano (ancora monarchico), ma accettò la Medaglia della Libertà conferitagli dal Governo americano per il suo eccezionale contributo alla guerra. Nel dopoguerra assunse la direzio

ne della Cooperativa muratori di Sant’Alberto, dove rimase fino al pensionamento.

Tra i collaboratori di Tassinari meritano una particolare menzione, oltre al radiotelegrafista Gino Capparini (n. a Vicenza il 23.4. 1921, emigrato negli U.S.A. negli anni Cinquanta), Aldo Cassani (n. a San Patrizio di Ravenna 'nel 1922), e infine Teresa Monari (n. a Castel luccio di Montese, Modena, il 14.1.1922). Ouest’ultima, staffetta della Divisione “Modena” dal maggio 1944, arrestata dai tedeschi nel giugno, guidò la Victory II attraverso le linee tedesche, rimanendo ferita a una gamba. Ciò non le impedì di continuare poi il suo pericolosissimo compito fino al 4 novembre, quando fu nuovamente catturata dai tedeschi e incarcerata a Pavullo, poi a Reggio Emilia. Potè salvarsi dalla[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 27

Brano: [...] bordo del sommergibile Platino, sulle coste della Romagna. Sbarcato a Foce di Po, sfuggì con tre compagni alla cattura da parte delle guardie costiere (altre 3 Missioni, sbarcate con lo stesso mezzo, caddero purtroppo in mano al nemico) e si mise in contatto con l'avvocato Roberto Vighi (v.) di Bologna, nonché con altri esponenti di quel C.L.N. per organizzare trasmissioni radio. Raggiunto nel giugno (sempre via mare) da Pasquale Recapito e dal radiotelegrafista Paolo Ventura, organizzò una stazione trasmittente nella Biblioteca dell’Università di Bologna, poi in una base della 7a

G.A.P. nella periferia cittadina.

Il 19.7.1944 raggiunse le formazioni di montagna e il 2 settembre attraversò le linee per portare agli Alleati importanti piante topografiche sulle installazioni della Linea Gotica, che erano state catturate dai partigiani.

Il 19 settembre, designato capo di un nuovo team (Mediar Il/Radio Victory), venne paracadutato sulle Alpi Tre Potenze, presso il Comando della Divisione Garibaldi “Modena”, insieme al radiotelegrafista Gino Capp[...]

[...]
G.A.P. nella periferia cittadina.

Il 19.7.1944 raggiunse le formazioni di montagna e il 2 settembre attraversò le linee per portare agli Alleati importanti piante topografiche sulle installazioni della Linea Gotica, che erano state catturate dai partigiani.

Il 19 settembre, designato capo di un nuovo team (Mediar Il/Radio Victory), venne paracadutato sulle Alpi Tre Potenze, presso il Comando della Divisione Garibaldi “Modena”, insieme al radiotelegrafista Gino Capparini (Barbaiache). Fu quindi al fianco di Mario Ricci (Armando) fino alla occupazione di Porretta Terme e successivamente contribuì a indurre gli Alleati ad accettare che le formazioni partigiane continuassero a combattere di conserva con loro. La notte del 27.

27



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 278

Brano: [...]apparecchio radio che ebbe, come abile operatore, Sebastiano GuUotta.

Team Mangostine/Radio Sorella

Il 26.9.1944 veniva paracadutata sul Mottarone la Missione Mangostine, composta di ufficiali e sottuffiicali americani e capeggiata dal maggiore Holovan, che doveva istituire e mantenere i rapporti ufciali fra il C.L.N.A.I. e l’O.S.S.. Facevano parte della Missione due uomini dell’O.R.I.: Tullio Lussi (triestino, ma milanese d’adozione) e il radiotelegrafista Gelindo Berto! uzzi che aveva in dotazione la radio « Sorella ». Lussi diventò a Milano il braccio destro di Boeri e, quando quest’ultimo venne catturato, gli successe nella direzione del Servizio Informazioni del Comando generale del C.V.L. a Milano.

Team Pomegranade/Rad\io Portland

Un uomo dell’O.R.I., la guida alpina Walter Angelo Scardanzan, partecipò a questa missione O.S.S. che fu paracadutata sui monti del Bellunese il 4.2.1945.

Team Boston/Radio Brutus

Infine un apparecchio radio proveniente dalla Lombardia fu « messo in aria » nella sicura enclave di Campione d’Italia con[...]

