Brano: Internazionale, Prima
la sezione francese dell’Internazionale, Marx prese posizione in favore dei proudhoniani, pur sollecitandoli ad avere un più stretto contatto con le masse.
In Germania i riformisti lassalliani furono inizialmente favorevoli all’intemazionale, ma presto il loro organo, il SozialDemokrat, diretto da Johann Baptist von Schweitzer, assunse posizioni talmente opposte accondiscendendo alla politica di Bismarck e portando avanti una linea collaborazionista con la borghesia, che Marx ed Engels furono costretti, nella primavera del 1865, a interrompere la collaborazione e a criticarne aspramente la tattica opportunistica (appoggiati in tale scontro politico da Wilhelm Liebknecht e Frie[...]
[...]asse operaia all'interno stesso deH’Internazionale. Questa lotta venne condotta nei congressi, ma ancor più nelle discussioni private del Consiglio generale con le singole sezioni ».
I, II, III Congresso
Tra il 25 e il 29.9.1865 si tenne la prima conferenza dell’lnternazionale. Vi parteciparono 38 delegati, tra i quali Marx, Odger (presidente dell’organizzazione), Cremer (segretario generale), Varlin (futuro eroe della Comune di Parigi), i proudhoniani Tolain e Fribourg. Nella conferenza si decise, su proposta di Marx, di tenere il
I Congresso l’anno successivo a Ginevra. Al congresso, che durò dal 3 all’8.9.1866, presero parte 60 delegati in rappresentanza di 25 sezioni e di 11 società operaie di Inghilterra, Francia, Svizzera e Germania. Marx, per quanto impossibilitato a parteciparvi, preparò i progetti di risoluzione sulle principali questioni all’ordine del giorno.
II I Congresso fissò come obiettivi generali del movimento operaio la limitazione legislativa della giornata lavorativa alle 8 ore e una sostanziale riduzione del lavo[...]
[...]ongresso fissò come obiettivi generali del movimento operaio la limitazione legislativa della giornata lavorativa alle 8 ore e una sostanziale riduzione del lavoro delle donne e dei fanciulli; affrontò inoltre le questioni delle associazioni cooperative e soprattutto dei sindacati, considerati come la prima e più ampia forma di organizzazione della classe operaia. Su questi temi Marx e i suoi sostenitori combattevano le posizioni utopistiche dei proudhoniani, che negavano ai sindacati ogni funzione politica, e quelle riforniste dei lassalliani, che ne tra
scuravano ugualmente l’importanza ai fini della lotta rivoluzionaria.
Il II Congresso dell’Internazionale si tenne a Losanna, tra il 2 e il 3.9.1867, presenti 60 delegati di 6 paesi. I temi principali del dibattito furono l'inseparabilità della emancipazione sociale da quella politica e l’educazione popolare come obbligo dello Stato. Questo congresso non fu all'altezza di quello precedente. Anche il bilancio della forza del movimento operaio nei vari paesi risultò scarsamente confortante: [...]
[...]ionisti inglesi sulla questione della lotta di liberazione nazionale in Irlanda, sostenendo che il riconoscimento dell'indipendenza irlandese era nell’interesse dello sviluppo del movimento operaio britannico stesso.
Il III Congresso si svolse a Bruxelles, tra il 6 e il 13.9.1868. Vi parteciparono 100 delegati. Marx curò la stesura delle risoluzioni finali, ma nel corso dei lavori dovette sostenere ancora una volta un’aspra battaglia contro i proudhoniani capeggiati da Tolain. Il Congresso sancì l’uso dello sciopero come arma fondamentale per l’emancipazione della classe operaia; discusse un rapporto tenuto dal belga César De Paepe (su materiali forniti da Marx) e riguardante la collettivizzazione della terra; affrontò i problemi dell’introduzione delle macchine nell’industria e quelli della guerra (fu adottata la proposta della delegazione belga di lottare contro la guerra mediante gli scioperi).
A'« Alleanza » di Bakunin «Alla fine del 1868 — scrisse Marx — entrò nel l’Internazionale il russo Bakunin (v.), con lo scopo di creare nel suo s[...]