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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale progressiste è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 279Analitici , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Saverio Tutino, Con la complicità dell'AFL-CIO. I trust USA addestrano i «sindacalisti liberi» per l'America latina. Centinaia di agenti «diplomati» da un apposito Istituto - La confederazione messicana del lavoro respinge il boicottaggio delle navi che trafficano con Cuba - Analoga posizione è stata presa dalla Costarica. in KBD-Periodici: l'Unità - Nuova serie - Edizione nazionale 1965 - - marzo - 16

Brano: [...]dominante i delegati dell'AFLCIO, l'organizzazione sindacale degli Stati Uniti. La proposta di boicottaggio alle navi che favoriscono il commercio con Cuba è partita dal Venezuela; ma come nell'OSA, così nella ORIT, il Venezuela non fa che eseguire gli ordini di Washington. Quanto all'AFLCIO, la sua funzione di punta nell'attività di corruzione e di divisione, rispetto ai sindacati latinoamericani, era già stata ampiamente denunciata dalle forze progressiste della Guayana britannica, prima che fosse abbattuto il governo legittimo di Cheddi Jagan. Gli agenti dell'AFLCIO hanno poi efficacemente contribuito a far cadere Jagan, organizzando una serie di scioperi che non erano altro che un aperto boicottaggio contro le leggi progressiste del governo democraticamente eletto.
Il nuovo «Istituto»
I fatti della Guayana britannica richiamarono l'attenzione, l'anno scorso, su un organismo nuovo appositamente creato dall'AFLCIO per «lavorare» nei paesi sottosviluppati: l'«istituto nordamericano per lo sviluppo del lavoro libero». L'idea di fondare questo istituto fu di Joseph A. Beime presidente di una corporazione di comunicazioni, la CWA. Nel 1957 la sua corporazione aveva invitato sedici operai delle comunicazioni dell'America Latina al centro educativo del CWA, a Front Royal, in Virginia, per un corso di tre mesi di sindacalism[...]



da Massimo Robersi, Patto islamico: una sfida imperialista ai popoli arabi [sopratitolo: I "pellegrinaggi diplomatici" del monarca saudita all'insegna dell'attacco contro le forze del progresso] in KBD-Periodici: Rinascita 1966 - 10 - 1 - numero 39

Brano: [...]ione delle vicissitudini del Patto di Bagdad, che doveva melanconicamente trasformarsi nel semimorto patto della CENTO, non intende per nulla essere una sorta di meccanico auspicio o previsione circa il futuro del patto islamico in gestazione. La storia, in questo caso almeno, si guarda bene dal ripetersi o dal ripercorrere cammini conosciuti; tra l'altro sono venuti maturando negli ultimi tempi fenomeni che imporranno inevitabilmente alle forze progressiste arabe non poche revisioni di strategia e di tattica.
D'altro canto esiste un retroscena storico che va tenuto presente per meglio valutare gli orientamenti e le prese di posizione dei nostri giorni, per comprendere i timori, le asprezze, l'amarezza, la decisione che traspaiono dalla stampa e dalle pubbliche dichiarazioni di . dirigenti arabi: il deteriorarsi della situazione mon
diale si riflette a chiare tinte nel Medio Oriente, nella zona non regna la pace e a questo incupirsi dell'orizzonte non possono non far riscontro appelli alla vigilanza e misure adeguate. Così, commentando le rece[...]

[...]oluzione che attraversano i vari gruppi sociali e le varie classi via via che il momento eccezionale dell'unità nazionale per il conseguimento dell'indipendenza si allontana. In altre parole, se lo sviluppo « non capitalistico » dello Stato provocherà resistenze ed opposizioni tra i ceti della media e alta borghesia e tra le sopravvivenze feudali, diventerà indispensabile un corrispondente rafforzamento della coesione tra le forze autenticamente progressiste e rivoluzionarie.
In proposito degne di essere ricordate paiono le osservazioni formulate tempo fa dal noto giornalista egiziano Heikal. Poste in luce le caratteristiche della storia egiziana, egli rivendicava tuttavia il pieno diritto per i comunisti d'esprimere, come singoli, giudizi ed opinioni sui pro
blemi del paese, contribuendo secondo le loro forze alla vita nazionale. A condizione di non volersi costituire in partito indipendente o di non voler offendere la religione islamica, deve essere data facoltà ai comunisti, sosteneva Heikal, di dire quanto hanno da dire ed alla società nel [...]



da Dina Forti, Il rilancio arabo al Cairo in KBD-Periodici: Rinascita 1969 - 8 - 29 - numero 34