[...]., partito il 21.1.1944 per il Veneto, era stato catturato; il 20 maggio, dal Piemonte, la radio di De Leva annunciava che il Team Fig era stato rilasciato e il 16 giugno, da Milano, Boeri comunicava che la Missione Fig era al sicuro.

II 27 maggio, lo stesso Boeri aveva comunicato la cattura della Missione O.R.l. Grape, imprigionata a Verona. Intanto, da Venezia, Radio Lemon trasmetteva per conto dei tedeschi e la base, per salvare la vita al radiotelegrafista catturato dal nemico, riceveva e rispondeva regolarmente.

In luglio O.S.S. curò altri otto lanci, di cui sette a missioni O.R.l. per complessive 33 tonnellate.

In agosto la base ricevette 316 messaggi da sei stazioni e dal « Comando Guerriglieri », vale a dire dalla Radio Joliet di Boeri, divenuta come s’è detto radio ufficiale del Comando generale del C.V.L. a Milano. Cinque delle sei radio erano O.R.l..

In settembre i messaggi ricevuti dalla base furono 306, compresi alcuni bollettini ufficiali del C.V.L.. I punti di lancio di uomini e materiali, disponibili in Nord Italia, erano s[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 275

Brano: [...]ccogliere con prio

rità le indicazioni del Comando generale 'in materia di aviolanci (v. Lanci) alle unità partigiane: ciò di fatto comportava l'assecondamento dei piani preparati a Milano per l'insurrezione conclusiva della Resistenza dell'aprile 1945.

Ogni missione O.R.I. fu predisposta nei suoi componenti fin dall'inizio, già nel novembre 1943, con un capomissione addetto alle informazioni accanto a un compagno addetto ai sabotaggi e un radiotelegrafista.

Le missioni (teams) deH’O.R.I. inviate oltre le linee furono una ventina. Ogni team era designato con tre nomi convenzionali: un primo nome era impiegato nel periodo presso la base, un secondo nel periodo operativo in territorio nemico e un terzo indicava l'apparecchio radio. Qui di seguito, ogni missione verrà ricordata soltanto con le ultime due indicazioni.

A fine 1943 tutti gli uomini dell’ O.R.I. erano nelle basi di Ostuni e di Brindisi, ormai addestrati a operare oltre le linee. Un primo gruppo di missioni O.R.I. lasciò la rada di Brindisi in sottomarino il

16.2.1944, l’ultima[...]

[...]veva sbarcare sulle coste venete, ma le cattive condizioni del mare lo impedirono. Tre notti dopo, presso Parenzo, al riparo delle coste dell'lstria, un battello pneumatico fu calato in mare tranquillo e la Missione con tutto il materiale si diresse regolarmente a riva, distante solo quattrocento metri. Erano le ore 0,30 del 17 febbraio.

La Missione era guidata da Domenico Montevecchi di Faenza, aiutato da Giovanni De Sortoli di Treviso e dal radiotelegrafista Giacomo

275



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 439

Brano: [...]mento della montagna.

La Banda di Sassalbo comincerà a incontrare il favore dei contadini solo quando riuscirà a impedire la razzia di bestiame da parte dei fascisti e a respingere il successivo attacco in forze, condotto sotto Collegnago dai « Mai morti » e dalla Guardia nazionale repubblicana.

Banda di Mommio

Verso la fine di marzo del 1944, per iniziativa della base alleata di Brindisi, doveva essere paracadutato a nord di Firenze il radiotelegrafista Domenico Azzari (Candiani), con il compito di organizzare lanci per le formazioni della Toscana settentrionale. Ma l’Azzari fece in modo di farsi paracadutare a nordovest della zona prestabilita e precisamente in territorio di Fivizzano, sui prati di Tea, a pochi chilometri da casa sua. Da qui cominciò a chiedere lanci per una piccola formazione di elementi locali esistente a Mommio, sopra Fivizzano, appunto nei luoghi che interessavano al C.L.N. di La Spezia.

Attraverso un membro del proprio Comitato militare, il C.L.N. spezzino prese allora contatto con il radiotelegrafista e fece fonder[...]

[...]zzari fece in modo di farsi paracadutare a nordovest della zona prestabilita e precisamente in territorio di Fivizzano, sui prati di Tea, a pochi chilometri da casa sua. Da qui cominciò a chiedere lanci per una piccola formazione di elementi locali esistente a Mommio, sopra Fivizzano, appunto nei luoghi che interessavano al C.L.N. di La Spezia.