Brano: [...]67, che si profila la possibilità di una ripresa dell'unità d'azione di tutte le forze arabe sulla base di un'iniziativa antisraeliana. Sicuramente i leaders arabi più avanzati non hanno voluto rinun ciare a questa occasione di estendere il fronte, o quanto meno l'appoggio diplomatico che può venire alla causa della liberazione della Palestina
e della soluzione del conflitto nel Medio Oriente, da una ripresa dell'azione comune delle forze arabe progressiste
e di quelle moderate. Ma, vi è da chiedersi quale risultato potrà aversi — in concreto — da questa prospettiva. Fra i paesi musulmani invitati al vertice ve ne sono alcuni — in Africa e in Asia — che intrattengono strettissimi rapporti con gli Stati Uniti (basta pensare alla: Turchia, all'Iran, alla Tunisia) e lo stesso re Feisal si è dichiarato « pronto alla guerra santa » a fianco di tutti gli Stati musulmani ma non ha certo modificato la sua posizione estremamente conservatrice e ostile a qualsiasi unità con le forze arabe progressiste e per questo si era dichiarato contrario a un « vert[...]

[...]eto — da questa prospettiva. Fra i paesi musulmani invitati al vertice ve ne sono alcuni — in Africa e in Asia — che intrattengono strettissimi rapporti con gli Stati Uniti (basta pensare alla: Turchia, all'Iran, alla Tunisia) e lo stesso re Feisal si è dichiarato « pronto alla guerra santa » a fianco di tutti gli Stati musulmani ma non ha certo modificato la sua posizione estremamente conservatrice e ostile a qualsiasi unità con le forze arabe progressiste e per questo si era dichiarato contrario a un « vertice arabo » al quale avrebbero eventualmente po tuto partecipare, accanto aì rappresentanti degli Stati, anche ,quelli delle forze popolari rivoluzionarie della Pa . lestina.
Una maggiore concretezza di propo siti e decisioni = non soltanto politici ma forse anche economici e militari dovrebbe invece venire dalla riunione di un vertice arabo di cui Nasser ha appoggiato la convoeazione, secondando la richiesta di re Hussein di Giordania. E' significativo che sia stata intanto annunciata per i primi di novembre una riunione dei Consiglio ara[...]



da Goffredo Linder, Dietro Barzani adesso c'è lo scià [sopratitolo: La guerriglia kurda aumenta la tensione in Medio Oriente] [sottotitolo: Precedenti storici di una rivendicazione nazionale e democratica. Come il regime progressista di Bagdad ha risolto il problema dell'autonomia del Kurdistan. La casta dominante kurda, di fronte a profonde riforme strutturali, passa dalla parte dell'Iran. Un disegno pericoloso e articolato dell'imperialismo americano. Ma questa volta la maggioranza del popolo kurdo non s... in KBD-Periodici: Rinascita 1974 - 5 - 17 - numero 20

Brano: [...]l regime di Kassem prima e dei fratelli Aref poi continuano a marciare su una linea repressiva, per cui la guerra riprende con vigore soprattutto dagli inizi del 1961. A questo punto vi è un esercito kurdo vero e proprio — i Peschmerga —, vi sono territori « liberi » e per contro il regime di Bagdad vede logorarsi ricchezze e energie in un conflitto militare senza via d'uscíta. 'D'altro canto le rivendicazigni '.kq de sono condivise dalle forze progressiste irachene (principalmente il partito comunista, ma anche la frazione di .sinistra del Baas) e trovano riscontro in vasti strati di
Il leader kurdo Mustafà Barzani
opinione pubblica interna e mondiale. Vi è una fondata preoccupazione circa la soluzione dei problemi complessi presenti in Iraq sotto il profilo della nazionalità — come altri della regione, il paese è estremamente composito —e soprattutto per il problema dell'unità statale e della nazione, delicato in formazioni nazionali di recente indipendenza nella quale convivano, appunto, gruppi etnici, religiosi e di nazionalità diversa. In[...]

[...]della regione decisivo per la strategia imperialista e percorso da forti movimenti antimperialisti.
Questo il punto della guerra segreta. Occorre solo aggiungere che Barzani non ha osato provocare una secessione, limitandosi a parlare di accordi traditi. E' una cautela non casuale. L'autonomia che regola oggi i rapporti arabokurdi viene giudicata positiva da larghi strati del popolo kurdo; il partito comunista è nel Fronte nazionale delle forze progressiste irachene; il partito democratico kurdo è profondamente diviso sulle scelte del leader sino a ieri assoluto e dotato di un grande potere carismatico. A differenza del passato perciò i Peschmerga (forti di alcune decine di migliaia di fedelissimi) non sono come i pesci nell'acqua e non hanno alle spalle l'intero popolo kuircio. Anzi i segni son quelli di una difficoltà rispetto agli . anni '60. Ma intanto si combatte, si ' muore, e si tiene acceso un focolaio di tensione che può rapidamente revampare in termini nuovi e diversi da quelli di allora.



da Fatma Dost e Antonio Solaro, Turchia: perché si spera in Ecevit [sopratitolo: Novità e interrogativi dopo le elezioni del 5 giugno] [sottotitolo: Con la vittoria elettorale del Partito repubblicano del popolo, per il quale ha votato tutta la sinistra, si è aperta la strada ad una svolta democratica. Ma la destra rimane forte] in KBD-Periodici: Rinascita 1977 - 7 - 1 - numero 26

Brano: Novità e interrogativi
dopo le elezioni del 5 giugno
Bulent Ecevit durante un comizio elettorale
di Fatma Dost
e Antonio Solaro
La situazione politica turca ha subito con 1e elezioni del 5 giugno, un profondo mutamento. La vittoria del Partito repubblicano del popolo (Prp) infatti, per il quale, per la prima volta, ha votato l'insieme delle forze progressiste e di sinistra, ha comportato una profonda modificazione dei rapporti di forza a livello politico e parlamentare. Ricordiamo rapidamente che l'assemblea nazionale turca ha .ora i suoi 450 seggi così distribuiti: 213 al Prp, 188 al Partito della giustizia diretto dal capo del governo uscente Suleyman Demirel, 22 al Partito della salvezza nazionale di Necmettin Erbakan (una formazione di estrema destra di ispirazione islamica), 13 ai neofascisti del Partita di azione nazionalista guidato dal colonnello Alparslan Turkes,
3 al Partito della fiducia (formazione moderata di centrodestra), 1 al Part[...]

[...] imposto dal Senato americano sulle forniture di armi e aiuti economici, l'adesione alla Cee.
E' stato questo insieme di fattori — oltre la violenza delle bande fasciste — ad accentuare il malessere di sempre più vasti settori sociali e a radicalizzare la protesta dei ceti popolari nei riguardi della politica del fronte nazionalista. Il Prp, al di là delle sue interne contraddizioni, ha saputo così presentarsi al paese e all'insieme delle forze progressiste come l'unica alternativa in grado di affrontare su basi nuove e di maggiore giustizia la sempre più acuta situazione sociale ed economica e i sempre più stringenti problemi internazionali. Di qui il successo elettorale di Ecevit e l'arretramento complessivo della destra.
Si spiega dunque l'attesa con cui il paese aspetta ora una soluzione di governo solida e coerente con le indicazioni e il programma del Prp.
Turchia:
perché si.
in Ecevit
Con la vittoria elettorale del Partito repubblicano del popolo, per il quale ha votato tutta la sinistra, si è aperta la strada ad una svolta democrati[...]



da senza firma, La NATO al fianco degli eredi di Menderes in KBD-Periodici: Rinascita 1969 - 10 - 17 - numero 41

Brano: [...]ro che non sono tanto la bassa percentuale dei votanti o le esplosioni di violenza nella giornata elettorale, che qualificano le recenti elezioni turche, ma piuttosto il clima politico che domina da anni sul paese e che si è andato sempre più deteriorando. Discriminazioni, violenze e illegalità hanno colpito il movimento studentesco e i gruppi che fanno capo alla sinistra operaia (si ricorderà che in occasione della conferenza romana delle forze progressiste dell'area del Mediterraneo i delegati della sinistra turca presenti all'incontro vennero perseguiti al loro ritorno in patria); in particolare negli ultimi tempi si sono avute persecuzioni contro i dirigenti giovanili; all'università di Ankara e di Istanbul i comitati studenteschi hanno denunciato torture, imprigionamenti arbitrari e anche uccisioni.
Molte delle istanze che avevano animato il paese anche recentemente, come le rivendicazioni di sovranità rispetto agli accordi jugulatori con le forze americane della NATO presenti in Turchia (contro il diritto degli americani di avere propri tr[...]



da Camillo Pisani, Turchia. Un pilastro corroso in KBD-Periodici: Rinascita 1971 - 3 - 12 - numero 11