Attraverso un membro del proprio Comitato militare, il C.L.N. spezzino prese allora contatto con il radiotelegrafista e fece fondere la Banda



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 288

Brano: [...]egò con Piero Caletti, Mario Cassiani Ingoni ed Eros Lanfranco (v.), tutti del Partito d’Aziope, per raccogliere informazioni sui movimenti di truppe tedesche e trasmetterle al Comando alleato, collegarsi con ex prigionieri di guerra alleati e aiutarli a raggiungere la Svizzera, stabilire contatti con le pri

me formazioni partigiane. Alcune radiotrasmissioni clandestine furono effettuate dall'abitazione dell'avvocato Plinio Manca, a opera del radiotelegrafista Giuseppe Cirillo. La missione Law operò per alcuni mesi, finché non fu colpita e distrutta da una serie di arresti: I'8.3.1944 cadde Eros Lanfranco e, in seguito a delazione, il 17 marzo fu arrestato a Milano anche il capo missione Steiner che, deportato a Mauthausen, vi morirà due mesi prima della fine della guerra. L'11 aprile fu la volta del radiotelegrafista Giuseppe Ciril

lo che, deportato a Bolzano, riuscirà però a fuggire; il 27 agosto, quella di Piero Caleffi (deportato a Mauthausen) e di Maria Olivo (deportata a Ravensbruck). Oltre a quest’ultima, avevano collaborato alla rischiosa attività della missione gli antifascisti Maria Fassi Como, Franco La Rosa e Giuseppe Venturini.

Mentre la Law veniva eliminata dal nemico, il professore Ottorino Balduzzi, d’accordo col C.L.N. di Genova (v.) e con il C.L.N.A.I., provvide a dar vita a una nuova, robusta e articolata rete clandestina, denominata Organizzazione Otto, alla quale fecero capo altr[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 365

Brano: [...]: il 17 gennaio fu fatto saltare il Balipedio (provocando anche 7 morti), un’azione sulla cui paternità e opportunità circolarono ipotesi contrastanti, poiché con pochi la considerarono strategicamente prematura. Nello stesso tempo, per incrementare l’armamento dei partigiani, vennero intensificati i tentativi di ottenere lanci di materiale bellico da parte degli Alleati: il primo lancio fu ottenuto il 18 febbraio alla Foce di Mosceta, grazie al radiotelegrafista Domenico Azzari [Candiani), raggiunto tramite il colonnello Brofferio.

L’attività organizzativa degli antifascisti naturalmente non passò inosservata e le prime azioni militari di un certo rilievo determinarono una reazione che si concretizzò in una serie di arresti: a Forte dei Marmi caddero 6 militanti del Fronte della Gioventù che, nell’ambito dell'organizzazione versiliese di cui erano responsabili Corrado Buselli e Tristano Zekanowski, avevano svolto attività di propaganda clandestina, raccolto armi, contattato marinai per avviarli nelle formazioni partigiane della Maremma. Ancora più[...]



da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 96

Brano: [...]a borsa. Uno, si badi, perché l’altro lo tenne ben stretto la Gilda fino in Piazza Beccaria...

Una bella marcia di vari chilometri. “ Ma che ci portate in questa borsa così pesante? ” chiese il milite ad un certo punto. E allora la Gilda fingendosi impaurita e preoccupata: “ È tutto quello che ho. Sa, quando c’è l’allarme prendo su la mia borsa e non sto tranquilla che quando sono in Duomo... ”.

“ Proprio in quei giorni venne a mancarci il radiotelegrafista che aveva fun

zionato fin da quanto radio Cora aveva iniziato la sua vita, cioè il Rossino, e Morandi avrebbe dovuto sostituirlo, e fu per questo che mercoledì 7, per riprendere i contatti con gli Alleati, che da tre giorni ci mancavano, e sia per sbrigare una grossa molte di lavoro (tra l’altro, risposta ad un questionario di Alexander di urgente attualità, sia per completare la relazione sulla Linea Gotica, già in mani alleate), ci trovammo in Piazza D Azeglio in numero superiore a quello che avrebbe suggerito la normale prudenza e non per faciloneria, o perché si usasse la sede di Piazz[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine radiotelegrafista, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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