Brano: [...] fucilati, o dispersi nell'esilio, resta da sempre nella clandestinità.
Tuttavia nel 1962 un gruppo di intellettuali, operai e studenti di Ankara e Istanbul crearono un partito di ispirazione socialista — il Partito operaio turco — che ha condotto fin qui una esistenza in ogni caso precaria. Ricordiamo che un deputato di questo partito, venne arrestato e posto sotto accusa due anni orsono per avere preso parte a Roma alla conferenza delle forze progressiste del Mediterraneo.
Fra i gruppi della sinistra del Partito operaio — la cui linea è di tipo socialdemocratico con spinte a volte moderate, a volte velleitarie — si sono formati gruppi giovanili e sindacali che paiono essere ora la punta avanzata del movimento rivendicativo e di contestazione: il comitato studentesco Aydinlik (« chiarezza A), il sindacato di classe Disk, la federazione giovanile Dei, Gene.
Questo panorama non sarebbe completo se non ci riferissimo. anche brevemente, al fatto che il paese è praticamente sotto occupazione militare. Le forze USA (cifre ufficiali non esistono) as[...]



da Vito Grasso, Turchia. Contraddizioni dell'alleato di ferro [sottotitolo: Anche qui la politica americana e della NATO è stata messa in discussione. I primi incerti passi della democrazia dopo la dittatura militare. Ma adesso i militari hanno recuperato gran parte del loro potere] in KBD-Periodici: Rinascita 1974 - 8 - 30 - numero 34

Brano: [...] dal confuso nazionalismo panturco che lo aveva caratterizzato negli anni della sconfitta e che lo aveva reso debole di fronte al più conseguente conservatorismo dei Menderes prima, e dei Demirel poi. Le scissioni interne, avvenute tutte a destra, non solo non lo hanno indebolito, come si è visto, nelle recenti elezioni politiche, ma gli hanno dato la possibilità di elaborare delle linee programmatiche intorno alle ,quali chiamare tutte le forze progressiste del paese. Ecevit non ha esitato a dichiarare, in un paese in cui l'attribuzione della qualifica di comunista era sufficiente per essere deportati, che il suo partito è socialista e vuole, attraverso la democrazia, risolvere i problemi sociali e di struttura più profondi del paese. Né sono mancate iniziative concrete per dare almeno un avvio alle riforme più urgenti.
La situazione parlamentare e delle forze politiche e sociali in campo, ha però costretto Ecevit ad una alleanza con il Partito della salvezza nazionale, espressione dei gruppi musulmani più retrivi se non sul piano economicosoci[...]



da Giovanna Marini, Identità e uso del folk in KBD-Periodici: l'Unità - Nuova serie - Edizione nazionale 1975 - - settembre - 4

Brano: [...]o Settimelli non l'abbia ❑n cara capito o non lo voglia capire.
Giovanna Marini
Nuovo Politecnicc
NICOLA
IL MAP
DI GR.
Dal mito alla ricos
cogliendone ton certo «spiri banda affatto 1l suo lavoro
to », come fanno anche alcu per un Intervento ideologica
ni gruppi attuali di musica mente e politicamente infor
«spontanea»at) si può dicar mato.
Ma forse Settimelli non parla affatto dI cultura del proletariato, parla solo di canzoni un po' progressiste tipo dl cultura e non comuni" e un po' meno colonizzate ad altri mondi culturali) e dall'industria della canzone?
esasperarli fino all' assorba. Questo genere ha successo
mento completo di quella par, perchè i discografici ce lo
ticolare « lingua » e alla pro. fanno sentire dieci ore al posta di una musica che giorno e perciò tocca
«continua», una problematica abbastanza Io credo che tutto questo semplice e « glovtunite »: sono
sia lavorare nell'ambito del dati di fatto. saputi, accetta
la « musica popolare »; ho ti, e dov'è Il problema? Il
sempre parlato però dl In problema c'è, ed i'[...]



da Giovanna Marini, Identità e uso del folk in KBD-Periodici: l'Unità - Nuova serie - Edizione nazionale 1975 - - settembre - 4

Brano: [...]o una presentazione viva e de gnt.
Se Settimelli park) va rion a caso ha equivocato su] sl gnificato duplice del termine «musica popolare») della riproposta commerciale dl que sta musica. allora s'a bonis situo come è fatta da Tony Santagata che non contrab. banda affatto 1l suo lavoro per un intervento ideologica mente e politicamente infor ma t o.
Ma forse Settimelli non parla affatto dI cultura del proletariato, parla solo di canzoni un po' progressiste e un po' meno colonizzate dall'industria della canzone? Questo genere ha successo perché i discografici ce lo fanno sentire dieci ore al giorno e perchè tocca una problematica abbastanza semplice e « glova alle »: sono dati di fatto, saputi, accettat1, e dov'è Il problema? Il problema c'è, ed i' la vernice, Settimelli vuole dare una ver. nice «degna » 'alla merelfica zone, vuole che nessuno sl permetta di criticare l'equi voco e la malafede, vuole che si dieta e St tu ci hai proposto la vera cultura di base, quella popolare, parche ce l'hai proposta a "anto ntssima", trasmissione popo lare ».[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine progressiste, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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